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Politica

Nomine Rai, accordo M5S – Lega sui nomi di Foa e Salini come presidente e amministratore delegato

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L’accordo sui nuovi vertici della Rai tra Lega e M5S c’è. Fabrizio Salini sarà l’amministratore delegato e Marcello Foa il nuovo presidente di viale Mazzini. Il primo a scriverlo è Giuseppe Conte. Per il premier “con Salini e Foa garantiamo il rilancio della principale industria culturale del Paese”. A ruota arriva il commento di Matteo Salvini. ”Sono molto soddisfatto, ci sarà spazio per tutte le voci, finalmente. Siamo solo all’inizio” dice il vice premier leghista  Usigrai, sindacato giornalisti interno all’Azienda, e opposizioni di sinistra protestano.  “Palese violazione della legge: il governo non ha alcun titolo per indicare il presidente” denuncia l’esecutivo Usigrai riferendosi all’indicazione di Marcello Foa al vertice del servizio pubblico.

Nuovi vertici Rai. Fabrizio Salini e Marcello Foa

Il segretario del Pd Maurizio Martina, sostiene che si tratta di “spartizione tra Lega e Cinque Stelle. La legge prevede maggioranza 2/3 per il presidente di garanzia: per le poltrone calpestano anche le regole”. L’annuncio di Martina è: “Opposizione durissima”. Ad aizzare le reazioni dem anche un post in cui, lo scorso 27 maggio, il neo presidente Rai esprimeva “disgusto” per le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in merito all’Unione europea. Ma viene ricordato anche come Foa abbia più volte ribadito posizioni sovraniste e anti-euro. Insomma la speranza di chi denuncia queste pubbliche prese di posizione di Foa è che il Capo dello Stato possa esercitare sul Governo la stessa moral suasion utilizzata per bloccare la nomina di Paolo Savona al ministero dell’Economia.

“Amico sovranista di Salvini – attaccano sul loro account Twitter i senatori Pd – offende su Facebook il presidente Mattarella come un troll di bassa lega, nella spartizione delle poltrone tra M5S e Lega vince la nomina a presidente della Rai. Non c’è che dire, il cambiamento, in peggio, è servito. Noi voteremo no”. 

Foa, in vacanza in Grecia, ringrazia chi l’ha nominato in un video twittato in serata. “Il mio – dice – sarà un impegno sincero sull’onda del mio maestro Indro Montanelli al cui giornalismo mi sono sempre ispirato, fatto di onestà intellettuale, di capacità di riconoscere i propri errori, autenticamente pluralista al servizio dei cittadini. Come presidente della Rai farò di tutto per esser alla vostra altezza e per aiutare la Rai a tornare a essere un esempio per tutti citato e apprezzato nel mondo”. 

Dal vertice del M5S apprezzamento per i nomi “mi sembra un sogno: Foa è un uomo con la schiena dritta, un giornalista mai servo che si è battuto con coraggio contro le fake news” esulta il laeder grillino Alessandro Di Battista.  Per Luigi Di Maio sono “due nomi all’altezza di questa grande sfida che è quella di avviare una rivoluzione culturale e di liberarci dei raccomandati e dei parassiti che ci sono nella Rai”. 

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Per i crediti del Superbonus veicolo privato e Btp

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Un veicolo finanziario in grado acquistare e rivendere i crediti incagliati, ridando liquidità al sistema e sbloccando un’empasse che da mesi tiene in scacco imprese e cittadini. Ma anche ‘scambio’ con i Btp. E’ questa la doppia soluzione che dovrebbe contribuire a smaltire la montagna di 19 miliardi di crediti bloccati del superbonus. Il veicolo vedrebbe impegnate le grandi società pubbliche, con Enel X in testa, che offrono così la propria mano tesa al governo. Che intanto con un lavoro di moral suasion su banche e istituzioni, ha incassato la promessa a far ripartire le acquisizioni dei crediti.

“Abbiamo sensibilizzato le istituzioni e le banche. Le banche e le Poste hanno annunciato che ricominceranno, in un quadro di maggiori certezze che abbiamo dato sotto il profilo giuridico, ad acquistare questi crediti”, ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, annunciando anche l’arrivo del veicolo: “E’ in corso l’elaborazione di un sistema, una specie di piattaforma, che dovrebbe in qualche modo permettere di smaltire tutto l’arretrato”.

Escluso invece il ricorso agli F24, su cui il governo chiude: il loro utilizzo “genererebbe sostanziali e rilevantissimi problemi di cassa”, spiega il sottosegretario Federico Freni. Piuttosto a banche, intermediari finanziari e assicurazioni che hanno esaurito la propria capienza fiscale sarà offerta la possibilità di utilizzare i crediti al fine di sottoscrivere emissioni di Btp poliennali da 10 anni per smaltire fino al 10% dei crediti scontati annualmente. La misura vale per gli interventi effettuati fino al 2022 e il primo utilizzo, si precisa, può essere effettuato in relazione alle emissioni effettuate dal primo gennaio 2028. L’ipotesi del veicolo era nell’aria da giorni, ma si attendeva prima di capire come si sarebbe sviluppato il lavoro in Parlamento. Una volta visto che gli emendamenti avevano preso la strada giusta, si è potuti uscire allo scoperto. La soluzione strutturale per i crediti edilizi incagliati “esiste”, assicura Enel X: è “un veicolo finanziario” con uno schema che la società ha “già testato con alcuni partner finanziari su volumi limitati”.

“Siamo quasi pronti, è questione di poco e potremo dare un decisivo impulso allo sblocco dei decreti incagliati”, assicura il ceo Francesco Venturini. Tra le altre modifiche, la commissione Finanze ha dato il via libera alla proroga al 30 settembre del termine alle villette, che entro il 30 settembre scorso avevano effettuato almeno il 30% dei lavori, per concludere la spesa e portarla in detrazione beneficiando del 110%. Per salvare le cessioni del 2022, inoltre, arriva la possibilità per chi non ha concluso il contratto di cessione entro il 31 marzo di effettuare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate con la ‘remissione in bonis’: ovvero, entro il 30 novembre, pagando una sanzione di 250 euro.

Cessione e sconto in fattura restano per l’eliminazione delle barriere architettoniche e anche per gli istituti per le case popolari (Iacp), le onlus e il terzo settore, e per i lavori su immobili colpiti da eventi sismici e anche per l’alluvione delle Marche. Si allarga poi ulteriormente, anche a tutti i cessionari che acquistano crediti da una banca, lo scudo dalla responsabilità in solido per chi acquista i crediti del superbonus. Per banche e imprese che hanno acquistato crediti c’è poi l’estensione della fruizione da 4 a 10 anni. Ma dopo la polemica per lo “stralcio” di una misura analoga, pensata soprattutto per aiutare i redditi più bassi, è stata concessa la possibilità di spalmare in 10 anni la detrazione anche per i contribuenti che non hanno sufficiente capacità fiscale. “Penso sia una cosa giusta per i cittadini e che non comporti problemi per la finanza pubblica. Quindi – ha spiegato Giorgetti – perché no? Anzi assolutamente sì”.

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Dagli ambulanti all’energia, spinta a concorrenza

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Contatori elettrici intelligenti, vendite promozionali libere, disciplina del commercio ambulante, rafforzamento dei poteri Antitrust, eliminazione delle norme anticoncorrenziali sulla preparazione dei famaci galenici. Sono alcune delle norme contenute nel disegno di legge sulla concorrenza, appuntamento annuale previsto dal Pnrr, che il governo si appresta a varare al consiglio dei ministri di domani.

Non a caso il provvedimento si apre proprio con le norme per il potenziamento e la pianificazione dello sviluppo della rete elettrica nazionale, con l’obbligo di comunicare all’Arera gli interventi infrastrutturali da effettuare in dieci anni e con gli investimenti da realizzare in tre anni. Sommate alla promozione dell’utilizzo dei contatori intelligenti per favorire il risparmio energetico e il contenimento del prezzo dell’elettricità, le misure sono giudicate essenziali per assicurare il raggiungimento della relativa milestone fissata nel Pnrr.

Sempre per adeguarsi agli obblighi europei e per evitare una procedura d’infrazione viene affrontato anche l’annoso tema degli ambulanti. Si sancisce l’assegnazione tramite gara, salvaguardando però gli interessi degli attuali concessionari, delle micro-imprese e dei lavoratori. Nelle gare dovrà essere previsto un numero massimo di concessioni intestate allo stesso operatore all’interno dello stesso mercato e nei Comuni che non hanno ancora avviato i procedimenti, le concessioni in essere potranno essere prorogate fino al 31 dicembre 2024. Nella bozza non compare invece alcun riferimento ai limiti per il 5G. La questione dell’innalzamento, sollevata dagli operatori in più occasioni, sarebbe tornata di attualità proprio nella messa a punto del ddl e, secondo indiscrezioni di stampa emerse negli ultimi giorni, sarebbe entrata e poi uscita dal testo. A pesare sarebbe stato il parere negativo della Lega, contraria – soprattutto a livello locale – ad alzare gli attuali parametri.

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Locatelli: rivedremo l’accertamento dell’invalidità civile

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“La prima cosa che mi aspetto di fare adesso è mettere a punto la legge delega con tutti i suoi decreti attuativi, tenendo conto che due sono davvero rivoluzionari, perché andremo a rivedere tutta la parte dell’accertamento dell’invalidità civile e della disabilità; e l’altra è il modello del progetto di vita che mette al centro la persona ad una serie di servizi. Sono due milestone del Pnrr”. Lo ha detto stasera a Bari la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, parlando con i giornalisti a margine di un incontro con l’associazione ‘Welfare a Levante’. “Avremo fino a primavera del 2024 per attuarle – ha evidenziato – dopo di che, però, vorrei fare un testo unico sulla disabilità perché abbiamo una serie di norme frammentate, di risorse, di fondi, che hanno bisogno di un po’ di armonizzazione, nel rispetto delle famiglie di chi tutti i giorni si deve rivolgere ai nostri servizi”.

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