Collegati con noi

Cronache

Milano: neonato lasciato alla Culla della vita al Policlinico

Pubblicato

del

Si chiama Enea e sta bene. E’ il bimbo che il mattino di Pasqua, il personale del Policlinico di Milano ha trovato alla Culla per la Vita. L’allarme si e’ attivato alle 11.40 circa. Il piccolo pesa circa 2,6 chili, e’ di etnia caucasica ed e’ in buona salute. E’ il terzo bimbo che viene affidato alla Culla per la Vita da quando e’ stata attivata nel 2007. Il piccolo e’ ora accudito dagli specialisti della Neonatologia alla Clinica Mangiagalli del Policlinico, dove sta seguendo i controlli di routine. Il bimbo si chiama Enea perche’ insieme al piccolo e’ stata trovata nella Culla anche una lettera firmata dalla madre, dove viene indicato il nome e dove si racconta che “e’ super sano, tutti gli esami fatti in ospedale sono ok”, insieme a parole di grande affetto.

-“E’ una cosa che pochi sanno – commenta Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano – ma in Ospedale si puo’ partorire in anonimato, per la sicurezza di mamma e bambino. Inoltre esistono le Culle per la Vita: la nostra si trova all’ingresso della Clinica Mangiagalli e permette di accogliere in totale sicurezza un bimbo che i suoi genitori non possono purtroppo tenere con se’. E’ una decisione drammatica, ma la Culla consente di affidare il piccolo ad una struttura dove gli sono garantite cure immediate e che preserva l’assoluto anonimato per i genitori”. La Culla per la Vita del Policlinico di Milano e’ attiva da 16 anni e quello di Enea e’ il terzo caso registrato. I primi due sono avvenuti nel 2012 e nel 2016: due bimbi maschi che sono stati chiamati rispettivamente Mario e Giovanni.

La Culla e’ un ambiente protetto e riscaldato ed e’ strutturata in modo da avvisare immediatamente il personale sanitario: una volta che il bimbo viene accolto al suo interno, un allarme discreto avvisa medici e infermieri della Neonatologia che possono prendersi cura del piccolo entro pochissimi minuti. “Occasioni simili sottolineano come il sistema della Culla per la Vita sia fondamentale – conclude Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e della Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Milano – perche’ ci permette di accogliere il bimbo e di aiutare la mamma nella sua drammatica scelta, in tutta sicurezza. Vivo pero’ questo evento anche come una sconfitta a livello sociale, perche’ in qualche modo non siamo stati in grado di intercettare una madre in grande difficolta’. Madre che, qualora ci ripensasse, siamo pronti ad accogliere e ad assistere”.

Advertisement

Cronache

Bambino investito e ucciso alla periferia di Perugia

Pubblicato

del

Un bambino di pochi anni è morto dopo essere stato investito in strada alla periferia di Perugia. L’incidente è avvenuto nella zona di San Sisto. Sono in corso accertamenti della polizia locale per ricostruire quanto successo.

Continua a leggere

Cronache

Eredità Agnelli: disposti sequestri per 74 milioni

Pubblicato

del

E’ stato disposto dalla procura di Torino un sequestro di beni preventivo per 74 milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta che ruota intorno all’eredità di Gianni Agnelli. Il provvedimento riguarda i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen.

Il sequestro è stato disposto da un gip del tribunale di Torino su richiesta della procura ed è finalizzato alla confisca, anche per equivalente, di beni mobili e immobili fino a 74,8 milioni. A eseguire il provvedimento è stata incaricato il nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino della guardia di finanza. Il fascicolo è aperto per dichiarazione fraudolenta e truffa ai danni dello Stato.

Continua a leggere

Cronache

Camorra: il pentimento shock di Luisa De Stefano, la boss del rione Pazzigno

Pubblicato

del

È un vero colpo di scena quello che emerge dalle aule di giustizia napoletane: Luisa De Stefano, leader indiscussa del gruppo camorristico delle “pazzignane”, ha deciso di collaborare con la giustizia dopo otto anni di detenzione. La notizia, riportata oggi dal Corriere del Mezzogiorno, getta nuova luce sulle dinamiche criminali di San Giovanni a Teduccio, rione di Napoli Est, dove il gotha della camorra era solito emettere le sue sentenze di morte.

Il nome di Luisa De Stefano è stato associato a crimini. Siamo in un quartiere dove sono stati commessi due omicidi di spicco  nel 2016: quello di Francesco Esposito, affiliato al gruppo Piezzo, e di Raffaele Cepparulo, scissionista del rione Sanità. Quest’ultimo agguato, avvenuto in un circolo ricreativo di via Cleopatra, costò la vita anche all’innocente Ciro Colonna, appena 19enne. De Stefano, durante una serie di udienze, ha ammesso le proprie responsabilità e ha iniziato a fornire dettagli preziosi sul ruolo del suo gruppo e dei clan rivali.

Secondo le prime dichiarazioni della neo pentita, le riunioni per decidere le sorti delle vittime avvenivano su una scala condominiale, fuori dall’abitazione di Ciro Rinaldi, storico capo dell’omonimo clan. Luisa De Stefano, tuttavia, poteva permettersi il lusso di dare del tu ai capi della malavita e di partecipare attivamente alle decisioni di vita e di morte.

Il suo pentimento, consumato in due udienze consecutive, potrebbe rappresentare un duro colpo per il cartello criminale di Napoli Est e segnare un’importante svolta nelle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto