Collegati con noi

Cronache

Tac e saturazione, gli esami fatti al Papa

Pubblicato

del

Una tac, l’emogasanalisi, cioè un esame diagnostico che consente la misurazione di alcuni importanti parametri sanguigni, tra cui i livelli circolanti di ossigeno e anidride carbonica e il pH ematico, e altri esami del sangue. Sono i primi test a cui Papa Francesco è stato sottoposto al Policlinico Gemelli di Roma dove è arrivato per un malore. Esami che hanno poi permesso di verificare la presenza di una infezione respiratoria, escludendo il Covid e condizioni più gravi. Le fonti mediche hanno fatto sapere che gli esami hanno escluso problemi cardiaci e i clinici si sono concentrati sulle analisi respiratorie.

La situazione, stando ai sanitari, non desterebbe preoccupazione e gli esami per misurare i livelli di ossigeno nel sangue sarebbero rassicuranti. La tac è un esame che permette di comprende subito se ci sono focolai respiratori ma anche eventuali problemi cardiaci. Con la Tac a cui è stato sottoposto il Pontefice si è quindi andato ad indagare le due possibile problematiche, quella respiratoria e quella cardiaca.

L’emogasanalisi, spiegano i medici, è invece un test quasi obbligatorio in queste situazioni. Si tratta di una tecnica invasiva perchè serve fare una puntura su un’arteria, ma aiuta a comprendere bene se l’organismo ha il giusto apporto di ossigeno. La tac e gli esami del sangue hanno escluso problemi di fibrosi (una condizione che rende il polmone più rigido e meno capace di portare ossigeno nel sangue) e la Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva), la malattia cronica ostruttiva che taglia il respiro a chi nel soffre. Anche lo scompenso cardiaco può dare problemi respiratori con una presenza di acqua nei polmoni che rende meno facile respirare ma questa ipotesi sarebbe esclusa.

Advertisement

Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

Pubblicato

del

Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

Continua a leggere

Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

Pubblicato

del

Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

Continua a leggere

Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

Pubblicato

del

Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto