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Il fondatore di Alibabà Jack Ma va in pensione a 54 anni, vuole fare il filantropo

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 Il 10 settembre il signor Ma Yun o se vi piace di più Jack Ma, nato ad Hangzhou in Cina, compirà 54 anni e andrà in pensione.  Il fondatore e presidente esecutivo di Alibaba, colosso dell’e-commerce cinese il cui valore di mercato si aggira intorno ai 400 miliardi di dollari ha detto che è stanco, vuole godersi quel che gli resta da vivere. La rivelazione l’ha fatta al giornalista del “New York Times” che lo intervistava. Vuole dedicarsi alla filantropia, concentrarsi sulla sua fondazione per il sostegno all’istruzione e quindi lascia la carica. Certo, resterà nel consiglio d’amministrazione di Alibabà, sarà sempre fonte privilegiata di ispirazione per chi guiderà il colosso delle vendite on line, ma non sarà più formalmente il Ceo (Chief executive officer), che guiderà Alibaba Group Holding Ltd verso nuove frontiere, compresa la straordinaria quotazione a Wall Street.

Jack Ma fondò Alibaba nel 1999, a 25 anni, dopo la laurea alla Normale di Hangzhou, in una stanzetta di casa sua. Si è sempre definito un “imprenditore casuale”, perché ebbe l’intuizione che si poteva fare business online quando da ragazzo cercava una birra. Che si sarebbe ritirato giovane l’ha detto più volte. Lui ha dato tanto ad Alibabà “ora voglio  godermi la vita come Forrest Gump, non voglio morire in ufficio, meglio morire in spiaggia, sotto un ombrellone”. E con 40 miliardi di dollari di fortuna personale Jack Ma potrebbe comperarsi chilometri e chilometri di spiagge, ma ha in mente di dedicarsi alla fondazione per l’istruzione nelle aree rurali della Cina. Il suo modello di filantropia è quello di Bill Gates: “Ci sono molte cose che posso imparare dal fondatore di Microsoft, non potrò mai essere ricco come lui, ma c’è una cosa che posso fare meglio di lui: ritirarmi prima”.

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L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

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Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

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Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

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C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

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Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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