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Iran: Usa rassicura alleati Golfo, impediremo a Teheran di avere arma nucleare

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Il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin ha promesso di impedire all’Iran di ottenere l’arma nucleare e di contrastare il suo “uso pericoloso” di attacchi con droni nel Medio Oriente. Austin ha parlato in Bahrain all’annuale Manama Dialogue mentre i negoziati sull’accordo sul nucleare (Jcpoa) restano in stallo. Il segretario ha voluto così rassicurare gli alleati arabi del Golfo mentre l’amministrazione Biden sta cercando di rilanciare l’accordo che ha limitato l’arricchimento dell’uranio da parte di Teheran in cambio della revoca delle sanzioni economiche. Sullo sfondo il ritiro caotico degli Usa dall’Afghanistan che hanno sollevato perplessità tra gli sceiccati sull’impegno dell’America nella regione.

“Gli Stati Uniti rimangono impegnati a impedire all’Iran di ottenere un’arma nucleare. E rimaniamo impegnati per una soluzione diplomatica della questione nucleare”, ha detto Austin a un evento organizzato dall’International Institute for Strategic Studies, “Ma se l’Iran non è disposto a impegnarsi seriamente, allora esamineremo tutte le opzioni necessarie per mantenere gli Stati Uniti al sicuro”. L’Iran ha a lungo mantenuto il suo programma nucleare pacifico, anche se le agenzie di intelligence statunitensi e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica affermano che Teheran ha un programma di armi organizzato dal 2003. La missione iraniana presso le Nazioni Unite non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento. Da quando l’allora presidente Donald Trump ha ritirato unilateralmente gli Usa dall’accordo nucleare iraniano nel 2018, nel Medio Oriente si sono registrati diversi attacchi. Tra cui attacchi di droni e mine contro navi in mare, così come assalti attribuiti all’Iran e ai suoi delegati in Iraq e Siria. Gli Stati Uniti hanno anche ucciso un alto generale iraniano a Baghdad all’inizio del 2020. EST

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Chico Forti lascia il carcere di Miami: presto in Italia?

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Chico Forti, il 65enne trentino condannato all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike avvenuto il 15 febbraio 1998, ha lasciato il carcere di Miami. Attualmente, è sotto la custodia dell’Agenzia statunitense per l’immigrazione in attesa del trasferimento in Italia.

Secondo una fonte vicina a Forti, il trasferimento potrebbe avvenire entro due o tre settimane. Tuttavia, altre fonti che seguono attentamente il caso suggeriscono maggiore cautela, stimando un’attesa media di 4-5 mesi per la consegna. Questo periodo di attesa è tipico dopo la sentenza italiana di riconoscimento di quella straniera, un processo di conversione recentemente deciso dalla corte d’Appello di Trento.

La comunità italiana segue con grande interesse e trepidazione gli sviluppi del caso Forti, sperando che il ritorno in patria possa avvenire nel più breve tempo possibile.

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Fico operato: è vigile e in condizioni stabili

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Il premier slovacco Robert Fico è “vigile” ed “in condizioni stabili” dopo l’operazione subita per gli spari che lo hanno colpito nel pomeriggio. Lo riferisce la tv slovacca TA3 che parla di “intervento riuscito”.

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Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

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