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Economia

“Il Fisco è un calvario per i cittadini, anche questo condono farà felici certi contribuenti e ne stangherà altri”

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Angelo Pisani.

Viviamo in un Paese dove milioni di cittadini e contribuenti, nonostante varie riforme, rateizzazioni e rottamazioni, la politica promette e loro sono ancora strozzati ed angosciati da ipoteche, fermi e pignoramenti che il fisco non cancella ed usa strumentalmente, per tenere tutti sottomessi ed in depressione, fino al saldo dell’ultimo centesimo. In questo Paese oggi arriva una nuova legge che in tema di riscossione, a dispetto di qualche pillola di ossigeno per il sistema economico, vince il nobel della discriminazione e dell’ingiustizia premiando con agevolazioni solo i piccolissimi debitori come se chi, imprenditore o professionista, la leva dell’economia sociale e produttiva per il rilancio del paese, per motivi rilevanti e vari ha un debito superiore a 100mila euro,  ossia da 105 mila euro in su, sia un terrorista o un malato da eliminare, non meritevole di aiuti.
Per non parlare del bluff e del marketing populista sulle mini cartelle fino al 2010 che non prevede la immediata eliminazione delle corrispettive ipoteche, pignoramenti e fermi che portano al suicidio tanta gente. Non si sa quando saranno cancellate e come. In realtà tutte pretese già prescritte e illegittime non più esigibili e rappresentanti piccoli tumori per i malcapitati contribuenti, che nel caso in passato abbiano osato difendersi ora rischiano anche di rimetterci le spese legali per la cessata materia del contendere per la quale non si rispetteranno i loro diritti , né il principio della soccombenza virtuale del fisco.

La gente è stanca e se si vogliono evitare ulteriori tragedie e fallimenti non si può giocare con i cittadini che secondo la Costituzione sono tutti uguali anche dinanzi alla legge. I politici di turno non possono trattare bene il figlio ed ammazzare chi viene considerato figliastro, anche perché se è giusto e conveniente salvare il popolo che poi va a votare è altrettanto doveroso e legittimo aiutare anche imprenditori e professionisti che per il rispettivo livello, investimenti  e responsabilità possono aver maturato un debito maggiore dell’operaio di turno ma rappresentano anche quella leva che manda avanti il Paese e semina ogni giorno per lo sviluppo economico e sociale del sistema Italia .
In poche parole non serve a nulla salvare il contadino se poi il proprietario terriero viene sotterrato nella terra che così non sarà più fertile e non darà più frutti.
In ultimo ora occorre fare in fretta, non basta promettere lo sgravio delle cartelle fino al 2010, si devono subito cancellare senza obbligare i cittadini a calvari pericolosissimi tutte le procedure di riscossioni insensate e illegittime, ipoteche, fermi e pignoramenti causa di stress e limitazioni infernali anche nel circuito bancario da sempre alleato del fisco cattivo e chiarire urgentemente con decreti e regolamenti i termini della nuova definizione fiscale per evitare le solite speculazioni e truffe degli sciacalli di turno ai danni di tanti assetati di  giustizia fiscale. Ma soprattutto occorre fare chiarezza tra tanta confusione che chi fa impresa e lavora soprattutto per la tenuta del Paese non si può permettere salvo rischiare il fallimento.

Da stamattina tantissimi cittadini e associati mi chiedono: ed ora che cosa si fa? Quando sarò libero? Avvocato ma io rientro nella riforma o sono diverso dal disoccupato di turno che non fa impresa e non corre rischi?

Quindi ho deciso di assistere e spiegare a tutti i nuovi termini e modalità della cosi detta pace fiscale con una diretta facebook tutte le sere dalle 21 alle 22 anche per raccogliere testimonianze ed aiutare la gente a capire come salvarsi dal solito e noto disastro fiscale di turno.

Allora se hai problemi con la ex Equitalia e7o con il fisco, se sei un imprenditore o professionista stretto dalla morsa delle cartelle esattoriali e delle procedure di riscossione esecutiva che in un Paese normale andrebbero sospese e non accelerate come sta avvenendo in Italia mentre si promette pace e serenità, se chiedi chiarezza su Pace Fiscale, Rottamazione Ter e su come annullare concretamente cartelle esattoriali, ipoteche, pignoramenti e fermi amministrativi prima di assumere decisioni affrettate e di ascoltare consigli inadeguati partecipa ai nostri confronti live sulla mia pagina facebook durante i quali affronteremo nello specifico questi temi.

Dopo tante battaglie ed iniziative per eliminare le ingiuste cartelle e odiose  procedure di Equitalia, che ancora oggi mortificano i contribuenti e che con forza dobbiamo pretendere di far sospendere subito nelle more delle definizioni al fine di cancellarle ad horas  per liberare i contribuenti e dar respiro all’economia, per fare un po’ di chiarezza e rispondere a tutte le vostre richieste ho deciso di organizzare questo appuntamento gratuito tentando di dare le opportune risposte ai veri problemi e di liberare i malcapitati cittadini dai vincoli fiscali per poter rilanciare il proprio business, ritrovare serenità in famiglia e lasciar dietro le preoccupazioni ed incubi della macchina ex Equitalia. Il consiglio principale di fronte a tanto populismo e confusione è di fermarsi un momento prima di pagare tutto (anche il non dovuto) cercando nella legge le opportune e corrispondenti soluzioni al proprio caso specifico.
Mi permetto di dare a tutti 2 consigli preliminari, prima di decidere di andare a pagare per togliersi ogni pensiero .
Il primo è di sincerarsi di pagare solo somme dovute e il secondo è di pensare come poter pagare tutto senza incorre in decadenze o esclusioni .

Ovviamente per tanti contribuenti questo è un momento delicato sia per l’azienda che per la famiglia che per la vita perché si deve scegliere cosa fare. Il primo suggerimento è di fermarsi un attimo e ragionare, chiedendo giuste informazioni e facendosi assistere ed accompagnare nell’uscita dal tunnel fiscale da idonei e corretti professionisti .

Anche nuova forma di Rottamazione  ha vincoli ben precisi: mai saltare o ritardare una scadenza e pagare tutto il debito salvo uno sconto di sanzioni ed interessi ma spesso il debito imposto non è mai verificato e si pagano nel mucchio anche somme prescritte o annullabili con sentenze dei Giudici.
Il nostro compito principale è verificare l’operato dell’Ente Riscossore e difendere  contribuenti, professionisti ed imprenditori andando ad analizzare il reale debito da saldare, cartella per cartella, eliminare le ipoteche, le intimazioni di pagamento, i fermi amministrativi e le vecchie rateizzazioni/rottamazioni, intervenendo in tempo e con professionalità al fine di ottenere l’annullamento delle imposizioni fiscali che, spesso, raggiunge somme del 60, 70 o arriva anche alla totale cancellazione di pretese ingiuste e illegittime.
           

Angelo Pisani è avvocato, esperto in diritto tributario e fiscale, presidente di NoiConsumatori

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Neva punta sull’innovazione con due fondi da 500 milioni

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Neva Sgr, la società di venture capital del gruppo Intesa Sanpaolo, raggiunge gli obiettivi con un anno di anticipo e lancia due nuovi fondi con una capacità di investimento di 500 milioni di euro. La vita di Neva è “già piena di successi. Visti i risultati ottenuti, siamo convinti che sia arrivato il momento di crescere ancora”, afferma Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo. I nuovi fondi Neva II e Neva II Italia, dedicati a investimenti in società che si impegnano a fornire soluzioni di business a problemi globali, avranno una capacità raddoppiata rispetto ai 250 milioni di euro dei fondi Neva First. In quattro anni di attività “siamo diventati un punto di riferimento non solo in Italia per il venture capital dedicato all’innovazione”, spiega il presidente Luca Remmert.

Risultati ottenuti anche grazie al supporto di Intesa Sanpaolo e alla collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center. Per presentare, oltre ai due nuovi fondi, i risultati conseguiti negli ultimi quattro anni e le prospettive di crescita, la società di venture capital di Intesa Sanpaolo, ha riunito alle Officine grandi riparazioni di Torino una platea di investitori istituzionali, esperti, imprenditori e startupper da tutta Italia e da numerosi altri Paesi, Stati Uniti in testa. Per i nuovi fondi sono stati fissato importanti obiettivi. Neva II punta a una raccolta finale di circa 400 milioni di euro, da investire nelle migliori aziende emergenti altamente innovative a livello mondiale, mentre Neva II Italia prevede di raccogliere 100 milioni di euro da riservare alle realtà italiane. Entrambi i fondi concentreranno l’attenzione su società che operano principalmente nei settori delle scienze della vita, la transizione energetica, la trasformazione digitale, la produzione manifatturiera di nuova generazione e l’aerospazio.

Neva ha deciso di costruire un fondo da 500 milioni perchè “ci presentiamo come un partner robusto solido e consistente”, afferma Mario Costantini, amministratore delegato e direttore generale. In particolare con Neva II Italia “consentiremo – aggiunge – ai fondi pensione, casse di previdenza e fondazioni bancarie di poter entrare in questo mercato”. Grande soddisfazione per le attività svolte negli ultimi quattro anni. Dall’agosto del 2020, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia nei primi due anni, Neva ha raggiunto in anticipo gli obiettivi prefissati, arrivando a investire con i suoi primi tre fondi circa 170 milioni di euro in oltre 40 società altamente innovative e in forte crescita.

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Salone nautico Genova, più spazi e mille barche per 64^ edizione

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– Ci sono tutti i grandi marchi della nautica, e anche molti nuovi, a presentare gli ultimi modelli dei più innovativi, performanti, eleganti e anche sostenibili yacht, barche a vela e imbarcazioni di ogni taglia e tipologia. Il Salone Nautico internazionale di Genova, arrivato alla 64 esima edizione aprirà i battenti domani, fino al 24 settembre, con più spazi rispetto all’edizione precedente e un “contenitore” più completo, grazie all’avanzamento dei lavori del Waterfront di levante di Genova, progettato dall’architetto Renzo Piano, anche se resta ancora un pezzo di cantiere: il nuovo ingresso nel “vecchio” Palasport ristrutturato, le barche esposte anche nel canale che circonda per intero l’isola del Padiglione Blu.

Al di là della cornice, a testimoniare l’importanza del Salone Nautico di Genova, che conferma la sua vocazione multispecialistica, dagli yacht e superyacht ai fuoribordo, la vela, la componentistica e gli accessori, ci sono i numeri della rassegna: 1.052 brand, 1.030 imbarcazioni esposte, 220 mila metri quadrati di esposizione fra terra e acqua, 100 novità con 30 première, 23 espositori esteri in più dell’anno scorso nel solo settore della produzione. E ancora, più biglietti venduti online rispetto all’anno scorso, la presenza del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini e di Nello Musumeci ministro delle Politiche del mare, a testimoniare l’importanza del settore per l’economia, più il presidente del Senato Ignazio La Russa.

Il fatturato nazionale della nautica da diporto è cresciuto ancora a doppia cifra, con una corsa che continua ininterrotta da 7 anni, e conferma la leadership globale nella produzione italiana di superyacht che nel 2023 ha registrato +21% rispetto all’anno precedente detenendo il 51% degli ordini globali. Una crescita all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità, nei materiali, nelle propulsioni, nelle tecnologie, che vuole diventare una bandiera anche della manifestazione, con il Nautico che punta alla certificazione Iso 20121per l’organizzazione di eventi sostenibili. Moltissime le novità in tutti i settori.

Nel segmento degli yacht e superyacht, al Salone ci saranno fra gli altri l’Amer 120 (35,50 metri) di Amer Yachts, dotato di un sistema catalitico che riduce le emissioni, l’Exuma 35 (35,20 metri) di Maiora, dotato di una terrazza di oltre 130 metri quadrati, e il Sanlorenzo SL86A (26,60 metri) che con l’organizzazione asimmetrica del ponte ha rivoluzionato il mondo dello yachting.

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Inflazione turistica, continua la salita dei prezzi

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Se nell’estate 2024 si registrerà un record di turisti stranieri in Italia – secondo l’ultimo calcolo di Cna Turismo sono stati oltre 32 milioni -, di certo sono state evidenti anche le difficoltà degli italiani, presi nella morsa del caro-prezzi. Lo confermano anche le stime di Demoskopika che ad agosto registra un tasso di inflazione turistica in aumento dell’1,0% su base mensile e del 4,6% su base annua (da 4,1% del mese precedente).

Crescono su base tendenziale i prezzi di pacchetti vacanza (da 19,5% a 23,2%), servizi ricettivi e ristorazione (da 4,3% a 4,4%). Riprende la crescita tendenziale dei servizi di trasporto (da -2,2% a +0,4%). Stabili i servizi ricreativi e culturali (3,8%). Sul versante congiunturale si registra un incremento più che significativo per i servizi di trasporto, pari al 7,8% rispetto a luglio. Al rialzo principalmente trasporto marittimo (+33,8%) e aereo passeggeri (+16,3%). Il differenziale inflazionistico, in termini tendenziali, tra l’indice generale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) e quello turistico (Nict) cresce in modo significativo portandosi a 3,5 punti percentuali (dai 2,9 di luglio 2024).

L’inflazione turistica acquisita per il 2024 è pari al 4,9%. Tra i primi cinque sistemi regionali a registrare l’inflazione turistica più elevata si collocano Abruzzo (6,5%), Liguria (6,5%), Valle d’Aosta (5,8%), Puglia (5,6%) e Trentino Alto Adige (5,3%). Sul versante opposto la dinamica dei prezzi più contenuta si registra prevalentemente nelle seguenti regioni: Lazio (3,8%), Basilicata (3,6%), Molise (3,6%) e Sicilia (3,4%). In base alle stime di Demoskopika, infine, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo turistico (Ipcat) per l’Italia, sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo, registra a luglio un ritmo di crescita su base annua del 4,2% a fronte di un 4,6% dell’Unione Europea. Una dinamica dei prezzi del “paniere turistico” che colloca il belpaese al terzo posto preceduto soltanto da Portogallo (2,4%) e Francia (2,7%). Sul, versante opposto, a presentare, infine, un andamento dell’inflazione turistica più elevato dell’Italia le rimanenti destinazioni osservate: Polonia (6,8%), Grecia (6,8%), Paesi Bassi (6,1%), Austria (5,5%), Germania (4,9%), Svezia (4,7%) e Spagna (4,4%).

Conferma l’allarme il Codacons: il 45% degli italiani, circa 27 milioni di cittadini, secondo l’associazione, non si è concesso tra giugno e settembre una vacanza, e per la metà di questi il caro-prezzi nel settore turistico è la causa di rinuncia alle partenze. Nel 2019 la percentuale di chi rinunciava alle vacanze estive si attestava al 39%, oggi raggiunge il 45% – analizza il Codacons – e questo significa che rispetto al periodo pre-Covid è aumentato di 3,6 milioni il numero di italiani che non si concede una villeggiatura. Alla base di tale trend negativo il caro-prezzi che ha colpito il comparto turistico: non a caso più di un cittadino su due, il 55% di chi non parte, motiva tale decisione con l’impossibilità di affrontare le spese legate a una vacanza.

Ed effettivamente a parità di notti fuori casa e di beni e servizi acquistati, la spesa pro-capite di chi va in vacanza tra giugno e settembre (tra viaggio, alloggi, cibo e servizi vari) è salita in 5 anni del 26,3%, passando da una media di 950 euro del 2019 ai circa 1.200 euro del 2024, con un incremento di circa 250 euro a persona – stima il Codacons. “Tutti i numeri sul turismo confermano purtroppo i nostri allarmi circa la stangata che ha colpito le vacanze estive degli italiani – afferma il presidente Carlo Rienzi – Rincari del tutto ingiustificati dovuti unicamente alla ripresa del turismo nel nostro Paese e alla crescita delle presenze di visitatori stranieri, che hanno portato gli operatori del settore a ritoccare al rialzo i listini”.

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