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Magia del baby Fagioli, e la Juventus sbanca Lecce

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Passa la Juve grazie ad un magia di Nicolo’ Fagioli, alla sua prima segnatura in serie A. E’ bastata la prodezza del giovane bianconero, subentrato nella ripresa per uno spento e spaesato McKennie, per firmare la vittoria (1-0) sul campo di un Lecce, ancora alla ricerca del primo successo casalingo in campionato. Davvero pregevole il gran destro di Fagioli, che bacia il palo per poi infilarsi nel sette. Esultanza e lacrime per il bomber di giornata, che toglie le castagne dal fuoco alla squadra di Allegri, apparsa abbastanza imbarazzante nella prima frazione. Poi i cambi del tecnico toscano (Fagioli e Iling-Junior) e bianconeri con un altro passo. Il Lecce recrimina per un palo colpito da Hjulmand nel finale, unico sussulto di giornata per i giallorossi. Terza vittoria di fila in campionato per i bianconeri che salgono momentaneamente al sesto posto, ma Napoli ancora lontano. Per il Lecce ancora uno stop e classifica che comincia a farsi difficile, con la quart’ultima piazza al momento. Allegri, senza Vlahovic, cambia ancora e lancia dal primo minuto il giovane Soulè nel tridente offensivo con Milik e Kostic, con Kean che va in panca, assieme a Bonucci, Miretti in cabina di regia. Baroni punta su Cessay nel reparto offensivo, completato da Strefezza e Oudin, chance dal primo minuto in mezzo al campo per Blin, solo panchina per Umtiti. Si parte ed il copione sembra essere abbastanza chiaro con la Juve che detta i ritmi del gioco e, non trovando sbocchi centralmente, cerca a più riprese ad allargare il gioco. I padroni di casa, con improvvise ripartenze, vogliono sorprendere i bianconeri che devono ricorrere anche a maniere talvolta rudi: a farne le spese nella prima mezz’ora sono Miretti, Cuadrado, Milik e Gatti che finiscono per varie tipologie di fallo sul taccuino dell’arbitro Chiffi. E il cronometro segna 32 minuti per registrare il primo tiro in porta della gara, con Rabiot che dalla lunga distanza prova di controbalzo dopo un’azione personale di Gatti: ma Falcone è attento, e blocca a terra. Ancora Rabiot (44′) di testa sugli sviluppi di un corner: pallone ben indirizzato, ma Falcone è ancora attento. Cala il sipario sulla prima frazione, che registra gli unici sussulti nel finale con Rabiot, per il resto poche emozioni.

La Juve, nonostante il maggior possesso palla, risulta sbiadita e abbastanza nervosa (4 ammoniti), di contro il Lecce amministra senza eccessivi patemi. Si riparte per la ripresa e Allegri opera il primo cambio: dentro Fagioli al posto di McKennie, apparso abbastanza sfasato nella prima frazione. E l’ingresso del giovane centrocampista sembra dare una maggiore scossa ai bianconeri, che da subito si insediano nella meta campo giallorossa. Gli ospiti pressano, il Lecce soffre e Baroni opera un doppio cambiop: dentro Askildsen e Banda per Blin e Oudin. Allegri cerca di cambiare l’inerzia della gara e getta nella mischia Kean al posto di Miretti, buona la sua prova ma un giallo sulle spalle che pesava tanto. La gara si accende e Milik (64′) dal limite dell’area trova Falcone attento nella respinta a mani aperte. Ancora linfa verde in casa Juve con Iling-Junior che subentra al 72′. Un minuto e il giovane si rende protagonista. Assist perfetto per Fagioli che si gira senza pensarci su, destro a giro dal vertice dell’area di rigore: traiettoria splendida e pallone che si insacca all’incrocio dei pali, con Falcone che accompagna con lo sguardo la sfera in gol (73′). Ancora cambi in casa Lecce con Di Francesco, Colombo e Rodriguez per Strefezza, Cessay e Gonzalez, mentre sul fronte opposto Bonucci rileva Soulè. Il Lecce crede nel clamoroso pareggio, Hjulmand, sugli sviluppi di un corner, da fuori area tira una sassata che sbatte sul palo. Pareggio sfiorato con il primo tiro nello specchio dei giallorossi. I minuti di recupero non cambiano il risultato. La Juve sbanca Lecce grazie a Fagioli, e sorriso ritrovato dopo l’eliminazione in Champions.

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La F1 fa tappa in Usa, Vasseur: Ferrari pronta per Miami

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Il circus della Formula 1 ha attraversato l’Atlantico per l’ultima gara extraeuropea che chiude il primo quarto di stagione, il Gp di Miami, dove è prevista anche una sprint al sabato. Un doppio impegno che renderà più difficile la messa a punto delle monoposto, magari non per una McLaren fin qui dominante ma di certo per le rivali, dalla Red Bull, alla Ferrari fino alla Mercedes, dal rendimento altalenante. La Scuderia “è pronta”, fa sapere il team principal, Frederic Vasseur, in Florida “vogliamo continuare a fare progressi sul piano della prestazione, sull’onda delle incoraggianti prove offerte nelle gare di Bahrain e Gedda”, dove Charles Leclerc ha conquistato il primo podio stagionale per le Rosse in gara lunga. Lewis Hamilton ha trionfato nella Sprint in Cina ma dopo di allora ha mostrato solo difficoltà nel gestire la SF-25, che avrà disponibili aggiornamenti al ritorno dagli Stati Uniti, per il Gp di Imola.

“Dopo qualche giorno trascorso a Maranello, utile per analizzare i dati raccolti nella prima tripletta stagionale, siamo pronti per scendere in pista a Miami – sottolinea Vasseur -, dove è previsto il secondo weekend Sprint della stagione. Ci siamo preparati al meglio in fabbrica dal momento che avremo solo un’ora di prove libere prima della qualifica Sprint, e dunque il peso specifico del lavoro fatto al simulatore e nei briefing preparatori è ancora più elevato”. La Ferrari spera in un risultato brillante anche per celebrare un anno di collaborazione con il title partner, HP. Per questo motivo le due SF-25 scenderanno in pista con una livrea speciale, mentre Leclerc e Hamilton useranno una tuta diversa da quella classica, in bianco e in blu, colori del logo del colosso dell’informatica. Nel 2024 a Miami a vincere fu Lando Norris ed è probabile che sia ancora una monoposto papaya a trionfare tra sabato e domenica prossimi, ma per ottenere il bis il britannico dovrà fare i conti con Oscar Piastri, primo sul podio già tre volte in questa stagione. Unico a interrompere il dominio delle McLaren è stato Max Verstappen, che è ancora una volta il più accreditato riprovarci nonostante gli attuali limiti della Red Bull, dato che le caratteristiche del circuito, sulla carta, potrebbero aiutare, lui e gli altri a ridurre il gap.

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Buongiorno ancora ko, stagione a rischio: il Napoli perde il suo leader in difesa nel momento decisivo

Alessandro Buongiorno si ferma di nuovo per una lesione all’adduttore: stagione praticamente finita. Conte alle prese con l’ennesima emergenza in difesa in vista della sfida con il Lecce.

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 Alessandro Buongiorno è costretto nuovamente ai box. Il difensore del Napoli ha riportato una lesione distrattiva del muscolo adduttore lungo della coscia destra, confermata dagli esami strumentali effettuati dopo l’uscita anticipata nella gara contro il Torino. Una ricaduta dell’infortunio che lo aveva già tenuto fermo per quasi un mese e che, con ogni probabilità, lo costringerà a saltare tutto il finale di stagione, fatta eccezione – forse – per l’ultima giornata al Maradona contro il Cagliari.

Un eccesso di generosità

Ironia della sorte, il ko è arrivato per troppa voglia di esserci, per senso di appartenenza e spirito di sacrificio. Buongiorno aveva messo nel mirino la sfida con il Torino, il suo passato, la sua casa calcistica. E ha fatto di tutto per esserci, nonostante il fastidio al nervo otturatore che lo aveva già tenuto fuori con Bologna, Empoli e Monza. Una scelta di cuore che ha avuto un epilogo amaro.

Le alternative di Conte

L’ennesima emergenza difensiva obbliga Antonio Conte a nuove scelte. Il reparto arretrato del Napoli, pur decimato, resta il meno battuto dei top 5 campionati europei, ma le opzioni iniziano a scarseggiare. Il sostituto naturale sarebbe Rafa Marin, già impiegato a Monza. Ma non è escluso che Conte possa dirottare Mathias Olivera al centro in coppia con Rrahmani, spostando Spinazzola a sinistra. Una soluzione già testata in allenamento, anche in vista di un ritorno al 4-4-2.

Di Lorenzo c’è, ma con riserva

Attenzione però anche a Giovanni Di Lorenzo. Il capitano ha accusato un colpo al fianco in uno scontro con Milinkovic-Savic domenica scorsa. Nulla di grave, almeno in apparenza, ma lo staff medico lo monitora con cautela per evitare ulteriori sorprese. L’ipotesi di una sua assenza a Lecce al momento non è concreta, ma il Napoli non può permettersi ulteriori defezioni.

Conte, l’arte di gestire le emergenze

Nel momento più difficile, il tecnico azzurro ha dimostrato di saper trasformare le difficoltà in forza. L’ultima trovata tattica, un tridente atipico lanciato all’ultimo minuto per sostituire Raspadori colpito da influenza, ha funzionato. E ora sarà di nuovo il momento dell’ingegno, delle scelte coraggiose e della compattezza del gruppo.


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Champions: Psg vince in casa dell’Arsenal, gol Dembelé e super Donnarumma protagonisti

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Espugnare l’Emirates Stadium di Londra sembrava un’impresa impossibile ma il Paris Saint Germain ci è riuscito, battendo 1-0 l’Arsenal nella semifinale d’andata di Champions League. Merito di Dembelé, andato in rete all’inizio della partita, e di un super Gigio Donnarumma autore di una serie di parate che hanno impedito ai Gunners di trovare il pareggio. Gioisce Luis Enrique che tra una settimana al Parco dei Principi partirà con un gol di vantaggio sugli inglesi nella gara di ritorno. Recrimina, invece, Mikel Arteta per le occasione non finalizzate dai propri giocatori. Partono molto bene gli ospiti che trovano il vrtanggio al 4′ con Dembelé al termine di una triangolazione in profondità con Kvaratskhelia. Anche i 25′ minuti successivi sono di marca francese che sfiorano addirittura il raddoppio con Marquinos. Al 30′ sale in cattedra l’Arsenal che inizia a macinare gioco e prova ad affondare dalle parti di Donnarumma.

Al 37′ Joao Neves salva su Merino che poteva calciare a due passi dalla porta. Al 39′ Saka semina il panico in area. Dopo 2′ minuti Trossard manca la deviazione vincete su assist di Merino. In pieno recupero Donnarumma compie un vero e proprio miracolo su Martinelli. Nella ripresa i Gunners spingono. Al 2′ Merino segna ma dopo un lungo consulto del Var la rete viene annullata. Al 11′ ci pensa ancora Donnarumma a deviare in angolo un tiro di Troussard che aveva approfittato di un errore di Marquinhos. L’Arsenal insiste ma non riesce a concludere. Il Psg gioca di rimessa: al 39′ Barcola in contropiede sulla sinistra ha l’occasione di chiudere l’incontro sul 2-0 ma sbaglia mandando di poco sulla sinistra. Dopo 1′ tocca a Gonzalo Ramos che dalla stessa posizione colpisce la traversa. I padroni di casa spingono nei minuti di recupero ma il Psg li contiene. Finisce 1-0 per i francesi. Appuntamento mercoledì prossimo a Parigi per il ritorno. In palio c’è la finale.

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