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Lautaro e super Lukaku in gol, l’Inter supera a fatica il Brescia

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Una notte da capolista. L’Inter con i denti e con la rabbia stavolta sfrutta l’occasione che gli concede il calendario e si piazza in cima al campionato superando con un po’ di fatica il Brescia per 2-1 con reti della coppia fissa Lautaro-Lukaku. Tre punti preziosi che fanno dimenticare il mezzo passo falso di San Siro contro il Parma e consentono alla squadra di Conte di scavalcare di due lunghezze la Juventus in attesa della sfida di domani dei bianconeri contro il Genoa. L’Inter andata in vantaggio con una rete fortunosa di Lautaro Martinez, nettamente deviata, è stata capace di soffrire dalla fase finale del primo tempo e per tutta la ripresa quando il Brescia ha preso coraggio, alzato il baricentro e messo alle corde i nerazzurri andati a segno per il raddoppio proprio nel momenti di massimo pressing delle Rondinelle con una rete magnifica firmata da Lukaku. Il Brescia ha tenuta viva la sfida fino alla fine grazie all’autogol di Skriniar al 76′ su affondo di Bisoli. Per Balotelli, che inseguiva il gol dell’ex, almeno tre occasioni da rete, una clamorosa sotto porta, a corredo di una ripresa brillante bresciana più incisiva rispetto ad un primo tempo incolore. Conte si affida in attacco ancora una volta al tandem Lautaro-Lukaku, mentre nella difesa a tre c’è Godin con de Vrij e Skriniar. In casa delle Rondinelle debutto per il portiere Enrico Alfonso e il difensore Massimiliano Mangraviti, classe ’98, che all’attivo aveva solo una presenza in serie B e che quest’anno non era stato convocato nelle ultime sei gare. Inter subito pericolosa al 4′ con Barella che mette in mezzo per Lukaku che di testa non trova la porta per poco. Poi ci pensa Candreva con un traversone basso che viene messo in calcio d’angolo da Mangraviti. L’Inter schiaccia un Brescia che, con il nuovo modulo 3-5-2 adottato da Corini, difende troppo bassa non riuscendo a sviluppare gioco e ad uscire dal centrocampo. Una fiammata di Balotelli che cerca in velocità di entrare in area ma viene subito bloccato. Tonali non riesce ad impostare faticando ad alzare la sua posizione su Brozovic. Al 22′ l’Inter la sblocca trovando un fortunoso vantaggio con Lautaro Martinez che lascia partire dal limite, il pallone trova la deviazione decisiva di Cistana, si impenna e batte Alfonso. Il Brescia cerca di agire subito con Tonali ma il suo tiro dalla distanza trova Handanovic attento.L’Inter non rinuncia a giocare da dietro, il Brescia cerca di aggredire più alto e si fa più coraggioso. Ma non riesce a farsi mai petricolosa proprio perché la costruzione del gioco, con questo sistema di gioco, limita il lavoro dei centrocampisti. Sul finale del primo tempo si scaldano gli animi per una spinta fallosa di Lautaro Martinez su Mateju e una manata di Gagliardini sulla testa di Tonali dopo un contrasto di gioco. Nei primi 45′ minuti le due punte bresciane, Balotelli e Donnarumma non ha mai impensierito la difesa nerazzurra.

Negli spogliatoi Corini scuote la squadra e Supermario nella ripresa è il primo a farsi pericoloso con una conclusione dal limite: il tiro teso obbliga Handanovic ad una parata difficile in angolo. Un miniuto dopo altra occasione con Donnarumma che calcia da terra e trova un’ottima risposta del portiere nerazzurro. Il Brescia occupa meglio il campo, alza il baricentro e obbliga l’Inter a costruire da dietro. Balotelli si fa pericoloso in altre due occasioni . Conte si sbraccia, invita i nerazzurri, alle corde, a liberarsi dall’aggressività delle Rondinelle che sembrano molto più forti anche sulla tenuta fisica. Ma proprio nel momento di maggiore difficoltà l’Inter al 63′ trova il doppio vantaggio ancora una volta con Lukaku che converge verso il centro, esplode il mancino da fuori area infilando il portiere sul palo più lontano. L’attaccante è andato subito a raccogliere l’abbraccio della panchina e di Conte. Il Brescia subisce il colpo, rischia il terzo gol in contropiede ma non molla. Balotelli fallisce da pochi metri non riuscendo da due passi a spingerla in rete dopo un colpo di testa rinviato da Handanovic, ma ci pensa Bisoli che salta Asamoh e calcia con forza: Skriniar si tuffa per respingere ma la palla gli rimpalla sul ginocchio e finisce in rete. Al ’76 la partita dunque si riapre. E il forcing bresciano si fa sempre più pericoloso. Ci prova prima Donnarumma e poi Balotelli con una spettacolare rovesciata al 93′ nel traffico che trova però la respinta della difesa nerazzurra.

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Abi, tasso medio dei conti corrente sale allo 0,59%

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In aprile il tasso medio praticato dalle banche italiane sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) è stato il 3,63%. A marzo 2024 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 3,67%, area dell’euro 3,50%). Rispetto a giugno 2022, quando il tasso era dello 0,29% (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi Bce), l’incremento è stato di 334 punti base.

Lo afferma il rapporto mensile dell’Abi. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso ad aprile 2024 è stato il 3,81%, con un incremento di 250 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%. In aprile il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato l’1,05% (1,04% nel mese precedente, 0,32% a giugno 2022). Il tasso sui soli depositi in conto corrente è salito allo 0,59% (0,57% nel mese precedente), tenendo presente che il conto corrente “permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento”, conclude l’Abi.

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Gli indici Pmi al centro della settimana dei mercati

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Mercati, la prossima settimana, soprattutto nel segno degli indici pmi di maggio in calendario giovedì, tanto in Europa quanto negli Usa. Dati preliminari che saranno determinanti per valutare se, dopo un primo trimestre migliore delle attese, la ripresa possa consolidarsi durante la primavera. La lente è in particolare al manifatturiero tedesco che, al momento, stenta a dare segnali di ripresa, e sul comparto dei servizi statunitense che di recente ha evidenziato segnali di indebolimento. Tra gli altri dati saranno da monitorare le letture dell’inflazione in arrivo dal Regno Unito (martedì) e dal Giappone (venerdì), anticipato il giovedì dal pmi manifatturiero. Da tenere sotto osservazione, sempre giovedì, la pubblicazione del dato relativo al primo trimestre dei salari negoziati dell’Eurozona. Si tratta di “un elemento particolarmente monitorato dalla Bce per valutare le future mosse di politica monetaria, anche se solo un’accelerazione inattesa del dato potrebbe mettere in dubbio il taglio di giugno”, evidenzia Mps nei market movers.

“I rinnovi contrattuali nazionali, nonché le rilevazioni Indeed a più alta frequenza, sembrano suggerire che il picco per la crescita delle retribuzioni sia stato ormai superato”, aggiunge Intesa Sanpaolo nella Weekly economic monitor. Venerdì in Germania, la seconda stima del pil fornirà lo spaccato delle componenti, che dovrebbe evidenziare un calo per i consumi privati a fronte di un apporto positivo di esportazioni nette e investimenti. Questi ultimi verosimilmente trainati dalle costruzioni. In agenda dagli Stati Uniti, oltre ai pmi di maggio (giovedì), gli ordinativi di beni durevoli (venerdì) sono attesi in rallentamento ad aprile, ma potrebbero risultare poco variati per il secondo mese al netto dei trasporti. Sul fronte immobiliare, le vendite sia di case esistenti che di nuove abitazioni (giovedì) potrebbero correggere dopo i forti incrementi del mese precedente, anche a causa della salita dei tassi sui mutui ad aprile.

Riguardo alle banche centrali, ci saranno interventi di diversi banchieri Fed ma anche della Bce, (la Lagarde tra gli altri è prevista martedì) e la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fomc. In agenda infine le decisioni delle banche centrali cinese (lunedì), neozelandese (mercoledì) e turca (giovedì), da cui non sono attese variazioni ai tassi di riferimento.

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Economia

Il Tar conferma multa da 450mila euro per Google

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Google ha violato il divieto di pubblicità al gioco e alle scommesse e per questo il Tar del Lazio ha confermato la multa da 450mila euro comminata da Agcom per violazione del decreto Dignità. Con un’ordinanza il tribunale amministrativo regionale ha infatti respinto la domanda cautelare del colosso dell’internet. Al centro della questione dei video pubblicati sulla piattaforma Youtube (di proprietà di Google) “dal content creator Spike, che, come notificato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, violano il divieto di pubblicità a giochi e scommesse introdotto nel 2018”. Secondo i giudici “non sembra che la ricorrente abbia provato la sussistenza di elementi idonei ad escludere la propria colpa, essendosi limitata ad affermare che ‘nella specie, non è stata mai selezionata la casella della promozione a pagamento nei dettagli relativi ai Video Contestati’ e che la mancata selezione della suddetta casella le avrebbe impedito di ‘controllare a priori se il contenuto promosso violi o meno le policy di YouTube”.

Google aveva presentato una domanda per l’annullamento della delibera con cui l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l’aveva sanzionata per la violazione del divieto di pubblicità al gioco in base al Decreto dignità. La decisione di Agcom risale al marzo scorso e nella delibera veniva spiegato che l’Authority tra luglio e settembre 2023 aveva condotto un’attività di vigilanza sulla pagina web del canale YouTube ‘Spike slot 2022’ dalla quale era emerso che il canale, creato “il 1° settembre 2022 con oltre 50.000 iscritti e 23.000.000 visualizzazioni”, ospitava “numerosi video (pari, rispettivamente in ciascuna delle tre giornate di accertamento, a 287, 325 e 330 video del content creator Spike) tutti con contenuti afferenti alla pubblicità di giochi con vincite in denaro”.

Alla luce della contestazione e della sanzione Google aveva evidenziato che “l’Autorità è priva di giurisdizione nei confronti di Google in relazione all’oggetto della contestazione” e che “il divieto di pubblicità italiano sarebbe inapplicabile nei suoi confronti”. In merito all’eccezione sollevata circa la presunta carenza di giurisdizione dell’Autorità in ragione dell’inapplicabilità del decreto Dignità, l’Agcom aveva obiettato che “il legislatore europeo ha ritenuto di non disciplinare a livello europeo la comunicazione commerciale afferente ai giochi con vincite in denaro ma di lasciare ciascuno Stato membro libero di inserire previsioni ad hoc”.

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