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Mattarella in Svizzera, un Paese amico ma rebus d’Europa

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Un Paese “amico, con il quale i legami sono fortissimi”, situato nel cuore dell’Europa eppure non membro dell’Unione europea. Sergio Mattarella visita la Svizzera dopo ben otto anni dall’ultima missione di un capo di Stato italiano, cioè Giorgio Napolitano nel 2014. Un arrivo molto atteso qui a Berna, prima tappa del suo viaggio che si concluderà mercoledì a Zurigo per una visita ad alto tasso di tecnologia al Politecnico. Nei colloqui si parlerà molto di Europa e, certo, anche delle ottime relazioni bilaterali tra due Paesi che condividono quasi 750 chilometri di confine con un esercito di lavoratori italiani trans-frontalieri che lo attraversano ogni giorno per lavorare nella Confederazione. Ma la collocazione della Svizzera in Europa rimane un rebus ed è tutt’oggi un tema caldo anche per la Commissione europea che vorrebbe regolare i rapporti di cooperazione attraverso un accordo quadro ben strutturato.

Ma il governo elvetico non può non tenere conto delle forti sensibilità autonomiste e neutraliste dei suoi cittadini e preferisce un avvicinamento a Bruxelles molto più graduale, attraverso una serie di accordi tematici. Una strada che, come è facile comprendere, è più lenta e laboriosa rispetto a quella di un accordo quadro. Certamente il presidente Sergio Mattarella parlerà molto di Europa nei suoi colloqui a Berna cercando di capire quali meccanismi costruire per avvicinare sempre più la Confederazione alle istituzioni dell’Unione europea. Il capo dello Stato potrà toccare con mano alcuni progressi compiuti dalla Confederazione elvetica rispetto al sofferto processo d’integrazione, da sempre visto con sospetto da un’ampia fetta dei suoi cittadini strategicamente ancorati al concetto di neutralismo. Sul fronte dell’accordo bilaterale sule tasse dei trans-frontalieri, dopo anni di tensione oggi la situazione si è rasserenata con l’accordo raggiunto in materia fiscale.

Ora, secondo questa intesa, i nuovi lavoratori che attraversano quotidianamente il confine dovranno pagare le tasse in Italia mentre resta il precedente regime per i trans-frontalieri di lunga data. Il presidente Mattarella si potrà comunque presentare nei suoi colloqui con un segnale di apertura visto che recentemente il Consiglio dei ministri ha deliberato il via libera all’accordo che ora passa all’esame del Parlamento. E la Svizzera, che lo ha già ratificato, si attende una risposta celere dalle Camere. Si ipotizza che il Parlamento possa vararlo entro il prossimo marzo. Dopo gli incontri istituzionali a Berna, dove avrà un colloquio con il presidente federale Ignazio Cassis, Mattarella si sposterà, mercoled’ 30 novembre, a Zurigo. Al Politecnico federale, uno dei più importanti centri universitari di ricerca al mondo, potrà assistere all’illustrazione di una serie di progetti su ‘Tecnologia e innovazione’, ‘cultura, trasporto e stoccaggio della CO2’, ‘biomarcatori per la diagnosi del Parkinson’, ‘test Pcr veloci, affidabili e a prezzi accessibili’.

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Rubio: serve svolta nei colloqui su Ucraina al più presto

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump deciderà quanto tempo gli Stati Uniti dedicheranno alla risoluzione del conflitto ucraino, quindi una svolta nei negoziati “è necessaria molto presto”. Lo ha affermato a Fox News il segretario di Stato americano Marco Rubio. Le posizioni di Russia e Ucraina “si sono già avvicinate, ma sono ancora lontane l’una dall’altra – ha ricordato – ed è necessaria una svolta molto presto. Allo stesso tempo, ha proseguito Rubio, è necessario accettare il fatto che “l’Ucraina non sarà in grado di riportare la Russia alle posizioni che occupava nel 2014”. La portavoce del Dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, ha dichiarato durante un briefing che gli Stati Uniti restano impegnati a lavorare per risolvere il conflitto, “ma non voleremo in giro per il mondo per mediare negli incontri che si stanno attualmente svolgendo tra le due parti. Ora – ha sottolineato – è il momento per le parti di presentare e sviluppare idee concrete su come porre fine a questo conflitto. Dipenderà da loro”.

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Onu prepara ampia riforma a causa dei vincoli di bilancio

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Le Nazioni Unite stanno valutando una radicale ristrutturazione con la fusione dei team chiave e la ridistribuzione delle risorse. Lo riporta la Reuters sul suo sito, citando un memorandum riservato preparato da un gruppo di lavoro del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres. Il documento propone di indirizzare le decine di agenzie in quattro direzioni principali: pace e sicurezza, questioni umanitarie, sviluppo sostenibile e diritti umani. Tra le misure specifiche figura la fusione delle agenzie operative del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), dell’Unicef, dell’Oms e dell’Unhcr in un’unica agenzia umanitaria.

La riforma prevede inoltre la riduzione delle duplicazioni di funzioni e la razionalizzazione del personale, incluso il trasferimento di una parte del personale da Ginevra e New York a città con costi inferiori. L’iniziativa è legata alla crisi finanziaria dell’ONU. Le proposte definitive di ristrutturazione dovranno essere presentate entro il 16 maggio.

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Esteri

Siria, Israele bombarda zona palazzo presidenziale Damasco

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L’esercito israeliano ha annunciato di aver bombardato la zona del palazzo presidenziale a Damasco, dopo aver minacciato il governo siriano di rappresaglie se non avesse protetto la minoranza drusa. “Gli aerei da guerra hanno colpito la zona intorno al palazzo”, ha scritto l’esercito israeliano su Telegram.

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