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Cronache

Kiev, la controffensiva con i Leopard prima dell’estate

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Mentre Kiev annuncia una controffensiva “prima dell’estate” con il supporto dei Leopard tedeschi appena arrivati, l’attesa telefonata tra Volodymyr Zelensky e Xi Jinping ancora non c’è stata, ma il leader ucraino ha anticipato il messaggio che intende passare al presidente cinese: venga a Kiev. Lo ha ripetuto spesso del resto in questi mesi Zelensky – ‘venite a vedere con i vostri occhi’ – a capi di Stato e di governo. Lo ha fatto presso i partner sollecitando l’invio di armi. L’appello rivolto a Pechino però ha un’altra natura, più strettamente diplomatica, con l’auspicio di spiegare direttamente a Xi la versione ucraina dei fatti, dopo il viaggio del leader cinese a Mosca. “Voglio parlare con lui – ha detto Zelensky in un’intervista ad Ap -. Ho avuto contatti con lui prima della guerra, ma non durante tutto quest’anno, più di un anno”.

Al telefono invece il presidente ucraino ha sentito Giorgia Meloni: “una telefonata produttiva”, l’ha definita Zelensky, ringraziando “i nostri amici italiani per il loro sostegno”. Del lungo colloquio, di oltre 40 minuti, ha dato conto anche Palazzo Chigi, sottolineando che i due hanno discusso della necessità di perseguire una “pace giusta”, con Zelensky che ha poi “manifestato apprezzamento per la prossima Conferenza di Roma sulla ricostruzione dell’Ucraina prevista per il 26 aprile, un’occasione importante per rafforzare i rapporti tra le imprese italiane e l’Ucraina”. Quindi, “dopo la visita del presidente Meloni a Kiev del 21 febbraio scorso e l’intervento al Parlamento italiano del 21 marzo scorso alla vigilia del Consiglio europeo – ha fatto sapere ancora Palazzo Chigi -, il presidente ucraino ha espresso gratitudine all’Italia, ha ricordato la forte motivazione dell’esercito ucraino e espresso fiducia nella capacità di respingere gli attacchi della Russia a difesa dell’integrità territoriale del suo Paese, anche grazie all’assistenza degli Stati occidentali, compresa l’Italia”.

Il momento è cruciale: lo scontro verbale con Mosca si intensifica e quello sul campo di battaglia è senza sosta. Si concretizza così, su questo scenario, la prospettiva di una controffensiva prima dell’estate. Necessaria, sembrerebbe, anche senza i jet occidentali che ancora non arrivano. Lo ha spiegato il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov, affermando che le forze armate di Kiev attaccheranno “in diverse direzioni” usando al fronte anche i tank tedeschi. “In primavera abbiamo un terreno molto umido. Possono essere utilizzati solo veicoli cingolati. Penso che il momento giusto possa essere verso aprile-maggio”, ha detto Reznikov in un’intervista a Err. Nella lotta senza quartiere a Bakhmut nel frattempo le forze armate ucraine segnalano un “parziale successo” nell’assalto da parte dei russi, ma “i nostri difensori mantengono coraggiosamente la città e respingono numerosi attacchi nemici”. Mentre nel pomeriggio si è udita una potente esplosione vicino a una base aerea russa nei pressi di Simferopoli, in Crimea: “E’ stato abbattuto un drone, non ci sono vittime o distruzioni”, ha minimizzato più tardi il governatore filorusso della Penisola occupata Sergey Aksyonovn. Cresce infine l’allarme per la centrale di Zaporizhzia, dove la situazione non migliora e anzi aumentano le ostilità attorno all’impianto, ha rimarcato ancora una volta il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, in visita in queste ore alla centrale, affermando di essere al lavoro per “cercare” di raggiungere un compromesso tra Mosca e Kiev. “Sto cercando di preparare e proporre misure realistiche che saranno approvate da tutte le parti”, ha detto, con l’obiettivo dichiarato di evitare una catastrofe.

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Cronache

Ischia ritrova la sua giustizia: il Tribunale torna operativo con le udienze del giovedì

Il Tribunale di Ischia riapre le udienze del giovedì grazie al decreto del presidente vicario Scoppa. Una vittoria per avvocati, cittadini e istituzioni locali dopo mesi di proteste.

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Una notizia attesa con speranza dai più ottimisti e insperata da altri, ma che segna un passaggio decisivo nella lunga battaglia per la tutela del presidio giudiziario dell’isola verde. Il presidente vicario del Tribunale di Napoli, Gianpiero Scoppa, ha disposto il ripristino delle udienze a Ischia, restituendo piena funzionalità alla sezione distaccata locale.

Una decisione che accoglie le istanze dell’Associazione Forense dell’isola di Ischia e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, protagonisti di una mobilitazione decisa culminata nello sciopero del 5 aprile scorso e nel ricorso al TAR presentato con il sostegno dei sei Comuni isolani.

Il decreto del giudice Scoppa: ritorno alla normalità

Il provvedimento firmato da Scoppa prevede l’assegnazione provvisoria del giudice onorario Ciro Ravenna al settore civile della Sezione distaccata di Ischia, in qualità di Giudice dell’Esecuzione, con il compito di gestire le udienze precedentemente seguite dalla giudice Criscuolo.

Nel decreto si evidenzia che Ravenna, rientrato in servizio nel 2025 dopo un incarico all’Ufficio del Giudice di Pace, aveva espressamente chiesto di essere destinato a una sezione civile in virtù della propria formazione professionale. La sua collocazione a Ischia rappresenta dunque una soluzione funzionale per sopperire alle gravi carenze d’organico che affliggono il Tribunale isolano.

Il decreto ha effetto immediato, garantendo il ripristino delle udienze del giovedì e segnando una svolta dopo mesi di polemiche, disservizi e disagi per professionisti, cittadini, testimoni e imputati costretti agli spostamenti sulla terraferma.

La soddisfazione dell’Assoforense e dell’avvocatura

«Quello ottenuto è un risultato importante», ha commentato Alberto Morelli, presidente dell’Assoforense Ischia. «Scoppa aveva già dimostrato attenzione e sensibilità alla nostra situazione. Ora arriva un passo concreto che ridà dignità alla nostra professione e servizio alla cittadinanza».

Anche il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli esprime soddisfazione per l’esito di un lavoro di sinergia tra istituzioni e avvocati, premiato da un risultato tangibile dopo mesi di diplomazia e pressione istituzionale.

La battaglia continua: si attende la stabilizzazione definitiva

Sebbene l’assegnazione di Ravenna rappresenti una boccata d’ossigeno, resta ancora aperta la questione della stabilizzazione definitiva del Tribunale di Ischia, promessa più volte dal Governo centrale ma mai concretamente attuata.

Il clima ora è più disteso, ma solo un atto definitivo potrà chiudere quella che gli avvocati dell’isola definiscono «una lunga parentesi di giustizia precaria».

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Cronache

Conclave 2025, i cardinali decidono: si comincia il 7 maggio

Il Conclave per eleggere il successore di Papa Francesco inizierà il 7 maggio. I cardinali si riuniranno nella Cappella Sistina: le regole, i tempi e il ruolo di Parolin.

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I cardinali hanno deciso: il Conclave che eleggerà il 266esimo successore di Pietro inizierà il 7 maggio, mercoledì prossimo, nel pomeriggio. L’annuncio è arrivato dopo l’assemblea dei porporati che ha scelto di prendersi qualche giorno in più per motivi principalmente logistici.

Più tempo per sistemare gli elettori

La decisione di posticipare l’inizio del Conclave rispetto alla conclusione dei novendiali di suffragio per Papa Francesco, che termineranno domenica, è dovuta alla necessità di organizzare adeguatamente l’accoglienza dei 135 cardinali elettori – il numero più alto mai registrato – presso la Casa Santa Marta. Due porporati, infatti, hanno già annunciato la rinuncia per motivi di salute.

La guida del Conclave

A presiedere il Conclave sarà il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, poiché il Decano Giovanni Battista Re e il Vice Decano Leonardo Sandri, avendo superato gli ottant’anni, non parteciperanno alle votazioni. Toccherà a Parolin, quindi, interrogare il nuovo eletto circa l’accettazione del pontificato e il nome che vorrà assumere.

Prima dell’inizio delle votazioni, la mattina del 7 maggio, il cardinale Re celebrerà la Missa pro eligendo Romano Pontifice nella Basilica di San Pietro. Nel pomeriggio, i cardinali si raccoglieranno nella Cappella Paolina per poi entrare in processione nella Cappella Sistina intonando il “Veni Creator Spiritus”, invocando l’assistenza dello Spirito Santo.

Le regole del Conclave

Come stabilito dalla Costituzione Universi Dominici Gregis di San Giovanni Paolo II, i cardinali hanno giurato di rispettare rigorosamente le norme che regolano l’elezione. Sono vietate influenze esterne, pressioni, favoritismi o avversioni personali. L’unico criterio dev’essere il bene della Chiesa e la gloria di Dio.

Il nuovo Papa dovrà essere eletto con una maggioranza qualificata di due terzi. Dopo il comando “Extra omnes” (“Fuori tutti”), inizieranno le votazioni: il primo scrutinio sarà effettuato il 7 maggio. Dal giorno successivo, se necessario, si procederà con quattro votazioni quotidiane, due al mattino e due al pomeriggio.

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Genova, sindacalista inventa un’aggressione fascista: indagato per simulazione di reato

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Un grave episodio di simulazione scuote il clima politico e sindacale a Genova. Fabiano Mura, segretario genovese della Fillea-Cgil (categoria degli edili), è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di simulazione di reato, dopo aver inventato una presunta aggressione subita alla vigilia del 25 aprile.

Mura aveva denunciato pubblicamente e in Procura di essere stato aggredito da due persone che gli avrebbero urlato insulti fascisti, fatto il saluto romano, sputato addosso e colpito con pugni e spintoni. Un racconto drammatico che aveva suscitato un’immediata ondata di solidarietà, culminata in una manifestazione antifascista a cui avevano preso parte esponenti politici e sindacali, tra cui Anpi Genova, la candidata sindaca del centrosinistra Silvia Salis, l’ex ministro Andrea Orlando e l’ex leader Cgil Sergio Cofferati.

La verità emerge: nessuna aggressione

Le indagini della Digos hanno rapidamente sollevato dubbi sulla versione dei fatti fornita da Mura. I riscontri video delle telecamere di sorveglianza e le incongruenze sugli orari hanno smontato il suo racconto. Messo alle strette dagli investigatori, il sindacalista ha infine ammesso davanti al magistrato di essersi inventato tutto e ha ritirato la denuncia.

La Cgil, dopo aver appreso l’esito delle indagini, ha annunciato la sospensione di Mura, prendendo ufficialmente le distanze dal suo comportamento.

Le reazioni politiche

Il caso ha suscitato reazioni forti nel panorama politico. Matteo Salvini, leader della Lega, ha commentato: «Che tristezza. Per tre giorni è stato lanciato l’allarme sulla violenza fascista a Genova, e poi si è scoperto che gli unici fascisti immaginari stanno a sinistra».
Anche Fratelli d’Italia ha denunciato l’episodio, sottolineando che «le falsità fomentano l’odio».

Dal centrosinistra, Silvia Salis ha preso le distanze: «È un atto gravissimo. Noi siamo parte lesa e ci dissociamo completamente da questa azione irresponsabile».

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