Collegati con noi

Economia

Giorgetti e Panetta al G20, tassare grandi multinazionali

Pubblicato

del

Passi avanti verso una tassa sui più ricchi, ma ancora nessun accordo sulla global minimum tax. Al termine del G20 finanze a Rio de Janeiro il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta fanno un bilancio dei lavori, ribadendo la convinzione che bisognerà arrivare a tassare le grandi multinazionali. “La tassazione sui super-ricchi era la bandiera del G20 brasiliano. La dichiarazione alla fine è equilibrata e impegna tutti a cercare una collaborazione, uno scambio di dati per evitare che i super-ricchi possano fare delle scelte opportunistiche di minore tassazione”. Ma, spiegano il ministro e il governatore, non c’è ancora nulla di concreto, se non un’ambizione, per arrivare all’obiettivo di una global minimum tax .

“Se inseguiamo la global minimum tax” sui super-ricchi “prima dovremmo fare quella sulle grandi multinazionali, e purtroppo il pilastro uno dell’accordo multilaterale è drammaticamente ai box, bloccato da India, Cina e clamorosamente anche da Australia. E quindi gli americani non danno il via libera”, spiega Giorgetti evidenziando: “Se mancano India, Cina, e Stati Uniti, mi sembra evidente che manchi la base imponibile. Quindi, noi abbiamo insistito, con sempre minori speranze, sull’attuazione del primo pilastro sulla tassazioni delle grandi multinazionali”. D’altra parte, osserva dal canto suo Panetta, “è importante, anche simbolicamente, imporre una tassazione minima sulle grandi multinazionali. Si ristabilisce così la supremazia degli Stati su queste imprese, che hanno un’influenza enorme sull’economia mondiale. Il fatto che gli Stati concordino e ribadiscano la loro autorità – prosegue il governatore – sottolinea la loro supremazia su qualsiasi azienda, inclusi i giganti tecnologici globali: gli Stati hanno il potere e il dovere di far pagare le tasse a tutti. Essi – evidenzia – hanno il potere di influenzare gli sviluppi futuri dell’economia, agendo sulla base di principi di equità”. Giorgetti sottolinea quindi come sulla tassa per i super-ricchi “siamo a favore”: “Ma bisogna discutere bene rispetto ad un principio che non deve essere messo in discussione: quello della ownership. E’ chiaro – afferma – che la decisione di come tassare, quanto e quando, è degli Stati nazionali, non può essere richiamata, né in sede G20, né in sede Onu. Questo è un preciso limite che tanti Paesi hanno messo, e su cui non intendiamo derogare”.

Il ministro delle Finanze fa uno stato dell’arte anche su un altra questione importante discussa dal G7 a margine del G20 a Rio: la proposta sugli extraprofitti sugli asset russi immobilizzati, per aiutare l’Ucraina. “Come giustamente le banche centrali ci hanno fatto osservare – dice – è un terreno molto scivoloso, dove c’è una chiara condivisione politica, ma dove bisogna stare molto attenti a quello che si fa”. “Credo che siamo vicini ad una soluzione che possa salvare queste dimensioni. Anche in questo caso, sul tavolo ci sono due opzioni a livello europeo”. “Il lavoro della presidenza italiana del G7 ha portato al calcio di rigore, però a questo punto bisogna capire se in Europa si riesce a muovere a livello di unanimità, e questo permetterebbe con i 27 Paesi di cambiare la regolazione, e rendere questo sistema perpetuo, o comunque definito fino alla fine della guerra. Oppure – indica – se invece dobbiamo accontentarci del continuo rinnovo, come si fa con le sanzioni periodicamente (semestralmente, ogni anno o ogni due) che raggiunge il medesimo scopo, ma che per gli Usa non è totalmente soddisfacente perché non offre questo tipo di assicurazione definitiva che loro richiedono di fronte al Congresso. Quindi siamo in questa situazione. Molto dipenderà dall’atteggiamento dell’Ungheria, e vedremo tra settembre-ottobre, vista la particolare fretta per definire il quadro prima delle elezioni americane”. E la soluzione incassa il plauso di Bankitalia. “La soluzione trovata sotto la presidenza italiana è molto più ragionevole delle proposte precedenti: non viola il diritto internazionale, e reperisce risorse necessarie all’Ucraina, e per questo motivo ha trovato l’accordo dei sette Paesi”, avverte Panetta.

Advertisement

Economia

Françoise Bettencourt Meyers lascia il consiglio di L’Oréal

Pubblicato

del

Dopo quasi 30 anni, Françoise Bettencourt Meyers (foto Imagoeconomica) lascia il consiglio di amministrazione di L’Oréal, pur mantenendo la presidenza della holding familiare Tethys, primo azionista del gruppo. Al suo posto nel board entrerà un altro rappresentante di Tethys, mentre il ruolo di vicepresidente sarà assunto dal figlio Jean-Victor Meyers, 38 anni. Françoise Bettencourt Meyers, 71 anni, è l’unica erede diretta del fondatore di L’Oréal, Eugène Schueller.

Continua a leggere

Economia

Cambio ai vertici di Engineering: Aldo Bisio nuovo amministratore delegato

Pubblicato

del

Cambio della guardia al vertice di Engineering, multinazionale specializzata nella trasformazione digitale. Maximo Ibarra (foto Imagoeconomica sotto) ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato con effetto immediato. Al suo posto, il consiglio di amministrazione della società – controllata dai fondi Bain e Renaissance – ha nominato Aldo Bisio (foto Imagoeconomica in evidenza), ex numero uno di Vodafone Italia dal 2014 al 2024.

MAXIMO IBARRA EX AD ENGINEERING

Prima della sua lunga esperienza in Vodafone, Bisio ha ricoperto incarichi di rilievo in Ariston Thermo e in McKinsey. Attualmente siede anche nel board di Coesia, produttore globale di soluzioni industriali per l’imballaggio.

Il bilancio della gestione Ibarra

Maximo Ibarra lascia Engineering dopo quasi quattro anni di gestione che hanno visto la società crescere significativamente: circa 14.000 dipendenti, oltre 80 sedi tra Europa, Stati Uniti e Sud America, con un fatturato che ha raggiunto quasi 1,8 miliardi di euro, generato da oltre 70 società controllate in 21 Paesi.

«Negli ultimi mesi ho maturato la volontà di prendermi del tempo per valutare nuovi progetti professionali», ha dichiarato Ibarra, aggiungendo che resterà disponibile fino al prossimo 1° settembre per garantire un efficace passaggio di consegne e che continuerà a essere investitore nella società.

La sfida per Bisio: crescita e nuove operazioni strategiche

Il presidente di Engineering, Gaetano Micciché, ha ringraziato Ibarra per il lavoro svolto ed espresso fiducia nella capacità di Bisio di guidare l’azienda verso una nuova fase di sviluppo e innovazione.

Tra i primi dossier sul tavolo del nuovo amministratore delegato c’è la valutazione sulla vendita di Municipia, società del gruppo attiva nei servizi ai Comuni. Engineering ha incaricato Klecha di esplorare il mercato alla ricerca di investitori interessati, con una valutazione che si aggira intorno ai 250 milioni di euro.

Continua a leggere

Economia

Wsj, Trump verso un alleggerimento dei dazi sulle auto

Pubblicato

del

Donald Trump intende attenuare l’impatto dei dazi sulle auto prodotte all’estero, impedendo che si accumulino ad altre tariffe dazi da lui imposte e alleggerendo alcuni dazi sui componenti esteri utilizzati per la produzione di veicoli negli Usa. Lo scrive il Wall Street Journal citano una persona a conoscenza del dossier. In base a questa mossa, le case automobilistiche che pagano i dazi di settore non saranno soggette anche ad altri dazi, come quelli su acciaio e alluminio. La decisione sarebbe retroattiva, hanno affermato le fonti, il che significa che le case auto potrebbero essere rimborsate per tali tariffe già pagate.

Il dazio del 25% sulle auto finite prodotte all’estero è entrato in vigore all’inizio di questo mese. L’amministrazione Usa, sempre secondo il Wsj, modificherà anche i dazi sui ricambi delle auto estere – previsti al 25% e in vigore dal 3 maggio -, consentendo alle case automobilistiche di ottenere un rimborso per tali dazi fino a un importo pari al 3,75% del valore di un’auto prodotta negli Stati Uniti per un anno. Il rimborso scenderebbe al 2,75% del valore dell’auto nel secondo anno, per poi essere gradualmente eliminato del tutto. Si prevede che Trump adotti queste misure in vista di un viaggio in Michigan per un comizio alla periferia di Detroit martedì sera, in occasione dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca. Le misure mirano a dare alle case automobilistiche il tempo di riportare le catene di approvvigionamento dei componenti negli Usa e rappresenterebbero probabilmente un significativo impulso per le case automobilistiche nel breve termine, ha affermato una fonte a conoscenza della decisione. Le case auto dovranno presentare domanda di rimborso al governo, ma non è immediatamente chiaro da dove arriveranno questi fondi.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto