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Nella Toscana “rossa” è sempre più testa a testa tra Giani e Ceccardi

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Testa a testa tra Giani e Ceccardi o Toscana incrollabile roccaforte ‘rossa’? E’ intorno a questo interrogativo che si stanno giocando gli ultimi giorni di campagna elettorale che, partita abbastanza in sordina dopo l’emergenza Covid, non ha registrato molti colpi di scena. Il centrosinistra ha scelto un profilo istituzionale dai toni pacati. Poco presenti i big del Pd, battuti in presenza da Matteo Salvini che, spesso, ha accompagnato la candidata Susanna Ceccardi nel suo tour elettorale. Vera scossa per il Pd e’ arrivata dal sondaggio Winpoll-Cise sul Sole 24 Ore che ha previsto Giani al 43% e Ceccardi al 42,5%. Numeri che hanno spinto esponenti del centrosinistra, come il sindaco di Firenze Dario Nardella, a invocare il voto utile e il governatore Enrico Rossi a chiedere il voto disgiunto agli elettori del M5s e della sinistra. Salvini ha dunque iniziato a sognare il ‘7 a 0′ alle regionali e dare la spallata al governo Conte, mentre in Toscana, negli ultimi giorni, si sono moltiplicate le presenze dei ministri per supportare la vittoria di Giani: quello per il Sud, Giuseppe Provenzano, della Salute, Roberto Speranza, e dell’Economia Roberto Gualtieri. Si e’ speso a sostegno di Giani il leader di Italia Viva Matteo Renzi. A scendere in campo per Giani anche le Sardine che sabato saranno a Cascina (Pisa), e il Pd che ha mobilitato iscritti e amministratori. Molto presente anche il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Tra le incognite del voto, pero’, c’e’ anche l’astensione e quanto pesera’ sugli elettori, soprattutto gli anziani, la paura del contagio. Difficile dirlo, tuttavia, secondo le previsioni la partita potrebbe chiudersi al primo turno. La legge elettorale della Toscana e’ infatti l’unica a prevedere il ballottaggio nel caso in cui nessun candidato superi la soglia del 40% dei voti piu’ uno. Restano da vedere i risultati degli altri candidati: in corsa ci sono anche la consigliera regionale uscente Irene Galletti per il M5s; Tommaso Fattori, consigliere uscente, sostenuto da ‘Toscana a sinistra’, gia’ candidato presidente nel 2015 (ottenne il 6,2%); Marco Barzanti per il Pci che riporta il simbolo ‘storico’ con la falce e martello; Salvatore Catello per il Pc e Tiziana Vigni, avvocato senese per il Movimento 3V, sorta di spin off dei no Vax. Sfumata la candidatura a governatore Roberto Salvini, escluso con la lista ‘Patto per La Toscana – Roberto Salvini presidente’ dalla Corte d’appello di Firenze. Esclusione confermata nei ricorsi da Tar e Consiglio di Stato, che hanno ravvisato il rischio di confusione con il leader della Lega Matteo Salvini per l’omonimia nel cognome e per le grafiche proposte. Altro caso di omonimia, ma di minor impatto, riguarda la leader Fdi Giorgia Meloni: sulla scheda elettorale toscana gli elettori troveranno il nome di Elisa Meloni, candidata consigliera di Volt, movimento paneuropeo ecologista: sostiene Giani. Tra i nomi di spicco quello di Iacopo Melio, attivista nominato cavaliere dell’ordine al merito dal presidente Sergio Mattarella. Melio e’ capolista Pd a Firenze. Nell’altro campo, a fare da capolista per la Lega, c’e’ Giovanni Galli, ex portiere della Fiorentina e della Nazionale che nel 2009 sfido’ Matteo Renzi nella corsa a sindaco a Firenze costringendolo al ballottaggio.

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Esteri

Biologo italiano Alessandro Coatti ucciso in Colombia era stato adescato in chat

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Vittima della trappola di una banda specializzata in rapine ed estorsioni dopo essere stato adescato su un sito di incontri. Questa l’ipotesi principale che seguono adesso gli inquirenti colombiani che indagano sulla morte di Alessandro Coatti, 38 anni, biologo originario del Ferrarese ucciso e fatto a pezzi nella zona di Santa Marta, nel nord del Paese. Lo riferisce il quotidiano El Tiempo citando documenti e fonti interne alla polizia giudiziaria secondo le quali sarebbero state inoltre identificate già quattro persone, tra le quali una donna trovata in possesso del cellulare della vittima. Proprio il ritrovamento del cellulare avrebbe permesso di ricostruire che prima prima della scomparsa Coatti aveva concordato un appuntamento attraverso la app Grindr, di uso comune nella comunità Lgbtq ma spesso utilizzata come esca anche da bande alla ricerca di vittime per portare avanti rapimenti, furti ed estorsioni.

Dai referti dell’autopsia emerge inoltre, secondo i media, che il biologo italiano prima di venire sequestrato e ucciso sarebbe stato anche drogato, e l’ipotesi principale degli investigatori è che la situazione sia poi “sfuggita di mano” ai rapitori e degenerata tragicamente nella morte del ricercatore, forse colpevole di aver visto il volto di uno dei suoi assalitori. Secondo quanto stabilito dagli esami forensi Coatti è deceduto infatti per una serie di colpi inferti con oggetti contundenti, e solo in un secondo momento il suo corpo è stato smembrato.

A dare un’ulteriore svolta alle indagini è stato il ritrovamento del luogo dell’omicidio. Si tratta di una casa abbandonata nel quartiere San José del Pando, nel centro della capitale del distretto di Magdalena dove le autorità hanno trovato tracce di sangue ed altri indizi che confermerebbero che si tratta del luogo dove è stato fatto a pezzi il biologo. Il fatto che i resti del corpo siano poi stati sparsi in diversi punti della città – uno degli arti inferiori non è ancora stato trovato – non rappresenterebbe quindi ‘un messaggio mafioso’ come si ipotizzava inizialmente, e si tratterebbe piuttosto di “una strategia per ostacolare le indagini”, affermano adesso gli inquirenti. Sembra definitivamente caduta quindi la pista che riconduceva inizialmente alla violenza brutale dei gruppi paramilitari che operano nella zona e le autorità di Santa Marta hanno emesso adesso un allerta agli utenti delle app di incontri invitandoli a ogni precauzione.

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Esteri

Auto su campo estivo in Illinois, 4 morti e diversi feriti

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Quattro persone sono morte, tra cui alcuni bambini, e diverse altre sono rimaste ferite dopo che un’auto si è schiantata in un campo estivo a Chatham, in Illinois. Lo riferisce la Cnn. La polizia è intervenuta dopo che un veicolo ha attraversato il lato est del campo estivo Ynot. L’auto ha investito diverse persone all’esterno dell’edificio: è entrata attraverso la sua parte est e uscita dal lato ovest. Si ritiene che le vittime abbiano un’età compresa tra i 4 e i 18 anni. L’autista, unico occupante del mezzo, è rimasto illeso ed è stato portato in un ospedale locale per accertamenti. Ignoto per ora il motivo del suo operato.

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Economia

Nagel apre la partita sul Leone, Mps non si ferma

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Mediobanca gioca la sua mano nella partita del risiko bancario proponendo di scambiare la quota del 13% nelle Generali con la totalità delle azioni di Banca Generali. Un’operazione che da un lato trasformerebbe in un asset industriale una partecipazione finanziaria con cui i manager di Piazzetta Cuccia hanno sempre inciso sulle scelte strategiche del Leone e dall’altro aprirebbe nuovi scenari sugli assetti di controllo del grande ‘forziere’ del risparmio italiano. La mossa, di cui l’ad di Mediobanca Alberto Nagel (foto Imagoeconomica in evidenza) ha sottolineato la valenza industriale e la coerenza con il piano di Piazzetta Cuccia, ha però anche l’effetto non secondario di cercare di sottrarre la banca all’abbraccio sgraditissimo di Mps, la cui scalata potrebbe diventare più costosa se il mercato crederà alle promesse di Nagel e più complessa in uno scenario di integrazione a tre.

“L’operazione – scrivono gli analisti di Bofa – aggiunge incertezza e uno strato di complessità al progetto di un terzo polo Mps-Mediobanca”. Non la vedono così a Siena dove tira tutt’altro che aria di resa. Non solo l’offerta su Banca Generali viene giudicata non “ostativa” della scalata a Mediobanca ma viene anzi ritenuta in grado di “rafforzare il valore industriale” dell’operazione di Mps, che punta a aumentare la sua presenza nel wealth management e valuta “non strategica” e cedibile la quota nel Leone. Lovaglio può contare sul sostegno dei suoi grandi sponsor. Anzitutto del governo, dove fra i meloniani Banca Generali viene considerata la “risposta scaltra” di Nagel al Monte e si auspica che l’ops di Mps “vada in porto”.

Ma anche di Caltagirone e Delfin, che insieme hanno il 27,2% di Mediobanca e il 20% di Mps, e non appaiono intenzionati a deporre le armi, come dimostra l’astensione dei rappresentanti di Delfin nel cda di Mediobanca e la battaglia che potrebbero dare in Generali, anche sollevando il tema del conflitto di interesse di Mediobanca, i consiglieri del Leone eletti nella lista Caltagirone. Si tratterà di vedere se, alla prova del mercato, Nagel sarà in grado di convincere i suoi azionisti che è meglio una Mediobanca indipendente e con una solida presenza nel wealth management ad un matrimonio con Mps, che con Piazzetta Cuccia punta invece a diversificare il suo business e a creare il terzo polo bancario. Ma anche se saprà spingere i soci di Banca Generali, a partire dal Leone, a consegnare le azioni. A caldo la Borsa – dove viene riconosciuto il senso industriale e finanziario dell’ops per Mediobanca ma meno per Generali e Banca Generali – ha risposto con una certa freddezza, facendo scendere Piazzetta Cuccia (-0,8%) e Generali (-1,1%) e spingendo Mps (+2,1%).

Ma il piano di Mediobanca prevede anche l’addio a Trieste, con metà della quota che verrebbe rilevata dal Leone e metà che si dissolverebbe nel mercato. Per Generali – dove Delfin ha quasi il 10%, Caltagirone il 6,8% e Benetton il 4,8% – si aprirebbe l’esigenza di puntellare la compagine tricolore che ne difenda l’italianità, in una fase in cui il governo ha acceso un faro sull’accordo nell’asset management con Natixis. Una partita su cui potrebbero avere qualcosa da dire Intesa, che domani investirà il suo ceo Carlo Messina con un nuovo mandato triennale, e soprattutto Unicredit, che ha già rastrellato il 6,7% del capitale e ha votato con Caltagirone e Delfin in assemblea, auspicando un cambio di passo a Trieste. Una partita che potrebbe incrociarsi con l’ops su Banco Bpm, partita oggi con la consegna di sole 798 azioni. L’operazione è fortemente a rischio dopo i paletti imposti dal governo con il golden power, in relazione ai quali Unicredit, che per ora non ha impugnato il provvedimento, ha chiesto chiarimenti. Nel frattempo il cda di Gae Aulenti ha rinviato al 12 maggio la presentazione dei suoi risultati, inizialmente in programma il 7, stesso giorno di quelli di Banco Bpm.

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