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Cronache

Morte di dj Godzi a Ibiza, nuovi esami e dubbi sulla cremazione

Fratture multiple sul corpo di Michele Noschese, dj Godzi. La famiglia sospende la cremazione. La Guardia Civil parla di overdose, ma emergono nuove perplessità.

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La famiglia di Michele Noschese, in arte dj Godzi, aveva deciso: lunedì la salma del giovane producer napoletano sarebbe stata cremata a Ibiza e poi riportata a Napoli. Una scelta sofferta, maturata dopo giorni di dolore e silenzio. Ma la scoperta di fratture a costole e clavicola, emerse in seguito a nuovi accertamenti diagnostici effettuati su richiesta del padre Giuseppe Noschese, ortopedico e medico legale, ha rimesso tutto in discussione.

Gli accertamenti clinici e i nuovi dubbi

La sera di giovedì la salma è stata trasferita, a spese della famiglia, in una clinica privata per ulteriori esami: una TAC e una risonanza all’encefalo. I risultati parlano di sette costole rotte, una frattura alla clavicola, aria nel torace e una frattura corticale. Referti che indicano anche un edema legato alle manovre autoptiche, ma che complicano la ricostruzione della dinamica della morte e spingono la famiglia a sospendere temporaneamente la cremazione.

Le immagini e le testimonianze

Nella giornata di ieri è circolato online un video in cui si vede Michele, in evidente stato di alterazione, aggredire un anziano su un terrazzo. Una scena che ha scosso l’opinione pubblica. Alcuni testimoni raccontano momenti di panico: una ragazza in fuga da casa, urla, colluttazioni e infine l’arrivo della Guardia Civil.

Secondo la ricostruzione ufficiale, la giovane – non identificata – sarebbe scappata da un balcone per evitare l’aggressione del dj, e si sarebbe rifugiata in una casa vicina con lividi evidenti. Il padre, però, smentisce questa versione: «Se mio figlio avesse aggredito una donna, ci sarebbe una denuncia. Michele venerdì sera era in compagnia di un’amica argentina, non era la sua fidanzata», ha dichiarato.

La versione della polizia spagnola

La Guardia Civil, in una nota ufficiale, ha attribuito la morte di Noschese a una “continua assunzione di sostanze stupefacenti”, escludendo la presenza di segni evidenti di violenza. Gli agenti precisano che dj Godzi è stato immobilizzato dopo aver aggredito un vicino con un coltello, in evidente stato di alterazione e sotto effetto di droghe. Nella sua abitazione sono stati rinvenuti residui di cocaina, ketamina e 2CB, una sostanza psichedelica della famiglia delle feniletilammine.

Parla una testimone: «Sembrava impazzito»

Una vicina di casa ha raccontato di essere stata svegliata da rumori e urla. «Sono uscita e ho visto Michele sul balcone del vicino 82enne mentre lo stava scuotendo», ha riferito. La donna non ha confermato la presenza di un coltello, ma ha parlato di uno stato di totale squilibrio: «Sembrava un matto. Ho urlato agli amici: non è un vostro amico? Fermatelo! Mi hanno risposto: è uscito di senno, è impossibile».

La verità sulla morte di dj Godzi è ancora da scrivere. Tra versioni discordanti, referti medici e testimonianze confuse, la famiglia chiede risposte. E intanto, la salma resta a Ibiza.

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Morta Maud Giaccari, artista d’avanguardia e giornalista

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La Biennale di Venezia esprime oggi il proprio cordoglio per la morte, avvenuta l’altro ieri a 87 anni, di Maud Ceriotti Giaccari, artista d’avanguardia e giornalista. Maud Giaccari, ricorda la Biennale, “ha dedicato la sua vita all’arte, intrecciando la propria ricerca creativa con l’attività del marito Luciano Giaccari, con il quale fondò a Varese Studio 970 2, un laboratorio di produzione video pionieristico in Italia e in Europa. Attiva fin dalla seconda metà degli anni Sessanta, ha saputo cogliere e interpretare le istanze della Neoavanguardia, aderendo con sensibilità alle correnti che hanno accompagnato la progressiva dematerializzazione dell’opera d’arte. Dal dialogo con oggetti interattivi agli happening, dalle azioni sceniche alle prime sperimentazioni cine-videografiche, il suo percorso riflette la vitalità e l’urgenza di un’epoca di profonda trasformazione culturale”.

Nell’autunno 1974 fondò insieme a Luciano Giaccari Rtl, una delle prime televisioni libere italiane, e tra il 1977 e i primi anni Ottanta Etl, emittente televisiva libera di cui fu anche direttrice responsabile dell’informazione. Nel 2024 Maud Giaccari aveva avviato, insieme all’Archivio Storico della Biennale di Venezia, il riordino e valorizzazione del “Fondo Luciano e Maud Giaccari”, il cui progetto di riordino e digitalizzazione, definito nei giorni scorsi, sarà portato avanti anche attraverso iniziative sul territorio di Varese. “Con la scomparsa di Maud Giaccari – conclude la Biennale – perdiamo una generosa custode della memoria artistica d’avanguardia del secondo Novecento. La sua sensibilità e tenacia continuerà a vivere nei documenti, nei video e nelle testimonianze che, con lungimiranza, ha scelto di affidare al nostro Archivio”.

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Italia sotto assedio del turismo: boom di divieti contro overtourism e malamovida

Estate 2025 tra regole e divieti: dai limiti agli accessi sulle Dolomiti alle ordinanze contro la musica in barca. Così l’Italia cerca di salvare i suoi luoghi più fragili.

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L’estate 2025 segna un punto di svolta nella gestione del turismo in Italia. L’immagine romantica dei turisti scalzi sui sampietrini dei borghi marinari e dei bassi che risuonano dalle imbarcazioni è sempre più sostituita da ordinanze, divieti e strategie di contenimento. La causa? L’overtourism, la malamovida e un crescente bisogno di salvaguardare decoro e sicurezza nei territori ormai presi d’assalto.

Dal Seceda alla Sardegna: accessi contingentati e limiti alle auto

Le Dolomiti non fanno eccezione. Il Seceda, meta ormai virale grazie ai social, è diventato l’emblema di un turismo di massa fuori controllo: oltre quattromila persone si mettono ogni giorno in fila a Ortisei. Le amministrazioni locali pensano ora a limitazioni più rigide per tutelare il fragile ecosistema montano.

Sulle Alpi valdostane, ad Ayas, e in Piemonte, al Pian del Re – sorgente del Po – il problema è l’assalto automobilistico: parcheggi a pagamento e accessi contingentati cercano di disincentivare l’uso del mezzo privato.

Le spiagge si difendono: dalle stuoie obbligatorie al volume basso in barca

Anche il mare si difende. In Sardegna, alla celebre spiaggia La Pelosa di Stintino, gli ingressi sono limitati a 1.500 bagnanti al giorno. Vietato fumare, scavare buche e stendersi senza una stuoia. In Puglia la Guardia Costiera ha imposto lo stop alla musica a tutto volume da parte delle imbarcazioni a meno di 500 metri dalla riva, dal Gargano fino al Salento.

Zone rosse per la malamovida e decoro urbano sotto controllo

Il contrasto alla malamovida ha generato vere e proprie “zone rosse”: Lignano Sabbiadoro, Jesolo, Chioggia hanno introdotto restrizioni per la vendita di alcolici, orari ridotti per la musica e, in alcuni casi, il divieto di utilizzare lanterne cinesi per prevenire incendi in piena estate.

In Toscana e Liguria, invece, le amministrazioni comunali hanno dichiarato guerra al “turismo trasandato”. A Marciana, sull’Isola d’Elba, e a Diano Marina è vietato camminare a torso nudo, mentre a San Felice Circeo si regolamentano con rigore la vendita di alcolici e gli orari degli intrattenimenti a seconda delle zone.

Un’estate di regole per proteggere un Paese fragile

Dalle Dolomiti al Tirreno, passando per le coste pugliesi, l’Italia corre ai ripari. I provvedimenti mirano a evitare il collasso ambientale e sociale di territori ormai saturi, nel tentativo di trovare un equilibrio tra attrattività turistica e vivibilità dei luoghi. Stessa spiaggia, stesso mare, ma con nuove regole.

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Truffano anziana, due persone arrestate nel Napoletano

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Truffano un’anziana facendosi consegnare contanti e monili in oro ma lungo la loro strada hanno trovato la polizia che li ha bloccati e arrestati. È accaduto a Torre del Greco, in via Montedoro, nella zona alta della città. Qui gli agenti del commissariato di polizia di via Sedivola hanno tratto in arresto due uomini di 30 e 31 anni, entrambi con precedenti di polizia. L’accusa per loro è di truffa aggravata.

Il più giovane è stato inoltre denunciato per evasione, in quanto era sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per reati contro il patrimonio. I poliziotti, nel transitare nella zona, hanno notato due persone a bordo di uno scooter. Il conducente, dopo essere sceso dal mezzo, è entrato con fare guardingo all’interno di uno stabile. Insospettiti dell’atteggiamento dei due, gli agenti hanno atteso l’evolversi dei fatti. Dopo pochi istanti, hanno visto uscire il guidatore dalla palazzina, risalire a bordo dello scooter e allontanarsi frettolosamente in direzione del casello autostradale. A questo punto, la polizia ha raggiunto e controllato gli occupanti del mezzo a due ruote, trovandoli in possesso di un anello, un bracciale, una collana e di 745 euro suddivisi in banconote di vario taglio.

Le forze dell’ordine hanno potuto ricostruito come, nelle ore precedenti, i due avevano contattato un’anziana e, spacciandosi prima per il figlio della donna e successivamente per un suo amico, le avevano chiesto una somma di denaro e alcuni preziosi che la stessa avrebbe dovuto consegnare proprio al presunto amico, che sarebbe giunto di lì a poco presso la sua abitazione, spiegando che tutto questo sarebbe servito per risolvere particolari problemi di salute. Il 30enne e il 31enne sono stati arrestati, mentre la refurtiva è stata restituita alla legittima proprietaria.

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