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Cronache

Gioielliere accusato dell’omicidio di due banditi: costretto a sparare, o io o loro

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“Mi dispiace che sia successo, ma non provo niente. O io o loro…”. Il giorno dopo avere impedito di rapinare la sua gioielleria uccidendo due banditi e ferendone un terzo, Mario Roggero non sembra pentirsi. Il gioielliere di Grinzane Cavour, 66 anni, e’ indagato dalla Procura di Asti per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa, ma per quanto sia “scosso e straziato”, resta convinto “di aver fatto quanto necessario per salvare la sua vita e quella dei suoi familiari”, come riferisce il legale che lo assiste, l’avvocato Stefano Campanello. E, mentre incassa la solidarieta’ del suo paese, attende “fiducioso” il corso della giustizia. Saranno la perizia balistica e l’autopsia sui corpi delle due vittime, il 44enne Andrea Spinelli e il 58enne Giuseppe Mazzarino, entrambi con precedenti, a far luce su quello che ieri sera e’ accaduto nel negozio di via Garibaldi che sei anni fa era gia’ stato rapinato. In corso l’acquisizione delle immagini delle videocamere della zona, nelle prossime ore sara’ interrogato anche Alessandro Modica, il 34enne di Alba che nella notte si e’ presentato all’ospedale di Savigliano con una ferita alla gamba e che i carabinieri hanno fermato per tentata rapina. Trasferito all’ospedale di Cuneo, dove e’ piantonato dai militari, anche lui aveva precedenti. L’assalto alla storica gioielleria di frazione Gallo poco prima dell’orario di chiusura. Secondo una prima ricostruzione, i tre hanno minacciato il titolare, colpito con un pugno la moglie e legato con delle fascette da elettricista la figlia. Avevano un coltello e una pistola, che solo in un secondo momento e’ risultata finta.

“Con la mano destra ho aperto la cassa, con la sinistra il cassetto in cui sapevo che c’era la mia arma – racconta il gioielliere – e simultaneamente ci siamo trovati uno puntato contro l’altro. Ho dovuto… poi sono scappati”. All’interno del negozio non ci sarebbero fori di proiettile, mentre all’esterno alcuni testimoni parlano di “almeno tre colpi”. Due banditi sono morti sul colpo con i cadaveri rimasti sul selciato nella centrale via Garibaldi a una ventina di metri di distanza. La gioielleria, dove lavorano due delle quattro figlie di Roggero, e’ attiva da oltre 40 anni: era gia’ stata rapinata nel maggio di 6 anni fa da due rapinatori armati, uno travestito da donna, che picchiarono a sangue e legarono con fascette di plastica il titolare e una delle figlie, poi li rinchiusero in uno stanzino per dileguarsi infine con il contenuto della cassaforte e gioielli per circa 300 mila euro. Bottino abbandonato poco dopo lungo la statale per Diano d’Alba. La banda – accusata anche di un’altra tentata rapina in una gioielleria di Canelli (Asti) – fu arrestata sei mesi dopo dai carabinieri. “Il mondo non e’ minacciato dalle persone che fanno il male, ma da quelle che lo tollerano”, e’ la frase di Albert Einstein che questa mattina Roggero ha postato su Facebook. E tra quelli che non tollerano il male ci sono senza dubbio il leader ella Lega, Matteo Salvini, e la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “La difesa e’ sempre legittima”, dicono entrambi, mentre l’assessore alla Sicurezza del Comune di Alba, Marco Marcarino (Lega), lancia l’hashtag #iostoconroggero. Una delle figlie del gioielliere ha postato anche un lungo messaggio sui social. “Grazie alle persone che dai balconi hanno applaudito mio papa’ – scrive sui social una figlia del gioielliere, Silvia – ha difeso coraggiosamente mia mamma e mia sorella di fronte a un’arma da fuoco puntata con minacce di morte e di aggressione”.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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