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Cronache

Ospedale Cardarelli, guerra ai furbetti del cartellino: in funzione il cartellino marcatempo con le impronte digitali

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Con l’impronta digitale non sarà possibile imbrogliare: per entrare e uscire dal lavoro basta un dito, il proprio. E non sarà più possibile nè passare il badge dei colleghi nè chiedere a uno di loro di strisciare il proprio. L’Ospedale Cardarelli, a Napoli, dichiara guerra a eventuali ‘furbetti del cartellino’ e manda in pensione i vecchi badge marcatempo. Dal prossimo 19 dicembre, iniziera’ l’era delle impronte digitali. Una innovazione che, nelle intenzioni dei vertici aziendali, “sarà a tutto vantaggio della stragrande maggioranza dei cardarelliani, che in questo modo non rischieranno di veder macchiata la propria reputazione” da eventuali furbetti del cartellino. Cosi’, da mercoledi’, i dipendenti del Cardarelli – medici, infermieri, operatori sociosanitari, amministrativi, tutti insomma – per entrare e uscire useranno un dito. L’innovazione, richiesta a piu’ riprese proprio per evitare gli scandali dei furbetti del cartellino dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha il via libera del Garante della privacy. L’azienda fa sapere che nel parere dell’Authority si legge che “l’obiettivo principale dell’installazione del sistema di rilevazione biometrica è di garantire che ogni dipendente registri l’inizio della prestazione lavorativa unicamente per se stesso e non per altri colleghi”. Il Cardarelli non e’ il primo ospedale in Campania – ma di sicuro il piu’ grande per estensione e numero di dipendenti – a introdurre le impronte digitali come marcatempo. Nel 2016, infatti, il garante della privacy ha autorizzato anche l’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, a Salerno, tra i primi in Italia ad aver ottenuto il parere favorevole dell’Authority per la rilevazione presenze con impronte digitali. Arrivera’ anche un’altra novita’ al Cardarelli: una app, la e-Cupt che permettera’ al cittadino di prenotare da smartphone, tablet o personal computer le visite specialistiche delle quali dovesse avere bisogno. “Il nostro obiettivo – sottolinea il direttore generale Ciro Verdoliva – e’ di semplificare la vita al cittadino”. Bastera’ scaricare la app e compilare tutti i campi obbligatori. Per effettuare la prenotazione di una visita, dopo aver inserito il codice dell’impegnativa (Nre o Sar) e i dati anagrafici relativi all’assistito, l’App mostrera’ all’utente la prima disponibilita’ per l’erogazione della prestazione da ricevere contenuta nell’impegnativa. L’utente potra’ inoltre decidere se prenotarsi in quella data oppure sceglierne una successiva a seconda della propria disponibilita’.

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Precipita in vano ascensore in clinica a Roma, è grave

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Incidente in una clinica nel quartiere Parioli a Roma. Un uomo è precipitato nel vano ascensore per due piani. Da una prima ricostruzione, sembra abbia aperto la porta dell’ascensore al piano terra nella clinica Parioli, ma la cabina non c’era ed è precipitato fino al piano -2. Sul posto polizia, vigili del fuoco e 118. E’ stato trasportato in codice rosso al policlinico Umberto I con fratture alle gambe.

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Santanchè, la ministra va a processo a Milano con l’accusa di falso in bilancio

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La ministra del Turismo Daniela Santanchè, con altre persone, è stata rinviata a giudizio dalla gup Anna Magelli per false comunicazioni sociali in merito al caso Visibilia, una delle società del gruppo da lei fondato e dal quale ha dismesso le cariche. Quello che si aprirà a Milano è il primo processo che la senatrice dovrà affrontare in qualità di imprenditrice. Il suo avvocato,  Nicolò Pelanda,  spiega che la Santanchè “confidava in un esito diverso, ma un po’ ce lo aspettavamo, per questo la decisione ci lascia l’amaro in bocca”.

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Sfuggì all’arresto a novembre, ‘scissionista’ preso a Barcellona

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Era sfuggito all’arresto lo scorso 12 novembre, Antonio Pompilio, 48 anni, arrestato la scorsa notte dai Carabinieri dei Nucleo Investigativo di Napoli, con la collaborazione della D.C.S.A., del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, di Europol e del Raggruppamento Operativo Speciale. Pompilio è stato rintracciato dalle forze dell’ordine a Barcellona (Spagna) e la notifica del provvedimento emesso dal gip di Napoli è avvenuta con il supporto in fase esecutiva del personale dell’Udyco – Policia National di Madrid. In quell’indagine la direzione distrettuale antimafia di Napoli ha contestato a, vario titolo, a 33 indagati, i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dall’essere composta da più di dieci persone, dalla disponibilità di armi e dall’aver favorito il clan camorristico “Amato-Pagano”, i cosiddetti scissionisti, che opera tra Scampia, a Napoli, nei comuni del Napoletano di Melito e Mugnano e che ha la sua base logistica a Gricignano d’Aversa (Caserta).

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