Giro d’Italia, la tappa di Napoli – Procida Capitale Italiana della Cultura del 14 maggio: firmato il Protocollo d’Intesa
È stato sottoscritto questa mattina dal Sindaco della Città Metropolitana di Napoli e dai Sindaci dei Comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto e Giugliano un documento per la migliore riuscita del programma che porterà la corsa rosa sulle strade del capoluogo e dei comuni flegrei il prossimo sabato 14 maggio, per l’ottava tappa della 105ª edizione del Giro. Una tappa che prevede un percorso da ripetere 4 volte, per un totale di 153 km, e che vedrà l’arrivo sul lungomare di via Caracciolo. Manfredi: “Una vetrina importante per la città e per tutta l’area flegrea, e un omaggio a Procida Capitale”
Entra nel vivo l’organizzazione della tappa del Giro d’Italia che si svolgerà a Napoli e nell’area flegrea il prossimo sabato 14 maggio, per celebrare Procida Capitale della Cultura 2022.
È stato sottoscritto oggi il Protocollo d’intesa che stabilisce ruoli e rapporti che la Città Metropolitana e i Comuni di Napoli, Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto e Giugliano dovranno svolgere per la migliore riuscita del programma che porterà la corsa rosa sulle strade del capoluogo e dei comuni flegrei per l’ottava tappa della 105ª edizione del Giro, l’unica che si svolgerà in Campania.
A firmare il documento il Sindaco della Città Metropolitana e del Comune di Napoli, Gaetano Manfredi, e i Sindaci dei Comuni di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, Monte di Procida, Giuseppe Pugliese, Quarto, Antonio Sabino, Giugliano, Nicola Pirozzi, e l’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Pozzuoli, Stefania De Fraia, alla presenza del Presidente del Consiglio comunale di Procida, Giovanni Villani.
In virtù dell’intesa, la Città Metropolitana ha assunto l’impegno di coprire economicamente le spese necessarie per ospitare la tappa – pari a 244mila euro, già stanziati – e a dare il più ampio risalto alla manifestazione ciclistica attraverso i propri canali social e il portale istituzionale, dove verrà allestita una apposita sezione, acquisendo anche materiali di comunicazione dai comuni interessati al fine di diffondere un’immagine coordinata dell’area flegrea e metropolitana tutta. L’Ente di piazza Matteotti si è impegnato, altresì, a impiegare il Corpo di Polizia Metropolitana per le attività di supporto e a intervenire nei tratti stradali di propria competenza per tutte le attività manutentive e di controllo richieste dall’organizzazione della manifestazione ciclistica.
Il Comune di Napoli ha assunto il ruolo di capofila, per cui si occuperà di tutti gli aspetti amministrativi con RCS, la società editrice, tra gli altri, della Gazzetta dello Sport che organizza il Giro, e ha già provveduto – con un impegno di 225mila euro – a predisporre la sistemazione delle strade che saranno attraversate dalla corsa. Il capoluogo parteciperà, inoltre, alla promozione dell’evento insieme agli altri Comuni, che hanno assunto su di sé, dal canto loro, tutti gli oneri di competenza territoriale derivanti dalla manifestazione.
Perché ospitare una Tappa del Giro nella Città Metropolitana di Napoli
Il Giro d’Italia – gara ciclistica professionistica nata nel 1909 – è una manifestazione sportiva di grande importanza nazionale ed internazionale che coinvolge ciclisti e squadre da tutto il mondo ed è seguita da milioni di tifosi e appassionati e dalle principali testate giornalistiche e televisive. La copertura televisiva dell’evento, così come, più in generale, il ritorno mediatico della manifestazione, sono di enorme interesse per la Città Metropolitana di Napoli che ha nel turismo una delle principali risorse economico-occupazionali. L’organizzazione garantisce anche la realizzazione di 18 mini-documentari da 5 minuti ciascuno da mandare in onda sui principali canali social e tv.
“La tappa del Giro d’Italia nel 2022 a Napoli – ha affermato il Sindaco Metropolitano, Gaetano Manfredi, in seguito alla firma del Protocollo – è un evento dallo straordinario valore sportivo, ma anche sociale. Vivere insieme al pubblico questa manifestazione dopo 9 anni di assenza, con la bellezza del nostro Golfo a fare da sfondo, rappresenta una vetrina per il nostro territorio che consente di percorrere un ulteriore passo verso la normalità”.
“Inoltre – ha aggiunto il primo cittadino metropolitano – la tappa sarà un omaggio, nostro e degli organizzatori, a Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, la nostra splendida isola che è stata scelta dal Ministero della Cultura come punto strategico per l’anno in corso. Napoli e gli altri comuni che saranno attraversati dalla carovana hanno voluto così valorizzare ancora di più un programma che è dell’isola ma che unisce, come in un abbraccio, la zona flegrea e tutta l’area metropolitana, con riverberi importanti in termini di sviluppo economico e occupazionale per l’intero territorio”.
La tappa
La tappa, che prende il nome di Napoli – Napoli (Procida Capitale Italiana della Cultura), è di quelle che gli organizzatori definiscono ‘tappe mosse’, non certo, dunque, tappe per scalatori, ma nemmeno necessariamente destinate ai finisseur, ai velocisti. Una tappa breve, di soli 153 km, ma intensa, con un dislivello di 2130 metri, che potrà regalare delle sorprese. Da Napoli, dopo aver toccato Pozzuoli, Quarto e Giugliano, la corsa si porterà a Bacoli, dove inizierà un circuito impegnativo di circa 19 km che attraverserà l’area flegrea, da percorrere quattro volte. Due i traguardi volanti, uno al km 37,4, nei pressi del Lago Patria, e un altro al km 115,7, a Bacoli, cui si aggiunge un gran premio della montagna di quarta categoria, al km 118,7, a Monte di Procida. Al termine dell’ultima tornata si rientra a Napoli, sul lungomare di via Caracciolo, dove ad aggiudicarsi la vittoria si presenterà probabilmente un gruppo ridotto per la volata finale.
Anche quest’anno grandi protagonisti del ciclismo internazionale animeranno la corsa rosa. Nomi importanti a cominciare dai corridori che il Giro lo hanno già vinto come Tom Dumoulin (2017), Richard Carapaz (2019), Tao Geoghegan Hart (2020), ed il nostro Vincenzo Nibali (2013 e 2016).
A sfidarli ci saranno avversari determinati come lo spagnolo Mikel Landa, il colombiano Miguel Angel Lopez, il portoghese João Almeida, l’italiano Giulio Ciccone, il francese Guillaume Martin e il britannico Simon Yates, per uno spettacolo tutto da godere.
Ancelotti, tra Real Madrid, Brasile e Arabia: il futuro è ancora un rebus, ma una cosa è certa: non ha fretta
Il futuro di Carlo Ancelotti resta in bilico tra Real Madrid, Brasile e offerte arabe. Ma il tecnico non ha fretta: vuole chiudere con eleganza la sua avventura a Madrid.
Chiamatelo fattore “tempo”. Perché quando si parla del futuro di Carlo Ancelotti, signore della Champions League e tecnico più vincente d’Europa, è proprio il tempo a scandire ogni passo. Ancelotti ha costruito la sua leggenda senza mai cedere alla fretta, e anche oggi – stretto tra Real Madrid, Brasile e offerte saudite – non ha intenzione di affrettare decisioni.
La stagione del Real tra infortuni, ego e delusioni
La stagione 2024-2025 del Real Madrid è stata un percorso a ostacoli, nonostante il clamoroso arrivo di Kylian Mbappé. Gli infortuni pesanti a Carvajal e Militao, il vuoto lasciato da Kroos, l’inserimento complicato di Mbappé e una squadra iper-offensiva e senza equilibrio hanno lasciato segni profondi. I Blancos sono usciti ai quarti di Champions, hanno perso la Copa del Rey in finale, la Supercoppa, e in Liga inseguono il Barcellona a -4. Solo l’11 maggio, nel Clásico che sa di sentenza, si capirà se la corsa è ancora viva.
Il Brasile aspetta, ma Ancelotti temporeggia
Le voci sull’approdo di Ancelotti sulla panchina della Seleção circolano da mesi. Sembravano spente, ma i problemi del Brasile nelle qualificazioni mondiali le hanno riaccese. Qualche giorno fa, a Londra, c’è stato un incontro ufficiale tra Ancelotti e i vertici della Federazione brasiliana. Ma è arrivata fumata nera: il Brasile lo vuole subito, Carlo vuole chiudere con stile la sua avventura madridista, eventualmente fino al Mondiale per club.
L’offerta araba e il silenzio di Ancelotti
Sul tavolo è spuntata anche una proposta monstre dall’Arabia Saudita, si parla di 50 milioni a stagione, forse dall’Al-Ahli. Ma Ancelotti non si è mosso. Rimane a Madrid, prepara la sfida contro il Celta Vigo, e spera che il Barcellona inciampi. Nel frattempo, la stampa spagnola inizia a ipotizzare che possa restare anche per il Mondiale per club.
Il commiato perfetto? Con la Liga in mano
Con 15 trofei vinti alla guida dei Blancos, don Carlo merita un’uscita di scena all’altezza della sua storia. E anche il club lo sa. Il finale di stagione sarà determinante: Liga o no, l’addio sarà comunque elegante.
Il resto? Arabia, Brasile, Italia (si vocifera Milan o Roma), o una pensione serena. Ancelotti, unico tecnico a vincere nei cinque principali campionati europei, non ha fretta, e questa è – per ora – l’unica certezza.
Vittorie per Tottenham e Manchester United, si va verso una finale di Europa League tutta inglese. La squadra londinese ha fatto un grande passo battendo 3-1 il Bodo Glimt nella semifinale di andata giocata a Londra. Vantaggio lampo per il Tottenham che al 1′ va a segno con Brennan Johnson, il raddoppio al 34′ con James Maddison: al 16′ della ripresa Dominic Solanke su rigore segna il tris. Saltnes ha accorciato le distanze al 38′ in una delle rare azioni offensive dei norvegesi, chiamati ora alla missione quasi impossibile tra sette giorni in casa. Nell’altra semifinale, grazie anche alla superiorità numerica dal 35′, lo United, a cui resta solo l’Europa per salvare la stagione, ha travolto l’Athletic Bilbao 3-0. I Red Devils, solo quattordicesimi in Premier League, hanno sconfitto i baschi che vedono sfumare il sogno di una finale casalinga il 21 maggio: a segno per gli inglesi Casemiro (30′) e poi doppietta del capitano portoghese Bruno Fernandes (37′ su rigore e 49′).
La Fiorentina cade a Siviglia e ora deve sperare nella rimonta tra sette giorni al Franchi. Il Betis si aggiudica il primo round della semifinale di Conference League, battendo 2-1 i viola grazie ai gol di Ezzalzouli e Antony, ma Ranieri a segno per la squadra di Palladino ha riacceso la speranza. Minuto di raccoglimento per ricordare Papa Francesco, e poi in campo è subito Betis che infatti passa in vantaggio dopo appena sei minuti grazie alla rete di Ezzalzouli. Azione nata dal duello vinto da Bakambu con Comuzzo, arriva sul fondo e crossa: l’attaccante marocchino non sbaglia a due passi da De Gea. La rete passa sotto la lente del Var per verificare eventuali irregolarità, ma l’arbitro Oliver convalida il gol del vantaggio degli andalusi. La Fiorentina reagisce e al 21′ sfiora il pari con Mandragora, che di testa manda fuori di un soffio.
A ridosso della mezzora Palladino è costretto a un cambio; problema muscolare per Cataldi che chiede di uscire, al suo posto Adli. Nel recupero il Betis va vicino al raddoppio con Bartra che calcia il pallone sopra la traversa. Nella ripresa Palladino gioca la carta Kean, rientrato da poco in gruppo e partito dalla panchina. Ma proprio nel momento migliore die viola arriva il raddoppio della squadra andalusa con Antony (19′). Al 27′ però la riapre Ranieri che batte Vieites e fa tornare a sperare la Fiorentina, che qualche minuto dopo va vicina anche al pari con Gosens. La Viola ha reagito e tiene viva la speranza di volare in finale: tra sette giorni il ritorno in casa.