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Il Milan si blocca, la Salernitana sfiora la vittoria

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La Salernitana sfiora l’impresa contro il Milan ma alla fine porta a casa un 2-2 che comunque pesa tanto in chiave salvezza. Rallenta, invece, la squadra rossonera che riesce ad acciuffare il pari solo allo scadere. Pioli, nello stadio in cui iniziò la sua avventura da allenatore professionista, si affida al trio Pulisic, Loftus-Check, Leao alle spalle di Giroud. Pippo Inzaghi, contro il suo passato, si schiera a specchio, affidandosi a Kastanos, Candreva e Tchaouna alle spalle di Dia. L’avvio è di marca rossonera: la squadra di Pioli prova ad approfittare delle imprecisioni della Salernitana per farsi viva dalle parti di Costil. Il più ispirato è Leao che prima ci prova a giro dal vertice sinistro e, poi, calcia dai venti metri ma la sfera esce di poco alla sinistra del portiere dei campani.

La Salernitana, in campo con lo stesso modulo dei rossoneri, prova a rispondere soprattutto in contropiede. L’occasione per passare capita al 7′ a Dia che, servito da Bradaric, prova a sorprendere Maignan, bravo a deviare in angolo. Scampato il pericolo il Milan prova a cambiare passo ed i pericoli arrivano soprattutto dalle corsie esterne. Dopo qualche tentativo fallito, il gol rossonero arriva al 17′: Leao rimette al centro una punizione battuta da Reijnders, la palla sbatte prima su Giroud e si trasforma in un assist per Tomori che dal cuore dell’area di rigore batte Costil di testa. Avanti di un gol, il Milan cala di giri e la Salernitana, anche grazie alle spinta dell’Arechi riesce a riorganizzarsi ma si trova di fronte un Maignan super. Il francese prima (29′) riesce a respingere una palla deviata da Bennacer su cross di Candreva; poi dice di no a Kastanos che colpisce in spaccata da due passi, trovando la risposta di “Magic Mike”.

Ma sul corner successivo il portiere del Milan non può nulla: Candreva dalla bandierina disegna una parabola perfetta, Fazio svetta più in alto di tutti e spedisce la sfera in fondo al sacco. Il pari dà fiducia alla Salernitana che nel secondo tempo, pur perdendo Dia per infortunio, dà continuità e al 18′ trova il vantaggio. Kastanos – approfittando anche di un problema muscolare di Tomori – fa partire in contropiede Candreva che dai 25 metri calcia forte sul primo palo, Maignan si lascia sorprendere e la palla termina in fondo al sacco. Due minuti dopo i granata hanno anche la palla per il tris con Mazzocchi ma il tiro dell’esterno, diretto all’incrocio, viene salvato dal portiere francese. Il Milan impiega molto per riorganizzarsi ma nel finale riesce a riprendere la partita. Prima Costil salva per due volte su Jovic. Ma allo scadere non può nulla sul tiro a volo del serbo che sfrutta una sponda di testa di Giroud. Nel finale la squadra di Pioli ha anche la chance per vincerla ma Costil si supera e salva il risultato.

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Tennis: Djokovic non ci sarà agli Internazionali di Roma

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Novak Djokovic non sarà a Roma per gli Internazionali. Il tennista serbo ha comunicato poco fa all’ATP e alla direzione del torneo che non verrà nella Capitale dopo che risultava iscritto all’entry list del mille italiano.

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Jannik Sinner pronto al grande ritorno: il debutto al Foro Italico e la nascita della sua Fondazione

Jannik Sinner si prepara al debutto al Foro Italico dopo tre mesi di stop e lancia la sua Fondazione per sostenere giovani atleti. Il racconto di un ritorno speciale.

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Il conto alla rovescia è iniziato: Jannik Sinner si prepara a vivere una trasferta romana che si annuncia epocale. Con la sospensione di tre mesi dall’agonismo ormai agli sgoccioli, il numero uno del tennis mondiale è pronto a rimettersi in gioco, con l’esordio previsto lunedì al Foro Italico.

L’albergo di lusso scelto da Sinner dispone di un campo da tennis che gli ha permesso di non interrompere mai la preparazione. Insieme ai coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill, l’azzurro ha affinato ogni dettaglio, per arrivare pronto al debutto nella cornice più importante d’Italia. Lunedì sarà una giornata intensa: primo allenamento, conferenza stampa e partecipazione alla cerimonia per celebrare la vittoria in Coppa Davis 2024 insieme ai compagni di squadra.

«Tutto diventa piccolo con Jannik e i ragazzi del tennis italiano», ha commentato entusiasta il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, sottolineando come la presenza di Sinner abbia reso necessaria un’espansione dell’area degli Internazionali d’Italia.

Le sfide del ritorno sulla terra rossa

Mai un giocatore era stato così atteso al Foro, nemmeno un’icona come Roger Federer. Nonostante l’entusiasmo, Sinner mantiene i piedi per terra:
«Non mi aspetto un rientro facile. I primi game saranno complicati. Ma spero di ritrovare presto il ritmo partita», ha dichiarato.
Ad aiutarlo a rientrare in clima agonistico è stato Jack Draper, amico e sparring partner in questi mesi di allenamento in Francia. Anche l’ex campione americano Andy Roddick si dice fiducioso:
«Molti dimenticano che Jannik l’anno scorso è stato a un set dal battere Alcaraz al Roland Garros».

La nascita della Fondazione Jannik Sinner

Mentre si avvicina il grande momento romano, Sinner ha realizzato un sogno personale: la creazione della Fondazione Jannik Sinner, destinata a sostenere ragazzi e giovani atleti attraverso progetti educativi e sportivi.
«Lo sport mi ha insegnato disciplina, resilienza e coraggio. Voglio condividere queste lezioni», ha spiegato.
La Fondazione, no profit, vanta un board di grande prestigio: tra gli altri, Stefano Domenicali, presidente della Formula 1, e Luca Maestri, vicepresidente e CFO di Apple. La direzione operativa è affidata a Christina Tauber.

Sinner non si limita a vincere sul campo: sta costruendo un’eredità capace di ispirare dentro e fuori dallo sport.


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Jannik Sinner pronto per il Foro Italico: ritorno in campo e nascita della sua Fondazione

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Jannik Sinner si prepara al debutto al Foro Italico dopo tre mesi di stop e lancia la sua Fondazione per sostenere giovani atleti. Il racconto di un ritorno speciale.

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Foto di Jannik Sinner durante un allenamento o una immagine ufficiale di presentazione della Fondazione, meglio se con una racchetta in mano e un sorriso fiducioso.


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L’Udinese rallenta la corsa Champions del Bologna

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La corsa Champions del Bologna rallenta a Udine, dove i padroni di casa muovono di nuovo la classifica grazie a uno 0-0 dopo cinque sconfitte consecutive. Per la truppa di Vincenzo Italiano una gara sottotono, imbrigliati da Runjaic, che ha soffocato tutte le fonti di gioco dei felsinei. Resta il rammarico per gli ospiti per la palla gol sciupata allo scadere da Orsolini, che una settimana dopo il gol-vittoria all’Inter non si ripete e getta alle ortiche due punti con una zuccata a lato a un metro dalla porta. L’allenatore tedesco dei friulani è ancora orfano del bomber Lucca e di capitan Thauvin e con loro di gran parte dei gol e degli assist della squadra in stagione.

Li rimpiazza con Davis come centroboa e con Ekkelenkamp a ruotargli attorno. Niccolini – Italiano è in tribuna, squalificato – deve rinunciare all’infortunato Ndoye e sceglie Dominguez nel trio di assaltatori alle spalle di Dallinga. Pronti, via e proprio Davis al 2′ spacca la traversa con una conclusione di sinistro dal limite che Skorupski può solo guardare. L’Udinese è più intraprendente e al 23′ Payero recupera palla e si invola: la sua conclusione è deviata in angolo dal portiere ma sulla sinistra c’era Kamara liberissimo, ignorato. Bisogna attendere il 32′ per la prima chance rossoblù: Miranda vede l’inserimento di Dallinga alle spalle della difesa, ma Okoye è tempestivo, in uscita bassa, e sventa il pericolo: sul rimpallo Freuler non ci arriva di testa. L’Udinese perde Ekkelenkamp per infortunio: dentro Modesto in un ruolo per lui inedito ed ennesima bocciatura per Pafundi e Sanchez, che non vengono scelti nemmeno con la moria di compagni di reparto.

La frazione si chiude allo stesso modo di com’era iniziata: al 45′ serpentina di Davis e sinistro velenoso che finisce a fil di palo solo per una provvidenziale deviazione di Beukema. Italiano – via smartphone – lascia negli spogliatoi uno spento Aebischer per proporre la fisicità di Pobega. L’Udinese ci prova al 7′ su punizione dal limite conquistata da Payero per fallo di Beukema, che rimedia il primo giallo della stagione nonostante le ben 32 presenze e il ruolo strategico al centro della difesa. Il tiro a giro dell’argentino fa venire i brividi a Skorupski, ma si spegne di poco sul fondo. Il Bologna non punge e allora c’è spazio per gli incursori Fabbian e Cambiaghi per Dominguez e Odgaard.

Al 22′ gli ospiti pareggiano il conto dei legni: è Orsolini a disegnare una parabola favolosa con una punizione dal limite. Okoye può solo sperare. E la sorte lo aiuta. Uno stremato Davis lascia il posto a Iker Bravo, mentre Niccolini prova anche la carta Castro per Dallinga. Al 44′ è ancora Orsolini ad avere il match point: stavolta, come detto, il bomber del Bologna si divora un gol fatto, spedendo incredibilmente a lato il colpo di testa in tuffo dopo la spizzata di Castro. Nell’ ultimo minuto di recupero, una punizione di Lovric – entrato da poco per Payero – costringe Skorupski a una respinta bassa, su cui non arriva alcun attaccante bianconero per la ribattuta. Resta un pareggio a reti bianche che lascia l’amaro in bocca per i mille rossoblù accorsi a Udine.

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