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Musica, la hit parade: subito al top Bruce Springsteen, segue Madonna e poi Elettra Lamborghini

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Con due new entry blasonate come Bruce Springsteen e Madonna subito in vetta, la classifica dei dischi piu’ venduti della settimana, secondo le rilevazioni Fimi/Gfk è rivoluzionata. Al terzo posto, anche lei al debutto, la twerking queen Elettra Lamborghini molto amata dai giovanissimi. Slitta al quarto, ma c’e’ da scommettere che durera’ nelle prime posizioni tutta l’estate il Jova Beach Party di Jovanotti che dal 6 luglio sperimenta la tournee’ in spiaggia in giro per l’Italia. Continuano a mantenere le alte vette della top ten i due cantanti usciti dalla finale di Amici: Giordana Angi con Casa e il tenore Alberto Urso con Solo. Segue Ultimo con Colpa delle favole, che e’ anche saldo anche al decimo posto con Peter Pan. Scivola all’ottavo la rivelazione americana della giovane Billie Eilish con ‘When we all fall asleep, where do we go?’.

 

 

E al nono c’e’ Salmo con Playlist. Tra i singoli conquista il vertice della classifica J-Ax con Ostia Lido. Bruce Springsteen con Western Stars e’ al top anche tra i vinili. Ecco la top ten Fimi/Gfk degli album piu’ venduti della settimana dal 14 al 20 giugno:

  • 1) WESTERN STARS, BRUCE SPRINGSTEEN (COLUMBIA-SONY)
  • 2) MADAME X, MADONNA (VIRGIN-UNIVERSAL MUSIC)
  • 3) TWERKING QUEEN, ELETTRA LAMBORGHINI (ISLAND-UNIVERSAL MUSIC)
  • 4) JOVA BEACH PARTY, JOVANOTTI (POLYDOR-UNIVERSAL MUSIC)
  • 5) CASA, GIORDANA ANGI (VIRGIN-UNIVERSAL MUSIC)
  • 6) SOLO, ALBERTO URSO (POLYDOR-UNIVERSAL MUSIC)
  • 7) COLPA DELLE FAVOLE, ULTIMO (HONIRO-BELIEVE)
  • 8) WHEN WE ALL FALL ASLEEP, WHERE DO WE GO? BILLIE EILISH (VIRGIN-UNIVERSAL MUSIC)
  • 9) PLAYLIST, SALMO (EPIC-SONY)
  • 10) PETER PAN, ULTIMO (HONIRO-BELIEVE)

Questa la classifica dei singoli digitali piu’ venduti:

  • 1) OSTIA LIDO J-AX (EPIC-SME)
  • 2) JAMBO, & KETRA, OMI & GIUSY FERRERI (COLUMBIA-SME)
  • 3) CALIPSO (WITH DARDUST) (FEAT SFERA EBBASTA), MAHMOOD, FABRI FIBRA)CHARLIE CHARLES (ISLAND-UNI)
  • 4) I DON’T CAREED, SHEERAN & JUSTIN BIEBER (WARNER/ISLANDWMI/UNI)
  • 5) DOVE E QUANDO, BENJI & FEDE (WM ITALY-WMI)
  • Questa, infine, la classifica dei vinili:
  • 1) WESTERN STARS, BRUCE SPRINGSTEEN (COLUMBIA-SONY)
  • 2) MADAME X, MADONNA (VIRGIN-UNIVERSAL MUSIC)
  • 3) UNKNOWN PLEASURES, JOY DIVISION (LONDON RECORDS-WMI)
  • 4) THE DIVISION BELL, PINK FLOYD (PARLOPHONE-WMI)
  • 5)…SQUE’REZ?, LU’NA POP (UNIVERSAL STRATEGIC-UNIVERSAL MUSIC)

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Muti a Bari con i Berliner, Europa comunione culturale

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Una mattinata di festa immersi nelle sonorità inimitabili dei Berliner Philharmoniker diretti da Riccardo Muti ma anche un’occasione per riflettere sull’unità dell’Europa fondata “sulla comunione culturale e spirituale”. E’ cominciato così il primo maggio a Bari, città scelta quest’anno dai Berliner per la tradizionale celebrazione della loro fondazione, avvenuta il primo maggio del 1882 e che ogni anno l’orchestra festeggia in una località diversa. Quest’anno è toccato al teatro Petruzzelli ospitare l’Europakonzert, “ma questo concerto – ci ha tenuto a sottolineare Muti dal podio – non è solo un omaggio alla città di Bari e alla Puglia, ma è un segnale importantissimo di cosa può e deve essere l’Europa, una comunione culturale e spirituale”. “La venuta di questa orchestra qui a Bari – ha aggiunto – è un segnale importante e questo è un progetto per l’Europa”.

Muti l’aveva detto anche il giorno prima, durante la prova generale aperta studenti e insegnanti di scuole musicali e utenti e operatori del welfare comunale, “ma – ha ribadito al concerto ufficiale – lo sto dicendo da anni e spero che tutti, non solamente in questa regione, si rendano conto di cosa significa la presenza dei Berliner Philharmoniker a Bari”. Nel teatro sold out da tempo per l’evento, con il pubblico emozionato ed entusiasta Muti ha ricordato la grande “comunione con la Germania” simboleggiata anche dalla prolungata presenza in Puglia “dell’imperatore Federico II, imperatore di Germania, che decise di vivere la maggior parte del suo tempo qui in Puglia dove veniva chiamato Puer Apuliae”.

“E questa comunione – ha detto ancora – oggi è un simbolo di cosa possa essere l’Europa come la concepiva Federico”. “Questo connubio – ha aggiunto – oggi più di ieri ha un significato profondo e deve celebrare l’Europa comune”. Non a caso, infatti, Muti ha scelto un repertorio per metà italiano, con l’overture dal Guillaume Tell di Gioacchino Rossini e Le quattro stagioni da I vespri siciliani di Giuseppe Verdi, e per metà tedesco con la sinfonia n.2 in Re maggiore, op. 73 di Johannes Brahms. L’obiettivo di Muti, è trasmettere tramite la musica l’ importanza di costruire “un ponte basato su radici culturali comuni”. In sala, oltre al sindaco di Bari, Vito Leccese, e al presidente della Regione, Michele Emiliano, anche l’ambasciatore di Germania, Hans Dieter Lucas. Al termine del concerto, Emiliano ha donato il sigillo d’oro di San Nicola al maestro Muti, all’ambasciatore Dieter Lucas e alla general manager dei Berliner Andrea Zietzschmann.

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Kina, da Acerra fino alla firma con la Columbia Records

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E’ partito dalla sua cameretta di Acerra, fino alla firma con Columbia Records, dopo essere stato il primo in Italia a raggiungere il miliardo di streaming su Spotify con una traccia originale, ovvero “Get you the moon”. Parliamo di Kina, giovane artista campano presente da qualche giorno su tutte le piattaforme musicali con il nuovo EP, “Wish I Could Go Back”. “Acerra – racconta Kina – non rappresenta solo il luogo da cui provengo, è anche il cuore della mia musica. Crescere in provincia ti insegna ad avere fame, quella vera, non materiale, ma esistenziale. È un fuoco che arde silenzioso, ti accompagna ogni giorno e ti spinge a immaginare mondi più grandi, anche quando sei chiuso in una cameretta con soltanto le cuffie e un computer. Ogni suono che scelgo, ogni atmosfera che creo, porta dentro di sé un frammento di quella realtà: le strade, le voci, i silenzi della mia città. Acerra è ancora il posto dove torno ogni volta che ho bisogno di sentirmi vero. È lì che ho imparato ad ascoltare prima ancora che a produrre. Le emozioni vissute lì sono diventate canzoni, e credo che la gente riesca a connettersi con questo sentimento proprio per questo. Anche se oggi collaboro con artisti da tutto il mondo, Acerra è il mio punto zero e rimarrà sempre casa”.

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Rocco Hunt, il ragazzo di giù diventa grande: “Ho 30 anni e ancora la rabbia del Sud”

Esce l’album Ragazzo di giù: tra neomelodico, rap e introspezione, la maturità artistica di un figlio del Sud.

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A 30 anni, Rocco Hunt ha già alle spalle 15 anni di carriera, una vittoria a Sanremo, hit estive, strofe militanti e un’identità artistica sempre più nitida. Ma oggi, con il nuovo album Ragazzo di giù, in uscita venerdì, Rocco — per molti ancora affettuosamente “Rocchino” — completa un percorso che lo conferma maturo, consapevole e profondamente legato alle sue radici.

“Sono fortunato, canto chi non lo è stato”

Il brano che dà il titolo al disco è un manifesto identitario.
“Io sono il ragazzo di giù fortunato”, spiega Rocco, “quelli che canto sono stati meno fortunati, magari non hanno dovuto lasciare casa, ma hanno pagato altri prezzi”. La nostalgia per la sua terra non è solo geografica, è memoria viva di un mondo che spesso si perde tra le distanze culturali.

Tra disagio e riscatto: “A Nord si perdono i valori”

“Oggi Napoli fa figo, ma vivere al Nord è diverso”, dice. Il successo, per lui, ha un prezzo. “Contano i numeri, non i valori”, afferma, parlando anche del figlio Giovanni, 8 anni, cresciuto tra Milano e Napoli: “Ha un accento diverso, ma deve sapere da dove viene, imparare l’inglese e la cazzimma partenopea”.

Il dialetto come identità: “È mamma, papà e biberòn”

Per Rocco il dialetto non è solo stile, ma lingua del cuore:
“È la strada dove sei cresciuto, la voce dei tuoi nonni, il suono dell’anima”. E anche se ha girato l’Italia e il mondo, resta anima di Scampia, del Sud e dei suoi contrasti.

Il rap, il neomelò, e il coraggio delle parole

Ragazzo di giù è un album eterogeneo, che passa da Gigi D’Alessio a Massimo Pericolo, da Irama a Baby Gang, mischiando il rap con la melodia napoletana e l’attualità più bruciante. In Demone santo, per esempio, denuncia con rabbia il crollo del ballatoio della Vela di Scampia:
“Quelle creature sono vittime dello Stato. A che serve il tricolore sulle bare bianche, se Cristo in quelle case non ci entra?”

Sanremo, De Filippo e il mare della costiera

Nel disco anche introspezione e memoria, con brani come ‘A notte, ispirato a Eduardo De Filippo, e Domani chissà, dove Rocco rievoca lo scugnizzo che si tuffava a bomba nel mare della costiera. E non manca un pensiero al futuro:
“Vorrei un secondo figlio”, dice, ma con il timore delle malattie, dei sacrifici, della fragilità.

Il tour: dal Molise a Milano, passando per la Reggia

Il tour estivo partirà il 20 giugno da Campobasso, con gran finale l’11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobre all’Unipol Forum di Milano.
“Senza le mie radici non sarei quello che sono”, conclude Rocco.
E quando gli chiedono se oggi è ancora “‘nu juorno buono”, risponde senza esitazioni:
“Sì. Ma è sempre più difficile non vedere le nuvole all’orizzonte”.

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