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Giro: Nibali chiude carriera a fine anno, ho dato tanto

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Il mare e la luce della sua Messina, dove e’ arrivato al termine della quinta tappa del Giro d’Italia, hanno dato a Vincenzo Nibali la forza per annunciare che a fine stagione con tutta probabilita’ mettera’ fine ad una carriera esaltante. Una dichiarazione che era nell’aria ma che non ha mancato di commuoverlo mentre la pronunciava ai microfoni della Rai, poco dopo essere sceso di sella: “Aspettavo questa tappa da qualche anno. Proprio nella terra dove sono nato e ho iniziato a pedalare volevo annunciare che questo sara’ il mio ultimo Giro d’Italia e che probabilmente mi ritirero’ a fine anno”, ha detto lo Squalo tra le lacrime, mentre poco piu’ in la’ venivano premiati il vincitore in volata della tappa odierna, il francese Arnaud Demare, e lo spagnolo Juan Pedro Lopez, che ha conservato la maglia rosa conquistata ieri. Non e’ un sipario che si abbassa, perche’ il Giro e la stagione sono ancora lunghi, ma ormai sulla soglia dei 38 anni, che compira’ a novembre, Nibali ha preso atto di aver dato e avuto quasi tutto il possibile in una carriera da professionista cominciata nel 2005 e che lo ha visto trionfare due volte nella corsa rosa (2013 e 2016) e una volta al Tour de France (2014) e alla Vuelta (2010), oltre a due Giri di Lombardia e una Milano-Sanremo, un palmares che condivide con pochissimi altri campioni del pedale. Poche le recriminazioni, anche se resta la rabbia per quella caduta che ai Giochi di Rio ha cancellato il sogno dell’oro olimpico. “Ho raccolto davvero tantissimo nella mia carriera, ho cercato di fare il meglio fino ad ora – ha detto Nibali, guardando alcune immagini delle sue vittorie -. Sono emozionato, qui e’ iniziata la mia storia, con le prime corse in Sicilia, che poi ho lasciato a 15 anni. Ho dato tantissimo al ciclismo e forse e’ arrivato il momento di poter restituire un po’ quello che ho sottratto alla famiglia, agli amici, a tutto quello che ho sacrificato per le due ruote”. Intanto, pero’, il Giro continua e dopo la brutta giornata di ieri, quando lui e la sua Astana hanno accusato vari minuti di ritardo al traguardo sull’Etna, Nibali non e’ per nulla rassegnato e ha promesso di “inventare qualcosa nelle prossime settimane. Vedremo se c’e’ spazio per puntare alle tappe o alla classifica”. E’ quello che tutti i tifosi hanno imparato ad aspettarsi da un campione che all’Italia del ciclismo manchera’ molto, specie in un momento di non grande gloria almeno per il settore maschile. Lo Squalo e’ sempre stato capace di entusiasmare, con la sua classe ma anche la sua modestia, guadagnandosi grande rispetto anche tra i tanti avversari che ha affrontato in 18 anni di professionismo. Asciugate le lacrime, stretto nell’affetto dei concittadini e dei tanti amici nella carovana, Nibali domani attraversera’ lo Stretto e tornera’ in sella per la sesta tappa, 190 km con partenza da Palmi ed arrivo a Scalea. Un’altra frazione favorevole ai velocisti e che potrebbe dare una chance agli italiani, che oggi si sono fatti vedere in volata con Giacomo Nizzolo terzo al traguardo, Davide Ballerini quinto e Simone Consonni decimo.

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Juve solo pari a Bologna, manca lo scatto Champions

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Il Dall’Ara resiste e non cade. Ma resiste e non cade anche il tabù Juventus. L’attesa di una vittoria interna dei rossoblù contro i bianconeri è iniziata 27 anni fa e continua: lo spareggio per il quarto posto tra la squadra di Italiano e quella di Tudor finisce senza vincitori nè vinti: a Thuram risponde Freuler, i bianconeri non riescono a difendere un vantaggio arrivato grazie a un’indecisione di Skorupski, mentre il Bologna si conferma squadra che non molla, squadra che ha rimediato più punti da situazioni di svantaggio, ma non completa la rimonta.

Il pareggio vale doppio per la Juventus, che soffre e rischia di perderla nel recupero: anche perché significa difendere il quarto posto, seppur raggiunta a quota 63 da Roma e Lazio. Punto amaro per il Bologna, che scivola al settimo posto, fuori dall’Europa, ma a un solo punto di distanza dalle concorrenti. Per la squadra di Italiano l’Europa è ora obiettivo da raggiungere di rincorsa o attraverso la Coppa Italia, comunque in salita calendario alla mano (Milan e Fiorentina in trasferta e Genoa in casa)Per la Juventus, invece, altro scontro direttoin casa della Lazio, prima di un finale sulla carta in discesa con Udinese e Venezia.

La Juventus colpisce a freddo: Cambiaso ci prova al secondo minuto, sugli sviluppi di corner, ma Beukema mura il tentativo. I rossoblù non colgono il campanello d’allarme e al nono la squadra di Tudor passa con la complicità di Skorupski: McKennie anticipa Freuler in mediana, attiva Cambiaso che trova Thuram al limite: il tiro è centrale, ma Skorupski si lascia scappare il pallone sotto la mano sinistra. Il Bologna subisce il colpo e non reagisce, il match si mette su binari utili alla Juventus, che trova occasioni in contropiede sull’asse Cambiaso-Thuram-Kolo MuaniArrivano le occasioni anche per Kolo Muani. Per il francese però non è serata. Allora è Orsolini a caricarsi il Bologna sulle spalle: al 26 tenta il gol olimpico da corner, ma Di Gregorio è reattivo. Alla 30′, l’episodio che infiamma il Dall’Ara: contatto in area tra Freuler e McKennie, ma Doveri sorvola, mentre su altro corneri di Orsolini Locatelli sfiora l’autorete di testa.

Il Bologna prende campo ma non sfonda e si arriva all’intervallo sullo 0-1, anche perché Gonzalez segna il 2-0 sulla spizzata di Kolo Muani ma è in netto fuorigioco. Lo è pure al quinto della ripresa Cambiaso: altro gol annullato. La ripresa si sviluppa sui binari di fine primo tempo. La Juventus lascia il pallino del gioco ai rossoblù, si arrocca dietro senza rinunciare a ripartire. Crea mischie e qualche pericolo su piazzati, ma su azione fatica, come le capita con continuità da quando Castro si è infortunato nell’ultima sosta delle nazionali. Non a caso ci pensa un centrocampista a siglare la parità: è Freuler, che sempre al nono, ma della ripresa, sfrutta la torre di Dallinga su cross di Cambiaghi per bruciare Thuram e siglare l’1-1, complice una deviazione di Veiga. Il Bologna sale di colpi e ha pure le occasioni per provare a vincerla alla fine, con Cambiaghi e Ferguson, ma non va. Finisce in parità, per Champions ed Europa ci sono 4 squadre in un punto a tre giornate dalla fine.

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Tifoso picchiato davanti al figlio durante protesta tifosi Bari

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Un uomo viene picchiato selvaggiamente da altre persone mentre un bambino, a quanto si apprende suo figlio, piange disperato e poi viene preso in braccio e allontanato da alcuni presenti fino all’arrivo della polizia che tenta di fermare il linciaggio. E’ quanto si vede in un video diventato virale e che ha immortalato quanto accaduto oggi all’esterno dello stadio di Bari durante la partita con il Pisa vinta dai padroni di casa per 1-0. Il pestaggio sarebbe avvenuto durante la contestazione che hanno inscenato gli ultras del Bari al 25′ del primo tempo, dopo avere abbandonato la curva Nord ed essersi radunati all’esterno del San Nicola. L’uomo, un tifoso del Bari, sarebbe stato picchiato da altri sostenitori dei biancorossi perché voleva tornare nello stadio a prendere lo zainetto del figlio.

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Gasperini litiga con un giornalista e lancia taccuino

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Qualche attimo di tensione in sala stampa all’U-Power Stadium di Monza. Al termine della conferenza stampa di fine gara, vinta 4-0 dai nerazzurri, l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini ha avuto un acceso battibecco con un giornalista bergamasco: tra i due, a causa di alcuni pregressi, sono volate parole grosse con i toni che all’improvviso si sono alzati, rendendo necessario l’intervento di alcuni addetti ai lavori presenti nella sala conferenze. In risposta alle parole di Gasperini, il giornalista ha invitato il tecnico “a non fare il fenomeno”. Frase non gradita all’allenatore dell’Atalanta che ha così perso le staffe, cercando di avvicinarsi al cronista e lanciandogli contro un taccuino che era appoggiato su un tavolo nelle vicinanze.

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