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Cronache

Marcia Perugia- Assisi, Mattarella: contrasto al virus è azione di pace

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A causa del Covid e per rispettare le norme per prevenire la diffusione del virus non ha potuto marciare da Perugia ad Assisi ma il popolo arcobaleno non ha rinunciato a questo appuntamento che unisce i valori di Aldo Capitini e San Francesco, formando una Catena umana della pace e della fraternita’. Valori richiamati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per il quale “la stessa azione di contrasto alla pandemia puo’ diventare una modalita’ di costruzione della pace”. Il capo dello Stato ha infatti inviato un messaggio al coordinatore del Comitato promotore della Catena, Flavio Lotti. “Il diritto alla cura – ha sottolineato Mattarella – e’ un caposaldo della piena cittadinanza, ma la cultura della cura va oltre le capacita’ del sistema di Welfare di rispondere ai bisogni con qualita’ ed efficienza: la cultura della cura e’ una dimensione della fraternita’ tra gli uomini, e’ un fattore di coesione sociale e puo’ diventare vettore di un’economia orientata a un piu’ equilibrato e duraturo sviluppo”.

Anche il Papa si e’ rivolto alla Catena tramite un messaggio che il Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin ha fatto avere al vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino: “il Santo Padre auspica che la manifestazione susciti l’impegno nella promozione della autentica pace, che e’ pace con Dio, nel vivere la Sua volonta’ e i valori morali; e’ pace interiore con se stessi; e’ pace con il prossimo e con il Creato. Egli assicura la Sua preghiera, affinche’ ciascuno si adoperi per la costruzione di una convivenza fraterna fondata sulla verita’, sulla giustizia e sulla carita’ che rifiuta ogni estremismo”.

La catena e’ stata composta in maniera “statica, sicura, simbolica e contemporanea”, ad Perugia e Assisi-Santa Maria degli Angeli, le storiche citta’ di partenza e arrivo della Marcia. “Attenta agli anelli piu’ deboli della societa’”, con un’esperienza che quindi “deve continuare ad essere feconda” e con “una Europa sempre piu’ strumento di pace” ha sottolineato il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, con un video messaggio. Il custode del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti, a nome della comunita’ francescana che accompagna da sempre gli organizzatori della Marcia, ha quindi sottolineato che “era importante pur in un momento difficile dare un segnale, umile, sicuro, fraterno e resiliente”. “Le parole regalate dal Papa e dal presidente Mattarella sono un programma di lavoro e una proposta di collaborazione che raccogliamo”, ha commentato Lotti.

“Noi vogliamo che questa marcia continui in Europa” ha aggiunto. A conclusione della Catena il presidente della Fnsi e di Articolo 21 Giuseppe Giulietti ha annunciato che la prima ‘Carta europea per la liberta’ d’informazione e per il diritto ad essere informati’ portera’ il nome di Antonio Megalizzi. “Questa carta dice di dare voce ai mondi oscurati, vuol dire difendere ogni opinione critica e dire no alla censura” ha spiegato Giulietti. “Basta parole vuote, abbiamo bisogno di impegno e responsabilita’” il commento finale di Flavio Lotti a conclusione della ‘Catena umana’. Al termine, come azione simbolo di tutta la giornata, sulla piazza di Assisi sono state composte le lettere del titolo dell’enciclica di Papa Francesco ‘Fratelli tutti’, firmata proprio nella citta’ di San Francesco, insieme ad un’altra frase voluta aggiungere dagli organizzatori: ‘Felici tutti’. Due obiettivi su cui la Marcia Perugi-Assisi si e’ data appuntamento il prossimo anno, in occasione del 60/o anniversario.

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Cronache

Medvedev: Zelensky farà una triste fine, abbattere regime Kiev

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Il numero due del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, ha dichiarato che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “finirà nel modo più triste” e che le truppe russe devono concludere “con una vittoria” l’invasione dell’Ucraina e “distruggere” quello che lui, seguendo la definizione della propaganda del Cremlino, definisce “il regime neonazista di Kiev”. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale russa Ria Novosti.

“Quando il capo di uno Stato, anche uno così particolare come l’Ucraina, e un tipo così patologico come questo personaggio, si vanta di queste cose, significa solo una cosa: che alla fine anche lui finirà nel modo più triste”, ha detto Medvedev, commentando la notizia, ripresa anche dalla Reuters, secondo cui Zelensky avrebbe elogiato l’intelligence ucraina per l’uccisione di alcuni alti ufficiali russi ma senza riferimenti a casi specifici.

“Innanzitutto, dobbiamo completare l’operazione militare speciale in Ucraina con una vittoria e dobbiamo distruggere il regime neonazista di Kiev, ma il regime, non lo Stato, il cui destino è una questione del futuro”, ha detto poi l’ex presidente russo usando la dicitura “operazione militare speciale” con cui il Cremlino indica l’aggressione militare contro l’Ucraina. La Russia di Putin ha invaso l’Ucraina sostenendo di volerla “denazificare”, ma la tesi di Mosca secondo cui il governo di Kiev sarebbe “neonazista” è considerata del tutto infondata dalla stragrande maggioranza degli analisti politici.

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Ischia ritrova la sua giustizia: il Tribunale torna operativo con le udienze del giovedì

Il Tribunale di Ischia riapre le udienze del giovedì grazie al decreto del presidente vicario Scoppa. Una vittoria per avvocati, cittadini e istituzioni locali dopo mesi di proteste.

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Una notizia attesa con speranza dai più ottimisti e insperata da altri, ma che segna un passaggio decisivo nella lunga battaglia per la tutela del presidio giudiziario dell’isola verde. Il presidente vicario del Tribunale di Napoli, Gianpiero Scoppa, ha disposto il ripristino delle udienze a Ischia, restituendo piena funzionalità alla sezione distaccata locale.

Una decisione che accoglie le istanze dell’Associazione Forense dell’isola di Ischia e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, protagonisti di una mobilitazione decisa culminata nello sciopero del 5 aprile scorso e nel ricorso al TAR presentato con il sostegno dei sei Comuni isolani.

Il decreto del giudice Scoppa: ritorno alla normalità

Il provvedimento firmato da Scoppa prevede l’assegnazione provvisoria del giudice onorario Ciro Ravenna al settore civile della Sezione distaccata di Ischia, in qualità di Giudice dell’Esecuzione, con il compito di gestire le udienze precedentemente seguite dalla giudice Criscuolo.

Nel decreto si evidenzia che Ravenna, rientrato in servizio nel 2025 dopo un incarico all’Ufficio del Giudice di Pace, aveva espressamente chiesto di essere destinato a una sezione civile in virtù della propria formazione professionale. La sua collocazione a Ischia rappresenta dunque una soluzione funzionale per sopperire alle gravi carenze d’organico che affliggono il Tribunale isolano.

Il decreto ha effetto immediato, garantendo il ripristino delle udienze del giovedì e segnando una svolta dopo mesi di polemiche, disservizi e disagi per professionisti, cittadini, testimoni e imputati costretti agli spostamenti sulla terraferma.

La soddisfazione dell’Assoforense e dell’avvocatura

«Quello ottenuto è un risultato importante», ha commentato Alberto Morelli, presidente dell’Assoforense Ischia. «Scoppa aveva già dimostrato attenzione e sensibilità alla nostra situazione. Ora arriva un passo concreto che ridà dignità alla nostra professione e servizio alla cittadinanza».

Anche il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli esprime soddisfazione per l’esito di un lavoro di sinergia tra istituzioni e avvocati, premiato da un risultato tangibile dopo mesi di diplomazia e pressione istituzionale.

La battaglia continua: si attende la stabilizzazione definitiva

Sebbene l’assegnazione di Ravenna rappresenti una boccata d’ossigeno, resta ancora aperta la questione della stabilizzazione definitiva del Tribunale di Ischia, promessa più volte dal Governo centrale ma mai concretamente attuata.

Il clima ora è più disteso, ma solo un atto definitivo potrà chiudere quella che gli avvocati dell’isola definiscono «una lunga parentesi di giustizia precaria».

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Conclave 2025, i cardinali decidono: si comincia il 7 maggio

Il Conclave per eleggere il successore di Papa Francesco inizierà il 7 maggio. I cardinali si riuniranno nella Cappella Sistina: le regole, i tempi e il ruolo di Parolin.

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I cardinali hanno deciso: il Conclave che eleggerà il 266esimo successore di Pietro inizierà il 7 maggio, mercoledì prossimo, nel pomeriggio. L’annuncio è arrivato dopo l’assemblea dei porporati che ha scelto di prendersi qualche giorno in più per motivi principalmente logistici.

Più tempo per sistemare gli elettori

La decisione di posticipare l’inizio del Conclave rispetto alla conclusione dei novendiali di suffragio per Papa Francesco, che termineranno domenica, è dovuta alla necessità di organizzare adeguatamente l’accoglienza dei 135 cardinali elettori – il numero più alto mai registrato – presso la Casa Santa Marta. Due porporati, infatti, hanno già annunciato la rinuncia per motivi di salute.

La guida del Conclave

A presiedere il Conclave sarà il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, poiché il Decano Giovanni Battista Re e il Vice Decano Leonardo Sandri, avendo superato gli ottant’anni, non parteciperanno alle votazioni. Toccherà a Parolin, quindi, interrogare il nuovo eletto circa l’accettazione del pontificato e il nome che vorrà assumere.

Prima dell’inizio delle votazioni, la mattina del 7 maggio, il cardinale Re celebrerà la Missa pro eligendo Romano Pontifice nella Basilica di San Pietro. Nel pomeriggio, i cardinali si raccoglieranno nella Cappella Paolina per poi entrare in processione nella Cappella Sistina intonando il “Veni Creator Spiritus”, invocando l’assistenza dello Spirito Santo.

Le regole del Conclave

Come stabilito dalla Costituzione Universi Dominici Gregis di San Giovanni Paolo II, i cardinali hanno giurato di rispettare rigorosamente le norme che regolano l’elezione. Sono vietate influenze esterne, pressioni, favoritismi o avversioni personali. L’unico criterio dev’essere il bene della Chiesa e la gloria di Dio.

Il nuovo Papa dovrà essere eletto con una maggioranza qualificata di due terzi. Dopo il comando “Extra omnes” (“Fuori tutti”), inizieranno le votazioni: il primo scrutinio sarà effettuato il 7 maggio. Dal giorno successivo, se necessario, si procederà con quattro votazioni quotidiane, due al mattino e due al pomeriggio.

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