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Cronache

Madre disperata: accetta la trasfusione di sangue per non morire, viene espulsa dai Testimoni di Geova e abbandonata dalle tre figlie

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“Questi due orsacchiotti erano delle bambine, ora mi sono rimasti solo loro”. Guarda con nostalgia i giocattoli delle sue figlie di cui non ha notizie da tre settimane Grazia Di Nicola, 48 anni, di Colliano in provincia di Salerno. Tutto e’ cominciato tre anni fa quando la donna, testimone di Geova, dovette sottoporsi ad un intervento chirurgico. Fedele alle regole imposte dal suo credo, aveva rifiutato le trasfusioni di sangue ma il complicarsi del suo quadro clinico spinse i dottori a fare pressione su di lei affinché cambiasse idea dal momento che rischiava di perdere la vita. Dopo un travaglio interiore, Grazia Di Nicola accettò di seguire le indicazione che le venivano dai medici ma da quel momento tutta la sua vita cambio’. Il primo trauma fu l’espulsione dai Testimoni di Geova, poi l’allontanamento delle tre figlie, anche loro testimoni di Geova. Accusandola di essere una peccatrice, le tre ragazze di 30, 25 e 21 anni troncarono il rapporto con la famiglia e abbandonarono la casa dei genitori, ospitate da altri testimoni di Geova nella stessa Colliano. Tre settimane fa l’ultimo choc, le tre figlie hanno lasciato Colliano e ora la famiglia non sa dove siano. “Papà, il vostro fratellino ed io vogliamo solo essere sicuri che stiate bene – dice la donna lanciando un appello alle figlie -. Rispettiamo le vostre decisioni in campo religioso, questo e’ fuori discussione. Ma voi rendetevi conto del nostro dolore, voi sapete il bene che vi vogliamo, chiamateci”. La madre sfoglia l’album di famiglia con le foto delle sue ragazze da piccole, si ferma sull’immagine di loro tre sorridenti attorno all’ultimo nato in ospedale, e non riesce a darsi pace. “Io ho vissuto il terremoto dell’Ottanta – racconta amareggiata -, se quella tragedia si ripetesse oggi, se ci fosse una scossa proprio in questo momento, io non saprei in quale casa sono le mie figlie. Questo non riesco ad accettarlo. E’ gia’ accaduto in passato un incidente e noi siamo rimasti all’oscuro di quello che era successo, scoprendolo solo molto dopo. Non e’ normale per un genitore che ha cresciuto con sacrifici i propri figli non sapere dove si trovino, non so che cosa fare, spero che riescano a capire quanto stiamo soffrendo per loro e si facciano vive”. Ma l’ufficio stampa dei Testimoni di Geova non conferma la versione della signora Di Nicola e sottolinea che “le tre ragazze sono stanche e frustrate da questa situazione: non e’ vero che hanno rotto i rapporti con la madre perche’ la donna ha accettato la trasfusione di sangue, si sono allontanate perche’ venivano maltrattate e la signora inoltre non è stata espulsa per l’emotrasfusione”, conclude l’ufficio stampa.

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Garlasco, nuove indagini sul delitto: interrogati Stasi, Sempio e il fratello di Chiara Poggi

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Proseguono le nuove indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco. Martedì saranno interrogati Andrea Sempio e Alberto Stasi, già condannato nel 2015 a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, sua fidanzata all’epoca dei fatti. Entrambi saranno ascoltati a Pavia.

Marco Poggi sentito come testimone

A Venezia, invece, sarà sentito come testimone Marco Poggi, fratello della vittima, trovata morta nella sua abitazione il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato dal Tg1, la sua audizione è ritenuta rilevante per ricostruire le abitudini e i rapporti del gruppo di amici, in cui era inserito anche lo stesso Sempio, figura su cui si sono riaccesi i riflettori investigativi.

Un’indagine ancora aperta

Nonostante la condanna definitiva di Stasi, la Procura ha riaperto l’indagine valutando nuovi elementi e movimenti sospetti. L’interrogatorio di Sempio, già coinvolto in ipotesi alternative di colpevolezza, rientra in questa nuova fase investigativa. Gli inquirenti sembrano voler approfondire eventuali incongruenze o omissioni nel racconto dei protagonisti dell’epoca.

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Cronache

Per amore finito vuole lanciarsi nel vuoto, salvato dai carabinieri

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Era lì, a cavalcioni sul guardrail che costeggia un tratto della strada tra Bisceglie e Trani. Un attimo dopo era a un passo da uno strapiombo. E lui, un carabiniere libero dal servizio che era in auto con sua moglie non ci ha pensato due volte: ha raggiunto quel ragazzo, uno studente meno che trentenne, che evidentemente voleva farla finita. Gli ha parlato per pochi minuti poi è riuscito a tirarlo a sé, immobilizzarlo e salvarlo.

È quanto vissuto, qualche giorno fa, dall’appuntato scelto qualifica speciale Francesco Marcone, in servizio nella tenenza di Bisceglie. Il militare, che ha 50 anni ed è molto stimato in città, era fuori servizio e mentre era in auto, all’altezza del Ponte Lama Torre della Guardia ha notato il giovane. Lo ha raggiunto, cercando di dissuaderlo e lo studente gli ha spiegato che a causa di un amore giunto al capolino, preferiva farla finita. Il carabiniere ha continuato a parargli e approfittando di un momento di distrazione lo ha afferrato, allontanato dallo strapiombo e salvato grazie anche all’aiuto di un passante. Il giovane è stato poi soccorso dal personale del 118 che lo ha portato in ospedale a Barletta per le cure del caso.

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Sassi dal cavalcavia a Viterbo, nei guai gruppo di minorenni

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Un gruppo di minorenni è stato individuato dalla polizia dopo che ieri pomeriggio, sulla superstrada che collega Viterbo a Terni, un automobilista che stava viaggiando in direzione Orte, mentre passava sotto un cavalcavia in prossimità del quartiere viterbese Santa Barbara, ha sentito un forte colpo sul parabrezza che, subito dopo si è spaccato. L’uomo, d’istinto, ha alzato la testa e ha visto dei ragazzini che sostavano con il motorino sul ponte sotto cui era appena passato. Subito dopo si è fermato nella prima stazione di rifornimento, dove si è reso conto che il vetro della macchina era stato colpito da un sasso di grosse dimensioni, probabilmente lanciato dal cavalcavia. La polizia, avvertita dal guidatore, ha setacciato la zona e nel giro di pochissimo tempo ha rintracciato il gruppo di minorenni responsabili del lancio del sasso.

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