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Il pronostico di Galliani, poche le big in Superlega

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“Sono convinto che non troveranno tanti grandi club pronti ad aderire”. La sentenza della Corte di Giustizia Ue ha di fatto aperto la strada alla nascita della Superlega, ma secondo Adriano Galliani non sarà facile per A22 (la società che punta a svilupparla) allestire uno schieramento di partenza prestigioso, in grado di fare concorrenza alla Champions League. Quanto al Monza, del quale è amministratore delegato, “se mai parteciperà ad una competizione europea, sarà in tornei organizzati da Uefa e Fifa” ha assicurato il dirigente di lungo corso, amico intimo del presidente del Real Madrid Florentino Perez, uno dei principali sostenitori del nuovo format. Se lo scetticismo di Galliani – che ha vissuto gli anni d’oro del Milan in Champions al fianco di Silvio Berlusconi – era in qualche modo preventivabile, la notizia giunta dal Lussemburgo è stata accolta con freddezza da diversi altri protagonisti del calcio europeo, seppure con qualche distinguo. Il primo pensiero dell’allenatore dell’Arsenal, Mikel Arteta, va ai “tifosi ed alla loro passione.

E’ la ragione per cui questo gioco gli appartiene – ha detto il tecnico spagnolo – e dobbiamo prendercene cura”. Due anni fa i Gunners erano stati tra i primi ad aderire al progetto Superlega, ma l’ostilità dei sostenitori, unita a quella del governo inglese, li aveva convinti ad una rapida retromarcia. Stessa traiettoria del Liverpool, allenato allora come oggi da Jurgen Klopp. A suo tempo il tedesco non aveva esitato a bocciare la posizione del club. Ora, se da un lato si dice “d’accordo al 100%” sul no alla Superlega, aggiunge che la sentenza è una “scossa” per Fifa e Uefa “perché finalmente comprendiamo che non possono fare semplicemente quello che vogliono”. Per la Juventus, ultimo club ad abbandonare l’originaria cordata di 12, la faccenda resta un nervo scoperto. E si capisce quindi la diplomatica risposta di Massimiliano Allegri: “Non credo sia opportuno parlane: di queste tematiche se ne occupano il presidente Ferrero e l’ad Scanavino”.

Ieri Andrea Agnelli, all’epoca grande fautore del progetto, si era espresso con un esplicito “fino alla fine”. Nel solco della società, che con una nota aveva subito ribadito la propria contrarietà, Jose Mourinho: “Io sono l’allenatore della Roma e la posizione ufficiale della Roma è la mia”. Nonostante abbia perso l’aura da ristretto circolo per pochi eletti che aveva nella prima versione, la proposta di A22 non sembra convincere Gian Piero Gasperini, guida dell’Atalanta: “Bisognerà capire nei prossimi mesi, o anni, cosa vuol dire. Su un punto però c’è concordia: il calcio deve essere di tutti e deve basarsi sulla meritocrazia”.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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Coppa Italia: Allegri espulso al 94′, “dov’è Rocchi?”

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Un Massimiliano Allegri furioso per una punizione concessa all’Atalanta, è stato espulso al 94′ della finale di Coppa dall’arbitro Maresca. Dopo essersi strappato giacca e cravatta di dosso, Allegri ha continuato a protestare ed uscendo ha urlato più volte verso la tribuna autorità “dov’è Rocchi?”, ovvero il designatore degli arbitri.

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Napoli, terapie per Osimhen, in dubbio per la Fiorentina

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Il Napoli si è allenato questa mattina all’SSCN Konami Training Center di Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro la Fiorentina in programma venerdì allo Stadio Franchi per la 37esima giornata di Serie A (ore 20.45). La squadra ha lavorato sul campo 1 dove ha iniziato la sessione con attivazione e torello.Successivamente il gruppo è stato impegnato in seduta tecnico tattica e partitina finale.Zielinski ha svolto lavoro personalizzato in campo. Per Mario Rui lavoro personalizzato in palestra e campo. Osimhen ha fatto terapie e lavoro personalizzato in palestra. Lindstrom si è allenato in gruppo.

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