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Esteri

Kiev avanza a sud, Zelensky silura ministro della Difesa accusato di corruzione

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Piano, con più di qualche difficoltà, ma la controffensiva ucraina avanza. Specialmente a sud, dove ormai sono molte le conferme che le truppe di Kiev hanno rotto la prima difesa russa nei pressi di Zaporizhzhia e adesso si trovano in direzione delle seconde linee di Mosca. E a rafforzare l’avanzata, Zelensky silura il ministro della Difesa Oleksii Reznikov, in odore di corruzione, sostituendolo con un fedelissimo, il capo del Fondo del demanio statale Rustem Umerov. Ferita, ma non sconfitta, la Russia continua a prendere di mira i porti ucraini da cui partono le spedizioni di grano. L’esercito russo ha rivendicato di aver colpito quello di Reni sul Danubio, nella regione di Odessa, al confine non solo con la Moldavia ma anche con la Romania, un Paese Nato. Da Bucarest fanno sapere di ritenere “ingiustificati” i raid, mentre la presidente moldava Maia Sandu ha condannato il “brutale” attacco e chiesto di ritenere Mosca “responsabile per ogni infrastruttura distrutta”.

Secondo molti analisti il Cremlino sarebbe rimasto sorpreso dai successi di Kiev sul fronte meridionale, anche perché il vero ostacolo all’avanzata verso sud era proprio la prima linea, fortificata con campi minati e fossati anticarro. Per il comandante del Gruppo di forze operative e strategiche di Tavria, Alexander Tarnavsky, la Russia ha dedicato il 60% del suo tempo e delle sue risorse alla costruzione della prima linea difensiva e solo il 20% ciascuno alla seconda e alla terza linea. Con gli attacchi su Odessa, il Cremlino mantiene alta la tensione proprio alla vigilia dell’incontro tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello russo Vladimir Putin previsto a Sochi.

Al centro dell’incontro un possibile rilancio del patto che aveva permesso l’esportazione in sicurezza del grano ucraino. La Russia lo aveva interrotto a metà luglio vincolando il suo rinnovo all’applicazione del memorandum tra Mosca e l’Onu per togliere tutti gli ostacoli alle esportazioni dei cereali e dei fertilizzanti russi provocati dalle sanzioni. Nonostante gli attacchi agli hub di Odessa, che dall’inizio hanno mandato in fumo centinaia di migliaia di tonnellate di grano, l’Ucraina ha comunque lavorato a rotte alternative per trasportare i propri cereali. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto sapere di aver parlato con il suo omologo francese Emmanuel Macron affrontando “questioni specifiche sulla sicurezza nel Mar Nero” e sul “corridoio del grano, che dovrebbe essere ampliato”.

Ieri lo stesso Zelensky aveva riferito che altre due navi stanno utilizzando il nuovo ‘corridoio umanitario’ annunciato da Kiev a inizio agosto come soluzione temporanea, portando il totale delle imbarcazioni a quattro. La prima a intraprendere questa nuova rotta era stata la portacontainer Joseph Schulte, battente bandiera di Hong Kong, che aveva lasciato il porto di Odessa il 16 agosto arrivando il 2 settembre in quello di Cagliari. Come testimoniano gli attacchi russi, però, il rischio rimane alto. Sul Danubio Mosca sostiene di aver colpito “i depositi di carburante utilizzati per rifornire l’equipaggiamento militare” mentre Kiev parla di attacchi a “infrastrutture industriali civili”.

Sempre nella regione di Odessa Kiev avrebbe intercettato 22 dei 25 droni Shahed lanciati dai russi stanotte. I tre restanti sarebbero andati a segno provocando il ferimento di due civili e un incendio al porto di Reni. Secondo il capo dell’ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, la speranza dei russi è “di poter provocare una crisi alimentare e una carestia nel mondo”. Dallo stop al corridoio del grano per le esportazioni cerealicole sono diventati centrali i porti fluviali sul fiume più lungo d’Europa, in particolare quelli di Izmail, Reni e Ust-Danube. E per questo vengono presi di mira dalle forze russe. Ma la tensione resta alta anche su Mar Nero, dove le forze russe hanno schierato in modalità da combattimento una nave con otto missili kalibr. L’imbarcazione sarebbe una corvetta attrezzata con artiglieria e missili che fa parte del progetto russo Buyan-M. L’aviazione navale ucraina, invece, ha distrutto il battello KS-701 Tunets di Mosca nella parte nord-occidentale del Mar Nero uccidendo 6 soldati e ferendone altri due.

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Blackout in Spagna e Portogallo: indagini in corso, ipotesi anche di un cyberattacco

Spagna e Portogallo colpiti da un blackout elettrico: disagi nei trasporti e nelle comunicazioni. Il governo indaga, possibile anche un cyberattacco.

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Poco dopo le 12 di oggi, migliaia di cittadini in tutta la Spagna continentale e in Portogallo sono stati colpiti da un improvviso blackout elettrico. Come riportato dal quotidiano “El País”, il governo spagnolo ha attivato diversi team tecnici di vari ministeri per indagare sulle cause dell’interruzione, anche se al momento non esiste ancora una spiegazione ufficiale.

Secondo quanto riferito da Red Eléctrica, l’azienda pubblica responsabile della gestione del sistema elettrico nazionale, si sta lavorando intensamente per ripristinare la fornitura di energia. Anche l’Istituto nazionale di cybersicurezza è coinvolto nelle analisi, valutando la possibilità che il blackout possa essere stato causato da un attacco informatico, sebbene non ci siano ancora conferme in tal senso.

Reti di comunicazione e trasporti in tilt

Il blackout ha avuto ripercussioni su diversi settori strategici: sono stati colpiti reti di comunicazione, aeroporti e linee ferroviarie ad alta velocità in Spagna e Portogallo. Problemi sono stati segnalati anche nella gestione del traffico stradale, con numerosi semafori fuori servizio, oltre che in centri commerciali e strutture pubbliche.

La ministra spagnola della Transizione ecologica, Sara Aagesen, ha fatto visita al centro di controllo di Red Eléctrica per seguire da vicino le operazioni di ripristino. L’azienda ha attivato un piano di emergenza che prevede il graduale ritorno alla normalità, iniziando dal nord e dal sud della penisola iberica.

Coinvolta anche la Francia meridionale

Le interruzioni non hanno riguardato esclusivamente la Spagna e il Portogallo: alcune aree del sud della Francia, interconnesse con la rete elettrica spagnola, hanno subito disagi simili. Le autorità francesi stanno monitorando attentamente la situazione in coordinamento con le controparti spagnole.

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Wsj, Putin sta espandendo basi e truppe ai confini Nato

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A circa 160 chilometri dal confine con la Finlandia, nella città russa di Petrozavodsk, gli ingegneri militari russi stanno espandendo le basi militari dove il Cremlino prevede di creare un nuovo quartier generale dell’esercito per supervisionare decine di migliaia di soldati nei prossimi anni. E’ quanto scrive il Wall Street Journal. I soldati, molti dei quali ora in prima linea in Ucraina, dovrebbero costituire la spina dorsale dell’esercito russo in chiave anti-Nato. Il Cremlino sta ampliando il reclutamento militare, rafforzando la produzione di armi e potenziando le linee ferroviarie nelle zone di confine.

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Ft: accuse a Orban, 1 miliardo sussidi a media filogovernativi

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Due organi di informazione ungheresi, Magyar Hang e una seconda testata coperta dall’anonimato, intendono presentare oggi una denuncia alla Commissione europea, sostenendo che il governo di Viktor Orbán ha concesso più di un miliardo di euro di sovvenzioni illegali ai media filogovernativi. Lo riporta il Financial Times online. Secondo le due testate, le entrate pubblicitarie sarebbero state convogliate verso giornali, emittenti televisive e piattaforme online filo-Orbán tra il 2015 e il 2023 per per garantire il sostegno al partito al potere Fidesz e per escludere il giornalismo critico.

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