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Lazio, Lotito punge ancora tifosi: lo ho abituati troppo bene

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Non tira un’aria serena in casa Lazio. A scatenare un vento di polemiche lo stesso presidente, Claudio Lotito, che parlando a Viterbo ha bacchettato ieri sera i sostenitori biancocelesti per l’atteggiamento nei suoi confronti. Sui social la reazione dei tifosi non si e’ fatta attendere. a conferma di un rapporto che resta ruvido e complesso. “I tifosi hanno ragione dal punto di vista passionale a dire che la squadra sia un patrimonio loro ma sotto quello della gestione non e’ cosi’. Quando porti i fatti, le persone non tornano sui propri passi, bensi’ vogliono sempre di piu'”, aveva detto ieri sera Lotito, ribadendo di “non vendere sogni ma realta’”, eppure nonostante i trofei vinti, l’amore tra lui e i fan non e’ mai sbocciato. “Quando vincemmo la Supercoppa con l’Inter del Triplete, il giorno dopo allo stadio non c’era nessuno – ha ricordato il patron -. I laziali sono particolari, forse li ho abituati troppo bene”. E qui il numero uno biancoceleste ha fatto un paragone destinato a far discutere, tirando in ballo i fan romanisti, “contenti anche se va male: a inizio stagione partono per vincere il campionato, poi si accontentano di altre posizioni”. I laziali invece “sono diversi, hanno sofferto, sono stati depauperati, pero’ erano coinvolti emotivamente”. Tuttavia, secondo Lotito, “alcune persone abituate a mungere la vacca si sono trovate un presidente che ha detto ‘alt, non si puo””. L’ennesima sottolineatura del presidente ha provocato la reazione dei tifosi: dal diretto ‘Vattene’, si passa a chi suggerisce a Lotito di “chiedersi il motivo per il quale il laziale non va piu’ allo stadio anche se arrivano i risultati, invece di fare paragoni con i romanisti. Visto che quando la Lazio rischiava la C il Laziale riempiva comunque gli stadi”. La tensione tra il patron e i tifosi guasta quindi l’atmosfera di inizio calciomercato: il grande obiettivo degli aquilotti e’ Marco Carnesecchi, rivelazione con la Cremonese in B e di proprieta’ dell’Atalanta, reduce pero’ da un infortunio alla spalla: la Lazio sta riflettendo, e’ intenzionata all’acquisto ma vuole capire se il ragazzo sara’ operato. Capitolo attacco: Jovane Cabral, che nonostante le poche apparizioni con la squadra di Sarri potrebbe essere lo stesso riscattato dallo Sporting Lisbona, e’ finito nel mirino dell’Olympique Marsiglia, che ha avanzato un’offerta di cinque milioni ai lusitani.

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Ancelotti, tra Real Madrid, Brasile e Arabia: il futuro è ancora un rebus, ma una cosa è certa: non ha fretta

Il futuro di Carlo Ancelotti resta in bilico tra Real Madrid, Brasile e offerte arabe. Ma il tecnico non ha fretta: vuole chiudere con eleganza la sua avventura a Madrid.

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Chiamatelo fattore “tempo”. Perché quando si parla del futuro di Carlo Ancelotti, signore della Champions League e tecnico più vincente d’Europa, è proprio il tempo a scandire ogni passo. Ancelotti ha costruito la sua leggenda senza mai cedere alla fretta, e anche oggi – stretto tra Real Madrid, Brasile e offerte saudite – non ha intenzione di affrettare decisioni.

La stagione del Real tra infortuni, ego e delusioni

La stagione 2024-2025 del Real Madrid è stata un percorso a ostacoli, nonostante il clamoroso arrivo di Kylian Mbappé. Gli infortuni pesanti a Carvajal e Militao, il vuoto lasciato da Kroos, l’inserimento complicato di Mbappé e una squadra iper-offensiva e senza equilibrio hanno lasciato segni profondi. I Blancos sono usciti ai quarti di Champions, hanno perso la Copa del Rey in finale, la Supercoppa, e in Liga inseguono il Barcellona a -4. Solo l’11 maggio, nel Clásico che sa di sentenza, si capirà se la corsa è ancora viva.

Il Brasile aspetta, ma Ancelotti temporeggia

Le voci sull’approdo di Ancelotti sulla panchina della Seleção circolano da mesi. Sembravano spente, ma i problemi del Brasile nelle qualificazioni mondiali le hanno riaccese. Qualche giorno fa, a Londra, c’è stato un incontro ufficiale tra Ancelotti e i vertici della Federazione brasiliana. Ma è arrivata fumata nera: il Brasile lo vuole subito, Carlo vuole chiudere con stile la sua avventura madridista, eventualmente fino al Mondiale per club.

L’offerta araba e il silenzio di Ancelotti

Sul tavolo è spuntata anche una proposta monstre dall’Arabia Saudita, si parla di 50 milioni a stagione, forse dall’Al-Ahli. Ma Ancelotti non si è mosso. Rimane a Madrid, prepara la sfida contro il Celta Vigo, e spera che il Barcellona inciampi. Nel frattempo, la stampa spagnola inizia a ipotizzare che possa restare anche per il Mondiale per club.

Il commiato perfetto? Con la Liga in mano

Con 15 trofei vinti alla guida dei Blancos, don Carlo merita un’uscita di scena all’altezza della sua storia. E anche il club lo sa. Il finale di stagione sarà determinante: Liga o no, l’addio sarà comunque elegante.

Il resto? Arabia, Brasile, Italia (si vocifera Milan o Roma), o una pensione serena. Ancelotti, unico tecnico a vincere nei cinque principali campionati europei, non ha fretta, e questa è – per ora – l’unica certezza.

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Europa League: vincono Tottenham e United, verso finale inglese

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Vittorie per Tottenham e Manchester United, si va verso una finale di Europa League tutta inglese. La squadra londinese ha fatto un grande passo battendo 3-1 il Bodo Glimt nella semifinale di andata giocata a Londra. Vantaggio lampo per il Tottenham che al 1′ va a segno con Brennan Johnson, il raddoppio al 34′ con James Maddison: al 16′ della ripresa Dominic Solanke su rigore segna il tris. Saltnes ha accorciato le distanze al 38′ in una delle rare azioni offensive dei norvegesi, chiamati ora alla missione quasi impossibile tra sette giorni in casa. Nell’altra semifinale, grazie anche alla superiorità numerica dal 35′, lo United, a cui resta solo l’Europa per salvare la stagione, ha travolto l’Athletic Bilbao 3-0. I Red Devils, solo quattordicesimi in Premier League, hanno sconfitto i baschi che vedono sfumare il sogno di una finale casalinga il 21 maggio: a segno per gli inglesi Casemiro (30′) e poi doppietta del capitano portoghese Bruno Fernandes (37′ su rigore e 49′).

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Conference: Fiorentina ko a Siviglia, al Franchi per la rimonta

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La Fiorentina cade a Siviglia e ora deve sperare nella rimonta tra sette giorni al Franchi. Il Betis si aggiudica il primo round della semifinale di Conference League, battendo 2-1 i viola grazie ai gol di Ezzalzouli e Antony, ma Ranieri a segno per la squadra di Palladino ha riacceso la speranza. Minuto di raccoglimento per ricordare Papa Francesco, e poi in campo è subito Betis che infatti passa in vantaggio dopo appena sei minuti grazie alla rete di Ezzalzouli. Azione nata dal duello vinto da Bakambu con Comuzzo, arriva sul fondo e crossa: l’attaccante marocchino non sbaglia a due passi da De Gea. La rete passa sotto la lente del Var per verificare eventuali irregolarità, ma l’arbitro Oliver convalida il gol del vantaggio degli andalusi. La Fiorentina reagisce e al 21′ sfiora il pari con Mandragora, che di testa manda fuori di un soffio.

A ridosso della mezzora Palladino è costretto a un cambio; problema muscolare per Cataldi che chiede di uscire, al suo posto Adli. Nel recupero il Betis va vicino al raddoppio con Bartra che calcia il pallone sopra la traversa. Nella ripresa Palladino gioca la carta Kean, rientrato da poco in gruppo e partito dalla panchina. Ma proprio nel momento migliore die viola arriva il raddoppio della squadra andalusa con Antony (19′). Al 27′ però la riapre Ranieri che batte Vieites e fa tornare a sperare la Fiorentina, che qualche minuto dopo va vicina anche al pari con Gosens. La Viola ha reagito e tiene viva la speranza di volare in finale: tra sette giorni il ritorno in casa.

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