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L’Italia verso Berlino, Spalletti affronta ultimi dubbi

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Difesa a tre o a quattro, Retegui o Scamacca e chi sostituirà lo squalificato Calafiori tra Buongiorno e Mancini. Eccoli i punti di domanda in vista di Italia-Svizzera, ottavo di finale agli Europei di calcio in Germania in programma sabato prossimo a Berlino dove si giocherà alle 18. Lo stesso orario in cui la Nazionale agli ordini del commissario tecnico Luciano Spalletti, per via del gran caldo che è arrivato da queste parti, si è allenata all’Hemberg Stadium di Iserlohn a porte rigorosamente chiuse.

Un allenamento in cui il ct ha rimescolato, tra prove tattiche e partitella, le idee per sciogliere il rebus formazione che dovrà puntare a conquistare il passaggio del turno contro Sommer e compagni. Un allenamento blindato che precede quello di domani mattina aperto per soli 15 minuti alla stampa prima che l’Italia spicchi il volo verso Berlino (con un charter da Dortmund previsto per le 16:45) in cui Spalletti dovrà capire prima di tutto come ovviare alla assenza di Riccardo Calafiori, rivelazione dello scorso campionato e fortunata scoperta del ct nel ruolo di difensore centrale nel quale il giocatore del Bologna è diventato un perno di questa squadra. Emblematica, in questo senso, la sua azione con assist finale negli ultimi secondi della partita contro la Croazia a Lipsia che ha innescato Zaccagni per andare a realizzare un gol capolavoro che ha premesso agli azzurri di continuare a sognare il bis del titolo conquistato a Wembley nel 2021.

L’altro grande dubbio riguarda l’impiego del centravanti: Spalletti dovrà decidere se confermare Retegui, a secco nella magica serata di Lipsia ma apparso più dentro al gioco del ct rispetto a quanto fatto vedere da Scamacca nelle prime due partite con Albania e Spagna. Bomber dell’Atalanta che paga la sua endemica mancanza di intensità, ma che potrebbe essere riproposto per sfruttare le sue indiscutibili doti fisiche e tecniche. Difficile poi che in una partita così importante Spalletti rinunci ad un playmaker esperto come Jorginho, anche se non ha finora incantato, per puntare sulla freschezza di Fagioli, mentre più probabile che il ct stia pensando a giocarsi la carta Zaccagni fin dall’inizio e non solo come premio per un gol già entrato nella storia azzurra. “Con la Svizzera – ha spiegato il giocatore della Lazio – servirà una grande gara per batterli e andare ai quarti. Loro sono forti e compatti, abbiamo già visto un po’ di video. Calafiori ci darà qualche consiglio.

Dispiace che sia squalificato ma il sostituto sarà all’altezza. Sistema di gioco? Sono un esterno sinistro naturale quindi 4-3-3 o 4-2-3-1 sono i miei preferiti, ma qualsiasi modulo venga scelto da Spalletti andrà ovviamente bene. Tabellone abbastanza favorevole, ma tutti se la giocano con tutti. Le squadre meno blasonate stanno mettendo in difficoltà le grandi. Mi sono piaciute particolarmente Austria e Svizzera. Ringrazio i tifosi e spero che ci sostengano come hanno fatto fino a ora”. Un gol salva azzurri quello di Zaccagni su cui è tornato anche il presidente federale Gabriele Gravina che volerà insieme alla Nazionale da Dortmund a Berlino: “L’ho vissuto come un momento di liberazione e di soddisfazione per i ragazzi.

I calciatori li vedo lavorare in modo applicato – ha sottolineato -. Il risultato sportivo poi non si determina sulla base di una storia di una società o di una federazione. I risultati si conquistano con i progetti e la nostra squadra deve sopperire a qualche carenza oggettiva con determinazione, voglia ed entusiasmo. Ma quando si vince lo si fa tutti insieme e anche quando si perde”. E per sopperire all’assenza di Calafiori c’è in pole position il difensore del Torino Alessandro Buongiorno accolto a Casa Azzurri dalla festa dei tifosi e dalle domande della stampa: “Sto vivendo con entusiasmo questa avventura, si cerca di mettere in difficoltà il mister, se mi chiama mi farò trovare pronto – le parole dell’azzurro – In difesa abbiamo una grande tradizione, noi siamo tutti difensori giovani e cerchiamo di prendere spunto dai vecchi per prendere i loro consigli, cerchiamo di fare il massimo per essere al loro livello. C’è la consapevolezza di essere una squadra che non molla, sappiamo che non sarà facile con la Svizzera. Sappiamo – indica Buongiorno – di poter garantire il massimo dell’impegno per arrivare in fondo”.

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Viktoriia Roshchyna, morta in carcere russo la giornalista ucraina: il corpo restituito con segni di tortura

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Il 14 febbraio scorso, la Russia ha restituito all’Ucraina il corpo di Viktoriia Roshchyna, giovane giornalista freelance ucraina scomparsa nell’agosto 2023 mentre documentava i crimini nei territori occupati nel sud-est del Paese. La restituzione è avvenuta nell’ambito di uno scambio di salme, ma la condizione del corpo ha subito destato allarme.

Segni di tortura e lesioni inflitte in vita

Secondo le indagini della Procura generale ucraina, rese note da Ukrainska Pravda, il corpo di Roshchyna era in avanzato stato di decomposizione e mostrava chiari segni di tortura: abrasioni, contusioni diffuse, una costola rotta, ferite al collo e probabili scosse elettriche ai piedi. Il capo del Dipartimento della Guerra della procura, Yurii Bielousov, ha confermato che le lesioni “sono state inflitte mentre era ancora in vita”.

Organismi interni mancanti e sospetti di occultamento

La conferma dell’identità è avvenuta tramite test del DNA con una corrispondenza del 99%, ma il padre della reporter ha chiesto ulteriori accertamenti, viste le condizioni del corpo. L’autopsia ha rivelato l’assenza di diversi organi interni, tra cui cervello, bulbi oculari e parte della trachea. Un medico legale internazionale ha ipotizzato che questo possa essere stato un tentativo di occultare prove di strangolamento o soffocamento.

Detenzione illegale e isolamento totale

Roshchyna, 27 anni, è la prima giornalista ucraina confermata morta in un carcere russo. Era stata detenuta senza accuse formali nel carcere Sizo-2 di Taganrog, uno dei centri dove la Russia trattiene civili ucraini in condizioni denunciate da diverse organizzazioni internazionali. Non le sarebbe stata consentita alcuna comunicazione con l’esterno.

Tajani: “Putin bluffa, ma la pace è possibile entro il 2025”

Mentre la vicenda scuote l’opinione pubblica internazionale, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando dal congresso del Partito Popolare Europeo a Valencia, si è detto convinto che entro il 2025 la guerra finirà.

Secondo Tajani, la proposta di tregua avanzata da Vladimir Putin è “un bluff, come quella di Pasqua”, ma l’Italia è pronta a sostenere la pace sotto l’egida delle Nazioni Unite. Il governo italiano sta organizzando una conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina a Roma, preceduta da incontri a Bruxelles e Verona. «Tocca a Putin fare il primo passo», ha dichiarato il ministro, auspicando un coinvolgimento diretto di Europa e Stati Uniti nel processo negoziale.

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Meloni, 650 milioni per la sicurezza e i salari crescono

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Di fronte alle morti sul lavoro “il cordoglio, ne siamo consapevoli, non basta”. Giorgia Meloni, in maniche di camicia, si affaccia via social dalle sale di Palazzo Chigi per annunciare un nuovo intervento per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Con un video diffuso proprio mentre i suoi ministri, compresa la titolare del Lavoro Marina Calderone, in conferenza stampa raccontano il Consiglio dei ministri appena finito, la premier prende la parola con un oramai consueto videomessaggio. E’ la vigilia del primo maggio e il governo, dopo i provvedimenti degli scorsi anni, vuole dare un segnale ma stavolta si limita alle dichiarazioni di intenti. Anche perché, prima di “agire”, ci sarà un confronto con le parti sociali. Serve una “un’alleanza tra istituzioni, sindacati, associazioni datoriali per mettere la sicurezza sul lavoro in cima alle priorità dell’Italia”, dice la presidente del Consiglio, usando quasi le stesse parole che pronuncia la nuova segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, unica a commentare accogliendo positivamente l’invito (via web) di Meloni.

La mattina dell’8 maggio ci sarà l’incontro per “raccogliere anche i suggerimenti” delle parti sociali “e rafforzare le misure che abbiamo previsto”. Sul tavolo ci potrebbe essere anche la proposta elaborata dalla commissione ad hoc del ministero della Giustizia, di riconoscere un “benefit penale” alle imprese virtuose. Era stata la stessa premier a preannunciare nuovi interventi ma non sono arrivati testi in Consiglio dei ministri. “Prima serve la concertazione”, dice anche Calderone proprio mentre scorrono i contenuti del video della premier, che annuncia ulteriori “650 milioni” che sono stati trovati “con l’Inail”, che portano la dote per la sicurezza sul lavoro a circa 1,2 miliardi. Risorse che potrebbero non bastare, tanto che si sarebbe alla ricerca di qualche centinaio di milioni in più, ma che intanto serviranno “per potenziare il sistema di incentivi e disincentivi per le imprese in base alla loro condotta in materia di sicurezza con particolare attenzione al mondo agricolo”, spiega Meloni, sottolineando l’importanza della “formazione dei lavoratori”.

Si renderà anche “strutturale” l’assicurazione Inail per studenti e docenti. Di fronte alle morti sul lavoro “non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione”, dice ancora la premier citando Sergio Mattarella. Meloni dà ragione al presidente della Repubblica, mettendo in fila quanto fatto fin qui dall’esecutivo, a partire dalla patente a punti che ora vale per l’edilizia ma, assicura Calderone, dovrebbe essere poi estesa “ad altri settori”. Le opposizioni, scettiche, puntano il dito soprattutto sul passaggio che Meloni fa sull’aumento dei salari. Quelli “reali crescono in controtendenza rispetto al passato” e c’è una dinamica che è “migliore non peggiore rispetto al resto d’Europa” dice la premier facendo un confronto tra “2013-2022” e quello che sta accadendo, da “ottobre 2023” quando la “tendenza” è cambiata”.

“Scopre l’acqua calda” perché ci sono stati dei rinnovi contrattuali ma con “i prezzi al consumo” saliti del “19,7%” tra “2021 e 2024” e un “aumento delle retribuzioni contrattuali dell’8,6%” il divario è “spaventoso”, fa i calcoli la responsabile Lavoro dei dem Cecilia Guerra. “La realtà è che le famiglie italiane non reggono l’aumento del costo della vita, come ha sottolineato il presidente Mattarella”, va all’attacco anche il presidente dei senatori Pd Francesco Boccia mentre la segretaria, Elly Schlein accusa Meloni di raccontare “un paese che non c’è”. Basta “decreti spot” dicono i capigruppo di Camera e Senato del M5s Riccardo Ricciardi e Stefano Patuanelli, che stigmatizza l’ipotesi di “benefit penale”. Ci sono i dati Istat che mostrano stipendi ancora a “-8% sul 2021”, la incalza anche Giuseppe Conte, ricordando anche “il 9% dei lavoratori full time in povertà” rilevati da Eurostat. “Meloni – ironizza il leader M5s – è andata a vivere su Marte, forse con l’aiuto di Musk”.

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La F1 fa tappa in Usa, Vasseur: Ferrari pronta per Miami

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Il circus della Formula 1 ha attraversato l’Atlantico per l’ultima gara extraeuropea che chiude il primo quarto di stagione, il Gp di Miami, dove è prevista anche una sprint al sabato. Un doppio impegno che renderà più difficile la messa a punto delle monoposto, magari non per una McLaren fin qui dominante ma di certo per le rivali, dalla Red Bull, alla Ferrari fino alla Mercedes, dal rendimento altalenante. La Scuderia “è pronta”, fa sapere il team principal, Frederic Vasseur, in Florida “vogliamo continuare a fare progressi sul piano della prestazione, sull’onda delle incoraggianti prove offerte nelle gare di Bahrain e Gedda”, dove Charles Leclerc ha conquistato il primo podio stagionale per le Rosse in gara lunga. Lewis Hamilton ha trionfato nella Sprint in Cina ma dopo di allora ha mostrato solo difficoltà nel gestire la SF-25, che avrà disponibili aggiornamenti al ritorno dagli Stati Uniti, per il Gp di Imola.

“Dopo qualche giorno trascorso a Maranello, utile per analizzare i dati raccolti nella prima tripletta stagionale, siamo pronti per scendere in pista a Miami – sottolinea Vasseur -, dove è previsto il secondo weekend Sprint della stagione. Ci siamo preparati al meglio in fabbrica dal momento che avremo solo un’ora di prove libere prima della qualifica Sprint, e dunque il peso specifico del lavoro fatto al simulatore e nei briefing preparatori è ancora più elevato”. La Ferrari spera in un risultato brillante anche per celebrare un anno di collaborazione con il title partner, HP. Per questo motivo le due SF-25 scenderanno in pista con una livrea speciale, mentre Leclerc e Hamilton useranno una tuta diversa da quella classica, in bianco e in blu, colori del logo del colosso dell’informatica. Nel 2024 a Miami a vincere fu Lando Norris ed è probabile che sia ancora una monoposto papaya a trionfare tra sabato e domenica prossimi, ma per ottenere il bis il britannico dovrà fare i conti con Oscar Piastri, primo sul podio già tre volte in questa stagione. Unico a interrompere il dominio delle McLaren è stato Max Verstappen, che è ancora una volta il più accreditato riprovarci nonostante gli attuali limiti della Red Bull, dato che le caratteristiche del circuito, sulla carta, potrebbero aiutare, lui e gli altri a ridurre il gap.

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