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L’Italia punta al bianco il 21 giugno: ma la mascherina resti

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L’Italia tutta in zona gialla fino all’inizio di giugno, mese in cui comincera’ l’avanzamento dei territori verso la zona bianca. Il Paese si affaccia alla quasi normalita’ nelle prossime settimane, quando potrebbero restare in vigore – in virtu’ dei nuovi parametri e del calo dell’incidenza dei contagi – soltanto l’obbligo della mascherina, il distanziamento, areazione e sanificazione. Con il nuovo monitoraggio settimanale anche la Valle D’Aosta, unica regione ancora in arancione, si aggiungera’ da lunedi’ alle regioni gialle. E, tenendo conto soprattutto delle ospedalizzazioni e dell’indice dei contagi, per alcune regioni (che hanno gia’ meno di 50 casi su 100mila) e’ partito il countdown di tre settimane: il monitoraggio del 4 giugno potrebbe decretare il bianco per Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise. La settimana successiva potrebbe essere il turno di Liguria, Veneto e Abruzzo. E cosi’ a seguire il resto del Paese che potrebbe finire nella zona a piu’ basso rischio entro la fine di giugno, probabilmente il 21, escluse forse le tre regioni che hanno al momento il livello di incidenza piu’ alto: Valle d’Aosta (156), Basilicata (120) e Campania (146). A quel punto, fermo restando il rispetto della road map stabilita dall’ultimo decreto, resterebbero in vigore soltanto le regole comportamentali, e ci si lascerebbe alle spalle anche il coprifuoco. Ma a chiarire che le norme fondamentali, anche in vista della ripresa di ristoranti e altre attivita’, vanno rispettate e’ innanzitutto il premier Mario Draghi: “raccomando di usare la mascherina – avverte – . Riaperture non significa abbandonare tutti i comportamenti essenziali di prevenzione, quindi mascherina, distanziamenti, areazione”. Il premier ha anche spiegato che quelle di lunedi’ scorso “sono state decisioni coraggiose e la graduale riapertura ha dato un mese in piu’ di scuola ai ragazzi e alle ragazze”. Per il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, quando sara’ raggiunto l’obiettivo del 50% della popolazione vaccinata con almeno una dose “la mascherina all’aperto, laddove non c’e’ assembramento, puo’ essere tolta, cosi’ come stanno facendo negli Usa. Rimarra’ l’obbligo al chiuso, ma in un luogo in cui sono presenti tutte persone vaccinate la mascherina potra’ essere tolta”. Con la ripartenza del settore wedding il 15 giugno, nelle prossime ore il Comitato Tecnico Scientifico si pronuncera’ sui nuovi protocolli per il settore, anche alla luce dell’entrata in vigore del ‘green pass’ obbligatorio per l’accesso al locale: fermo restando l’utilizzo di mascherine e il distanziamento tra le persone e tra i tavoli, l’ipotesi piu’ probabile sara’ quella di non limitare il numero degli invitati nei ricevimenti all’aperto e di stabilire una quota massima solo per i locali al chiuso. Al vaglio del Cts anche il documento delle organizzazioni del settore che propongono, tra l’altro, l’istituzione di un ‘covid manager’ ogni 50 ospiti, l’esenzione dalla mascherina quando c’e’ il distanziamento e nuove modalita’ di servizio, con buffet a monoporzione. I governatori hanno intanto aggiornato il documento sulle linee guida da sottoporre al Governo, con il capitolo che riguarda sagre e fiere: “in considerazione del contesto, tutti i visitatori devono indossare la mascherina a protezione delle vie aeree” e – prevede il documento – nel caso di acquisti resta obbligatoria la disinfezione delle mani prima della manipolazione della merce. Le novita’ riguardano anche il nuovo protocollo delle Regioni su sale giochi, in cui si prevede l’utilizzo obbligatorio della mascherina e la sanificazione delle macchinette, e dei corsi di formazione.

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A Madrid si gioca, Tsitsipas ko e Musetti vola a ottavi

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Torna l’elettricità in Spagna ed anche il Masters 1000 di Madrid riprende la sua corsa dopo la sospensione obbligata di ieri. L’Italia sorride con Lorenzo Musetti che batte ancora Stefanos Tsitsipas e raggiunge gli ottavi di finale del torneo madrileno (dove affronterà l’australiano Alex De Minaur). E’ costretto invece al ritiro Matteo Berrettini per un fastidio accusato agli adduttori dopo aver perso al tie break il primo set del terzo turno contro Jack Draper. Una scelta prudenziale, quella del romano, per evitare problemi più seri. A due settimane dal torneo di Montecarlo, quando (ai quarti) Musetti ha battuto per la prima volta Tsitsipas, il carrarino si ripete sulla terra rossa spagnola con un match in rimonta con l’azzurro che ha conquistato il primo parziale col punteggio di 7-5, risalendo dal 2-5, annullando anche un set point.

Nel secondo ha invece chiuso i conti al tie break. “E’ stata una partita difficile, all’inizio, perchè non avevo mai provato questo campo, il Manolo Santana, neanche in allenamento, e ho trovato molta differenza. Poi però mi sono adattato e la voglia di vincere questo match ha fatto la differenza”, ha spiegato Musetti a fine match. “Sono felice e orgoglioso perchè ci tenevo molto a vincere”, ha aggiunto. L’azzurro ha poi parlato della strana giornata di ieri, quando il black out in Spagna ha portato alla cancellazione di tutti gli incontri in programma, tra i quali quello appena vinto. “Ieri è stata una giornata dura, nel complesso. Quando succedono questa cose comprendi quanto siamo miserabili senza energia elettrica – ha detto Musetti -. Ma non è stato tutto brutto, per tornare in albergo siamo partiti insieme con Flavio e Matteo (Cobolli e Arnaldi, ndr). Abbiamo camminato due ore per rientrare, una bella camminata ma valeva la pena. E’ stata una bella preparazione per la partita di oggi”, ha concluso. Saluta Madrid con un ritiro Berrettini.

Il tennista romano, dopo aver perso al tie break il primo set contro il britannico Draper ha alzato bandiera bianca per il riacutizzarsi del fastidio all’addome emerso già dopo il match del primo turno contro Giron. E’ stato lo stesso Berrettini, con una nota affidata ai media, a chiarire i motivi del suo infortunio e a fornire aggiornamenti sulle sue condizioni: “Ho voluto provare a giocare nonostante il problemino dell’altro giorno, perché questi due giorni di riposo mi hanno aiutato a scaricare un po’ la zona dell’addome, che era molto carica e contratta – fa sapere l’ex n.6 del mondo -. Ma il ritiro è avvenuto perché il gioco non valeva la candela, c’era un rischio grosso di farsi male. E l’ultima cosa che vogliamo è infortunarsi agli addominali durante la stagione. E soprattutto per giocare contro i migliori al mondo ho bisogno delle mie armi al 100%. E questo oggi non c’era, soprattutto nella seconda parte, quando ho ricominciato a sentire forte il fastidio. Farò di tutto per recuperare per Roma. Mi dispiace perché tengo molto a questo torneo, anche oggi stavo giocando bene nonostante tutto. Il prossimo anno ci riproveremo”.

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Tennis: Djokovic non ci sarà agli Internazionali di Roma

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Novak Djokovic non sarà a Roma per gli Internazionali. Il tennista serbo ha comunicato poco fa all’ATP e alla direzione del torneo che non verrà nella Capitale dopo che risultava iscritto all’entry list del mille italiano.

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Jannik Sinner pronto al grande ritorno: il debutto al Foro Italico e la nascita della sua Fondazione

Jannik Sinner si prepara al debutto al Foro Italico dopo tre mesi di stop e lancia la sua Fondazione per sostenere giovani atleti. Il racconto di un ritorno speciale.

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Il conto alla rovescia è iniziato: Jannik Sinner si prepara a vivere una trasferta romana che si annuncia epocale. Con la sospensione di tre mesi dall’agonismo ormai agli sgoccioli, il numero uno del tennis mondiale è pronto a rimettersi in gioco, con l’esordio previsto lunedì al Foro Italico.

L’albergo di lusso scelto da Sinner dispone di un campo da tennis che gli ha permesso di non interrompere mai la preparazione. Insieme ai coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill, l’azzurro ha affinato ogni dettaglio, per arrivare pronto al debutto nella cornice più importante d’Italia. Lunedì sarà una giornata intensa: primo allenamento, conferenza stampa e partecipazione alla cerimonia per celebrare la vittoria in Coppa Davis 2024 insieme ai compagni di squadra.

«Tutto diventa piccolo con Jannik e i ragazzi del tennis italiano», ha commentato entusiasta il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, sottolineando come la presenza di Sinner abbia reso necessaria un’espansione dell’area degli Internazionali d’Italia.

Le sfide del ritorno sulla terra rossa

Mai un giocatore era stato così atteso al Foro, nemmeno un’icona come Roger Federer. Nonostante l’entusiasmo, Sinner mantiene i piedi per terra:
«Non mi aspetto un rientro facile. I primi game saranno complicati. Ma spero di ritrovare presto il ritmo partita», ha dichiarato.
Ad aiutarlo a rientrare in clima agonistico è stato Jack Draper, amico e sparring partner in questi mesi di allenamento in Francia. Anche l’ex campione americano Andy Roddick si dice fiducioso:
«Molti dimenticano che Jannik l’anno scorso è stato a un set dal battere Alcaraz al Roland Garros».

La nascita della Fondazione Jannik Sinner

Mentre si avvicina il grande momento romano, Sinner ha realizzato un sogno personale: la creazione della Fondazione Jannik Sinner, destinata a sostenere ragazzi e giovani atleti attraverso progetti educativi e sportivi.
«Lo sport mi ha insegnato disciplina, resilienza e coraggio. Voglio condividere queste lezioni», ha spiegato.
La Fondazione, no profit, vanta un board di grande prestigio: tra gli altri, Stefano Domenicali, presidente della Formula 1, e Luca Maestri, vicepresidente e CFO di Apple. La direzione operativa è affidata a Christina Tauber.

Sinner non si limita a vincere sul campo: sta costruendo un’eredità capace di ispirare dentro e fuori dallo sport.


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Jannik Sinner pronto per il Foro Italico: ritorno in campo e nascita della sua Fondazione

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Jannik Sinner si prepara al debutto al Foro Italico dopo tre mesi di stop e lancia la sua Fondazione per sostenere giovani atleti. Il racconto di un ritorno speciale.

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Foto di Jannik Sinner durante un allenamento o una immagine ufficiale di presentazione della Fondazione, meglio se con una racchetta in mano e un sorriso fiducioso.


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