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Pace fatta tra Ue e Usa sui dati, impegno per privacy

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Impegnati a consolidare il sodalizio sull’energia per isolare sempre di piu’ la Russia, l’Unione europea e gli Stati Uniti fanno pace anche sul fronte del tech. Accanto all’accordo sul gas naturale liquefatto, la missione europea di Joe Biden lascia in eredita’ un nuovo accordo di principio con Bruxelles sul delicato tema del trasferimento dei dati personali (e la loro protezione) da una parte all’altra dell’Atlantico. Un patto che, ha annunciato il presidente degli Usa, potrebbe sbloccare un giro d’affari da 7,1 trilioni di dollari. E segna una svolta dopo anni di discordie a colpi di bocciature davanti ai giudici della Corte Ue per problemi di spionaggio e inconciliabilita’ con gli alti standard di tutela della privacy fissati da Bruxelles (Gdpr). Nelle intenzioni il nuovo Trans-Atlantic Privacy Framework dovrebbe essere una sintesi rafforzata dei precedenti testi – per la precisione il Safe Harbour e il Privacy Schield – gia’ invalidati sotto la spinta della battaglia legale a suo modo iconica del giovane attivista austriaco Max Schrems. Il nuovo patto, ha evidenziato Biden al fianco della presidente Ue, Ursula von der Leyen, “sottolinea il nostro impegno comune per la privacy, la protezione dei dati e lo stato di diritto”. Andando ad affrontare, precisa Bruxelles, “le preoccupazioni sollevate dalla Corte Ue nel caso Schrems II del luglio 2020”. Nel dettaglio, gli Usa dovrebbero introdurre garanzie vincolanti per limitare in modo “necessario e proporzionato” l’accesso ai dati degli europei da parte dell’intelligence statunitense e prevedere “un meccanismo di ricorso indipendente a due livelli” per i consumatori. Impegni concreti per le due parti – ben visti anche dalle Big Tech, messe sotto pressione dalle nuove regole Ue di mercato (Dma) in arrivo -, solo “rassicurazioni” senza certezza giuridica per gli attivisti della privacy. Guidati, inutile dirlo, dal giovane Schrems. Eloquente il suo avvertimento: qualsiasi nuovo accordo che non soddisfi i requisiti del diritto Ue potra’ finire di nuovo in tribunale.

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Blackout in Spagna e Portogallo: indagini in corso, ipotesi anche di un cyberattacco

Spagna e Portogallo colpiti da un blackout elettrico: disagi nei trasporti e nelle comunicazioni. Il governo indaga, possibile anche un cyberattacco.

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Poco dopo le 12 di oggi, migliaia di cittadini in tutta la Spagna continentale e in Portogallo sono stati colpiti da un improvviso blackout elettrico. Come riportato dal quotidiano “El País”, il governo spagnolo ha attivato diversi team tecnici di vari ministeri per indagare sulle cause dell’interruzione, anche se al momento non esiste ancora una spiegazione ufficiale.

Secondo quanto riferito da Red Eléctrica, l’azienda pubblica responsabile della gestione del sistema elettrico nazionale, si sta lavorando intensamente per ripristinare la fornitura di energia. Anche l’Istituto nazionale di cybersicurezza è coinvolto nelle analisi, valutando la possibilità che il blackout possa essere stato causato da un attacco informatico, sebbene non ci siano ancora conferme in tal senso.

Reti di comunicazione e trasporti in tilt

Il blackout ha avuto ripercussioni su diversi settori strategici: sono stati colpiti reti di comunicazione, aeroporti e linee ferroviarie ad alta velocità in Spagna e Portogallo. Problemi sono stati segnalati anche nella gestione del traffico stradale, con numerosi semafori fuori servizio, oltre che in centri commerciali e strutture pubbliche.

La ministra spagnola della Transizione ecologica, Sara Aagesen, ha fatto visita al centro di controllo di Red Eléctrica per seguire da vicino le operazioni di ripristino. L’azienda ha attivato un piano di emergenza che prevede il graduale ritorno alla normalità, iniziando dal nord e dal sud della penisola iberica.

Coinvolta anche la Francia meridionale

Le interruzioni non hanno riguardato esclusivamente la Spagna e il Portogallo: alcune aree del sud della Francia, interconnesse con la rete elettrica spagnola, hanno subito disagi simili. Le autorità francesi stanno monitorando attentamente la situazione in coordinamento con le controparti spagnole.

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Esteri

Wsj, Putin sta espandendo basi e truppe ai confini Nato

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A circa 160 chilometri dal confine con la Finlandia, nella città russa di Petrozavodsk, gli ingegneri militari russi stanno espandendo le basi militari dove il Cremlino prevede di creare un nuovo quartier generale dell’esercito per supervisionare decine di migliaia di soldati nei prossimi anni. E’ quanto scrive il Wall Street Journal. I soldati, molti dei quali ora in prima linea in Ucraina, dovrebbero costituire la spina dorsale dell’esercito russo in chiave anti-Nato. Il Cremlino sta ampliando il reclutamento militare, rafforzando la produzione di armi e potenziando le linee ferroviarie nelle zone di confine.

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Ft: accuse a Orban, 1 miliardo sussidi a media filogovernativi

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Due organi di informazione ungheresi, Magyar Hang e una seconda testata coperta dall’anonimato, intendono presentare oggi una denuncia alla Commissione europea, sostenendo che il governo di Viktor Orbán ha concesso più di un miliardo di euro di sovvenzioni illegali ai media filogovernativi. Lo riporta il Financial Times online. Secondo le due testate, le entrate pubblicitarie sarebbero state convogliate verso giornali, emittenti televisive e piattaforme online filo-Orbán tra il 2015 e il 2023 per per garantire il sostegno al partito al potere Fidesz e per escludere il giornalismo critico.

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