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Cronache

“Malati” di gioco 1,2 milioni di italiani, nuove linee d’azione

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In Italia, secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanita’, il gioco d’azzardo e’ un’attivita’ che coinvolge una popolazione di circa 5,2 milioni di ‘abitudinari’, di cui 1,2 milioni sono considerati problematici, ovvero con dipendenza. Per fare fronte ad un fenomeno preoccupante ed in crescita, arrivano le nuove linee d’azione del ministero della Salute previste da un decreto firmato oggi dal ministro Roberto Speranza. “La ludopatia e’ una dipendenza pericolosa che colpisce anche i piu’ giovani. Il primo passo e’ riconoscerla ma poi e’ necessario intervenire: per questo – ha spiegato il ministro – ho firmato oggi un decreto per l’adozione di un regolamento nazionale per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle persone affette dal gioco d’azzardo patologico”. Arrivano dunque le ‘Linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo’. Come previsto dal decreto, le Regioni provvederanno a dare attuazione a tali linee d’azione attraverso misure che favoriscano l’integrazione tra i servizi pubblici e le strutture private accreditate, gli enti del Terzo settore e le associazioni di auto-aiuto della rete territoriale locale. Il Disturbo da gioco d’azzardo (DGA) e’ una patologia che produce effetti sulle relazioni sociali o sulla salute seriamente invalidanti. Puo’ assumere la connotazione di un vero e proprio disturbo psichiatrico ed e’ a tutti gli effetti una dipendenza patologica. Secondo il precedente DSM-IV (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), la prevalenza tra la popolazione adulta varia dall’1 al 3%. Solo pochi giorni fa, il ministero ha emanato una nota di allerta alle Regioni che sottolinea le preoccupazioni per la ripresa a regime delle attivita’ di gioco d’azzardo dopo il lockdown, indicando una serie di “stringenti raccomandazioni” e mettendo anche in guardia dal rischio di diffusione del coronavirus. Questi luoghi al chiuso molto frequentati, in cui si somministrano alcolici ed e’ consentito il fumo, presentano, infatti, si avverte, “notevole complessita’ nella prevenzione del contagio”. Per “prevenire i gravi rischi correlati alla riapertura” di queste attivita’, le indicazioni prevedono tra l’altro: ispezioni preventive dei locali adibiti al gioco con riferimento a spazi, illuminazione, aerazione, rispetto delle distanze e degli obblighi di mascherina; gradualita’ nella rimessa in funzione dei sistemi con verifiche preventive delle Asl; sospensione delle somministrazioni di alcol e dell’uso di tabacco “ovunque, compresi i locali con sistemi di areazione”. Ma l’Associazione Concessionari di Giochi Pubblici (Acadi) non ci sta e replica: “I rischi evocati dal Ministero per gli esercizi e le attivita’ del gioco risultano sorprendenti, in quanto esistono protocolli gia’ visionati dal Cts e applicati con successo, in grado di garantire piena sicurezza a lavoratori e utenti. Non a caso, nelle poche settimane in cui le attivita’ hanno riaperto, lo scorso anno e quest’anno, non si e’ registrato alcun focolaio”. Al contrario, sottolinea l’associazione, “l’incremento delle sale scommesse illegali, dovuto alle chiusure, ha moltiplicato le situazioni immuni da ogni controllo, a partire da quello sanitario, aumentando il numero di luoghi fuori legge e il rischio di diffusione di contagi”. “Siamo quindi pronti a un confronto con il Ministero della Salute, convinti di condividere l’obiettivo di garantire la salute pubblica tutelando, allo stesso tempo – concludono i Concessionari di giochi – la sostenibilita’ delle attivita’ economiche e il diritto al lavoro”.

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Cronache

Settala, orrore in casa: uccide la moglie a coltellate, la figlia di 10 anni chiama i soccorsi: papà ha ucciso mamma

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“L’ho ammazzata, l’ho ammazzata”. Con queste parole, ubriaco e in stato confusionale, un uomo di 50 anni ha confessato ai carabinieri l’omicidio della moglie, accoltellata nella loro abitazione di Settala, alle porte di Milano. A lanciare l’allarme è stata la figlia di 10 anni, che ha telefonato al 118 intorno alle 23, dicendo: “Papà ha ucciso la mamma”. Una chiamata disperata che ha permesso ai soccorritori e alle forze dell’ordine di intervenire rapidamente.

Una tragedia avvenuta in camera da letto

Secondo una prima ricostruzione, la donna – 43 anni, di origine marocchina – sarebbe stata uccisa nel tardo pomeriggio, alcune ore prima della chiamata, mentre si stava preparando per andare a dormire. Indossava il pigiama e si trovava in camera da letto, dove il suo corpo è stato ritrovato senza vita, vicino a un materasso poggiato sul pavimento. L’uomo l’avrebbe colpita con una dozzina di coltellate. Il coltello è stato rinvenuto nell’abitazione, che è ora sotto sequestro.

L’uomo era ubriaco e già noto per comportamenti molesti

Quando è stato bloccato dai militari, il 50enne era in evidente stato di ebbrezza. Alcune testimonianze raccolte dai carabinieri, tra cui quella di una vicina, parlano di un uomo spesso molesto e incline all’alcol. Sul posto è intervenuto anche il pm di turno a Milano, Antonio Pansa, che nelle prossime ore chiederà al gip la convalida dell’arresto per omicidio aggravato.

La figlia sarà affidata a uno zio materno

Al centro di questa tragedia resta la piccola di 10 anni, testimone diretta dell’orrore. La bambina verrà ascoltata nelle prossime ore in un’audizione protetta, assistita da uno psicologo, come previsto dalle procedure della magistratura minorile. Sarà affidata a uno zio materno, già attivatosi per accoglierla.

Un delitto che scuote la comunità di Settala e rilancia con forza la necessità di intervenire con strumenti efficaci per la prevenzione della violenza domestica, a tutela delle donne e dei minori coinvolti.

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Cronache

Lite tra giovani nel Trevigiano, un morto e un ferito grave

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Una lite tra una decina di giovani nel Trevigiano si è conclusa con la morte per accoltellamento di un 20enne, Lorenzo C.,  e il ferimento di un 22enne ricoverato in gravi condizioni all’ospedale. Due coetanei sono stati fermati dai carabinieri e portati in caserma per chiarire il loro coinvolgimento nella vicenda. Il fatto è avvenuto alle 4 di oggi nei pressi della discoteca Baita a Lago di Castelfranco Veneto. Secondo una pima ricostruzione dell’Arma i ragazzi si trovavano tutti nel locale e non si esclude che i dissapori siano nati sulla pista d ballo e poi degenerati all’esterno. Accertamenti sono in corso per ricostruire la dinamica dell’aggressione e dei motivi che hanno scatenato la lite tra un numero di giovani ancora in fase di identificazione. La vittima era residente in provincia di Padova.

I soccorsi sono stati attivati dal personale della discoteca che ha chiamato il pronto soccorso dell’ospedale. Sul posto sono quindi arrivati un’ambulanza e i carabinieri, ma al loro arrivo non è stata trovata nessuna delle persone coinvolte. I giovani feriti, infatti, si erano recati nell’ospedale castellano con mezzi propri. Il più grave è stato subito portato in sala operatoria ma è morto poco dopo. L’altro è stato anch’esso trasferito in sala operatoria e poi portato in rianimazione in prognosi riservata. Un terzo giovane ha invece riportato una ferita alla gamba e sta facendo la consulenza ortopedica al nosocomio di Montebelluna. Un quarto ragazzo ha una ferita lieve che è stata suturata e dimesso.

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Il Commodore 64 parla con ChatGPT: il futuro incontra la nostalgia a Ludikastello

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Nel cuore rinascimentale di Palazzo Vitelli a San Giacomo, a Città di Castello, si è compiuto un piccolo miracolo tecnologico: un Commodore 64, icona informatica degli anni ’80, ha dialogato con ChatGPT (foto Imagoeconomica in evidenza), intelligenza artificiale simbolo del terzo millennio. Una scena che sembra uscita da un racconto di fantascienza, e invece è avvenuta davvero, durante l’undicesima edizione di “LudiKastello”, il festival dei giochi di ruolo, da tavolo, miniature e carte collezionabili.

Il fascino del tempo che si incrocia

Un computer da 1 MHz di potenza, con 64 kB di RAM, collegato a un’intelligenza artificiale in cloud capace di elaborare miliardi di dati in pochi secondi. È questa la suggestione che ha incantato i visitatori dell’evento, dove il passato più romantico dell’informatica ha stretto la mano al presente più ambizioso dell’innovazione.

Il tecnico informatico Fabio Antimi, protagonista della dimostrazione, ha spiegato come sia stato possibile far dialogare il vecchio computer con il web:

«Tramite un collegamento cablato, il C64 si è connesso al server BBS dell’associazione RetroCampus di Milano, permettendo l’accesso a notizie, meteo e anche all’interazione diretta con ChatGPT in tempo reale, tutto in formato testuale».

L’intelligenza artificiale in stile Televideo

La comunicazione avveniva in un’interfaccia stile videotext, un richiamo nostalgico a quegli anni in cui il Televideo RAIera il portale informativo di intere generazioni. E così, battendo su una tastiera a corsa lunga, le domande digitate venivano inviate a ChatGPT, che rispondeva in pochi secondi con testi leggibili sul monitor a fosfori verdi.

«È un’esperienza che unisce il piacere del vintage con il potere del presente» — raccontano i rappresentanti dell’associazione Peter Pan, organizzatrice dell’evento — «un ponte tra generazioni di appassionati, tra chi sognava con i pixel e chi oggi progetta il futuro con gli algoritmi».

Una macchina del tempo digitale

Non si è trattato solo di una dimostrazione tecnica, ma di un vero e proprio atto poetico: far parlare una macchina nata quando Internet era appena un sogno accademico, con un’intelligenza artificiale capace di generare testi, idee e conversazioni in tempo reale.

Un dialogo surreale, ma reale, che ha fatto vibrare di emozione tutti i presenti. Perché quando il passato e il futuro riescono a parlarsi, il presente diventa magia.

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