Le condizioni meteo non hanno consentito ai russi di evacuare l’equipaggio dall’incrociatore Moskva, che e’ affondato nel Mar Nero. Lo ha annunciato la portavoce della Guardia costiera ucraina, Natalia Humeniuk, in un briefing secondo quanto riporta l’agenzia Unian. “L’attacco ha fatto esplodere le munizioni e ha dato inizio a una lotta per la sopravvivenza. Abbiamo osservato mentre altre navi cercavano di portare soccorsi ma anche le forze della natura erano dalla parte dell’Ucraina: la tempesta non ha consentito una tranquilla operazione di salvataggio o di evacuare l’equipaggio”, ha detto Humeniuk. È dunque probabile, ma non ci sono conferme, che buona parte dell’equipaggio del Moskva sia finito a fondo. Molti sarebbero i morti. Tra questi c’è anche il comandante dell’incrociatore Moskva, Anton Kuprin. Lui sarebbe morto durante l’esplosione e l’incendio a bordo della nave prima dell’affondamento. Questo lo riferisce il consigliere del ministro degli Affari interni ucraino Anton Gerashchenko citato da Nexta, il media bielorusso di opposizione che trasmette dalla Polonia. Il capitano Anton Kuprin fu l’ufficiale che diede l’ordine di bombardare l’Isola dei Serpenti il primo giorno di guerra.
Il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha commentato la fine dell’incrociatore missilistico russo Moskva suggerendo su Twitter di utilizzare la nave affondata come sito di immersione. “L’ammiraglia della Russia è ora un luogo degno per le immersioni nel Mar Nero”, ha scritto. “Visitero’ sicuramente il luogo dell’incidente dopo la nostra vittoria in guerra. A proposito, ho gia’ 300 immersioni subacquee prenotate”. E ha associato la foto di alcuni subacquei in compagnia di una grande tartaruga.
“Abbiamo ottenuto un successo rilevante. Colpire con due missili Neptune e mettere fuori gioco l’incrociatore lanciamissili Moskva, la nave ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, significa danneggiare fortemente la Marina militare di Putin e l’intero apparato d’attacco contro l’Ucraina”. Lo dice in un’intervista sul Corriere della Sera Oleg Zhdanov, ex alto ufficiale prima dell’esercito sovietico, quindi ucraino, esperto di strategia militare. Per quanto riguarda l’offensiva russa nel Donbass, “il nuovo comandante russo, Alexander Dvornikov, intensifichera’ i bombardamenti sulle citta’, non a caso lo definiscono il ‘macellaio della Siria’ – spiega -. Colpiranno anche Kiev con missili balistici”. Gli ucraini si stanno attrezzando “con i missili terra-aria”. Sul fronte di terra “stiamo bombardando le colonne corazzate che si avvicinano al Donbass, nelle ultime ore abbiamo distrutto oltre 40 tank e cingolati in movimento tra Kharkiv e Izyum.Lo stesso facciamo nella zona di Kherson e i suoi aeroporti”. Le armi da Usa e Inghilterra come i missili anti-tank Javelin e Nlaw “sono stati fondamentali per difenderci, sono molto superiori a quelli russi. Di fatto siamo stati in grado di impedire il loro controllo del nostro spazio aereo”. Ma adesso “stiamo chiedendo le armi necessarie per contrattaccare come carri armati, blindati, cannoni a lunga gittata e jet”. La seconda fase della guerra, “nei prossimi tre o quattro giorni, iniziera’ con forti bombardamenti”. Se i russi “intendono attendere la caduta totale di Mariupol prima di attaccare, allora potrebbero passare altre due o tre settimane, e “noi potremmo organizzarci e contrattaccare”. Rispetto al possibile uso a Mariupol di armi chimiche “non abbiamo elementi per rispondere – commenta – Forse hanno usato qualche cosa di non convenzionale per saggiare la reazione occidentale”.