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Politica

Giorgetti, non condividiamo il pessimismo del Fmi

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La situazione economica è ancora incerta ma il governo non condivide il pessimismo delle previsioni internazionali come quelle del Fondo monetario, perché in Italia si registrano anche fattori positivi come l’andamento dell’occupazione. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rassicura sulle prospettive del 2023 e assicura che il governo sosterrà cittadini e imprese contro il caro-energia anche dopo il primo trimestre. Parlando in audizione alle commissioni Finanze di Camera e Senato, il ministro ha spiegato che c’è una fase di “riorientamento” dell’economia e forte inflazione, ma ha notato fattori positivi fra cui “l’andamento dell’occupazione”, che è “nettamente positivo”, risultando superiore del 2,6% nei primi 10 mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, e “la fiducia dei consumatori e delle imprese ha recuperato a novembre”.

Il governo, che per ora ha previsto aiuti nel primo trimestre 2023, è comunque pronto ad estenderli. Ma saranno mirati e temporanei, “molto più che in altri Paesi”, proprio come vuole la Ue. Inoltre, sottolinea, la pressione fiscale, rispetto a una previsione della Nadef che stimava un rapporto del 43,4% rispetto al Pil, attraverso le misure di sgravio previste dalla manovra scenderebbe “di oltre 0,2 punti al 43,2% del Pil”. Illustrando le linee programmatiche del suo ministero, Giorgetti ha anche annunciato che il 2023 vedrà l’arrivo di “nuovi strumenti finanziari appositamente disegnati” che coinvolgano i risparmiatori italiani nell’acquisto di debito. “Teniamo molto alla partecipazione dei risparmiatori italiani all’acquisto del debito pubblico del Paese”, ha detto il ministro, spiegando come possa essere “un importante fattore di riduzione della volatilità dei rendimenti, agendo da stabilizzatore delle fluttuazioni tipiche nei momenti di maggiore stress finanziario”.

L’economia italiana potrebbe insomma tenere più del previsto e anche Fitch rivede le sue stime. Ora si attende una contrazione del Pil nel 2023 di appena 0,1%, invece del -0,7% previsto a settembre. Grazie a “un miglior contributo dal quarto trimestre e sul leggero allentamento della crisi del gas”. L’agenzia di rating vede comunque la contrazione partire dal quarto trimestre, “basata sull’elevata esposizione allo shock del prezzo del gas e sull’impatto dell’aumento dei prezzi sui consumi privati”, ma l’impatto è stato “ridimensionato” e ora stima “la crescita complessiva del 2022 al 3,7%”.

Finora, insomma, “l’economia è stata in qualche modo più resiliente allo shock energetico”, sottolinea Fitch. Quindi, anche se il reddito disponibile delle famiglie è in calo dal quarto trimestre 2021, “è stato sostenuto dal governo con programmi per compensare le bollette energetiche più elevate”. Una conferma arriva anche dall’Istat, secondo cui la crescita è attesa ancora “sostenuta” nel 2022 (+3,9%) per poi rallentare significativamente nel 2023 (+0,4%). Gli investimenti saranno l’elemento di traino dell’economia italiana sia nel 2022 (+10,0%) sia, in misura più contenuta, nel 2023 (+2,0%). Tutto questo, però, si basa su “ipotesi particolarmente favorevoli sul percorso di riduzione dei prezzi nei prossimi mesi e sulla completa attuazione del piano di investimenti pubblici previsti per il prossimo anno”, sottolinea l’Istat.

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Politica

La Rai annulla il confronto televisivo tra Meloni e Schlein per le Europee

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La Rai ha annullato il previsto confronto televisivo tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in programma per il 23 maggio. Questa decisione arriva dopo la comunicazione dell’Agcom che ha sottolineato come un confronto del genere potesse avvenire solamente con il consenso di tutti i gruppi parlamentari rappresentati, condizione non soddisfatta dato che solo quattro degli otto gruppi hanno dato il loro assenso.

Il dibattito, che avrebbe avuto luogo nel contesto delle imminenti elezioni europee e che sarebbe stato moderato dal noto giornalista Bruno Vespa, è stato cancellato per mancanza della maggioranza richiesta dall’Agcom. La decisione di annullare l’evento è stata annunciata dalla Rai attraverso una nota ufficiale in cui si spiega che “nessun confronto è possibile in assenza della maggioranza richiesta”.

La Rai ha inoltre precisato che continuerà a garantire il rispetto della par condicio nei suoi notiziari e programmi di approfondimento, seguendo le linee guida dell’Autorità di regolamentazione. Con questa mossa, il servizio pubblico italiano si impegna a mantenere un equilibrio e una correttezza nella copertura delle campagne elettorali, riconosciute e sostenute dall’Agcom.

Questo annullamento segna un momento significativo nel dibattito politico italiano, influenzando non solo la visibilità dei candidati ma anche la dinamica dell’informazione politica in vista delle elezioni europee.

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Politica

Ultima stretta sul Superbonus e tutte le nuove norme finanziarie: l’esame approfondito

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Nell’arena politica italiana, la giornata di oggi segna un passaggio cruciale con la conclusione della prima fase di esame parlamentare del decreto legge sul Superbonus al Senato. Il dibattito è stato particolarmente acceso, evidenziando le fratture interne alla maggioranza, con Forza Italia che si è distinta in opposizione a specifiche misure proposte dal governo.

Il decreto, che introduce significative modifiche normative, è stato al centro di aspre discussioni, specialmente per quanto riguarda l’introduzione della misura dello spalma-crediti su 10 anni e la retroattività di tale provvedimento per le spese del Superbonus del 2024. Inoltre, Forza Italia ha combattuto, con successo parziale, la proroga della sugar tax, supportata dal resto della maggioranza e posticipata al 1° luglio 2025.

Durante i lavori della 6a Commissione, si sono verificati momenti di tensione significativa. In particolare, Forza Italia si è astenuta durante il voto su un emendamento cruciale, che è passato solo con il sostegno del presidente della commissione, Massimo Garavaglia (Lega), e di Italia Viva, che ha giocato un ruolo decisivo. La fiducia posta dal governo sul testo è stata approvata senza sorprese con 101 voti a favore, dimostrando una solida tenuta della maggioranza nonostante le divergenze interne.

Tra le novità più rilevanti approvate, si evidenzia il fondo di 35 milioni di euro istituito per il 2025, destinato al sostegno di interventi su edifici danneggiati da sismi, non coperti da precedenti decreti. Questo si aggiunge alle modifiche alla ripartizione dei crediti di imposta e alle diverse proroghe, come quella della Plastic tax al 1° luglio 2026 e varie nuove disposizioni per le banche e le assicurazioni riguardo la gestione dei crediti del Superbonus.

Importanti anche le risorse aggiuntive destinate a migliorare la gestione delle emergenze e del demanio, con significativi aumenti di fondi destinati a vari aspetti della gestione pubblica e infrastrutturale.

Il decreto ora passerà alla Camera per l’approvazione definitiva, prevista entro il 28 maggio, in una fase in cui il governo spera di consolidare ulteriormente le misure introdotte senza ulteriori ostacoli.

In sintesi, il cammino del decreto Superbonus si dimostra emblematico delle dinamiche politiche e delle priorità economiche attuali, rappresentando un tassello fondamentale nel più ampio quadro delle politiche di incentivazione e regolamentazione fiscale italiane.

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Accolto ricorso, Ilaria Salis va ai domiciliari a Budapest

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E’ stato accolto dal tribunale di seconda istanza ungherese il ricorso presentato dai legali di Ilaria Salis che può quindi uscire dal carcere e andare ai domiciliari a Budapest. Il ricorso era stato presentato dai legali di Ilaria Salis contro la decisione del giudice Jozsef Sós che nell’ultima udienza del 28 marzo le aveva negato i domiciliari sia in Italia che in Ungheria. In appello, la richiesta è stata invece accolta e quindi la 39enne attivista milanese, candidata con Avs alle prossime Europee, potrà lasciare il carcere a Budapest dove si trova da oltre 15 mesi con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Il provvedimento, che prevede il braccialetto elettronico, diventerà esecutivo non appena verrà pagata la cauzione prevista dal tribunale.

“Ilaria è entusiasta di poter finalmente uscire dal carcere e noi siamo felicissimi di poterla finalmente riabbracciare”: così Roberto Salis ha commentato la decisione del tribunale ungherese di concedere i domiciliari a sua figlia Ilaria che, dopo oltre 15 mesi, potrà lasciare il carcere dove è detenuta con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. “Non è ancora fuori dal pozzo – ha aggiunto ma sarà sicuramente molto bello poterla riabbracciare dopo 15 mesi, anche se finché è in Ungheria io non mi sento del tutto tranquillo”.

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