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Cronache

L’ultimo saluto a Francesco Forzati: Napoli piange un grande giurista e docente “illuminato”

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Una commossa e partecipata cerimonia si è tenuta ieri mattina nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone, dove amici, colleghi, studenti e familiari si sono riuniti per dare l’ultimo saluto a Francesco Forzati, stimato avvocato e docente universitario, scomparso prematuramente all’età di 55 anni. La figura di Forzati è stata ricordata con affetto non solo per le sue doti professionali, ma anche per la profonda umanità che lo contraddistingueva.

Durante le esequie, celebrate da don Carmine Nappo, il ricordo di Forzati è stato tracciato dai suoi due fratelli, visibilmente commossi, e dalla figlia di 10 anni, avuta dalla compagna Annamaria Amato, architetto e docente. La cerimonia ha visto una numerosa partecipazione di accademici, avvocati, magistrati e amici, a testimonianza dell’impatto che Forzati ha avuto su chi lo ha conosciuto, sia nella vita privata che in quella professionale.

Tra i presenti, Sergio Moccia, uno dei suoi maestri, ha ricordato con parole accorate l’uomo e il giurista, sottolineando la sua dedizione agli studi giuridici e il suo impegno civile.

Francesco Forzati ha avuto una carriera accademica e forense di grande prestigio. Laureatosi con lode in Giurisprudenza nel 1992 presso l’Università Federico II di Napoli, lo stesso ateneo dove avrebbe poi insegnato, si è abilitato all’esercizio della professione forense nel 1997. Ha lavorato in diverse università italiane e presso l’Università di Monaco di Baviera, prima di tornare definitivamente alla Federico II nel 2004, dove ha insegnato Diritto penale.

Forzati è stato anche docente presso la Scuola di specializzazione per le Professioni legali dal 2002, contribuendo alla formazione di numerosi giovani giuristi. L’Università Federico II, in una nota ufficiale, lo ha ricordato come un “giurista raffinato, ricercatore instancabile, uomo di molteplici interessi in vari campi della conoscenza”. L’ateneo ha sottolineato il suo approccio critico e garantista, sempre ispirato ai princìpi costituzionali e accompagnato da un forte impegno civile.

Il presidente della Camera Penale di Napoli, Marco Campora, ha voluto esprimere il suo dolore per la perdita di Forzati, definendolo “un eccellente professore e avvocato, uno straordinario giurista e soprattutto un amico”. Campora ha evidenziato la vicinanza intellettuale e umana che Forzati ha sempre manifestato verso la comunità dei penalisti, ricordando i contributi preziosi che le sue parole e i suoi scritti hanno offerto alla riflessione giuridica.

“Forzati era un vero intellettuale, di eccelsa cultura e di poliedrici interessi, ma soprattutto un uomo straordinariamente appassionato”, ha detto Campora, sottolineando come Forzati comprendesse profondamente che il diritto, senza passione ed empatia, può facilmente diventare uno strumento di oppressione.

L’eredità di Francesco Forzati va oltre il suo lavoro accademico e forense. La sua visione del diritto come strumento di tutela, in particolare per i più deboli e indifesi, rappresenta il suo insegnamento più grande, un lascito prezioso per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare al suo fianco.

La comunità giuridica e accademica napoletana si stringe ora intorno alla famiglia di Forzati, nella consapevolezza di aver perso una figura di altissimo profilo, la cui memoria continuerà a ispirare generazioni di giuristi.

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La Nuova Orchestra Scarlatti annuncia lo stop: “Senza sostegno chiuderemo nel 2026”

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La Nuova Orchestra Scarlatti ha scelto la musica per raccontare la sua crisi. Il 12 ottobre, alle ore 19, nella Basilica di San Giovanni Maggiore a Napoli, l’ensemble terrà un concerto straordinario che sarà anche un momento di denuncia pubblica. L’orchestra, fondata nel 1993 dal maestro Gaetano Russo, ha annunciato che senza un sostegno strutturale da parte delle istituzioni chiuderà le attività nel 2026, dopo 32 anni di storia.

Le parole di Gaetano Russo

I giovani del nostro settore musicale stanno andando via da Napoli: rischiamo di perdere un tesoro di saperi, passione e cultura non ripetibile”, ha dichiarato Russo, 73 anni, fondatore e direttore artistico dell’orchestra. L’appello è diretto in particolare al Ministero della Cultura, alla Regione Campania, alla Città Metropolitana e al Comune di Napoli. “Con De Luca non siamo mai stati ascoltati – ha aggiunto – ma invitiamo tutti i rappresentanti istituzionali a partecipare. Non è un appello, è un’informazione al pubblico”.

Un patrimonio musicale a rischio

L’orchestra è composta da una cinquantina di musicisti e ha dato vita anche all’Orchestra Scarlatti Junior, con circa 100 giovani elementi. Proprio loro rischiano ora di lasciare Napoli e la Campania, seguendo la strada di tanti coetanei che hanno già scelto di emigrare per costruire una carriera musicale.

Un bilancio e una denuncia

Il concerto sarà a ingresso libero e alternerà brani a momenti di riflessione, nei quali Russo illustrerà i risultati raggiunti in tre decenni di attività e le ragioni della scelta di fermarsi. “Non vogliamo illudere i giovani, né continuare senza le condizioni minime per garantire un futuro stabile. Napoli rischia di restare l’unica grande città europea senza un’orchestra sinfonica permanente”, ha detto Russo.

Il nodo del sostegno istituzionale

Russo ha ricordato come in Italia ed Europa molte orchestre ricevano un sostegno economico pubblico che ne garantisce la continuità, mentre a Napoli la situazione resta precaria. Da qui l’annuncio di un “saluto sereno e felice al pubblico” nel 2026 se non arriveranno risposte concrete.

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Cronache

L’ex procuratore Mario Venditti indagato: le ombre sulle indagini del caso Garlasco

L’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, già pm antimafia a Milano, è indagato per corruzione in atti giudiziari. Al centro anche le sue archiviazioni sulle nuove indagini per il delitto di Chiara Poggi a Garlasco.

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Mario Venditti, 72 anni, nato a Benevento, è stato per anni alla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, dove si è occupato di importanti inchieste contro la ’ndrangheta, prima di arrivare a Pavia. Nel 2018 diventa procuratore aggiunto e successivamente procuratore facente funzione. Dopo il pensionamento, nel luglio 2023, assume la presidenza del Casinò di Campione.

Il caso Garlasco e le archiviazioni su Sempio

Venditti si è occupato a lungo anche del delitto di Chiara Poggi a Garlasco. In particolare, archiviò due volte le nuove indagini che ruotavano attorno ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. La prima indagine si concluse nel 2017, con l’archiviazione firmata dal gip Fabio Lambertucci. La seconda, avviata su elementi forniti dai Carabinieri di Milano, fu archiviata nel luglio 2020 dal gip Pasquale Villani.

Alle accuse di lentezza nell’iter dell’archiviazione, Venditti replicò polemicamente che avrebbe potuto chiudere il fascicolo anche in “21 minuti o 21 secondi”, ritenendo prive di fondamento le presunte nuove prove scientifiche, le intercettazioni e lo scontrino del parcheggio, elementi su cui insisteva chi chiedeva un nuovo processo.

I casi seguiti a Pavia

Tra le inchieste più delicate coordinate da Venditti figura quella sul piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, portato in Israele dal nonno materno. Venditti seguì anche il caso Massimo Adriatici, l’ex assessore leghista di Voghera che sparò e uccise Youns El Boussettaoui davanti a un bar: inizialmente contestò l’eccesso colposo di legittima difesa, poi i giudici derubarono l’accusa in omicidio volontario.

L’indagine per corruzione in atti giudiziari

Ora il nome di Venditti torna d’attualità perché i pm di Brescia lo hanno indagato per corruzione in atti giudiziari. Parallelamente, la Procura di Pavia guidata da Fabio Napoleone, con l’aggiunto Stefano Civardi, ha aperto diversi filoni di inchiesta che hanno coinvolto ex carabinieri della polizia giudiziaria che lavoravano in Procura negli anni passati.

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Addio a Pasquale Pistorio, il padre dell’Etna Valley e pioniere della microelettronica

È morto a 89 anni Pasquale Pistorio, l’ingegnere siciliano che trasformò la Sgs-Thomson in StMicroelectronics, creando l’Etna Valley e aprendo l’Italia alla rivoluzione tecnologica.

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È morto a 89 anni Pasquale Pistorio (foto Imagoeconomica), l’ingegnere siciliano che immaginò una Silicon Valley ai piedi dell’Etna, trasformando la Sgs-Thomson in StMicroelectronics, oggi tra i leader mondiali della microelettronica. Nato ad Agira, in provincia di Caltanissetta, laureato al Politecnico di Torino, Pistorio ha lasciato un segno profondo nello sviluppo industriale e tecnologico italiano.

Dall’esperienza in Motorola alla guida della Sgs

La sua carriera inizia nel 1963 in Motorola, dove diventa nel 1970 direttore marketing per l’Europa. Dopo anni negli Stati Uniti, nel 1980 torna in Italia come presidente e ceo della Sgs, unica società italiana di microelettronica. Nel 1987 guida la fusione con la francese Thomson, da cui nasce la Sgs-Thomson Microelectronics.

La nascita dell’Etna Valley

Il rientro in Sicilia segna la sua svolta. Pistorio trasforma lo stabilimento di Catania, allora in perdita, nel secondo centro produttivo mondiale di StMicroelectronics, creando un polo tecnologico che darà vita alla cosiddetta Etna Valley. Nel 1994 la società si quota al New York Stock Exchange e a Parigi, per poi approdare anche a Piazza Affari l’anno successivo.

Innovatore e anticipatore

Pistorio lascia la guida operativa della Stm nel 2005, diventandone Honorary Chairman. Già allora sottolineava la centralità della responsabilità d’impresa e della transizione ecologica: “Chi produce consumando meno energia fa prodotti più competitivi”, diceva citando il Protocollo di Kyoto.

L’eredità

Oggi StMicroelectronics è partecipata pariteticamente da Italia e Francia e continua a investire in Sicilia: nel 2022 ha annunciato un piano da 730 milioni di euro in cinque anni per un nuovo impianto a Catania.

Il ministro delle Imprese Adolfo Urso lo ha ricordato come colui che “ha reso possibile il sogno dell’Etna Valley” e ha proposto che la nuova fabbrica catanese porti il suo nome, “nel segno del suo insegnamento”.

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