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Cronache

Mafie, Eurispes: Crotone, Vibo e Napoli sono le province più esposte

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Prima Crotone (108.62), seconda Vibo Valentia (107.29), terza Napoli (106.89). E’ la poca lusinghiera classifica delle province italiane con il piu’ alto indice di permeabilita’ alla criminalita’ organizzata (Ipco) calcolato dall’Eurispes nel quadro del Protocollo di intesa siglato con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. L’indice, elaborato sulla base di 19 indicatori compositi, misura “vulnerabilita’” e “appetibilita’” dei territori: nella ‘top ten’ figurano tre province calabresi (Reggio Calabria e’ quarta), tre campane (oltre a Napoli, Caserta quinta e Benevento decima), due pugliesi (Foggia settima e Barletta-Andria-Trani nona), una siciliana (Caltanissetta sesta) e una ligure (Imperia, ottava, prima e unica del Nord). In “fascia “alta” sono inserite 15 province (di cui 14 del Mezzogiorno), in fascia “medio alta” ne figurano 70 (con Palermo 21esima, Bari 34esima, Roma 36esima, Genova 41esima, Milano 48esima, Torino 51esima, Bologna 78esima e Venezia 80esima), in fascia “medio bassa” 21 (tra cui Firenze 89esima). Le province meno esposte alle mafie si trovano in Lombardia e Friuli-Venezia Giulia (Monza e Brianza, Como, Udine, Pordenone e Lecco) mentre su base regionale la Calabria con un Ipco pari a 112.91 precede Campania (109.16), Sicilia (107.82), Puglia (106.78), Molise (106.29), Liguria (105.32), Basilicata (105.17), Sardegna (103.77), Lazio (102.31) e Abruzzo (101.17).

Arresto dei carabinieri di Caserta di Giuseppe Setola.
Top mafia fugitive Giuseppe Setola is taken in custody by Carabinieri paramilitary police officers after they arrested him while scrambling across a rooftop in a daring escape bid, in Mignano Montelungo, southern Italy, Wednesday, Jan. 14, 2008.

I risultati della ricerca vengono presentati stamane presso la sede della Dna di Roma e online in diretta streaming. Evidente la polarizzazione geografica della permeabilita’ tra Nord e Sud del Paese. I valori piu’ alti dell’indice sono misurati per le province del Mezzogiorno, mentre nel Nord-Est si trovano i valori piu’ bassi. I valori sono localmente concentrati, ossia province confinanti tendono ad avere valori simili, ma al contempo il fenomeno e’ presente su tutto il territorio nazionale: non esistono, di fatto, zone di non permeabilita’ mentre le aree piu’ esposte coincidono sostanzialmente con quelle dell’arretratezza economica e sociale. L’analisi dinamica (nel tempo) dell’indice mette in luce invece, sempre secondo i ricercatori dell’Eurispes, “una generale crescita della resistenza alla criminalita’ organizzata: non si registrano province con un livello alto che hanno visto il loro livello diminuire mentre quelle con un livello basso sono anche quelle che sono diminuite di piu’ in proporzione”: Fanno eccezione la provincia di Roma, il cui livello di permeabilita’ e’ cresciuto di 3,28 punti, salendo in graduatoria di 44 posizioni; la provincia di Milano, il cui livello e’ cresciuto del 2,57, in ascesa di 39 posizioni, la crescita piu’ elevata. Altre province che mostrano valori in crescita sono Chieti (+2,08) e due province siciliane, Siracusa e Messina, che non solo hanno valori in crescita ma anche alti. Una situazione delicata per la regione, poiche’ anche Palermo e Agrigento hanno visto aumentare la propria permeabilita’. Tra le province piu’ virtuose, che hanno visto diminuire il valore dell’Ipco, Bolzano e’ la migliore (-8,38, al 71esimo posto), davanti a Matera (18esima in graduatoria, -4,86), Terni (30esima, -4,74) e Lodi (92esima, -4,70). In linea generale, “la permeabilita’ del Sud appare principalmente dovuta alla vulnerabilita’ sociale”, quella del Nord “e’ legata principalmente alle possibilita’ speculative e di profitto”.

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Ferito da un colpo di pistola, 14enne in ospedale all’Aquila

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Un ragazzo di 14 anni è finito in ospedale, all’Aquila, dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola. Il giovane ha una ferita da arma da fuoco alla gamba ed è stato sottoposto ad un intervento chirurgico; le sue condizioni non destano preoccupazione. Poco chiara al momento la dinamica dei fatti, che sono avvenuti attorno alle 18 in località Cese di Preturo. Il ragazzo, ricostruiscono i media locali, avrebbe raccontato che, mentre era con degli amici, da un’automobile, sembra un’Audi nera, che li ha affiancati, sarebbe partito un colpo di pistola. E’ stato lo stesso 14enne, una volta tornato a casa, a raccontare quanto accaduto alla madre, che poi lo ha accompagnato in ospedale. Sull’episodio e sulla versione fornita dal ragazzo sono in corso indagini da parte della polizia.

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Blackout ferma anche il tennis a Madrid ma Arnaldi passa

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Anche il torneo di tennis di Madrid si è dovuto arrendere al black out che ha colpito poco dopo le 12.30 di oggi ma l’intera penisola iberica e parte del Sud della Francia. Dopo sole tre partite giocate, il programma è stato sospeso in attesa di un ritorno dell’energia elettrica, lasciando giocatori e pubblico in un limbo fatto di attesa e incertezza, un po’ come in una stazione o in un aeroporto per uno sciopero improvviso. Intorno alle 16.30, gli organizzatori hanno infine deciso di cancellare tutti gli incontri ancora da disputare, nel pomeriggio e in serata, per motivi tecnici e di sicurezza, scombinando i programmi di tante stelle della racchetta già stressate, anche se lautamente ricompensate, dai ritmi infernali del circuito.

Una delle poche eccezioni ha riguardato Matteo Arnaldi. L’azzurro stava portando a casa il secondo set contro il bosniaco Damir Dzumhur quando si sono spenti i tabelloni e tutte le apparecchiature a servizio del match. I due giocatori sono rimasti interdetti e la partita è stata sospesa ma quello che sembrava un inconveniente localizzato alla Caja Magica, sede del torneo, si è rivelato un problema di ben altra dimensione. L’azzurro ha però potuto in qualche modo finire opera, battendo il rivale per 6-3, 6-4 per accedere agli ottavi di finale, ma della sua vittoria non resterà traccia se non nella memoria dei due protagonisti e dello scarso pubblico presente, perchè tutto era andato in tilt. Nel primo set, Arnaldi e Dzumhur hanno faticato mezz’ora per completare i primi sei game, poi l’italiano ha fatto il break per chiudere 6-4.

Nel secondo, Arnaldi non si è fatto distrarre dall’interruzione, guadagnando la sua prima volta agli ottavo in un Masters 1000 e anche qualche ora di riposo in più rispetto al prossimo avversario, che sarà uno tra lo statunitense Tiafoe e il francese Muller. Non è andata altrettanto bene al bulgaro Grigor Dimitrov, che stava avendo la meglio sul britannico Jacob Fearnley: lo stop energetico ha lasciato una telecamera pericolosamente sospesa sul centro del campo, obbligando a sospendere definitivamente l’incontro. Dopo qualche ora di attesa, i giocatori che dovevano scendere in campo hanno avuto la notifica della cancellazione del programma e tra loro ci sono Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, che domani, si presume, dovranno affrontare rispettivamente il britannico Jack Draper e il greco Stefanos Tsitsipas. Nel torneo Wta 1000 hanno potuto completare la partita la statunitense Coco Gauff, che ha battuto la svizzera Belinda Bencic, e la sua prossima avversaria, la russa Mirra Andreeva, che ha eliminato l’ucraina Yuliia Starodubtseva. Tutto rinviato invece per la n.1 e la n.2 al mondo, la bielorussa Aryna Sabalenka e la polacca Iga Swiatek, che è la campionessa uscente. (ANSA). 2025-04-28T18:10:00+02:00 RI ANSA per CAMERA04 NS055 NS055

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Prete indagato a Bari, su auto tracce di sangue: è indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso

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Le tracce presenti sull’auto di don Nicola D’Onghia, il 54enne sacerdote indagato a Bari per omicidio stradale e omissione di soccorso nel caso della morte della 32enne Fabiana Chiarappa, erano di sangue. Lo dimostrano i primi risultati degli accertamenti svolti sulla Fiat Bravo del prete nei giorni successivi all’incidente. Ora, per gli inquirenti, resta intanto da capire se quel sangue sia quello della 32enne, rugbista e soccorritrice del 118, ma soprattutto se il possibile impatto tra la auto del sacerdote e Chiarappa abbia causato la morte della giovane o se questa, invece, sia avvenuta prima.

Secondo quanto ricostruito finora, la sera del 2 aprile Chiarappa era in sella alla sua moto Suzuki sulla provinciale 172 che collega i comuni di Turi e Putignano quando, per cause ancora da chiarire, avrebbe perso il controllo del mezzo e sarebbe finita fuori strada, colpendo anche un muretto a secco. Compito della pm Ileana Ramundo, che coordina le indagini dei carabinieri, è ora quello di capire – anche grazie ai risultati dell’autopsia, il cui deposito è previsto tra oltre un mese – cosa effettivamente abbia causato la morte della 32enne, se lo schianto contro il muretto o il successivo impatto con l’auto.

Il parroco, agli inquirenti, ha raccontato come quella sera, mentre percorreva quella strada, ha avvertito un rumore provenire dal pianale della propria auto (“come se avessi colpito una pietra”) ma di non essersi accorto né della moto né della ragazza, anche a causa del buio. Poco dopo aver sentito il rumore, intorno alle 20.30, si è quindi fermato in una stazione di servizio per controllare eventuali danni all’auto, prima di rimettersi in macchina e tornare verso casa. Il parroco ha detto di aver appreso dell’incidente dalla stampa il giorno dopo e per questo, dopo aver consultato i propri legali (è assistito dagli avvocati Vita Mansueto e Federico Straziota), ha deciso di raccontare il tutto ai carabinieri.

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