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Corona Virus

Contagiati dal Covid 1,2 milioni di italiani, ancora alta la diffusione del virus

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Curve Covid stabili. Verso l'estate senza mascherine

Ancora cautela e, soprattutto, vaccini. Con oltre 1,2 milioni di italiani attualmente positivi al virus SarsCoV2, che registra al momento un’alta circolazione, non e’ tempo di abbassare la guardia contro Covid-19. Un invito alla prudenza che arriva dal ministro della Salute Roberto Speranza, e che resta valido nonostante il calo dei ricoveri e dei decessi degli ultimi giorni. La pandemia, ha avvertito Speranza, “non e’ conclusa: siamo usciti dallo stato di emergenza e siamo in una fase diversa da quella del passato, ma il virus non e’ scomparso, oggi ci sono 1,2 mln di italiani con il Covid e ancora ci sono delle vittime. Dunque non bisogna abbassare la guardia, bisogna avere prudenza e insistere con la campagna di vaccinazione”. Intanto, il bollettino giornaliero del ministero della Salute indica che sono 75.020 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 99.848). Le vittime sono 166, in calo rispetto alle 205 registrate ieri. Il tasso di positivita’ e’ al 16,8%, in aumento. Sono invece 415 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 2 in piu’ rispetto a 24 ore fa, ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 10.231, ovvero 24 in piu’ rispetto a ieri. Sulla base di questi dati, invita a non sottovalutare i rischi anche il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli, che rileva come attualmente ci sia un calo di attenzione verso il Covid, ma “al contempo i ricoveri scendono molto lentamente e ci aspettiamo invece un aumento di casi e ricoveri dopo Pasqua per effetto delle festivita’”. La “preoccupazione maggiore e’ per i soggetti piu’ fragili che – ha aggiunto – possono andare incontro ad una riacutizzazione delle proprie patologie, con complicanze anche mortali”. Per questo, Anelli invita fortemente a fare la quarta dose del vaccino anti-Covid. Attenzione alta dunque, anche se su base settimanale, rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe, i nuovi casi appaiono in netto calo, con un -19,5% nella settimana 13-19 aprile rispetto alla precedente. Ma questi numeri sono condizionati da una riduzione di oltre il 20% dei tamponi in conseguenza delle festivita’ pasquali. Inoltre, sono ancora 4,4 mln gli italiani non vaccinati e 2 mln sono senza terza dose, mentre calano ancora i nuovi vaccinati, del 29% in 7 giorni. E parte a rilento, sottolinea Gimbe, la somministrazione delle quarte dosi: fino al 20 aprile sono state 80.554 quelle somministrate agli immunocompromessi, con un tasso di copertura del 10,2%. Mentre sono state 29.158 quelle somministrate agli over 80, ospiti delle Rsa e fragili tra 60-79 anni, pari allo 0,7%. La morsa della pandemia continua ad allentarsi anche sul fronte degli ospedali. Dal 13 al 19 aprile scende, rispetto alla settimana precedente, il numero dei posti letto occupati da pazienti con Covid nelle terapie intensive, con il -8,9%. E calano anche i decessi, che sono stati 861, il -7,3% rispetto ai 929 dei sette giorni precedenti. Rimane invece stabile, intorno ai 10.200, il numero dei ricoverati nei reparti di area medica (+0,1%). Da evidenziare poi, rileva l’ultimo Instant Report dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Universita’ Cattolica (Altems), che il tasso settimanale di saturazione delle terapie intensive risulta ai minimi dall’inizio dell’anno (5%). Curve che scendono, ma “la circolazione del virus e’ tuttavia ancora molto elevata ed abolire l’obbligo di mascherina al chiuso dall’1 maggio sarebbe molto avventato”, afferma il presidente Gimbe Nino Cartabellotta. Una decisione in merito, ha confermato Speranza, verra’ presa nei prossimi giorni. Intanto, oggi il governo Usa ha impugnato la revoca dell’obbligo di mascherine nei trasporti stabilita dalla sentenza di una giudice federale. Per i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’agenzia federale per la sanita’ americana, la misura e’ ancora necessaria per tutelare la salute pubblica.

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Pamela Genini, una vita spezzata da un amore malato: violenze, minacce e paura prima del delitto di Milano

Dai racconti di amici ed ex fidanzati emerge il ritratto di un rapporto tossico, segnato da violenze e minacce. Pamela Genini, uccisa a Milano, aveva già subito aggressioni mai denunciate per paura.

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Un rapporto tossico, fatto di violenza, minacce e paura. È il quadro che emerge dalle testimonianze raccolte in Procura a Milano sull’omicidio di Pamela Genini, la 29enne uccisa a coltellate il 14 ottobre dal compagno Gianluca Soncin, 52 anni, ora in carcere con l’accusa di omicidio pluriaggravato per crudeltà e premeditazione.

Le amiche della giovane e due suoi ex fidanzati hanno descritto agli inquirenti un legame malato, dominato da soprusi e aggressioni ripetute. Pamela – fragile, spaventata, ma incapace di allontanarsi definitivamente dal suo aguzzino – aveva subito pestaggi, umiliazioni e minacce di morte.

Le testimonianze: “Voleva lasciarlo ma aveva paura”

Il primo a essere ascoltato oggi in Procura è stato Andrea, ex fidanzato della giovane, con cui Pamela aveva mantenuto un rapporto di amicizia dopo la fine della relazione nel 2023. Insieme a un altro ex, Francesco, che aveva sentito al telefono le ultime parole della ragazza prima di morire, aveva tentato di proteggerla dalle violenze di Soncin.

“Era terrorizzata – hanno raccontato gli amici – ma non trovava la forza di denunciarlo. Temeva ritorsioni.”

Anche l’ex compagna dell’assassino ha confermato il profilo di un uomo “violento e prevaricatore”, denunciato per maltrattamenti già nel 2011, ma poi mai condannato perché la donna aveva ritirato la querela.

Le aggressioni e il codice rosso mancato

Gli inquirenti stanno ricostruendo una lunga catena di episodi di violenza. All’Isola d’Elba Soncin avrebbe colpito Pamela con calci e pugni, minacciandola con cocci di vetro e tentando di buttarla dal balcone di un albergo. A Cervia le avrebbe rotto un dito, costringendola al ricovero all’ospedale di Seriate, dove la ragazza aveva compilato il questionario antiviolenza, senza che però scattasse il codice rosso.

L’indagine e le prossime mosse

Oggi, al Palazzo di Giustizia di Milano, si è tenuta una riunione operativa tra la Procura e i vertici della Questura per coordinare i prossimi passi. La Squadra Mobile curerà le analisi forensi dei cellulari, mentre i Carabinieriraccoglieranno nuovi elementi sugli episodi di stalking e sulle frequentazioni dell’assassino, la cui vita e i cui affari verranno ora passati al setaccio.

Il dolore della famiglia

Intanto, domani pomeriggio a Villa D’Almè sarà allestita la camera ardente per Pamela Genini, mentre i funerali si terranno venerdì a Strozza, in provincia di Bergamo.

La famiglia ha chiesto silenzio e rispetto:

“Lasciateci nel nostro lutto – hanno dichiarato la madre e i parenti – chiediamo solo di essere lasciati soli.”

Un’altra giovane vita spezzata da un amore malato e da una violenza ignorata troppo a lungo, che riaccende il drammatico tema della protezione delle vittime di femminicidio in Italia.

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Vaccini anti-Covid aggiornati alla variante LP.8.1: al via la campagna 2025-2026

In arrivo i vaccini anti-Covid aggiornati alla variante LP.8.1. Richiamo annuale raccomandato per over 60, fragili e operatori sanitari. Via libera a co-somministrazione con antinfluenzale.

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Il ministero della Salute ha diffuso una circolare firmata da Maria Rosaria Campitiello, capo del dipartimento della prevenzione, che fornisce le linee guida per la campagna vaccinale anti-Covid 2025-2026. I nuovi vaccini sono aggiornati alla variante LP.8.1 del Sars-CoV-2 e saranno disponibili nelle prossime settimane.

Il richiamo annuale è raccomandato in particolare per gli over 60, le persone con fragilità, gli ospiti delle strutture per lungodegenti, i pazienti con gravi immunodeficienze e gli operatori sanitari e sociosanitari.

L’efficacia e i vaccini disponibili

La circolare sottolinea come i dati relativi alla scorsa stagione, con i vaccini adattati alle varianti JN.1 e KP.2, abbiano confermato una protezione significativa contro forme gravi della malattia e decessi.

Tra i vaccini aggiornati figura il Comirnaty LP.8.1, già autorizzato da Ema e Aifa e in via di distribuzione alle Regioni. Il ministero precisa che una precedente infezione da Covid, anche recente, non rappresenta una controindicazione alla vaccinazione.

Co-somministrazione con altri vaccini

È possibile la somministrazione in contemporanea del vaccino Covid aggiornato con altri vaccini, in particolare quello antinfluenzale, salvo specifiche indicazioni cliniche.

Organizzazione e monitoraggio

Le Regioni e le Province autonome sono invitate a predisporre misure organizzative adeguate, con il coinvolgimento di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacie e strutture ospedaliere.

Il ministero ricorda inoltre che eventuali reazioni avverse possono essere segnalate da sanitari e cittadini direttamente sul sito dell’Aifa.

Una campagna per tutti, con priorità ai più fragili

La vaccinazione sarà disponibile anche per chi non appartiene alle categorie prioritarie, ma l’attenzione sarà rivolta soprattutto agli anziani, ai fragili e agli operatori sanitari, per garantire la massima protezione nelle fasce più a rischio.

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Covid in risalita: 4 pazienti su 5 con sintomi influenzali risultano positivi

I contagi Covid tornano a salire in Italia: secondo i medici di famiglia 4 pazienti su 5 con sintomi influenzali sono positivi. Atteso un autunno difficile con rischio di epidemia combinata Covid-influenza.

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Negli studi dei medici di famiglia la fotografia è chiara: circa 4 pazienti su 5 con sintomi influenzali risultano positivi al Covid-19. A lanciare l’allarme è Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di Medicina generale (Fimmg), che prevede un incremento dei casi con la riapertura delle scuole e il maggior contatto tra ragazzi in ambienti chiusi.


I dati dell’Iss

Secondo l’ultimo report settimanale dell’Istituto superiore di sanità, l’incidenza dei nuovi casi è in lieve crescita, con 5 contagi ogni 100.000 abitanti contro i 3 della settimana precedente. Le fasce più colpite sono quelle oltre gli 80 anni. Gli ospedali restano però stabili: 1,3% i posti letto in area medica occupati e 0,3% in terapia intensiva.


La preoccupazione dei medici

Scotti avverte che la situazione sui territori è già significativa: “Siamo di fronte a una epidemia importante che rischia di amplificarsi tra fine settembre e inizio ottobre”. A crescere sono soprattutto i contagi tra giovani adulti, con studi medici sovraccarichi di chiamate.

Un problema ulteriore riguarda i test fai-da-te, ormai la via principale con cui i pazienti scoprono la positività: uno strumento utile, ma che complica la gestione delle certificazioni di malattia.


Isolamento e prevenzione

Il monito è chiaro: chi risulta positivo deve isolarsi e non andare al lavoro per proteggere anziani e fragili. I sintomi attuali, sottolinea Scotti, non sono particolarmente pesanti, ma le conseguenze su persone vulnerabili possono essere gravi.

Con l’arrivo dell’influenza stagionale si teme un autunno “caldo”, caratterizzato dal sovrapporsi dei due virus. La vaccinazione resta lo strumento principale di protezione: i vaccini anti-Covid dovrebbero arrivare a ottobre, insieme a quelli contro l’influenza, consentendo somministrazioni combinate.

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