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Cronache

I fratelli Marco e Gabriele Bianchi e Mario Pincarelli vogliono l’isolamento, temono ritorsioni in cella

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Ora il branco teme la vendetta in carcere dove i detenuti hanno un loro codice particolarmente duro con chi e’ accusato di crimini efferati e feroci. Ed efferata e atroce e’ stata la morte di Willy Monteiro Duarte. E cosi’ per timore di eventuali ritorsioni in cella i fratelli Marco e Gabriele Bianchi e Mario Pincarelli, arrestati per l’omicidio di Willy, hanno chiesto tramite i legali di essere posti nel reparto protetto del carcere di Rebibbia per motivi di sicurezza. La notizia e’ confermata dal garante dei deteniti del Lazio, Stefano Anastasia. I tre in questo momento si trovano, come tutti i neodetenuti, in regime di isolamento in base alle normative anticovid. Hanno chiesto pero’ che al termine dei giorni di quarantena possano avere un regime di protezione all’interno del penitenziario romano. Il timore di ritorsioni e vendette e’ nato anche perche’ nei giorni scorsi erano arrivate minacce di morte, anche via social o attraverso telefonate minatorie, sia ai parenti degli arrestati che ai difensori. Un’escalation di insulti e minacce che non ha risparmiato neanche la madre dei fratelli Bianchi e la compagna di uno dei due, Silvia Ladaga. Intanto vanno avanti le indagini per stabilire con certezza responsabilita’ e l’eventuale coinvolgimento di altri giovani nelle fasi soprattutto successive all’omicidio, ovvero ai presunti complici del branco. Anche per questo i telefoni del quattro (un altro giovane Francesco Belleggia e’ ai domiciliari) sono passati al setaccio: potrebbero “parlare” e fornire elementi utili agli inquirenti anche per cristallizzare ulteriormente le posizioni degli arrestati che, dopo la riformulazione dell’accusa in omicidio volontario, rischiano l’ergastolo. Nel fascicolo di indagine sono stati acquisiti i precedenti dei Bianchi, tre per Gabriele per lesioni e porto d’armi e cinque, tutti per lesioni personali, per Marco. Un passato da picchiatori con uno stile di vita molto ostentato e, forse, poco compatibile con quello di proprietari di un banco frutta.In questo senso vanno avanti le indagini patrimoniali attivate dalla Guardia di Finanza attivate dopo la morte di Willy. Dagli accertamento sarebbe emerso che il padre di Marco e Gabriele, Ruggero Bianchi percepiva il reddito di cittadinanza, e verifiche si stanno attivando su tutti e quattro i figli che comunque avevano un tenore di vita agiato. Soprattutto Marco e Gabriele ufficialmente nullatenenti e con un banco di frutta aperto da poco. Infine la prossima settimana l’avvocato dei Bianchi e Pincarelli, Massimiliano Pica, decidera’ se presentare istanza al tribunale del Riesame mentre dal canto suo l’avvocato di Belleggia, Vito Perugini, ha reso noto che non presentera’ ricorso sulla decisione del gip che ha posto ai domiciliari il suo assistito. Una rimodulazione della detenzione arrivata dopo che Belleggia al gip ha detto di avere visto Marco e Gabriele Bianchi colpire ripetutamente Willy Monteiro Duarte anche quando era gia’ a terra.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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