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Napoli, il tortuoso cammino di Gattuso alla ricerca del regista e della serenità perduti

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Napoli in balia delle sue difficoltà e delle sue paure. Una squadra che è la controfigura di se stessa, di quel gruppo che fino a pochi mesi fa lottava per il vertice della classifica. Con quella di ieri con l’Inter i partenopei collezionano tre sconfitte interne consecutive: una serie così negativa risale al 2000/2001, anno della retrocessione in Serie B.
Un incubo che sembra non finire: tra risultati negativi, un ammutinamento, un cambio di allenatore (uno di quelli poi considerato tra i migliori al mondo) per adesso la quadra sembra ancora lontana. Troppi errori banali dei suoi uomini, anche dei più rappresentativi, errori che trasformano gli avversari in ‘carnefici’.

Disattenzioni casuali che hanno determinato il risultato possono anche capitare ma così è troppo. Problemi di concentrazione? Di forma fisica? Di atleti fuori ruolo? Sfortuna? Responsabilità multiple. Tre scivoloni – due con il Parma di Koulibaly, che poi si infortuna e di Zielinski, uno con l’Inter di Di Lorenzo – che si trasformano in altrettanti goal. Attaccanti avversari che vedono spalancata davanti a sé una prateria e agevolmente si presentano a tu per tu con Meret. Il portiere azzurro spesso attentissimo e determinante è incappato alla 18a giornata nella sua seconda papera stagionale sul secondo goal di Lukaku (la prima era avvenuta contro l’Atalanta in occasione del goal di Freuler).
Il Napoli di ieri ha fatto intravedere qualcosa di buono, ha costruito qualche buona azione, ma difetta troppo spesso in fase conclusiva. Le iniziative degli azzurri sono ancora timide e sterili: siamo lontanissimi da quel predominio in casa che ha caratterizzato la storia del Napoli delle ultime 10 stagioni.

 

Il 3-1 dell’Inter in terra partenopea arriva dopo 23 anni. Troppi errori. Troppe lacune per gli azzurri. Poca attenzione. Poca precisione. Troppo lenti, poco combattivi e incisivi. Manca la determinazione, manca Hamsik con il suo talento e la sua visione di gioco, manca un regista che dia ordine al centrocampo. Manca in questo momento il calore del San Paolo, non tanto per il freddo quanto per l’assenza di tifo da parte delle curve. L’ennesimo problema da risolvere. Un supporto storicamente indispensabile per chi vive il Napoli da sempre. L’unica cosa che non manca è il tempo. Venti partite ancora in serie A nel 2020 per ritrovare identità. Occorre ritrovare gli stimoli e la concentrazione per provare a recuperare in campionato, a competere in Coppa Italia e ben figurare in Champions, considerando che affrontare il Barcellona non sarà una passeggiata. La verità è che oggi il Napoli deve analizzarsi a fondo perché le difficoltà emergono costantemente, sia con le grandi che con le piccole. Rino Gattuso, uomo di campo e di carattere, può essere la persona giusta per fare autocritica e per sbrogliare questa matassa preparando al meglio partita per partita. In attesa di quel vertice basso puro e di un regista per il 4-3-3 – come da sua stessa dichiarazione – la soluzione è solo fare gruppo e lavorare tanto.

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Putin ringrazia i soldati nordcoreani, ‘sono eroi’

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Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ringraziato in un messaggio i soldati nordcoreani che hanno preso parte alla “liberazione della regione di Kursk” dalle truppe d’invasione ucraine, definendoli “eroi”. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino.

“Il popolo russo non dimenticherà mai l’impresa delle forze speciali coreane, onoreremo sempre gli eroi coreani che hanno dato la vita per la Russia, per la nostra comune libertà, al pari dei loro compagni d’armi russi”, si legge nel messaggio di Putin. Il presidente russo sottolinea che l’intervento è avvenuto “nel pieno rispetto della legge internazionale”, in base all’articolo 4 dell’accordo di partenriato strategico firmato nel giugno dello scorso anno tra Mosca e Pyongyang, che prevede assistenza militare reciproca in caso di aggressione a uno dei due Paesi. “Gli amici coreani – ha aggiunto Putin – hanno agito in base a un senso di solidarietà, giustizia e genuina amicizia. Lo apprezziamo molto e ringraziamo con sincerità il presidente Kim Jong-un personalmente”.

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Esteri

Media, due giornalisti italiani espulsi dal Marocco

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Due giornalisti italiani sarebbero stati espulsi ieri sera dalle autorità marocchine con l’accusa di aver cercato di entrare illegalmente nella città di Laayoune (El Aaiun). Lo rivela il quotidiano marocchino online Hespress. Matteo Garavoglia, 34 anni, giornalista freelance originario di Biella e collaboratore del ‘Manifesto’, e il fotografo Giovanni Colmoni, avrebbero tentato di entrare nella città marocchina meridionale al confine con la regione contesa del Sahara Occidentale “senza l’autorizzazione richiesta dalla polizia”.

I due erano a bordo di un’auto privata e, secondo quanto riporta il quotidiano marocchino, sarebbero stati fermati dagli agenti che hanno interpretato il tentativo di ingresso come un “atto provocatorio, in violazione delle leggi del Paese che regolano gli ingressi dei visitatori stranieri”. Sempre secondo l’Hespress, i due reporter avrebbero cercato di “sfruttare il fatto di essere giornalisti per promuovere programmi separatisti. Per questo sono stati fermati e successivamente accompagnati in auto nella città di Agadir”. Non era la prima volta che i due tentavano di entrare a Laayoune, secondo il quotidiano, ma sempre “nel disprezzo per le procedure legali del Marocco”.

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Doppio McTominay, il Napoli abbatte anche il Torino ed è capolista con 3 punti sull’Inter

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Il Napoli approfitta dello scivolone dell’Inter e si riprende la vetta solitaria della classifica a quattro giornate dalla fine. Gli uomini di Antonio Conte superano 2-0 il Torino nel match del Maradona: decide la doppietta di Scott McTominay.

I padroni di casa partono subito forte, creando grosse difficoltà ai granata prima con un batti e ribatti nell’area avversaria e poi con un errore di Milinkovic-Savic sulla pressione di Lukaku, su cui è decisivo il salvataggio di Maripan. Al 7′ ci pensa il solito Scott McTominay a sbloccare la contesa: lo scozzese si avventa su un cross basso di Anguissa ed infila la sfera alle spalle di Milinkovic-Savic.

Tifosi scozzesi. Presenza fissa al Maradona

All’11’ i ragazzi di Paolo Vanoli provano a reagire con una conclusione di Adams, che però viene successivamente fermato per fuorigioco. Qualche minuto più tardi il Torino si spinge in avanti con l’ex Elmas, il cui tiro viene deviato sui piedi di Biraghi che fallisce il cross. Gli ospiti fanno possesso palla, ma ad andare a segno è ancora il Napoli: al 42′ Scott McTominay realizza la sua personale doppietta, trovando la deviazione vincente sul traversone di Politano.

Nella ripresa la squadra granata cerca di accelerare le operazioni per riaprire la sfida, ma fa fatica a rendersi pericolosa dalle parte di Meret. Nel frattempo Antonio Conte deve fare i conti con gli infortuni di Buongiorno ed Anguissa, che vengono rispettivamente rilevati da Marin e Billing. Quest’ultimo è subito protagonista poiché al 61′ colpisce una clamorosa traversa su cross di Spinazzola. Al 78′ il neo-entrato Karamoh lascia partire un traversone insidioso, ma Olivera è attento e lo prolunga in calcio d’angolo.

Il secondo tempo del Napoli non è affatto fortunato sotto il punto di vista degli infortuni, dato che anche Lobotka accusa qualche problema fisico: lo slovacco viene sostituito a pochi minuti dal termine. Nel finale gli azzurri amministrano il 2-0 e portano a casa una vittoria fondamentale in ottica Scudetto. In virtù di questo successo, infatti, il Napoli torna in testa alla classifica salendo a 74 punti, a +3 sull’Inter. Nel prossimo turno i campani saranno impegnati nella trasferta del Via del Mare contro il Lecce, in programma sabato.

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