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L’Atalanta demolisce il Liverpool a casa sua e vede le semifinali di Europa League

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La notte magica di Anfield ha visto l’Atalanta sorprendere il Liverpool con una vittoria 3-0, firmando una prestazione epica che li avvicina alle semifinali di Europa League. Gian Piero Gasperini ha orchestrato una lezione di calcio, superando Jurgen Klopp in una partita che resterà nella storia del club bergamasco.

L’Atalanta è scesa in campo con determinazione, sfruttando al massimo il talento dei suoi giocatori e l’ispirazione tattica del proprio allenatore. La doppietta di Scamacca e il gol di Pasalic hanno fatto la differenza, mentre Musso si è dimostrato un baluardo nella porta bergamasca.

La partita ha visto entrambe le squadre creare occasioni da gol, ma è stata l’Atalanta a capitalizzare al meglio le proprie opportunità. Klopp ha cercato di rispondere con cambi tattici e l’inserimento dei suoi titolari, ma l’Atalanta è rimasta solida in difesa e pericolosa in attacco.

Gasperini, pur soddisfatto del risultato, mantiene la concentrazione e la determinazione, consapevole che la qualificazione alle semifinali non è ancora un dato certo. L’allenatore bergamasco rimarca l’importanza di restare concentrati e di non sottovalutare l’avversario, soprattutto considerando la capacità del Liverpool di segnare in qualsiasi momento.

L’entusiasmo per la vittoria è palpabile tra i giocatori e i tifosi dell’Atalanta, emozionato anche il presidente Percassi, ma Gasperini e il suo team sanno che c’è ancora lavoro da fare per raggiungere i propri obiettivi stagionali. La determinazione e l’umiltà saranno fondamentali per affrontare la sfida del ritorno a Bergamo e per continuare a scrivere la storia di questo club.

 

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Doppio McTominay, il Napoli abbatte anche il Torino ed è capolista con 3 punti sull’Inter

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Il Napoli approfitta dello scivolone dell’Inter e si riprende la vetta solitaria della classifica a quattro giornate dalla fine. Gli uomini di Antonio Conte superano 2-0 il Torino nel match del Maradona: decide la doppietta di Scott McTominay. I padroni di casa partono subito forte, creando grosse difficoltà ai granata prima con un batti e ribatti nell’area avversaria e poi con un errore di Milinkovic-Savic sulla pressione di Lukaku, su cui è decisivo il salvataggio di Maripan. Al 7′ ci pensa il solito Scott McTominay a sbloccare la contesa: lo scozzese si avventa su un cross basso di Anguissa ed infila la sfera alle spalle di Milinkovic-Savic.

Tifosi scozzesi. Presenza fissa al Maradona

All’11’ i ragazzi di Paolo Vanoli provano a reagire con una conclusione di Adams, che però viene successivamente fermato per fuorigioco. Qualche minuto più tardi il Torino si spinge in avanti con l’ex Elmas, il cui tiro viene deviato sui piedi di Biraghi che fallisce il cross. Gli ospiti fanno possesso palla, ma ad andare a segno è ancora il Napoli: al 42′ Scott McTominay realizza la sua personale doppietta, trovando la deviazione vincente sul traversone di Politano.

Nella ripresa la squadra granata cerca di accelerare le operazioni per riaprire la sfida, ma fa fatica a rendersi pericolosa dalle parte di Meret. Nel frattempo Antonio Conte deve fare i conti con gli infortuni di Buongiorno ed Anguissa, che vengono rispettivamente rilevati da Marin e Billing. Quest’ultimo è subito protagonista poiché al 61′ colpisce una clamorosa traversa su cross di Spinazzola. Al 78′ il neo-entrato Karamoh lascia partire un traversone insidioso, ma Olivera è attento e lo prolunga in calcio d’angolo.

Il secondo tempo del Napoli non è affatto fortunato sotto il punto di vista degli infortuni, dato che anche Lobotka accusa qualche problema fisico: lo slovacco viene sostituito a pochi minuti dal termine. Nel finale gli azzurri amministrano il 2-0 e portano a casa una vittoria fondamentale in ottica Scudetto. In virtù di questo successo, infatti, il Napoli torna in testa alla classifica salendo a 74 punti, a +3 sull’Inter. Nel prossimo turno i campani saranno impegnati nella trasferta del Via del Mare contro il Lecce, in programma sabato.

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Juve batte 2-0 Monza, ma Yildiz rischia stangata

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La Juventus si riscatta e batte 2-0 il Monza, tornando così in zona Champions League aspettando il Bologna. Nico Gonzalez e Kolo Muani mettono tutto in discesa in mezz’ora, poi Yildiz rischia di rovinare tutto con un’espulsione per una gomitata nel recupero del primo tempo. I brianzoli provano a riaprirla durante la ripresa, ma i bianconeri fanno muro, al triplice fischio Locatelli e compagni possono esultare per tre punti di vitale importanza considerati i successi di Roma e Fiorentina. Tudor fa un solo cambio rispetto a Parma ed è una modifica forzata: Vlahovic è fermo ai box per un problema muscolare e il tecnico lo sostituisce con Yildiz, mentre Kolo Muani viene avanzato a riferimento offensivo nel 3-4-2-1 con Nico Gonzalez sulla trequarti.

Sugli esterni ci sono nuovamente McKennie e Cambiaso, in mediana gioca la coppia Locatelli-Thuram e il terzetto difensivo è obbligato con Kalulu, Veiga e Kelly davanti a Di Gregorio, il grande ex della sfida. Nesta si affida al tandem Caprari-Mota per provare a colpire i bianconeri, mentre nel pacchetto a protezione di Turati piazza Pereira, Caldirola e Carboni. Kolo Muani accende subito lo Stadium con una rovesciata respinta con i pugni da Turati, poi una ripartenza in solitaria di Birindelli spaventa i bianconeri anche se il suo sinistro è debole e centrale. La Juve non dà la sensazione di grande solidità difensiva, ma ci pensa Nico Gonzalez a scacciare via le paure: l’argentino prende palla e si accentra, poi dalla distanza fa partire un mancino che va ad infilarsi proprio nell’angolino.

L’ex Fiorentina può tornare ad esultare, era proprio dalla sfida d’andata dello scorso 22 dicembre contro i brianzoli che l’attaccante non trovava la via del gol. Il Monza inizia a perdere le misure, Kolo Muani fa le prove con il raddoppio e, dopo un errore clamoroso solo davanti a Turati (partito da posizione di sospetto fuorigioco), realizza il 2-0 poco dopo la mezz’ora.

Sembra un pomeriggio finalmente sereno e senza affanni per la squadra di Tudor, invece nel recupero Yildiz la combina grossa: il turco allarga troppo il gomito su Bianco, l’arbitro Perenzoni va a rivedere l’azione al Var ed espelle il giocatore per condotta violenta. Il tecnico croato chiede spiegazioni mentre le squadre rientrano negli spogliatoi, ad inizio ripresa invece protesta il Monza per un pestone di Cambiaso a Birindelli in area di rigore. I brianzoli provano a far valere la superiorità numerica e alzano il baricentro, Tudor risistema la Juve inserendo Weah e Savona per Thuram e Cambiaso mentre Nico Gonzalez sbatte su Turati.

Nesta le tenta tutte per cercare il gol che riaprirebbe la partita e si gioca le carte Petagna, Forson, Sensi e nel finale pure Ciurria e Vignato, l’occasione migliore capita sulla testa di Caprari ma l’attaccante non riesce ad angolare. Finisce 2-0, la Juve si riporta al quarto posto ma il Bologna può effettuare il contro sorpasso nel posticipo contro l’Udinese. E, nel prossimo turno, i bianconeri saranno di scena proprio al Dall’Ara: mancherà certamente Yildiz, ma il fantasista rischia due giornate di stop e potrebbe saltare anche la gara successiva, l’altro spareggio Champions contro la Lazio.

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Inter, dal sogno del triplete all’incubo zero tituli è un attimo

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La terza sconfitta consecutiva nel giro di una settimana ha capovolto le aspettative e il clima in casa Inter. E, nonostante i cori di supporto della Curva al termine della gara persa con la Roma, il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi riconosce i problemi. “Nel primo tempo non abbiamo fatto una partita d’insieme come siamo abituati. Eravamo un po’ lunghi e abbiamo pagato – le sue parole in conferenza stampa -. I ragazzi hanno messo sul campo tutto quello che avevano. I tifosi anche lo hanno capito e apprezzato, è stato molto bello l’applauso finale. Non ci fa dimenticare questa brutta sconfitta, ora dobbiamo pensare alla prossima partita”.

E Inzaghi non entra nel discorso arbitrale: “In questo momento non dobbiamo pensare alle rimesse, ai rigori, alle punizioni. Dobbiamo stare con la testa sul campo”. Anche perché la prossima partita non sarà una gara qualunque, ma l’andata della semifinale di Champions League in casa del Barcellona. “Adesso serve tutto: riposo, freschezza, recuperare giocatori. Non lo so se ci sarà Thuram. In questo momento non sarebbe opportuno parlare di quello che potrebbe essere – ha proseguito il tecnico -. Dobbiamo andare avanti. Dovremmo essere bravi a fare una partita d’insieme e ce la giocheremo con tanto rispetto ma con nessuna paura”. Stesso messaggio che ha voluto far passare anche Carlos Augusto.

“Ci è mancata un po’ di lucidità per approfittare delle occasioni che abbiamo creato. Ci sono tante partite ravvicinate, però non mi piace avere alibi – ha aggiunto in conferenza stampa -. È una sconfitta che brucia, ma mercoledì abbiamo un’altra partita. Dobbiamo vedere cosa abbiamo sbagliato oggi, avere più lucidità e essere pronti per mercoledì”. Allontanando anche il timore degli zero titoli. “Non c’è paura, essere ad aprile e lottare per delle cose importanti è la cosa più bella, non puoi avere paura di perdere. Abbiamo la possibilità di vincere cose straordinarie”, ha concluso l’esterno brasiliano. Grande soddisfazione invece in casa Roma, con i giallorossi arrivati a 18 partite di fila senza perdere. “È una partita che volevamo vincere per i nostri tifosi che non sono potuti venire – ha spiegato il tecnico giallorosso Claudio Ranieri in conferenza stampa -. Abbiamo avuto 2-3 occasioni per chiudere la partita ma non ci siamo riusciti. È finita 1 a 0 e va bene così, sono sempre tre punti”.

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