Collegati con noi

Sport

Inzaghi ‘rivinciamo Supercoppa, serve l’Inter migliore’

Pubblicato

del

In palio il primo trofeo della stagione, e l’Inter arriva a Riad con l’obiettivo di aprire l’anno alzando al cielo la Supercoppa italiana. Forte di tre successi consecutivi nella competizione, la squadra di Simone Inzaghi si troverà subito di fronte – nella formula della Final Four – l’Atalanta che di sorpresa ormai non ha più nulla. E guai, avverte il tecnico, pensare al 4-0 con cui i nerazzurri alla terza di campionato avevano travolto la Dea, ora capolista in Serie A: “Erano altri tempi, da lì in avanti loro hanno fatto tre mesi e mezzo alla grande. Li conosciamo hanno forza fisica e qualità, servirà una grande Inter per batterli” le parole di Inzaghi alla vigilia della prima delle due semifinali (venerdì tocca a Juventus e Milan).

“Gli obiettivi del 2025 sono gli stessi di quando sono arrivato qui tre anni e mezzo fa, dobbiamo puntare sempre al massimo – ha sottolineato l’allenatore nerazzurro -: vincere più partite e trofei possibili. Ora la Supercoppa è quello più vicino, per noi rappresenta tanto. Con la final four è un trofeo ancora più difficile, con due partite in pochi giorni, ma cercheremo di dare il massimo già da domani”. La prima sfida dell’anno è con una delle squadre più in forma, l’Atalanta che come l’Inter è in piena corsa anche per lo scudetto. Inter e Atalanta sono le squadre italiane che hanno fatto meglio nel 2024 e ora lottano per lo scudetto. “Due formazioni che stanno avendo un grandissimo percorso sia in Serie A che in Champions – sottolinea Inzaghi -. Il più grande successo dell’Atalanta, oltre ovviamente all’Europa League, è che non sono più una sorpresa: sono ai massimi livelli da anni. Ci vorrà una grande Inter, loro stanno molto bene”.

Come l’Inter del resto, e lo conferma pure il tecnico: “Siamo in un ottimo momento ma le insidie sono dietro l’angolo. Abbiamo qualche problema in difesa, speriamo di recuperare per metà gennaio sia Acerbi e Pavard. Per Di Gennaro ci vorrà un po’ di più. Gli altri stanno bene, cercheremo di mettere in campo una formazione competitiva”. Perché aprire l’anno con il trofeo è l’aspirazione dei nerazzurri: “La Supercoppa per noi è un obiettivo importante, siamo i detentori del titolo. Vogliamo giocarci la finale ma sappiamo che Atalanta, Juventus e Milan hanno il nostro stesso obiettivo”. Al fianco del tecnico Henrikh Mkhitaryan, proprio come un anno fa e chissà se ha un ruolo la scaramanzia con lo scaramantico Inzaghi. “Mi aspetto un 2025 di successo per me e per l’Inter.

Sappiamo che l’Atalanta gioca bene, cercheremo di fare il nostro calcio e di vincere una partita così importante: la Supercoppa Italiana è un obiettivo” le parole del giocatore armeno. Insomma l’Inter non vuole lasciare nulla per strada: lo show in Arabia ha anche grande appeal di pubblico e quindi c’è da fare bella figura a livello internazionale. Ad agosto l’Inter dominò l’Atalanta, ma era solo la terza giornata e in “quel 4-0 c’era il mercato ancora aperto, da lì in poi hanno fatto tre mesi e mezzo ottimi. Sono fisici e hanno anche qualità” dice Inzaghi. In Arabia è caccia al primo titolo del 2025.

Advertisement

Sport

Juve batte 2-0 Monza, ma Yildiz rischia stangata

Pubblicato

del

La Juventus si riscatta e batte 2-0 il Monza, tornando così in zona Champions League aspettando il Bologna. Nico Gonzalez e Kolo Muani mettono tutto in discesa in mezz’ora, poi Yildiz rischia di rovinare tutto con un’espulsione per una gomitata nel recupero del primo tempo. I brianzoli provano a riaprirla durante la ripresa, ma i bianconeri fanno muro, al triplice fischio Locatelli e compagni possono esultare per tre punti di vitale importanza considerati i successi di Roma e Fiorentina. Tudor fa un solo cambio rispetto a Parma ed è una modifica forzata: Vlahovic è fermo ai box per un problema muscolare e il tecnico lo sostituisce con Yildiz, mentre Kolo Muani viene avanzato a riferimento offensivo nel 3-4-2-1 con Nico Gonzalez sulla trequarti.

Sugli esterni ci sono nuovamente McKennie e Cambiaso, in mediana gioca la coppia Locatelli-Thuram e il terzetto difensivo è obbligato con Kalulu, Veiga e Kelly davanti a Di Gregorio, il grande ex della sfida. Nesta si affida al tandem Caprari-Mota per provare a colpire i bianconeri, mentre nel pacchetto a protezione di Turati piazza Pereira, Caldirola e Carboni. Kolo Muani accende subito lo Stadium con una rovesciata respinta con i pugni da Turati, poi una ripartenza in solitaria di Birindelli spaventa i bianconeri anche se il suo sinistro è debole e centrale. La Juve non dà la sensazione di grande solidità difensiva, ma ci pensa Nico Gonzalez a scacciare via le paure: l’argentino prende palla e si accentra, poi dalla distanza fa partire un mancino che va ad infilarsi proprio nell’angolino.

L’ex Fiorentina può tornare ad esultare, era proprio dalla sfida d’andata dello scorso 22 dicembre contro i brianzoli che l’attaccante non trovava la via del gol. Il Monza inizia a perdere le misure, Kolo Muani fa le prove con il raddoppio e, dopo un errore clamoroso solo davanti a Turati (partito da posizione di sospetto fuorigioco), realizza il 2-0 poco dopo la mezz’ora.

Sembra un pomeriggio finalmente sereno e senza affanni per la squadra di Tudor, invece nel recupero Yildiz la combina grossa: il turco allarga troppo il gomito su Bianco, l’arbitro Perenzoni va a rivedere l’azione al Var ed espelle il giocatore per condotta violenta. Il tecnico croato chiede spiegazioni mentre le squadre rientrano negli spogliatoi, ad inizio ripresa invece protesta il Monza per un pestone di Cambiaso a Birindelli in area di rigore. I brianzoli provano a far valere la superiorità numerica e alzano il baricentro, Tudor risistema la Juve inserendo Weah e Savona per Thuram e Cambiaso mentre Nico Gonzalez sbatte su Turati.

Nesta le tenta tutte per cercare il gol che riaprirebbe la partita e si gioca le carte Petagna, Forson, Sensi e nel finale pure Ciurria e Vignato, l’occasione migliore capita sulla testa di Caprari ma l’attaccante non riesce ad angolare. Finisce 2-0, la Juve si riporta al quarto posto ma il Bologna può effettuare il contro sorpasso nel posticipo contro l’Udinese. E, nel prossimo turno, i bianconeri saranno di scena proprio al Dall’Ara: mancherà certamente Yildiz, ma il fantasista rischia due giornate di stop e potrebbe saltare anche la gara successiva, l’altro spareggio Champions contro la Lazio.

Continua a leggere

Sport

Inter, dal sogno del triplete all’incubo zero tituli è un attimo

Pubblicato

del

La terza sconfitta consecutiva nel giro di una settimana ha capovolto le aspettative e il clima in casa Inter. E, nonostante i cori di supporto della Curva al termine della gara persa con la Roma, il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi riconosce i problemi. “Nel primo tempo non abbiamo fatto una partita d’insieme come siamo abituati. Eravamo un po’ lunghi e abbiamo pagato – le sue parole in conferenza stampa -. I ragazzi hanno messo sul campo tutto quello che avevano. I tifosi anche lo hanno capito e apprezzato, è stato molto bello l’applauso finale. Non ci fa dimenticare questa brutta sconfitta, ora dobbiamo pensare alla prossima partita”.

E Inzaghi non entra nel discorso arbitrale: “In questo momento non dobbiamo pensare alle rimesse, ai rigori, alle punizioni. Dobbiamo stare con la testa sul campo”. Anche perché la prossima partita non sarà una gara qualunque, ma l’andata della semifinale di Champions League in casa del Barcellona. “Adesso serve tutto: riposo, freschezza, recuperare giocatori. Non lo so se ci sarà Thuram. In questo momento non sarebbe opportuno parlare di quello che potrebbe essere – ha proseguito il tecnico -. Dobbiamo andare avanti. Dovremmo essere bravi a fare una partita d’insieme e ce la giocheremo con tanto rispetto ma con nessuna paura”. Stesso messaggio che ha voluto far passare anche Carlos Augusto.

“Ci è mancata un po’ di lucidità per approfittare delle occasioni che abbiamo creato. Ci sono tante partite ravvicinate, però non mi piace avere alibi – ha aggiunto in conferenza stampa -. È una sconfitta che brucia, ma mercoledì abbiamo un’altra partita. Dobbiamo vedere cosa abbiamo sbagliato oggi, avere più lucidità e essere pronti per mercoledì”. Allontanando anche il timore degli zero titoli. “Non c’è paura, essere ad aprile e lottare per delle cose importanti è la cosa più bella, non puoi avere paura di perdere. Abbiamo la possibilità di vincere cose straordinarie”, ha concluso l’esterno brasiliano. Grande soddisfazione invece in casa Roma, con i giallorossi arrivati a 18 partite di fila senza perdere. “È una partita che volevamo vincere per i nostri tifosi che non sono potuti venire – ha spiegato il tecnico giallorosso Claudio Ranieri in conferenza stampa -. Abbiamo avuto 2-3 occasioni per chiudere la partita ma non ci siamo riusciti. È finita 1 a 0 e va bene così, sono sempre tre punti”.

Continua a leggere

Sport

Real Madrid furioso, Ancelotti via ‘questione di ore’

Pubblicato

del

“Questione di ore”. Il titolo di ‘Marca’, giornale sportivo spagnolo spesso molto ben informato sulle questioni riguardanti il Real Madrid, lascia intendere che il club pluricampione d’Europa potrebbe risolvere a breve il contratto che lo lega fino a giugno del prossimo anno a Carlo Ancelotti. Tutto dipenderà da una riunione che il presidente Florentino Perez avrà con il tecnico al quale non è bastato aver conquistato tutto alla guida delle ‘merengues’: al Real l’imperativo è vincere sempre, ogni anno, e per questo Florentino non ha mandato giù l’eliminazione dalla Champions League ad opera dell’Arsenal e la sconfitta nella finale di Coppa del Re contro il Barcellona.

La sua espressione corrucciata in tribuna, al momento delle premiazioni, era più eloquente di mille parole e per questo il destino di Ancelotti sembra segnato: via subito, questa sarebbe l’intenzione del presidente, senza neppure attendere la fine del campionato, nonostante il Real sia a -4 dal Barça capolista e ci sia ancora da giocare, domenica 11 maggio, il confronto diretto sul campo dei ‘blaugrana’. Le prossime ore saranno decisive, prima il Real deve individuare un traghettatore, che potrebbe essere uno tra Raul e Guti, autentiche bandiere ‘madridiste’, per poi prendere Xabi Alonso, pronto a lasciare il Bayer Leverkseun, già a giugno in vista del Mondiale per club in America.

In posizione di vigile attesa rimane la federcalcio brasiliana (Cbf), convinta come non mai di affidare ad Ancelotti il ruolo di ct della Seleçao, anche in questo caso magari già a giugno quando ci saranno da giocare due partite delle qualificazioni mondiali. In passato Ancelotti ha parlato, per sondare il terreno sulla questione panchina del Brasile, con il suo ex compagno di squadra Paulo Roberto Falcao e con il suo ex giocatore Kakà e, seppur tentato, sarebbe ancora incerto sul da farsi. E non è da escludere, anzi, che due sue ex squadre, Milan e Roma, non pensino a lui come allenatore per la prossima stagione, visto che sia a Milanello che a Trigoria lo accoglierebbero a braccia aperte.

Ma tutto dipenderà da cosa deciderà il Real Madrid, leggi Florentino Perez, furioso anche con la classe arbitrale e intento anche a capire cosa possa succedere con Rudiger, che dopo le scenate nel post finale di Coppa del Re rischia ora fino a 12 giornate di squalifica. Nel frattempo un altro presidente, Ednaldo Rodrigues della Cbf, cerca di stringere i tempi, ‘innamorato’ com’è di Ancelotti: altro che Jorge Jesùs, lui vuole, e non ne ha mai fatto mistero, l’italiano con il quale è convinto di poter vincere i Mondiali del prossimo anno.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto