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Osimhen ufficiale al Galatasaray, Napoli ora punta Grealish, Chiesa, Juanlu e cede Simeone al Torino

Osimhen è un nuovo giocatore del Galatasaray: 75 milioni al Napoli. Il club azzurro valuta Chiesa, Grealish e Juanlu per rinforzare l’attacco. Simeone verso il Torino.

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Finalmente è ufficiale: Victor Osimhen è un nuovo calciatore del Galatasaray. L’attaccante nigeriano ha lasciato Napoli tra le polemiche e gli annunci social in stile reality: diretta YouTube da milioni di contatti, folla all’aeroporto Atatürk, e dichiarazioni che hanno irritato la piazza partenopea. «Solo il Gala», ha detto in italiano, e «sono arrivato nel posto che amo». La firma è arrivata dopo le visite mediche: 75 milioni di euro il totale versato dai turchi, tra base fissa e bonus.

Sabato è prevista la presentazione ufficiale allo stadio di Istanbul, con tanto di show e festa. Un addio annunciato, che chiude un capitolo complicato tra Osimhen e Napoli, e che libera spazio e risorse per un nuovo ciclo.

Le alternative: da Chiesa a Grealish, passando per Sterling e Juanlu

Il ds Giovanni Manna e l’allenatore Antonio Conte hanno già iniziato a tracciare le nuove rotte del mercato. In cima alla lista ci sono nomi di peso come Federico Chiesa, Jack Grealish e Raheem Sterling. Ma il Napoli, consapevole della concorrenza e dei costi elevati, non vuole farsi prendere dalla fretta. Non si cerca necessariamente un grande nome, quanto profili funzionali e affidabili, in linea con l’idea tattica di Conte.

In questo senso, prende quota la pista che porta a Juanlu del Siviglia, terzino destro ma anche esterno offensivo. Il club andaluso è disposto a trattare, ma chiede almeno 18 milioni, mentre il Napoli non intende superare i 15. In carriera Juanlu ha collezionato 60 presenze da terzino destro e 49 da ala, e rappresenterebbe una soluzione duttile in grado di affiancare o alternarsi a Spinazzola sulla fascia.

Il Napoli guarda anche agli equilibri di rosa

Conte aveva chiesto già a inizio estate due esterni di ruolo per rafforzare il reparto. Non è escluso che si proceda per gradi e con calma, attendendo l’occasione giusta. L’entourage di Chiesa continua a cercare una destinazione italiana, mentre Grealish non ha chiuso la porta all’Everton, che si è fatto avanti due giorni fa.

Il Napoli non intende partecipare ad aste ma segue ogni sviluppo, pronto a cogliere l’occasione se si aprono spiragli.

Addii: Ndoye salta, Cheddira resiste, Simeone verso il Torino

L’altro nome uscito dal radar azzurro è Dan Ndoye, che ha preferito la Premier League. Più spinosa la situazione di Walid Cheddira, che continua a resistere alla proposta del PAOK e non ha ancora detto sì nemmeno al Verona, restando in bilico in attesa di un’offerta italiana convincente.

Intanto, Giovanni Simeone è pronto a lasciare Napoli. Il “Cholito”, raggiunto a Castel di Sangro dalla sua famiglia, ha aperto alla proposta del Torino, che ha superato la concorrenza del Pisa. I rapporti tra i club sono ottimi e il trasferimento potrebbe chiudersi prima della fine del ritiro.

Il Napoli cambia pelle. Salutato Osimhen, ora tocca a Manna e Conte disegnare la nuova squadra. Con razionalità, senza fretta, ma con l’obiettivo di rimanere competitivi su tutti i fronti.

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Napoli-Anguissa, amore oltre i tre anni: rinnovo fino al 2027 e idea prolungamento fino al 2029

Anguissa resta il pilastro del centrocampo del Napoli: contratto esteso fino al 2027, con possibile prolungamento fino al 2029. Conte lo vuole ancora al centro del progetto, nonostante la Coppa d’Africa.

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Chi ha detto che l’amore dura solo tre anni? Quello tra Anguissa e il Napoli è nato quasi per caso, ma oggi è più saldo che mai. Arrivato in sordina, ha conquistato tutti a suon di prestazioni, grinta e versatilità. I tifosi lo adorano, e Antonio Conte lo ha subito eletto a uomo chiave, chiedendogli molto più dei classici compiti da mediano: è diventato anche incisivo sotto porta, con sei gol in stagione, gli stessi di Raspadori, alle spalle solo di Lukaku e McTominay.

Il suo futuro sembrava incerto a inizio estate, ma Napoli e Anguissa hanno messo a tacere ogni voce di addio. Il club ha già esercitato l’opzione per il rinnovo fino al 2027 e si lavora per un nuovo accordo più ampio, fino al 2028 o addirittura 2029. Tutto rinviato a dopo il mercato, ma l’intenzione è chiara: Zambo non si tocca.

La Coppa d’Africa e il rebus temporaneo

Nonostante la centralità nel progetto, un nodo importante rimane: la Coppa d’Africa 2026, in programma dal 21 dicembre al 18 gennaio. Il Camerun, con Anguissa titolare, affronterà Costa d’Avorio, Gabon e Mozambico, con l’obiettivo di andare il più lontano possibile. Un’assenza che peserà, soprattutto nel momento più caldo della stagione.

Il Napoli dovrà affrontare la fase decisiva del girone di Champions League e la Supercoppa Italiana, probabilmente in Arabia. Conte dovrà fare a meno di uno dei suoi leader, e De Laurentiis, che da sempre mal digerisce l’interruzione africana, avrà un problema gestionale in più.

Un centrocampista per due moduli

Nonostante l’arrivo di Kevin De Bruyne, il ruolo di Anguissa resta centrale. La mediana composta con McTominay e Lobotka è stata uno dei punti di forza della passata stagione e continua a rappresentare il cuore tattico del Napoli di Conte. In un’eventuale disposizione a due, con De Bruyne avanzato, Zambo garantirebbe comunque equilibrio e solidità.

Durante il ritiro a Castel di Sangro, Anguissa è tornato in grande forma, brillante, leader silenzioso in mezzo al campo. Il suo futuro è ancora tutto da scrivere, ma il presente è ben chiaro: è una colonna della squadra e Conte vuole continuare a costruire partendo da lui.

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Napoli, giorni caldi per Raspadori: Atletico Madrid in pressing, trattative in corso anche per Juanlu e Gutierrez

Il futuro di Raspadori è incerto: offerte in arrivo dall’Atletico Madrid e dalla Premier. Intanto il Napoli spinge per Juanlu e Gutierrez. Si sbloccano anche le cessioni di Simeone, Cajuste e Cheddira.

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Che questi potessero essere i giorni decisivi per Giacomo Raspadori era nell’aria da settimane. Già prima del ritiro a Dimaro, i riflettori erano puntati sull’attaccante, uno dei protagonisti dello scudetto azzurro. Eppure, paradossalmente, in questo nuovo Napoli Raspadori rischia di non avere più un posto fisso.

Il Napoli ha chiarito da tempo la sua posizione: per partire servono almeno 35-40 milioni. L’Atletico Madrid si è mosso con un primo sondaggio e starebbe pensando a una prima offerta da 25 milioni, che potrebbe salire a 30 con bonus. Cifra considerata insufficiente in casa azzurra.

Non è l’unico club interessato: in Premier League si era fatto avanti tempo fa il Newcastle, mentre in Serie A il nome di Raspadori è sul taccuino di Atalanta e Juventus. Ma i bergamaschi sono impegnati su Lookman e i bianconeri attendono la cessione di Vlahovic per muoversi. Intanto, Conte ha chiesto di definire eventuali cessioni entro i primi giorni di agosto. Il tempo stringe, e l’Atletico è avvisato.

Juanlu e Gutierrez: doppia pista spagnola

Il telefono tra Napoli e Spagna è rovente. Juanlu Sanchez, esterno destro del Siviglia, è in cima alla lista del club. Le trattative sono avanzate: il Napoli offre 15 milioni, bonus compresi si arriva a 17, cifra che potrebbe convincere gli andalusi nelle prossime ore. L’obiettivo è chiudere durante il ritiro a Castel di Sangro.

A sinistra si monitora da tempo Miguel Gutierrez, classe 2001 del Girona. Ex Real Madrid, ha collezionato ottime prestazioni nell’ultima Liga prima dell’infortunio alla caviglia destra. Il Napoli è pronto a mettere 20 milioni sul tavolo, ma proverà a ottenere uno sconto vista la situazione fisica del calciatore, che rientrerebbe entro un mese. Con lui sulla fascia sinistra, Spinazzola potrebbe essere utilizzato in una posizione più avanzata, come già sperimentato con successo da Conte.

Il progetto azzurro guarda al futuro: meno di 40 milioni per due giovani spagnoli considerati già pronti, ma con ampi margini di crescita.

Simeone, Cajuste e Cheddira verso l’uscita

Il valzer delle cessioni è ormai entrato nel vivo. Giovanni Simeone continua ad allenarsi a parte, mentre il Torino resta in attesa di un segnale definitivo. Il Pisa ha già in mano Nzola come alternativa, ma attende che il Cholito sciolga le riserve.

Cajuste è vicino al trasferimento al Neom SC: il Napoli incasserebbe 2,5 milioni per il prestito, più altri 7,5 milioni tra un anno, per un’operazione complessiva da 10 milioni. I contatti tra le parti sono continui e la chiusura potrebbe arrivare a breve.

Infine, Cheddira è in trattativa avanzata con il Paok Salonicco. L’ultima offerta economica del club greco è stata significativa e la possibilità di giocare le coppe europee rappresenta un ulteriore incentivo per l’attaccante, che valuta seriamente la destinazione.

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Napoli, day 2 a Castel di Sangro: Conte accelera sull’attacco, squadra stremata ma unita

Conte intensifica il lavoro a Castel di Sangro con sedute a porte chiuse e focus sull’attacco. Squadra ancora lontana dalla forma, ma clima compatto. Recuperi in corso, Olivera ancora out.

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Quarantacinque minuti lontano da occhi indiscreti, sul campo B di Castel di Sangro. Così è iniziato il day 2 del Napoli in Abruzzo: Antonio Conte ha scelto il silenzio per caricare i suoi con intensità. Solo in un secondo momento la squadra ha fatto ritorno al Patini, stavolta baciato dal sole e pieno anche nel settore Distinti, per ricevere l’abbraccio del pubblico.

Il focus del lavoro è stato chiaro: l’attacco. Dopo un anno in cui Conte aveva costruito la miglior difesa d’Europa, adesso il tecnico leccese vuole aumentare la pericolosità offensiva. Con Lucca e Noa Lang a disposizione fin dall’inizio e Lukaku pienamente integrato (nonostante un leggero fastidio muscolare), il Napoli lavora per costruire nuove soluzioni. Nella seduta, Conte ha inscenato dieci contro dieci in spazi stretti, esercizi ad alta intensità per favorire la compattezza e la creazione di occasioni da gol.

Sperimenti in attacco e posizioni ibride

Conte ha mischiato le carte, provando Lucca e Lukaku l’uno contro l’altro, mentre Lang e Neres si sono mossi con Raspadori, opposti a un tridente composto da De Bruyne, Politano e Spinazzola, quest’ultimo testato ancora una volta in posizione avanzata. Una scelta che il tecnico aveva già provato con successo durante la sua prima annata tra Firenze e Roma, e che potrebbe tornare utile anche nel corso di questa stagione.

Gruppo compatto ma ancora stanco

Il gruppo azzurro appare stanco ma unito. La condizione fisica non è ancora al top, ma il lavoro è continuo e metodico. Le immagini dei giocatori stremati al termine della seduta sono eloquenti: Conte vuole spremere ogni energia, come accaduto con Kevin De Bruyne, sempre più leader silenzioso e modello in campo per atteggiamento e rigore. Per nessuno, nemmeno per un campione come lui, il posto è assicurato.

L’infermeria: chi rientra e chi resta out

Sul fronte infortuni, ci sono luci e ombre. Gilmour è rientrato in gruppo, Anguissa ha superato i fastidi muscolari rimediati a Dimaro, e anche Politano è sulla via del ritorno. Più cautela invece per McTominay e Buongiorno, che continuano con programmi personalizzati. Olivera resta il grande assente: il suo polpaccio è ancora sotto osservazione e non ci sarà contro il Brest per evitare inutili rischi. Il suo rientro è atteso nella prossima settimana.

Un gruppo che si diverte e si compatta

Al termine delle fatiche, torna la leggerezza. Nello spogliatoio del Napoli esplodono le note della musica napoletana, selezionate dal “dj” Alessandro Mazzocchi, mentre i calciatori si rilassano dopo una giornata intensa. È un gruppo che si diverte, si sacrifica, si unisce. Ed è questo spirito che Conte vuole alimentare, consapevole che i risultati passeranno anche da qui.

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