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Milleproroghe si allarga, più tempo a Comuni su multe

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Ancora novità nel decreto milleproroghe. Il provvedimento, in esame nelle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato, cambia ancora forma e si allarga. Un pacchetto di 22 emendamenti dell’esecutivo interviene, infatti, su una serie di materie, dalle multe agli esami di Stato. Non dovrebbe entrare, invece, nel provvedimento, la stretta sulle plusvalenze delle società sportive prevista in un emendamento del pacchetto governativo. Sulla proposta di modifica, al vaglio di ammissibilità, si è acceso, tra l’altro, il faro delle opposizioni che puntano il dito contro l’estraneità della materia al provvedimento. Il Mef fa comunque sapere che qualora l’emendamento non passasse il vaglio di ammissibilità il governo “non ha problemi” a ripresentarlo in un altro provvedimento puntualizzando la “ferma” determinazione a intervenire sulle cosiddette plusvalenze fittizie nel mondo del calcio. Del resto sul decreto, per sua natura un omnibus, ci sarebbe stata, secondo quanto viene riferito, anche una generale indicazione da parte del Colle a non inserire misure che non riguardino proroghe. Riguarda più strettamente, invece, un differimento di termini la proposta di modifica inserita dal governo che consente due mesi in più ai Comuni per decidere di non applicare lo stralcio “parziale” delle multe e dei tributi fino a mille euro previsto dalla legge di Bilancio.

L’emendamento proroga, infatti, al 31 marzo 2023 il termine entro il quale gli enti locali possono decidere di non aderire allo stralcio parziale (per i tributi locali annullamento di interessi, sanzioni e interessi di mora; per le multe solo degli interessi). Si introduce inoltre la possibilità per i Comuni di decidere entro il 31 marzo “l’integrale applicazione” dello stralcio dei carichi affidati fino al 2015 di importo residuo fino a mille euro. Tra gli emendamenti del governo ne spunta anche uno che fissa al 31 luglio il termine per completare i rimborsi del programma cashback conclusosi a fine 2021 e una misura che prevede la possibilità, fino al 2026, di conferire incarichi di vertice presso enti, istituti o aziende di carattere nazionale a personale della p.a. in pensione. L’esame del provvedimento, intanto, procede tra stop and go. E la partita, oggi, si è resa più complicata anche a seguito del duro scontro di ieri in Aula tra il presidente della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, Alberto Balboni, e le opposizioni. Il Pd in particolare che ha deciso, per una parte della giornata e fino a una puntualizzazione dello stesso Balboni e un chiarimento tra la capogruppo Dem Simona Malpezzi e il presidente del Senato, di disertare i lavori della commissione. Sono proseguite, in ogni caso, le interlocuzioni tra i vari gruppi parlamentari, il governo, con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, e i relatori. E’ atteso per altro nelle prossime ore un nuovo pacchetto di una decina di proposte di modifica del governo. Nel quale è possibile venga inserita anche l’annunciata proroga dei decreti attuativi della legge sulla concorrenza riguardanti le concessioni balneari. “Il governo – evidenzia Balboni – sta facendo le sue valutazioni, è una materia molto sensibile. Ci vanno di mezzo i rapporti con l’Europa e il Pnrr. Dobbiamo fare le cose sapendo che vanno fatte bene. Bisogna trovare una soluzione che regga dal punto di vista giuridico”.

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Binaghi riapre al Coni: “È finita un’era, ora serve discontinuità. Ma Buonfiglio? No, grazie”

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Angelo Binaghi (foto Imagoeconomica in evidenza), presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (Fitp), torna a parlare del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e lo fa con la consueta schiettezza, in un’intervista al Corriere della Sera. Da anni in polemica con il Coni di Giovanni Malagò, Binaghi lascia intendere di essere pronto a tornare a occuparsi attivamente dell’istituzione sportiva nazionale: “Sto partecipando a tutte le riunioni. Voglio vedere se, finita un’era, si può costruire qualcosa di nuovo, completamente diverso rispetto al passato”.

ANGELO BINAGHI, PRESIDENTE FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS E PADEL, JANNIK SINNER (Foto Imagoeconomica)

Binaghi non ha mai fatto mistero della sua visione riformista e anti-sistema: nel novembre 2024 aveva dichiarato al Corriere “Il Coni non serve, io lo salto”. Una posizione che gli costò un deferimento poi archiviato, con opposizione del Coni. Ora però, con l’uscita di scena di Malagò imposta dai limiti di mandato, il clima potrebbe cambiare.

Buonfiglio bocciato, Pancalli “ultimo in lista”

Nessuna apertura, invece, verso l’eventuale candidatura di Luciano Buonfiglio, presidente della Federcanoa: “È il peggior esponente del vecchio sistema. Una volta mi chiese di parlare, gli risposi: ‘Caro Luciano, io no’”, racconta Binaghi, ricordando il suo ruolo nella defenestrazione di Raffaele Pagnozzi e la successiva promozione da parte di Malagò.

Rispetto invece per Luca Pancalli, ma senza sostegno: “Candidato degnissimo, ma lo considero l’ultimo della lista”.

“La politica non è un nemico, la riforma Giorgetti è stata efficace”

Altro punto centrale della visione di Binaghi è il rapporto con la politica: “Non è possibile considerare i politici come nemici. La riforma Giorgetti ha funzionato molto meglio del Coni. Chi parla di invadenza politica racconta una bugia”.

Rivendica anche l’autonomia finanziaria degli Internazionali d’Italia (“l’unica manifestazione senza un euro di contributo pubblico”) e ricorda di aver cacciato i politici dalla tribuna del torneo.

Il futuro del Coni? Binaghi resta alla finestra, ma si prepara

Con gli Internazionali di Roma imminenti e il grande ritorno in campo di Jannik Sinner, “il vero Fenomeno”, Binaghi rivendica di essere “un uomo fortunato”. Ma tiene il piede dentro la porta del Coni, in attesa di vedere quale sarà la grande sorpresa che guiderà il nuovo corso dello sport italiano.

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Bisnonna inglese 115enne diventa la persona più anziana al mondo

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Una bisnonna britannica di ben 115 anni ha raccolto questa settimana la palma di persona più vecchia del mondo – stando alle statistiche internazionali censite – dopo l’annuncio della morte di uno suora 116enne in Brasile. Lo racconta oggi con dovizia di particolari il Daily Telegraph. La nuova titolare del record di longevità si chiama Ethel Caterham ed è nata il 21 agosto del lontano 1909 in un villaggio dell’Hampshire, in Inghilterra meridionale: prima del diluvio della Grande Guerra, mentre sul trono di quello che era ancora l’Impero britannico sedeva re Edoardo VII, figlio della regina Vittoria, bisnonno della defunta Elisabetta II e trisavolo dell’attuale monarca, il 76enne Carlo III.

Ultima di 8 figli, nonna Ethel vive attualmente in una residenza per anziani nella contea del Surrey, pure in Inghilterra del sud, dove – dopo l’ufficializzazione del suo primato – ha ricevuto una lettera personale di re Carlo: che si felicita per il “rimarchevole traguardo” da lei raggiunto. Tuttora lucida, Catheran è in grado di ricordare le tappe salienti della sua vita.

A 18 anni si trasferì nell’India coloniale, assunta come au pair nella famiglia di un ufficiale dell’esercito di Sua Maestà; poi, al ritorno in Gran Bretagna, conobbe a una festa il futuro marito Norman, sposato nel 1933 e col quale ha vissuto a Hong Kong e a Gibilterra prima di tornare in terra inglese. Rimasta vedova quasi mezzo secolo fa, nel 1976, Ethel ha smesso di guidare solo alla soglia dei 100 anni. Mentre a quasi 111 è riuscita a guarire pure da un contagio di Covid. Il segreto della sua longevità? “Non aver litigato con nessuno”, ha risposto a un giornalista.

Oltre alla scelta di dare priorità “alla famiglia, la cosa più importante dell’esistenza”, ai figli, ai nipoti e ai pronipoti. A una testata locale ha spiegato del resto di non avere rimpianti, di essere “felice d’aver girato il mondo” fino ad approdare in “questa bella casa” di riposo in patria: “Ho detto sì a ogni opportunità di vita, mantenendo un’attitudine mentale positiva e accogliendo ogni cosa con moderazione”. Giusto l’anno scorso il Regno Unito aveva celebrato la conquista del record di un altro suddito britannico come ‘uomo più anziano del pianeta’: record ereditato da un giapponese e detenuto per qualche mese nel 2024 dal veterano di guerra John Tinniswood, deceduto a novembre a 112 anni d’età.

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Ivanka Trump News elogia Giorgia Meloni: “Donna pulita e leader più attraente dell’UE”

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Un post pubblicato su X dall’account Ivanka Trump 🇺🇲 🦅 News ha acceso i riflettori su Giorgia Meloni, definita “la leader più attraente dell’Unione Europea”. L’immagine allegata ritrae la presidente del Consiglio italiana sorridente su un lettino, con indosso un costume da bagno che richiama i colori della bandiera italiana.

Il messaggio che accompagna lo scatto recita: “Lascia un ❤️ per una donna pulita, fantastica e senza tatuaggi, la leader più attraente dell’UE 🇪🇺!!!”. Una dichiarazione che va oltre l’elogio estetico, sottolineando valori considerati simbolici dalla destra americana: ordine, sobrietà e conservatorismo nei costumi.

Il post è solo l’ultimo segnale dei rapporti calorosi tra la famiglia Trump e Giorgia Meloni, rafforzati da un’intesa ideologica su immigrazione, difesa dell’identità nazionale e visione tradizionale della società. Donald Trump, tornato presidente degli Stati Uniti, ha già espresso pubblicamente ammirazione per la premier italiana in più occasioni.

L’episodio conferma la crescente sintonia politica e mediatica tra due mondi che, seppur geograficamente lontani, condividono una visione del potere fondata su patriottismo, sovranismo e comunicazione diretta con il popolo.

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