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Lamine Yamal avvistato a Piano di Sorrento: giornata in yacht per il baby fenomeno del Barça

Lamine Yamal, il nuovo numero 10 del Barcellona, si concede una giornata in yacht a Piano di Sorrento prima di tornare a Barcellona. Accolto dai tifosi, dribbla tutti e salpa nel golfo di Napoli.

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Una giornata di relax tutta italiana per Lamine Yamal, il talento classe 2007 del Barcellona e della nazionale spagnola. Appena maggiorenne, già titolare del numero 10 blaugrana e con un contratto faraonico da 15 milioni di euro a stagione, Yamal ha scelto Piano di Sorrento per godersi qualche ora di mare e privacy.

Dribbling anche fuori dal campo

Nella mattinata di ieri, l’attaccante è stato avvistato al porto di Piano di Sorrento, dove è stato subito riconosciuto da tifosi e curiosi. In tanti hanno provato ad avvicinarlo per un selfie o una stretta di mano, ma Yamal ha confermato anche fuori dal campo le sue doti nel dribbling, sfuggendo rapidamente e con discrezione per salire a bordo di uno yacht che lo ha portato a largo nel golfo di Napoli.

Serata tra i due golfi e rientro a Barcellona

Dopo il rientro in porto, Yamal ha concluso la giornata con una cena e una notte all’Hotel Due Golfi di Sant’Agata sui due Golfi, una delle terrazze più panoramiche e suggestive della Costiera.

Nella mattinata di oggi, ha fatto ritorno a Barcellona per unirsi al gruppo guidato da Hansi Flick, in vista della preparazione della prossima stagione tra campionato e Champions League.

Una giornata speciale, vissuta con lo stile e la riservatezza di una stella precoce, già diventata simbolo del nuovo Barcellona.

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Juve Stabia, ultimi giorni a Roccaraso: mercato rallenta, tifosi in attesa

La Juve Stabia conclude il ritiro a Roccaraso tra incertezze di mercato e attesa per nuovi innesti. Il presidente Polcino rassicura: “Budget aumentato, rosa completa entro fine mese”.

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Ultimi due giorni di ritiro a Roccaraso per la Juve Stabia, che domani concluderà la fase di preparazione prima del rientro in città. Il gruppo guidato da mister Abate dovrebbe accogliere oggi anche De Pieri, giovane centrocampista in arrivo dall’Inter con la formula del prestito secco.

Ma a dominare la scena in queste settimane è stato soprattutto il mercato, che stenta a decollare e preoccupa una parte della tifoseria, riflesso evidente anche nei numeri della campagna abbonamenti, ancora lontani dalla soglia delle tremila tessere auspicata.

Il punto sul mercato: più uscite che entrate

Tra tanti nomi accostati alla Juve Stabia, a prevalere finora sono state le cessioni. Una situazione che ha generato più di un interrogativo tra i tifosi, soprattutto alla luce dei proclami sull’ottima condizione finanziaria del club.

«Oggi la Juve Stabia è una società solida», ha spiegato il presidente del Cda Filippo Polcino. «La proprietà è condivisa tra Brera Holdings e la XX Settembre, la società di Andrea Langella. Insieme abbiamo varato un progetto triennale ambizioso, che parte dalla salvezza e punta a una crescita graduale, anche con sponsor e accordi internazionali».

Langella e Lovisa al timone del mercato

Sebbene la nuova governance abbia cambiato l’assetto societario, le operazioni di mercato restano affidate ad Andrea Langella, affiancato dal direttore Lovisa. È lo stesso Polcino a ribadire che «è stato messo a disposizione un budget superiore a quello dello scorso anno, anche per compensare le cessioni importanti già effettuate».

Tuttavia, la rosa appare ancora incompleta per almeno dieci elementi, generando dubbi sull’opportunità di anticipare così tanto il ritiro senza una squadra vicina alla definizione.

Giovani da liberare e un mese per chiudere

Secondo Polcino, la situazione è sotto controllo: «Abbiamo individuato giovani di valore, ma molti club non li hanno ancora liberati perché in ritiro con la prima squadra, come Mannini e Reale con la Roma. Il budget c’è, siamo sotto soglia, e sono convinto che Langella e Lovisa riusciranno a completare l’organico entro fine mese».

Una rosa che dovrà farsi valere in un campionato sempre più competitivo, ma che al momento è solo al 60% del suo potenziale.

Il ritiro di Roccaraso ha mostrato impegno e coesione, ma ora serve il passo decisivo: i tifosi aspettano i colpi, la società promette pazienza e visione. Il tempo stringe, il campo — presto — chiederà risposte.

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Napoli-Arezzo, debutta De Bruyne: traffico, attesa e magie nel primo test del Napoli di Conte

Debutto ufficiale per Kevin De Bruyne con la maglia del Napoli contro l’Arezzo. Tra traffico in tilt, misure straordinarie e un pubblico da tutto esaurito, parte il nuovo corso di Conte.

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Il De Bruyne-day è finalmente arrivato. Oggi a Dimaro, nella cornice ormai tradizionale del ritiro azzurro, il Napoli di Antonio Conte affronta l’Arezzo in un’amichevole che segna l’esordio ufficiale di Kevin De Bruyne in maglia azzurra. E l’attesa si è trasformata in una vera e propria invasione: almeno 5mila tifosi hanno già affollato il campo di Carciato nelle ultime ore, ma solo 2.400 fortunati potranno assistere dal vivo alla partita.

Traffico in tilt e controlli: la Val di Sole sotto assedio

A rendere complicata la giornata è stato soprattutto il traffico: il nodo di interconnessione tra via Campiglio e la Statale 42 si è rivelato un collo di bottiglia per l’intera Val di Sole, mandando in tilt la circolazione già dalle prime ore del mattino. Superato quello che i tifosi hanno ribattezzato “Checkpoint Charlie”, e trovato parcheggio il più lontano possibile dal campo, i presenti dovranno affrontare un vero percorso a ostacoli tra transenne, new jersey, sensi unici, strade chiuse e aree pedonali.

Ma l’atmosfera ripagherà ogni fatica: alle 18 il Napoli scenderà in campo e per i tifosi inizierà la nuova era. Con il numero 10 sulle spalle, De Bruyne farà il suo primo passo ufficiale sotto gli occhi del presidente Aurelio De Laurentiis, finora assente dai campi d’allenamento.

L’Arezzo, come nel destino

A rendere la sfida ancora più simbolica è il nome dell’avversario: l’Arezzo è la squadra che segnò l’esordio del Napoli di Maradona in Coppa Italia nel 1984 e anche la prima panchina di Antonio Conte. Oggi, come allora, un nuovo inizio.

I toscani alloggiano all’Hotel Castel Lodron, storica sede del ritiro azzurro negli anni ’80. Un dettaglio romantico in una giornata destinata a restare nella memoria del popolo partenopeo.

Un test vero, con Conte niente è lasciato al caso

Conte non vuole prove da 20-0 contro dilettanti: ha chiesto avversari veri, organizzati. Dopo l’Arezzo ci sarà il Catanzaro, squadra che l’anno scorso ha sfiorato la promozione in Serie A. Oggi, però, non sarà tempo di verdetti: formazione mischiata, rotazioni continue, idee tattiche da testare, più che moduli da scolpire.

Possibile 4-3-3 con Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Beukema, Spinazzola, poi De Bruyne, Lobotka, Anguissa, e in avanti Lang, Lukaku e Neres. McTominay è a riposo precauzionale, Politano fermo per un risentimento muscolare.

Meret, simbolo di un ciclo che vuole rinascere

A guidare il gruppo ci sarà Alex Meret, alla sua ottava stagione in azzurro. «Sono uno dei più “vecchi” ora, cerco di aiutare i nuovi ad ambientarsi. Quando sono arrivato avevo 21 anni, non mi immaginavo questo percorso. Due scudetti, una Coppa Italia: sono orgoglioso».

Il portiere sottolinea l’importanza di una rosa ampia e competitiva: «Con quattro competizioni servono forze fresche e mentalità giusta. Vogliamo fare la partita sempre».

Dove vedere Napoli-Arezzo

La partita sarà trasmessa in pay-per-view su Sky Primafila, DAZN e One Football al costo di 9,99 euro. La radiocronaca sarà affidata a Radio Crc, che proporrà anche interviste nel post-partita.

È l’inizio di un nuovo capitolo. Dimaro oggi è il centro del mondo azzurro.

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Napoli, la coppia dei giganti: Lukaku e Lucca, forza, rispetto e fame di gloria

Romelu Lukaku e Lorenzo Lucca, due attaccanti imponenti e affamati, guidano il nuovo attacco del Napoli di Conte. Tra sudore, ammirazione e ambizioni da scudetto.

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Romelu e Lorenzo, Big Rom e Big Lucca. Uno massiccio e scolpito come una statua michelangiolesca, oltre i 100 kg di pura potenza. L’altro, alto 2,01 metri, silenzioso e concentrato, un colosso che sembra stupirsi ancora dell’eco della passione azzurra. Due attaccanti diversi ma accomunati da una presenza che impone rispetto: due centri di gravità permanenti nel nuovo Napoli costruito da Antonio Conte.

Complementari e affamati

«Possiamo giocare anche insieme», dice Lukaku con naturalezza a Sky Sport. Ed è questa la suggestione che stuzzica Conte: un attacco di corazzieri, difficile da contenere e da guardare dritto negli occhi.

Lorenzo Lucca, in ritiro a Dimaro, appare lucido e umile: «Ho pensato troppo spesso al gol, ora voglio imparare a giocare per la squadra». È il verbo di Conte che il giovane attaccante sta traducendo, giorno dopo giorno.

Non più solo vice-Lukaku

È chiaro che il titolare designato sia il belga, ma Lucca è arrivato al Napoli con il carico dei 35 milioni spesi e con l’ambizione di non restare a lungo in panchina. «Mi piace essere accostato a fuoriclasse come Higuain e Osimhen, non mi pesa il prezzo pagato. Napoli l’ho voluta da subito».

Il legame tra i due è già forte: Lukaku lo guida, lo consiglia, lo istruisce. «Mi sta aiutando tanto sul piano tattico, mi dice come posizionarmi, come leggere le situazioni in campo». È una balia severa e generosa, che con De Bruyne, invece, ha un rapporto diverso: «A Kevin non ho nulla da insegnare. L’unico consiglio che gli ho dato è stato: vieni a Napoli e fatti vedere».

Umiltà e fame

Lucca si racconta come un ragazzo semplice: «Ho fatto la gavetta in Promozione ed Eccellenza, lì impari la cazzimma, la durezza. Ti trattano con distacco, e tu devi crescere in fretta».

Ad Amsterdam lo chiamavano la Torre di Pisa. Ma lui, oggi, vuole solo una cosa: fare il calciatore, indossare l’azzurro e meritarselo ogni giorno. Dice: «Non ho obiettivi di gol, ragiono partita dopo partita. Al Maradona ci ho giocato con l’Ajax, anche da panchinaro sentii i brividi quando partì l’inno della Champions. Spero di riviverli da protagonista».

Conte, il timone

L’allenatore è il faro. «Conte ha vinto tanto, ha esperienza e ci migliora ogni giorno», dice Lucca. Lukaku aggiunge: «Ogni allenamento è più duro del precedente, ma è il nostro mantra: dare sempre il meglio, ogni giorno».

Intanto il blocco Napoli si allarga anche in chiave Nazionale. «Anche Gattuso mi ha chiamato per sapere di me», rivela Lucca. Le ambizioni crescono. La competizione interna anche. Ma è un duello leale, fra due uomini giganti, pronti a reggere il peso dell’attacco partenopeo.

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