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Cronache

Due camion a fuoco, morto autista in A14 a Bologna

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Un incidente stradale sul raccordo tra l’Autostrada A14 Bologna-Taranto e la A1 Milano-Napoli, all’altezza di Borgo Panigale, a cui e’ seguito un incendio che ha distrutto due dei tre mezzi pesanti coinvolti. L’autista dell’ultimo autoarticolato, un 68enne residente in provincia di Treviso, e’ morto mentre un secondo e’ stato trasferito in codice di media gravita’ all’Ospedale Maggiore. Tutto e’ accaduto a un centinaio di metri dove il 6 agosto 2018, tra una settimana un anno fa guardando il calendario, ci fu il tamponamento che provoco’ l’esplosione dell’autocisterna di Gpl e il conseguente crollo di una porzione del manto stradale. Un evento che provoco’ danni ad abitazioni e attivita’ commerciali a Borgo Panigale, in un raggio di 200 metri dal punto dell’impatto, e per cui si registrarono due morti e centinaia di feriti. Oggi, invece, poco prima delle 15, nel quartiere della periferia cittadina che ha dato i natali anche alla Ducati, e’ tornata la paura per quanto accaduto, poco prima delle 14, quasi un anno fa. Il fumo nero, che si e’ sprigionato dai mezzi in fiamme, beni visibile da piu’ punti di Bologna, e alcune esplosioni, udite distintamente nel quartiere, hanno scatenato i timori degli abitanti della zona che hanno chiamato la centrale operativa del 112 e del 115. Numerose le richieste di aiuto anche ai Carabinieri della Compagnia di Borgo Panigale. L’A14 e’ rimasta chiusa in entrambe le direzioni per alcune ore. Mentre polizia e vigili urbani hanno chiuso per precauzione al traffico via Marco Emilio Lepido; la strada che passa sotto il raccordo autostradale e’ rimasta transennata per almeno un’ora, alcuni commercianti sono usciti dalle loro attivita’ per vedere cosa stava succedendo e individuare il punto esatto dell’incidente e dell’incendio. I soccorsi, otto squadre e l’elicottero dei Vigili del Fuoco, Polizia Stradale, 118 e personale di Autostrade per l’Italia erano gia’ al lavoro al chilometro 4, cento metri prima del ‘cratere’ provocato dall’esplosione dell’autocisterna dello scorso anno. Come ricostruito dalle pattuglie che hanno condotto i rilievi, probabilmente per un rallentamento della circolazione provocato da un incidente al chilometro 11 nella carreggiata sud del raccordo interno tra A1 e A14, una bisarca, che trasportava automobili, e’ stata tamponata da un autoarticolato, senza carico, condotto dall’uomo che e’ rimasto ferito ed e’ stato portato al Maggiore. A sua volta questo veicolo, secondo i primi accertamenti, e’ stato tamponato da un altro mezzo pesante al volante del quale c’era il 68enne che, partito da Firenze, stava tornando in provincia di Treviso. Si e’ poi innescato all’improvviso un incendio che ha distrutto il secondo autoarticolato e la cabina dell’ultimo mezzo pesante, non lasciando scampo al conducente che e’ stato estratto dai soccorritori senza vita dalle lamiere. Anche la dinamica dell’incidente di questo pomeriggio, dalle prime verifiche e per alcuni aspetti, sembra simile a quella del 6 agosto 2018.

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San Giorgio a Cremano, 13enne pestato dal branco nel parco

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Un trauma cranico, varie contusioni sul corpo e una prognosi di quindici giorni: sono le conseguenze riportate da uno studente di 13 anni vittima di un brutale pestaggio verificatosi domenica sera in un parco comunale di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli.

Il giovane – secondo quanto ricostruito dai carabinieri – è stato accerchiato da una ventina di giovani che senza una apparente ragione hanno cominciato prima a spintonarlo per poi proseguire col pestaggio vero e proprio. Uno dei baby criminali aveva con sé un tira-pugni, altri mazze di legno e mazze ferrate. Una ragazzina assiste al pestaggio e urla, ma il branco non si ferma. Si susseguono pugni, calci, colpi di spranga sul corpo, al volto, alla testa, senza alcuna pietà. Durante il pestaggio appare anche un coltello.

Il parco comunale di via Aldo Moro è meta di tanti giovani ma i baby criminali – molti dei quali provenienti dal quartiere napoletano di Ponticelli – non si fermano e vanno via indisturbati solo quando hanno finito la violenza lasciando il giovane tramortito ed esanime.

La vittima, in evidente stato di choc, viene medicata all’ospedale Santobono di Napoli: ne avrà per quindici giorni. Sull’episodio sono in corso le indagini dei carabinieri con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona.

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Cronache

Tenta la truffa con un messaggio sulla pagina Fb della Questura

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Si susseguono nelle ultime settimane i tentativi di truffe online, spesso portate avanti attraverso richieste di denaro necessarie a sostenere fantomatiche cure salva vita. L’ultima, in ordine di tempo, ha avuto però un bersaglio inaspettato: la Questura di Trento. È stato infatti pubblicato dall’utente “Charlotte Petra” un commento ad un post della Questura cittadina.

“Ho una malattia grave, un cancro alla gola che mi condanna a morte certa, e in totale ho 800.000 euro, che vorrei trasmettere a una persona affidabile e onesta. Ho una società che importa olio d’oliva rosso in Portogallo e 6 anni fa ho perso mio marito, l’ho sperimentato molto e non posso sposarmi fino ad oggi, non abbiamo figli. Voglio donare questo importo prima di morire in modo che i miei giorni siano contati a causa di questa malattia per la quale non riesco a trovare una cura, ma una società in Portogallo non vuole sapere se puoi usare questa donazione. Questa è la mia e-mail: charlottegudrunpetra@gmail.com”.

Tuttavia, non vi è stata – da parte del personale della Questura – alcuna interazione, necessaria affinché questa tipologia di truffa potesse avere successo. Questo infatti il metodo che viene utilizzato in questi casi: una somma di denaro allettante, accompagnata ad una storia commuovente, viene messa a disposizione dell’utente inconsapevole, a fronte dell’effettuazione di un bonifico immediato affinché tale somma – asseritamente “bloccata”, come in questo caso – possa essere trasferita al cittadino ignaro della truffa. La Questura invita quindi la cittadinanza a fare attenzione ad ogni improvvisa richiesta di denaro da parte di enti, di estranei, nonché di quelle provenienti da fantomatici figli che lamentano lo smarrimento del proprio telefono cellulare e richiedono – attraverso un numero di telefono diverso dal proprio – denaro per cure mediche improvvise, segnalando tempestivamente ogni operazione sospetta alle Forze dell’Ordine.

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Tragedia a Napoli, giovane turista tedesca investita e uccisa da un camion dei rifiuti

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Una vacanza attesa si è trasformata in tragedia per Lisa Herbrich, turista tedesca di 27 anni, morta in seguito a un tragico incidente stradale a Napoli. L’incidente è avvenuto intorno alle 2 del mattino di lunedì, quando Lisa, mentre percorreva via Foria su una bicicletta elettrica a noleggio, è stata investita da un camion dell’Asìa, azienda di raccolta rifiuti.

Nonostante i tentativi di rianimazione effettuati dai soccorritori del 118 e il trasporto urgente prima all’ospedale Vecchio Pellegrini e poi all’ospedale del Mare, la giovane non ha superato i gravi traumi riportati, tra cui un’emorragia cranica importante. La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria presso il Policlinico federiciano, in attesa degli esami autoptici che saranno cruciali per le indagini.

La polizia municipale dell’Unità Operativa Chiaia, guidata da Bruno Capuano, sta conducendo le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente, avvalendosi anche delle immagini delle telecamere di sicurezza della zona. Dai primi accertamenti, sembra che un improvviso cambio di direzione della ciclista possa aver reso inevitabile l’impatto con il camion che stava svolgendo la sua abituale raccolta di rifiuti.

L’autocarro e la bicicletta sono stati sequestrati per ulteriori analisi, mentre il conducente del camion è stato sottoposto a test per valutare il suo stato psicofisico al momento dell’incidente.

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha espresso il suo cordoglio: «Siamo profondamente addolorati per questo tragico incidente e ci stringiamo ai familiari della vittima in questo momento di grande dolore. Speriamo che le indagini possano presto chiarire le dinamiche e le eventuali responsabilità.»

Lisa Herbrich, che aveva già visitato Napoli e l’Italia per motivi di studio, era tornata in città con alcuni amici per una breve vacanza. La sua morte ha scatenato una vasta ondata di solidarietà, specialmente tra la comunità ciclistica. Luca Simeone, direttore del Napoli Bike Festival, ha sottolineato il deterioramento delle condizioni di sicurezza stradale per i soggetti più vulnerabili e ha annunciato l’intenzione di richiedere un’audizione alla Prefettura di Napoli. Inoltre, è prevista l’apposizione di una bici bianca nel luogo dell’incidente, in memoria della giovane studentessa.

Questo tragico evento riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale nelle grandi città italiane e sull’importanza di garantire un ambiente sicuro per tutti gli utenti della strada, in particolare per i ciclisti e i pedoni, frequentemente esposti a rischi elevati.

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