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Cronache

Donna uccisa, marito a processo per maltrattamenti

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Sarà processato con l’accusa di maltrattamenti nei confronti di sua moglie il commercialista Vito Passalacqua, marito della 55enne Michelle Baldassarre il cui cadavere carbonizzato, con una lama conficcata all’altezza del torace, è stato trovato il 9 febbraio nelle campagne di Santeramo in Colle (Bari). Il processo a carico dell’uomo, che non è legato al decesso della 55enne, segue una denuncia presentata da Michelle a dicembre del 2022, dopo la quale la donna fu accolta in una casa protetta per alcuni mesi. La Procura di Bari, che si è occupata della vicenda, ha disposto il giudizio immediato e Passalacqua ha chiesto il rito abbreviato: l’udienza è fissata il prossimo 5 aprile.

Nella querela la 55enne, igienista dentale e mamma di due figlie, racconta di due presunte aggressioni subite a ottobre e a dicembre. Nella prima, durante un litigio, suo marito avrebbe reagito lanciandole contro un piatto; nella seconda, il 20 dicembre, l’avrebbe presa a schiaffi. Dopo quest’ultimo episodio Michelle decide di denunciarlo e Passalacqua, due giorni dopo, finisce ai domiciliari a casa di un amico, con il permesso di uscire otto ore al giorno, quattro la mattina e quattro il pomeriggio, per andare a lavorare nel suo studio.

Attualmente è ancora sottoposto alla misura cautelare. Per la morte della donna la Procura continua a indagare contro ignoti per istigazione al suicidio e sono tanti i punti ancora da chiarire. Tra questi il messaggio partito dal cellulare della vittima, e inviato a una delle sue due figlie, con la posizione del luogo in cui c’era il cadavere, il giorno del suo ritrovamento: si tratta di una zona sterrata, in contrada Pantarosa, dove la vittima andava spesso a correre. Inoltre, secondo alcune ricostruzioni investigative, pare che il giorno della scomparsa Michelle fosse attesa per l’ora di pranzo dalla sorella e da una delle due figlie.

Ma secondo gli ultimi sviluppi delle indagini, quella mattina Michelle aveva comprato della benzina e un accendino, e poi aveva prelevato tremila euro in contanti prima di sparire e non rispondere più al cellulare. L’ultimo messaggio partito dalla sua utenza è stato quello con la posizione. Per fare luce sull’accaduto saranno utili anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza acquisite dagli investigatori, che potranno svelare se quel giorno Michelle fosse da sola o in compagnia di qualcuno. Fondamentale sarà appurare se a ucciderla siano state le fiamme o la coltellata, per avvallare o smentire l’ipotesi del suicidio.

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Cronache

Messina Denaro è in coma irreversibile

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Matteo Messina Denaro è in coma irreversibile e da stasera non verrà più alimentato. Scorrono i titoli di coda sulla storia del boss riuscito a sfuggire alla cattura per 30 anni, arrestato il 16 gennaio mentre andava in una delle cliniche più prestigiose di Palermo per sottoposti alla chemioterapia. Una malattia lunga tre anni, quella del boss che, secondo quanto sostengono i medici, ormai non gli lascia più speranze. Dopo l’arresto il capomafia di Castelvetrano è stato portato nel supercarcere de L’Aquila dove è stato sottoposto alle cure per il cancro al colon scoperto a fine 2020. Seguito costantemente dall’equipe dell’Oncologia dell’ospedale de L’Aquila, curato in cella, dove è stata allestita per lui una sorta di infermeria, il padrino è stato in discrete condizioni fino a un mese fa. Poi, dopo due interventi, la situazione è precipitata e ne è stato disposto il ricovero nel reparto detenuti del nosocomio. Negli ultimi giorni, visto il peggiorare delle condizioni il capomafia è stato prima sottoposto alla terapia del dolore, poi sedato.

Le visite dei pochi familiari ammessi le scorse settimane sono state sospese. Messina Denaro, però, ha potuto riconoscere la figlia Lorenza Alagna, avuta durante la latitanza e le ha dato il suo cognome. Non ci sono stati, però, incontri tra i due perché il boss avrebbe preferito non farsi vedere dalla figlia nelle gravi condizioni in cui era. Dall’arresto il padrino è stato interrogato più volte dai pm di Palermo precisando, fin dal primo incontro, che non avrebbe mai collaborato con la giustizia.

E così è stato. Anzi nel corso del primo interrogatorio, con aria sfottente, non ammettendo neppure di far parte di Cosa nostra, ha detto al procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e all’aggiunto Paolo Guido, che hanno coordinato le indagini per la sua cattura, che se non fosse stato malato e costretto a ricorrere alle cure della clinica, lo Stato non l’avrebbe mai preso. Il boss, autorizzato a incontrare i familiari stretti e il suo avvocato, la nipote Lorenza Guttadauro, non ha però mai potuto vedere la sorella a lui più affezionata, Rosalia Messina Denaro, arrestata nei mesi scorsi per mafia. E’ perquisendo la sua abitazione che i carabinieri del Ros hanno potuto ricostruire la sua malattia, l’alias usato per le cure riuscendo così a porre fine a 30 anni di latitanza.

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Cronache

Morto bimbo 10 anni ferito in esplosione ordigno bellico

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E’ morto il bambino di 10 anni rimasto gravemente ferito oggi pomeriggio, dopo essere stato colpito da un’esplosione avvenuta nella pertinenze della sua abitazione a Vivaro (Pordenone). Lo si apprende dalla stampa locale. Lo scoppio sarebbe stato determinato da un ordigno bellico, verosimilmente un residuato. Il bambino è stato portato in gravissime condizioni all’ospedale di Pordenone. Il nonno è ricoverato in gravi condizioni.

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Ancora scosse di terremoto nei Campi Flegrei, paura e scuole evacuate

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Paura nella zona dei Campi Flegrei a Napoli per un’altra scossa avvertita distintamente dalla popolazione. A differenza del terremoto del 7 settembre scorso quando il sisma si verificò di sera, questa volta alle 11,02 un evento di magnitudo 3 subito seguito da un altro di 2,5, con epicentro nella zona della Solfatara, a un chilometro di profondità, ha provocato momenti di preoccupazione tra i genitori degli alunni che erano a scuola. E due istituti, secondo quanto si è appreso, sono stati infatti evacuati a Pozzuoli per alcuni minuti. I docenti hanno fatto uscire gli studenti alla scuola media Giacinto Diano, in via Solfatara, come previsto dal protocollo predisposto per l’emergenza e li hanno trattenuti nel cortile.

Sono stati portati fuori dall’aula per un po’ di tempo anche i bimbi della scuola materna ed elementare San Giuseppe, anch’essa in via Solfatara. La scossa è stata avvertita non solo a Pozzuoli ma anche nei quartieri vicini della zona occidentale di Napoli come Agnano, Bagnoli e Fuorigrotta. Non sono stati segnalati danni. Il 12 settembre era stata avvertita una scossa di magnitudo 2.3 alle 4,28 mentre un evento che aveva preoccupato particolarmente la popolazione si era registrato il 7 settembre scorso con uno sciame sismico di magnitudo superiore a 3. “Non c’è al momento nessun dato precursore di un’eruzione imminente dei Campi Flegrei e si continua a rilevare un fenomeno di bradisismo in atto”, ha detto appena due giorni fa Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologi.

Secondo il sindaco della città metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, “le tante scosse creano ovviamente preoccupazione fra le persone ma ricordo che la zona dei Campi flegrei è tra le più monitorate al mondo e gli indicatori non ci dicono che ci sono rischi nel breve-medio termine. Noi ci prepariamo sempre meglio e si sta lavorando su una revisione dei piani di evacuazione e dei piani di gestione”. Nei giorni scorsi il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, incontrando i sindaci flegrei, ha proposto obiettivi su cui lavorare: un Piano di analisi della vulnerabilità del territorio, finanziato dalla Protezione civile nazionale; un Piano della comunicazione alla popolazione; l’aggiornamento del Piano di emergenza e delle vie di fuga, anche con apposite esercitazioni periodiche, con una verifica della rete infrastrutturale. Intanto, è stato firmato dal presidente della Toscana Eugenio Giani lo stato di emergenza regionale in seguito al sisma che lo scorso 18 settembre ha interessato il territorio della Città Metropolitana di Firenze nella zona del Mugello, al confine con l’Emilia Romagna: epicentro della scossa di magnitudo 4.9 Marradi.

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