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Inchiesta sul bendaggio di Natale Hjorth, la Procura di Roma: altro indagato mai bendato, saremo inflessibili con chi ha sbagliato

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“Elder non è stato assolutamente bendato e legato”. Arriva nel corso della conferenza stampa al comando provinciale dei carabiniere un nuovo tassello della vicenda legata alla foto, che ha fatto il giro del mondo, in cui appare Natale Hjorth, l’altro cittadino americano fermato per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, con una benda azzurra sugli occhi, seduto, con il capo chino in una stanza della caserma di via In Selci. Le indagini interne all’Arma hanno già portato ad individuare le persone che erano presenti in quella stanza, almeno tre sono visibili dall’immagine, e il trasferimento di almeno un sottoufficiale a “ruolo non operativo”. Ma c’è di più. Il comandante provinciale Francesco Gargaro ha spiegato che gli accertamenti svolti hanno escluso che l’altro fermato, Finnegan Lee Elder, sia stato sottoposto a bendaggio nelle ore precedenti all’interrogatorio durante il quale, poi, ha ammesso di avere sferrato le coltellate mortali. La vicenda è all’attenzione anche dei magistrati di piazzale Clodio che hanno avviato un’indagine. Accerteremo i fatti “senza alcun pregiudizio e con il rigore gia’ dimostrato da questa procura in altre analoghe vicende”, ha puntualizzato il procuratore facente funzioni, Michele Prestipino. I pm della capitale nell’accertare quanto accaduto dovranno in primo luogo individuare “la piu’ adeguata qualificazione giuridica” da contestare alle persone coinvolte. In base agli elementi raccolti, l’autore della foto (forse scattata da un terrazzino attiguo all’ufficio) non sarebbe la stessa persona che l’ha veicolata poi utilizzando alcune chat. Le fattispecie penali contestate potrebbero, quindi, essere diverse: abuso d’ufficio, violenza privata, maltrattamenti i reati ipotizzabili fino, secondo alcuni, alla violazione dell’articolo 13 della Costituzione che recita, tra l’altro, che non è “ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, ne’ qualsiasi altra restrizione della liberta’ personale, se non per atto motivato dell’autorita’ giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge”. L’immagine del ragazzo potrebbe anche diventare un prezioso strumento in mano alle difese. Su quanto avvenuto nella tarda serata del 26 luglio nella caserma che ospita il nucleo investigativo dei carabinieri anche oggi la Procura ha ribadito che i due “indiziati sono stati individuati e interrogati dai magistrati nel rispetto della legge. Gli interrogatori sono stati effettuati con tutte le garanzie difensive, alla presenza dei difensori, dell’interprete e previa lettura di tutti gli avvisi di garanzia previsti dalla legge. Gli interrogatori sono stati anche registrati”. E ai giornalisti americani presenti alla conferenza stampa che evocavano la vicenda di Amanda Knox, il procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino ha puntualizzato: “Siamo a Roma, la procura di Roma è abituata a trattare indagati di qualsiasi nazionalita’ ed etnia in continuazione. Per noi i cittadini di fronte alla legge sono tutti uguali”.

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Frontale ad Albanella, cinque feriti tra cui due bambini: coinvolte un’Audi Q3 e una Punto

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Paura nel pomeriggio di oggi nella zona di Matinella – Albanella, nel salernitano, dove si è verificato un grave incidente stradale nei pressi del caseificio La Perla a Pontebarizzo. Due auto, una Audi Q3 e una Fiat Punto, si sono scontrate frontalmente causando cinque feriti, tra cui due bambini.

A bordo dell’Audi si trovavano quattro persone, compresi i piccoli, mentre la Fiat Punto era occupata da un solo conducente. Tutti i coinvolti, in condizioni al momento non precisate, sono stati trasportati in ospedale per accertamenti e cure.

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Vigili del Fuoco del distaccamento di Agropoli, che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area dell’incidente e a supportare le operazioni di soccorso. Ancora in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica del violento impatto.

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Inchiesta curve, Inter Milan patteggiano: per Inzaghi e Chalanoglu solo 1 turno stop

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Una giornata di squalifica per Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, ammende rispettivamente di 15 e 30 mila euro e 70mila per l’Inter. Multa di 30mila euro per il Milan. Sono le sanzioni rese note dalla Figc comminate ai due club e ai tesserati coinvolti in seguito al patteggiamento con la Procura Federale, in merito al filone sportivo dell’inchiesta penale sulle curve e sui rapporti fra ultras e giocatori di Inter e Milan. La squalifica per Inzaghi e Calhanoglu verrà scontata nel prossimo turno con il Verona.

Grazie al patteggiamento le pene vengono dimezzate e non c’è il processo. Inzaghi e Chalanoglu hanno violato due articoli del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà e correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme federali (4, comma 1) e l’articolo 25 comma 10 “che prevede il divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società, per avere avuto, quantomeno a partire dalla stagione sportiva 2022-23, rapporti con esponenti del gruppo Ultrà denominato Curva Nord’.

Tra gli esponenti del club multati c’è anche Javier Zanetti con 14.500 euro. L’Inter viene sanzionata con 70mila euro per responsabilità diretta e oggettiva (art. 6, commi 1 e 2) per i comportamenti del tecnico e del centrocampista, dello stesso Zanetti, di Massimiliano Silva e Claudio Sala (14.500 di multa e 30 giorni di inibizione). Quanto al Milan (sanzione di 30mila euro) per responsabilità oggettiva per i comportamenti ascritti a Fabio Pansa (30 giorni di inibizione e 13mila euro di multa) e Davide Calabria, che non ha al momento scelto la strada del patteggiamento e sarà quindi ascoltato dalla Procura federale.

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Chieti, tragedia durante un’escursione: trovati morti due Vigili del Fuoco nella forra del fiume Avello

Nico Civitella ed Emanuele Capone avevano 42 anni. Salvi altri due colleghi. Cordoglio delle istituzioni.

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Sono stati individuati e recuperati i corpi senza vita di Nico Civitella ed Emanuele Capone, i due Vigili del Fuoco di Chieti dispersi da ieri sera durante un’escursione in località Balzolo, nel territorio di Pennapiedimonte, provincia di Chieti. I due erano scivolati in una forra del fiume Avello mentre erano fuori servizio insieme ad altri due colleghi, tratti in salvo nella serata di ieri: Giulio De Panfilis, 32 anni, e Gabriele Buzzelli, 48.

Le operazioni di recupero

Il recupero dei corpi è stato lungo e complesso, affidato ai soccorritori del Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e ai Vigili del Fuoco, con il coordinamento della Prefettura di Chieti. Sul luogo della tragedia anche i familiari delle vittime, alcuni dei quali hanno accusato malori per lo choc e sono stati assistiti dal personale del 118.

I corpi, rinvenuti in una zona impervia, sono stati trasferiti in un’area accessibile per permettere l’intervento dell’elisoccorso, che li ha trasportati all’obitorio dell’Ospedale di Chieti. È stata disposta l’autopsia per chiarire le cause esatte della morte, mentre ulteriori accertamenti saranno effettuati sui luoghi dell’incidente a cura dei Carabinieri del Comando Provinciale di Chieti e del Reparto Forestale del Parco Nazionale della Maiella.

Il cordoglio delle istituzioni

«Esprimo la mia più grande vicinanza alle famiglie dei due giovani, ai colleghi e a tutto il Corpo Nazionale», ha dichiarato il prefetto Attilio Visconti, Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco. «Anche fuori servizio, i Vigili si tengono in allenamento per migliorarsi e garantire soccorso agli altri».

Dolore e partecipazione anche dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «Oggi piangiamo la tragica scomparsa di due Vigili del Fuoco. Ai loro familiari e colleghi va la mia più sincera vicinanza e gratitudine». Sul posto anche il sindaco di Pennapiedimonte Rosalina Di Giorgio, le unità psicologiche del Corpo, volontari della Protezione Civile e operatori da Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio.

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