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Napoli, la tristezza di Noa Lang: “Mi alleno duramente, ma è meglio che mi morda la lingua”

Noa Lang sfoga la sua delusione dopo il 6-2 di Eindhoven: pochi minuti in campo, tanta voglia di dimostrare. “Mi alleno duramente, ma è meglio che non dica nulla”. Conte per ora gli preferisce altri.

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Non servono parole: per Noa Lang parlano gli occhi, pieni di sconforto e frustrazione.
Uscire sconfitti da Eindhoven, nello stadio dove era stato idolo, e con sei gol subiti fa male. Per l’esterno olandese, arrivato in estate con grandi aspettative, è l’ennesima notte amara di un inizio di stagione che non decolla.

Da quando è sbarcato a Napoli, Lang ha collezionato appena 110 minuti complessivi tra campionato e Champions League, sempre partendo dalla panchina. Quattro presenze, nessun gol, tanta delusione. “Penso che ogni calciatore voglia giocare, no? Credo che questo dica tutto”, ha ammesso ai microfoni della tv olandese Ziggo Sport. Poi, con amarezza: “Mi alleno duramente, ma è meglio che mi morda la lingua”.


Un ruolo che non esiste più nel Napoli di Conte

Lang era arrivato a Napoli per raccogliere idealmente l’eredità di Kvaratskhelia, ma ha trovato una squadra completamente diversa.
Con Antonio Conte, il Napoli ha cambiato pelle e modulo, passando al 4-1-4-1 in cui non c’è spazio per un esterno puro come l’olandese, abituato a partire largo per puntare l’uomo.

Neppure quando Conte ha deciso di lasciare fuori De Bruyne, Lang ha trovato spazio: l’allenatore gli ha preferito Neres, ritenuto più disciplinato tatticamente. “Abbiamo parlato del mio impiego solo una volta e poi basta”, ha detto secco Lang.


I numeri impietosi dei nuovi arrivi

Il suo caso non è isolato: tutti i nuovi acquisti del Napoli hanno avuto un minutaggio ridotto.
Solo De Bruyne (723 minuti) e Hojlund (468) sono stati impiegati con continuità, seguiti da Beukema (597) e Milinkovic-Savic (540). Tutti gli altri — da Gutierrez (212) a Lucca (362), da Elmas (130) a Marianucci (90) — sono rimasti ai margini.

Conte, intanto, ha spremuto i fedelissimi della scorsa stagione, come Lobotka e Anguissa, oggi affaticati o infortunati. I nuovi non si sono ancora calati del tutto negli schemi dell’allenatore, anche a causa di una preparazione frammentata o di problemi fisici.


Il compito di Conte: ritrovare equilibrio e fiducia

A Castel Volturno, il clima è quello della riflessione. Conte sa che dovrà ridare spazio e fiducia a chi ha giocato meno, per mantenere alto il livello competitivo della rosa.
Lang, da parte sua, aspetta l’occasione giusta per dimostrare il suo valore, per lasciare finalmente il segno in maglia azzurra.

Per ora, restano solo quegli occhi tristi. E la consapevolezza che nel nuovo Napoli di Conte nessuno ha il posto garantito, ma chi sa attendere, lavorare e reagire — come Lang — potrà ancora tornare protagonista.

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F1, Verstappen minaccia Piastri e Norris: il Mondiale 2025 può riaprirsi in Messico

Max Verstappen si avvicina a Piastri e Norris nella corsa al titolo: in Messico l’olandese può riaprire il Mondiale 2025. Leclerc fiducioso dopo il podio di Austin.

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L’ombra di Max Verstappen si allunga sulle ambizioni iridate di Oscar Piastri e Lando Norris. Dopo un’estate dominata dalle McLaren, il campione del mondo in carica sta risalendo la classifica con una costanza impressionante: tre vittorie e un secondo posto negli ultimi quattro Gran Premi, oltre a tre pole position, lo hanno riportato a -40 da Piastrie -26 da Norris.

A Città del Messico, l’olandese può compiere un nuovo passo nella sua rimonta, trasformando gli ultimi quattro appuntamenti del 2025 in un vero mini-Mondiale di fine stagione.


Piastri: “Non penso ai rivali, devo solo dare il massimo”

Il leader del Mondiale, Oscar Piastri, resta sereno ma consapevole della minaccia. “Pensavo che la lotta sarebbe stata tra me e Lando, come molti altri – ha ammesso –. Il livello mostrato da Max a partire da Monza è stato notevole. Hanno lavorato tanto sulla macchina e il loro ritorno era prevedibile, anche se più rapido del previsto”.

L’australiano, però, non vuole distrazioni: “Non mi serve preoccuparmi del distacco ridotto. Quello che conta è ottenere il massimo da me e dalla macchina. Lui è più vicino, ma questo non cambia il mio approccio”.


Norris: “Verstappen non è una sorpresa, voglio solo vincere”

Anche Lando Norris mantiene la calma: “Non è una sorpresa vedere Max così competitivo. La Red Bull ha persone straordinarie e un pilota incredibile. Max ha fatto un ottimo lavoro di recente, ma questo non cambia nulla: il mio obiettivo resta vincere ogni weekend”.

Le due McLaren restano al comando, ma la Red Bull è tornata con forza nel gioco, pronta a sfruttare ogni minimo errore degli avversari nelle ultime gare del campionato.


Leclerc: “Ferrari arbitro del Mondiale? No, non abbiamo la velocità”

Dopo il podio di Austin, Charles Leclerc guarda con fiducia al Gran Premio del Messico, ma senza illusioni: “Non ha senso fare promesse. Dobbiamo solo lavorare bene, come in Texas. Noi arbitri del Mondiale? Non credo, non abbiamo la velocità per giocarcela con McLaren e Red Bull”.

Il monegasco, però, riconosce che il terzo posto ha dato morale al team: “Ha ridato entusiasmo a tutti, ma non deve illuderci. Il potenziale per un altro buon weekend c’è, anche se la pista è molto diversa”.

Nelle prime prove libere, disputate con molti rookie in pista, Leclerc ha fatto segnare il miglior tempo in 1’18”380, precedendo la Mercedes di Kimi Antonelli (+0.107) e la Sauber di Nico Hulkenberg (+0.380). Quarto Piastri, mentre Verstappen, Norris e Hamilton hanno saltato la sessione, sostituiti dai giovani collaudatori.

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Vienna Open, Sinner e Musetti in semifinale: dominio italiano sul cemento austriaco

Jannik Sinner e Lorenzo Musetti in semifinale al Vienna Open: l’altoatesino batte Bublik 6-4 6-4, mentre il toscano supera Moutet. Out Berrettini contro De Minaur.

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Due italiani in semifinale al Vienna Open 2025. Jannik Sinner conferma il suo straordinario stato di forma battendo Aleksandr Bublik con un doppio 6-4 in un’ora e sedici minuti. È la terza semifinale viennese della sua carriera e la 42ª complessiva nel circuito ATP, con cui eguaglia il record italiano nell’era Open.

L’altoatesino, numero 2 del mondo, ha dominato il match grazie a un servizio praticamente perfetto: 93% di punti vinti con la prima palla e 80% con la seconda, oltre a otto ace. “Mi sono allenato tanto sul caricamento e oggi mi sono sentito molto a mio agio. Posso essere solo contento del match”, ha detto Sinner.

Con questa vittoria, Jannik ha raggiunto 19 successi consecutivi sul cemento indoor, confermando il suo dominio nelle superfici coperte: “Mi piace l’indoor perché non devo preoccuparmi del vento o del caldo. Mi sento libero di esprimermi e mi piace che i tifosi si divertano”.

Domani affronterà Alex De Minaur (n.7), che in precedenza aveva eliminato Matteo Berrettini. I precedenti sorridono nettamente all’azzurro: 11 vittorie su 11 contro l’australiano. “Con lui è sempre dura, sarà una battaglia fisica come a Pechino”, ha commentato Sinner.


Musetti batte Moutet e sogna le Finals di Torino

Grande prova anche per Lorenzo Musetti, che ha sconfitto il francese Corentin Moutet per 6-3, 6-4, conquistando punti preziosi nella corsa alle ATP Finals di Torino. Il tennista toscano ha giocato con solidità e continuità, mostrando una crescita costante nel rendimento e nella fiducia.

Il prossimo ostacolo sarà Alexander Zverev, un test impegnativo ma alla portata di un Musetti in fiducia e motivato, anche dal ritiro del canadese Auger-Aliassime a Basilea, che ha riaperto la corsa per un posto tra i migliori otto del mondo.


Berrettini si ferma ai quarti: stanco ma combattivo

Si è invece fermato ai quarti Matteo Berrettini, battuto da De Minaur in due set (6-1, 7-6) dopo quasi tre ore di lotta. Il romano, reduce dalla maratona degli ottavi contro Cameron Norrie, ha mostrato stanchezza ma anche grande orgoglio, riuscendo a salvare un match point nel secondo set prima di arrendersi al tie-break.

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Andrea Sempio a Quarto Grado: “Con questa storia non c’entro niente. Ora devo solo aspettare che passi”

Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Garlasco, a Quarto Grado si difende: “Non c’entro nulla, ora devo solo aspettare che passi. Ci sono troppe cose che non tornano”.

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Andrea Sempio, tornato al centro dell’attenzione per la nuova indagine della Procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi, ha parlato pubblicamente per la prima volta da quando il suo nome è riemerso nell’inchiesta. Ospite della trasmissione “Quarto Grado” su Retequattro, Sempio ha ribadito con fermezza la propria estraneità ai fatti.

Con questa storia non c’entro niente. Il procedimento che c’è adesso è inevitabile. Mi arriva addosso e devo solo aspettare che passi”, ha dichiarato.


“Cerco di restare tranquillo, non bisogna sanguinare davanti agli squali”

Nel corso dell’intervista, Sempio ha spiegato di voler mantenere la calma nonostante la pressione mediatica:
Cerco di apparire il più possibile tranquillo perché, come diceva una canzone, non bisogna mai sanguinare davanti agli squali”.

Ha poi espresso dubbi e perplessità sulle nuove prove al centro dell’inchiesta: “Ci sono molte cose che non tornano: l’impronta di scarpa 44, che non era mai uscita prima, ora improvvisamente compare. E sul Dna: tutti erano d’accordo che non fosse leggibile, adesso improvvisamente è leggibile”.


“Le chiamate? Erano brevi, di giorni prima”

Infine, a proposito delle telefonate fatte a casa di Chiara Poggi nei giorni precedenti al delitto, quando il fratello della vittima — suo amico — era in vacanza, Sempio ha chiarito:
Sono chiamate brevi, di giorni prima”.

Una versione, la sua, che ribadisce la distanza dai fatti e la volontà di affrontare con serenità un nuovo capitolo di una vicenda giudiziaria che, a quasi vent’anni dal delitto, torna a far discutere.

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