Leonardo lavorerà per mandare in orbita supercomputer, intelligenza artificiale e archivi dati cloud con una costellazione di satelliti cyber-sicuri. L’azienda avvia il progetto di studio per il primo sistema di space cloud per la Difesa, ‘Military Space Cloud Architecture’, assegnato a Leonardo dal Ministero della Difesa, ed in particolare dalla Direzione Informatica Telematica e Tecnologie Avanzate (Teledife) del Segretariato Generale della Difesa nell’ambito del Piano Nazionale della Ricerca Militare.
Per la prima volta in Europa, analogamente a quanto avviene con il cloud terrestre, “il progetto – spiega l’azienda dell’aerospazio, difesa e sicurezza – intende definire un’architettura spaziale in grado di fornire agli enti governativi e alle forze armate nazionali una capacità di calcolo e memorizzazione ad alte prestazioni direttamente nello spazio”. “Saremo i primi in Europa – commenta Simone Ungaro, chief innovation officer di Leonardo – a sviluppare un progetto di space cloud, dimostrando fattibilità e benefici derivanti dall’utilizzo di una architettura di questo tipo”.
Lo space cloud, progettato con modelli di cyber security integrati, e che sarà testato attraverso la realizzazione di un digital twin dell’architettura (una sorta di ‘gemello digitale’ su supercomputer) potrà immagazzinare oltre 100 Terabyte di dati generati sulla terra e nello spazio a bordo di ogni satellite della costellazione e potrà eseguire elaborazioni con una potenza superiore a 250 Tflops, 250 mila miliardi di operazioni al secondo.
Garantirà “accesso a dati strategici quali quelli di comunicazione, osservazione della Terra e navigazione, ovunque, anche nei luoghi più remoti, e in qualsiasi momento”; ridurrà “significativamente le tempistiche di elaborazione dei dati, processati direttamente in orbita”; libererà dal carico di lavoro le reti dati sulla Terra e permetterà anche un “utile back-up dei centri di terra più esposti a calamità naturali”. Il progetto vede Leonardo in prima fila con la partecipazione delle joint venture Telespazio e Thales Alenia Space. Con una durata di 24 mesi, include una prima fase per la definizione dell’architettura del sistema e una seconda fase che terminerà con lo sviluppo del digital twin. Leonardo punta sul suo supercomputer, il davinci-1, a Genova, tra le prime strutture al mondo di high-performance computing dell’aerospazio e difesa per potenza di calcolo e prestazioni.
Il progetto porrà “inoltre le basi per utilizzi futuri a supporto dei programmi civili di osservazione della Terra e delle missioni di esplorazione spaziale verso la Luna e Marte”. Intanto Leonardo resta su più settori una frontiera dell’innovazione tecnologica, come il progetto europeo Clean Sky 2 per soluzioni di volo innovative e sostenibili. Dieci anni di lavoro, con oltre 100 partner, tra aziende e centri di ricerca, hanno portato al primo volo di test (a Torino) di un C27J con ali intelligenti: “Dotate di particolari superfici mobili” ottimizzano in tempo reale assetto, prestazioni e consumi in ogni fase del volo. Mentre, per lo stesso progetto europeo, il dimostratore in scala reale di fusoliera di velivolo regionale è stato trasferito dai laboratori di Leonardo a Pomigliano d’Arco al Fraunhofer Institut, a Valley, in Germania.