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Cronache

In campo anche i droni per cercare il 17enne scomparso

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Un’altra lunga giornata di ricerche, un’altra giornata costellata anche di rinnovati appelli dei famigliari, degli amici e dei compagni di classe. Tutti alla ricerca di Edoardo Galli, che ad agosto compirà 17 anni, originario di Colico, centro dell’Alto lago di Como, ma in provincia di Lecco, scomparso da giovedì scorso, quando era uscito di casa per recarsi al liceo Nervi Ferrari di Morbegno (Sondrio), nella Bassa Valtellina.

Nessuno di loro si capacita, “Ti stiamo aspettando tutti a braccia aperte, torna subito, non farti problemi, ti prego, torna, ovunque tu sia” ha detto il padre Alessandro in un videomessaggio alla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’. “Non hai idea di come stanno i nonni in questo momento – ha proseguito l’uomo con accanto la moglie – Siamo preoccupati, agitati, vieni, ci manchi tantissimo”. “Ovunque lo abbiate visto anche nel nel dubbio, fate segnalazioni il più possibile” ha chiesto ai telespettatori. A scuola Edoardo il 21 marzo non è mai arrivato. Avrebbe preso il treno da Colico verso Morbegno, per poi prenderne un altro diretto verso Milano. O almeno in quella direzione. Gli investigatori stanno esaminando le immagini delle telecamere di tutta la zona.

Le ricerche fanno capo alla Prefettura di Lecco e alla Procura ed è al vaglio una segnalazione sulla sua possibile presenza in provincia di Bergamo tra la Val Seriana e la Val Brembana Una delle ipotesi è che si sia diretto verso l’Alta Valsassina, dove in passato ha frequentato per un certo periodo l’istituto superiore alberghiero di Casargo, come ha avuto modo di dire anche il padre Alessandro Edoardo conosce e ama quei luoghi di montagna.

Ieri pomeriggio non a caso le battute in quota si sono concentrate proprio in quelle zone, attorno all’Alpe Giumello (1536 metri). Ma anche su altri monti della zona, fino al Legnone (2.610 metri), la vetta più alta della provincia di Lecco. Dall’abitazione di Colico risulterebbe mancare un sacco a pelo. E ultimamente il ragazzo avrebbe fatto ricerche in internet, in siti che indicano come riuscire a sopravvivere nei boschi. In quota intanto sono tornati il freddo e le precipitazioni, in alto anche la neve.

Il tempo stringe. Ecco perché già ieri decine di volontari e le forze dell’ordine, intese come reparti di Vigili del fuoco, Carabinieri e Soccorso alpino, hanno passato al setaccio la zona con ricerche in cui sono stati utilizzati anche termocamere e droni. “Edoardo torna, ti aspettiamo tutti con ansia” è l’invito fatto dalla preside dell’istituto Nervi Ferrari di Morbegno. E tra le piste investigative, resta anche quella diretta verso i confini a Est. Edoardo ha anche un passaporto russo, attraverso le origini della madre, viene descritto come un pacifista, e in più occasioni aveva espresso il desiderio di andare in Russia.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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