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Napoli, De Laurentiis tra nuovo stadio a Poggioreale e ristrutturazione del Maradona

Aurelio De Laurentiis segue due fronti: il nuovo stadio nella zona Caramanico e il rinnovamento del Maradona. Attesa per la conferenza di servizi del 4 settembre.

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Mentre il Napoli lavora sul campo di Dimaro e si muove sul mercato per costruire la squadra che difenderà il tricolore, Aurelio De Laurentiis continua a seguire da vicino un altro fronte strategico: quello dello stadio. Due i dossier sul tavolo: da un lato il progetto presentato alla Zes per la costruzione di un nuovo impianto nella zona Caramanico, nei pressi di Poggioreale; dall’altro il possibile coinvolgimento nel rinnovamento del Maradona, nel caso in cui l’impianto venga realmente adeguato agli standard UEFA.

De Laurentiis osserva il Maradona, ma punta su Poggioreale

L’interesse di De Laurentiis per quanto accade al Maradona resta concreto. Anche perché i lavori di ristrutturazione del terzo anello, per quanto previsti a step per non interferire con il calendario calcistico, coincideranno comunque con la stagione sportiva. Inoltre, qualora il progetto promosso dal Comune e illustrato all’Uefa prevedesse anche l’inserimento di aree commerciali – un vecchio pallino del presidente – allora l’opzione Fuorigrotta potrebbe riacquistare fascino.

Non è un caso che, durante l’incontro a Palazzo San Giacomo con i delegati Uefa e Figc, fosse presente Arturo Testa, legale della SSC Napoli, uomo di fiducia del patron in materia di infrastrutture. Il progetto illustrato dall’assessore Edoardo Cosenza, che ha già convinto i tecnici Uefa, è ben noto al presidente: risale al 30 aprile l’invio del master plan al club, mentre il 9 maggio lo stesso De Laurentiis incontrò Manfredi e Cosenza per discuterne. I toni furono cordiali, ma poi il presidente calò l’asso: il piano alternativo per Poggioreale.

L’attesa per la conferenza di servizi del 4 settembre

Il Comune, seppur con qualche perplessità sull’area Caramanico – ritenuta marginale e meno accessibile – ha scelto di non chiudere il dialogo. La vera svolta, però, arriverà il 4 settembre, data in cui si terrà la conferenza di servizi sulla proposta presentata da De Laurentiis alla Zes.

Tre gli elementi certi del progetto: una nuova area individuata nella zona orientale, 65mila posti di capienza e un investimento minimo tra i 250 e i 300 milioni di euro. La valutazione sarà effettuata da otto amministrazioni locali. Servirà l’unanimità, ma in alternativa è prevista la possibilità di adottare il progetto sulla base delle posizioni prevalenti, rendendo sufficiente una maggioranza.

Il sindaco Manfredi, consapevole del valore economico e simbolico del progetto, non vuole che Napoli perda un’occasione storica, e lavorerà per riaprire il confronto con De Laurentiis anche sul futuro del Maradona, a prescindere dall’esito dell’iter sul nuovo stadio.

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Napoli e lo stadio Maradona promossi dall’Uefa per Euro 2032: ora servono i fondi

Visita Uefa e Figc a Napoli: il progetto del Maradona soddisfa il 90% dei requisiti per Euro 2032. Due piani sul tavolo, resta il nodo finanziamenti.

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È stata una giornata cruciale per il futuro del Maradona e della candidatura di Napoli tra le cinque città italiane che ospiteranno Euro 2032. I delegati Uefa e Figc, in visita ufficiale, sono stati accolti a Palazzo San Giacomo, dove si è discusso nel dettaglio il progetto di ristrutturazione dello stadio partenopeo.

Ad attenderli, il capo di gabinetto del sindaco Maria Grazia Falciatore, il responsabile dell’Area progetti innovativi della Figc Giovanni Spitalieri, il delegato Uefa Michele Uva e, in rappresentanza della SSC Napoli, Arturo Testa. Più tardi si è unito anche il sindaco Gaetano Manfredi, mentre l’assessore Eduardo Cosenza ha illustrato i due dossier tecnici preparati dal Comune.

Due progetti: riapertura del terzo anello e restyling completo

L’incontro è stato descritto come positivo da fonti interne, anche se le bocche restano cucite. Secondo le prime indiscrezioni, il 90% dei 130 requisiti Uefa sarebbe già soddisfatto. L’amministrazione comunale ha illustrato due linee di intervento: il primo riguarda la messa in sicurezza e la riapertura del terzo anello, che consentirà un aumento della capienza di 10mila posti. Il Comune ha già stanziato 10 milioni di euro per questo progetto.

Il secondo è un piano più ambizioso che prevede una ristrutturazione completa dell’impianto, con l’eliminazione della pista d’atletica, la realizzazione di una gradinata unica a soli 7 metri dal campo, l’estensione della copertura, nuovi spazi commerciali, parcheggi e servizi. Un restyling pensato per portare il Maradona agli standard UEFA più avanzati.

La sfida dei finanziamenti e il ruolo della Regione

Il vero nodo resta quello dei finanziamenti. Il Comune ha chiesto alla Regione un contributo da 150 milioni di euro, ma è probabile che l’interlocuzione debba proseguire con la futura guida di Palazzo Santa Lucia. Il sindaco Manfredi attende ora l’ok definitivo, atteso martedì alla Camera dei Deputati, al decreto sport che consentirà la nomina di un commissario per la ristrutturazione degli stadi, con i sindaci che potranno agire come subcommissari.

Un passaggio che potrebbe accelerare i tempi per l’approvazione del piano di fattibilità tecnico-economica, necessario per far entrare Napoli nel quintetto finale di città italiane che ospiteranno gli Europei insieme a Roma, Torino e Milano. Al Sud resta proprio Napoli come principale candidata, con la decisione finale che sarà presa a luglio 2026.

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Napoli, colpo Milinkovic Savic e addio Osimhen: ecco le prossime mosse sul mercato

Milinkovic Savic arriva dal Torino, Osimhen parte per il Galatasaray: tutti i dettagli delle operazioni. Trattative vive per Ndoye, Juanlu, Sterling e Chiesa.

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Mattinata intensa nel ritiro del Napoli in Val di Sole. Il direttore sportivo Giovanni Manna e Antonio Conte restano a lungo a colloquio in panchina, mentre le telefonate si susseguono senza sosta sulla pista di atletica. Le manovre di mercato entrano nel vivo, con una doppia notizia che segna la giornata: ufficiale l’arrivo del portiere Vanja Milinkovic Savic dal Torino, e ormai tutto fatto per la partenza di Victor Osimhen in direzione Galatasaray.

Milinkovic Savic nuovo portiere azzurro

È il rinforzo chiesto da Conte per completare il reparto portieri: Vanja Milinkovic Savic sarà il vice di Meret, ma con ambizioni da titolare. L’accordo con il Torino è chiuso: prestito con riscatto obbligatorio fissato a 21,5 milioni. Il serbo ha firmato un contratto quinquennale da 1,5 milioni l’anno più bonus. Stamattina le visite a Villa Stuart, poi raggiungerà la squadra a Castel di Sangro. L’operazione è stata finalizzata dopo la partenza di Ngonge, in prestito con riscatto fissato a 18 milioni.

Osimhen saluta: cessione blindata da garanzie bancarie

L’affare con il Galatasaray è chiuso: 40 milioni subito, altri 35 dilazionati. Fondamentale, per il Napoli, l’arrivo delle fidejussioni bancarie da parte degli istituti turchi, con un ruolo chiave giocato dalla banca statale Ziraat. Aurelio De Laurentiis, in partenza per Roma, ha avuto conferma di tutte le garanzie richieste. Osimhen partirà tra oggi e domani per Istanbul e firmerà un contratto triennale da 16 milioni di euro netti a stagione. Una delle cessioni più importanti nella storia del club, blindata con attenzione in un contesto economico delicato come quello turco.

Ndoye resta il nome caldo

Il Napoli continua a lavorare con il Bologna per portare Dan Ndoye alla corte di Conte. Offerta ferma a 37 milioni bonus inclusi, ma i rossoblù chiedono una percentuale sulla futura rivendita, anche per far fronte al 15% da versare al Basilea. De Laurentiis ha detto no, ma le parti restano vicinissime: l’esterno ha già un accordo quinquennale da 3 milioni annui con Manna, e la trattativa può sbloccarsi da un momento all’altro. Ndoye è il preferito di Conte e il tecnico è determinato a non superare certi limiti di spesa.

Juanlu, Sterling e Chiesa: le altre piste

Sempre calda anche la pista Juanlu del Siviglia: gli spagnoli hanno accettato l’offerta da 17 milioni, ma si attende l’ok definitivo. Intanto, prende quota un’altra trattativa alla “Lukaku”: Sterling, ai margini nel Chelsea, potrebbe arrivare a fine mercato. Conte non lo considera prioritario, ma non ha chiuso la porta. Lo stesso discorso vale per Federico Chiesa, attratto dalla guida tecnica del mister e corteggiato anche dall’Atalanta. Possibili sviluppi solo nella settimana finale del mercato.

Centrocampo: obiettivo prestito

Infine, il Napoli cerca ancora un sesto centrocampista da inserire nella rosa. Scartata la richiesta da 14 milioni per Miretti, si punta a un’occasione in prestito negli ultimi giorni di mercato, in linea con una strategia chiara: rinforzare la rosa senza forzature economiche.

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Festa a Dimaro per il Napoli campione: cori, coppa e omaggio alle vittime

Grande festa del Napoli a Dimaro: Conte e Oriali protagonisti, ovazioni per Lukaku e McTominay. Di Lorenzo alza la coppa, ma ora si torna a lavorare.

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Napoli Calcio Conte e De Bruyne

Dimaro si colora ancora di azzurro per l’ultima grande festa del ritiro del Napoli in Val di Sole. Dopo una serata agitata dalla pioggia e dai malumori, questa volta tutto fila liscio. Quattromila tifosi nell’arena ai piedi delle Dolomiti, musica di Decibel Bellini, cori, balli e striscioni che arrivano da tutta Italia, da Novara Partenopea al Club Napoli Civitavecchia.

Il Napoli onora le vittime del cantiere

La festa si apre con un momento di raccoglimento. Il Napoli ricorda i tre operai morti al Rione Alto poche ore prima. Oggi la squadra scenderà in campo con il lutto al braccio e sarà osservato un minuto di silenzio. Il saluto del sindaco Pancieri dà inizio alla serata.

L’assenza di Starace e il cuore dello staff

Si comincia con la sfilata dello staff, guidata dai magazzinieri: per la prima volta dopo 50 anni non c’è Tommaso Starace, andato in pensione. Seguono i medici e i fisioterapisti, tutti napoletani, poi i componenti dello staff tecnico. I primi applausi sono per il vice Stellini, ma la prima vera ovazione è per Lele Oriali, emozionato: «Ho vinto tanto, ma lo scudetto a Napoli è stato unico».

Conte re del palco, tifosi in delirio

Poi arriva lui, Antonio Conte. La folla lo accoglie con cori, fumogeni e una valanga di applausi. Il mister risponde con il suo sorriso tirato, la mano alzata, e saluta uno a uno i suoi calciatori. «È bello stare qui con lo scudetto sulla maglia», dice. «Dobbiamo rendere orgogliosi i tifosi ogni partita. Garantiamo la maglia sudata, sempre».

Ovazioni per Lukaku, McTominay e Noa Lang

Il più acclamato? McTominay, miglior giocatore della Serie A, che canta e scherza con i tifosi. Ovazione anche per Lukaku. Il nuovo idolo del pubblico potrebbe però presto diventare Noa Lang: balla, canta, si muove sul palco come un felino e conquista tutti. Tra gli italiani, i più applauditi sono Politano e Di Lorenzo.

Di Lorenzo alza la coppa: «Sembra Capodanno a Napoli»

Il capitano, con la coppa dello scudetto tra le mani, regala il momento più atteso: la simbolica alzata del trofeo. E poi commenta: «Sembra Capodanno a Napoli. Ora però si torna a lavorare. Speriamo in un grande anno». Commovente anche il pensiero per Daniele, il giovane tifoso scomparso e ricordato da Conte e dalla squadra in tutta la scorsa stagione.

Oriali col telefonino, la festa continua

Fuochi d’artificio, musica, l’inno della Champions. E Oriali, ancora con il telefonino in mano, che riprende tutto. «Questa è stata una gioia straordinaria – dice – e tutto grazie a questi ragazzi e al nostro condottiero Antonio». Un finale perfetto per dieci giorni di ritiro intensi. Ora si torna al lavoro: lo scudetto va difeso, con la stessa passione che si respira ogni estate a Dimaro.

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