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Cronache

Frode fondi Ue, 7 arresti e sequestro denaro a Napoli

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Un giro di false fatture per materiali mai acquistati e opere mai realizzate, a Napoli, attraverso le quali sono stati intascati indebitamente 443mila euro di fondi dell’Unione Europea e nazionali. E’ quanto ha scoperto il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza che, coordinato dalla Procura della Repubblica, ha notificato sette arresti (ai domiciliari) ad altrettante persone e sequestrato preventivamente beni per oltre 400mila euro. L’indagine, nata da una costola di un’altra attivita’ della Procura antimafia (un’intercettazione sospetta sulla quale sono poi stati fatti degli approfondimenti), vede coinvolti imprenditori, faccendieri e prestanome, quest’ultimi accusati anche di bancarotta fraudolenta. Oggetto della frode sono state le opere di riqualificazione dell’Asse Costiero di Napoli per le quali il Comune ha stanziato fondi per ben 20 milioni di euro. In sostanza, e’ emerso dalle indagini coordinate dai pm Valter Brunetti e Mariasofia Cozzi, sarebbero state presentate fatture, liquidate dal Comune, per tombini in ghisa, tubi corugati e altro materiale edile destinato ai lavori in via Marina in realta’ mai acquistato ma solo pagato. Gli inquirenti, anche grazie a un nuovo approccio investigativo, hanno scoperto un procedimento contabile detto di “ribaltamento” con il quale alcune societa’ fornitrici esterne al consorzio costituito per la realizzazione della riqualificazione urbana emettevano fatture alle imprese consorziate le quali a loro volta, fatturavano, attraverso il consorzio, al Comune di Napoli. Quest’ultimo pagava la societa’ capogruppo CESVED (Consorzio Europeo per lo Sviluppo dell’Edilizia S.r.l.). Complessivamente, secondo l’attivita’ investigativa, la frode avrebbe consentito di accantonare 443mila euro sui quali la Guardia di Finanza sta ora facendo ulteriori approfondimenti. Gli inquirenti, infatti, non escludono che il sistema messo a punto fosse finalizzato ad accumulare denaro per uso personale e, forse anche per alimentare fondi neri da usare per accapararsi altri appalti attraverso la corruzione. Per ora, pero’, si tratta solo di una ipotesi. I destinatari delle misure cautelari sono i fratelli imprenditori Pasquale e Mariano Ferrara (accusati di uso di fatture per operzioni inesistenti), i fratelli imprenditori Umberto e Vincenzo Ianniello, a cui il gip contesta gli stessi reati dei Ferrara. Poi ci sono Vincenzo Boccanfuso e Gaetano Milano, entrambi ritenuti dei prestanome, accusati di falsa fattuazione e Achille Prospero, ritenuto un faccendiere, a cui si contesta la falsa fatturazione. A Prospero e Milano viene contestata anche la bancarotta fraudolenta in relazione al fallimento doloso della Energy Exchange srl, il primo il qualita’ di gestore “di fatto”, il secondo il qualita’ di prestanome.

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Maltempo sul centronord, allerta gialla in 15 Regioni

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Ancora maltempo sull’Italia: la perturbazione che ha già raggiunto le regioni settentrionali nella giornata di lunedì determinerà nelle prossime ore ancora piogge e temporali, soprattutto sulle regioni del centro nord e sulla Campania. Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso una allerta meteo che prevede dalla mattina di martedì il persistere di precipitazioni da sparse a diffuse su Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Campania. Fenomeni che localmente saranno accompagnati da fulmini, grandinate e forti raffiche di vento. Alla luce dei fenomeni già in atto o previsti, il dipartimento ha valutato una allerta arancione su parte della Lombardia e un’allerta gialla in 15 regioni: Lazio, Umbria, Molise, Abruzzo, Veneto, Friuli Venezia Giulia e su settori di Sicilia, Liguria, Campania, Marche, Emilia-Romagna, Toscana, Calabria, Piemonte e Lombardia.

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De Magistris: «Manfredi sta con i negazionisti del genocidio. Io sto con la Taverna Santa Chiara e il popolo palestinese»

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Annunciato per il 21 giugno il flash mob “Tutti giù per terra: per Gaza, contro il genocidio” sul lungomare di Napoli. Venerdì 9 maggio la conferenza stampa al caffè Arabo di piazza Bellini

È uno sfogo durissimo quello che Luigi de Magistris affida ai social per commentare la presa di posizione della giunta comunale di Napoli sul caso Taverna Santa Chiara e sulla vicenda israelo-palestinese. L’ex sindaco di Napoli non usa mezzi termini: «È vergognoso che Manfredi con la sua giunta si schieri con i negazionisti del genocidio. Io sto con la Taverna a Santa Chiara, con l’umanità, per la pace e contro il genocidio dello Stato d’Israele nei confronti della Palestina».

Il sostegno alla ristoratrice Nives Monda

De Magistris, che oggi ha fatto visita alla titolare della Taverna Santa Chiara, Nives Monda (nella foto con de Magistris), coinvolta nei giorni scorsi in una polemica internazionale per aver allontanato due turisti israeliani dal proprio ristorante, ribadisce la sua posizione: «Io mi schiero come sempre dalla parte della giustizia, della Palestina e degli oppressi». Un appoggio diretto e simbolico, accompagnato dalla partecipazione a un’iniziativa pubblica.

Il flash mob per Gaza: “Tutti giù per terra”

L’ex sindaco ha infatti annunciato un flash mob dal titolo “Tutti giù per terra: per Gaza, contro il genocidio” che si terrà il prossimo 21 giugno sul lungomare di Napoli. L’iniziativa è organizzata dall’associazione LIFE FOR GAZA, con il supporto del comitato dei garanti a cui aderisce lo stesso De Magistris.

Tutti i dettagli della mobilitazione verranno resi noti in una conferenza stampa prevista per venerdì 9 maggio alle ore 11 al Caffè Arabo di piazza Bellini. Tra gli invitati, anche Nives Monda, ormai diventata simbolo del fronte pro-palestinese a Napoli.

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Cronache

Inchiesta Doppia Curva, altri 7 arresti: ombre su Inter, Milan e il ruolo di Zanetti. Rapporti tra curva e dirigenza sotto i riflettori

L’inchiesta Doppia Curva porta a nuovi arresti tra gli ultrà di Inter e Milan. Emergono rapporti tra Bellocco, Beretta, Scarfone e il vicepresidente Zanetti.

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La nuova tranche dell’inchiesta Doppia Curva ha portato oggi all’arresto di sette persone legate alle tifoserie organizzate di Inter e Milan, rivelando una rete di intrecci tra criminalità organizzata, imprenditoria e ambienti dirigenziali calcistici.

Il ruolo di Antonio Bellocco e la rete di contatti

Nel provvedimento cautelare si legge dell’esistenza di un rapporto diretto tra Antonio Bellocco, figura di spicco della curva Nord e affiliato alla ’ndrangheta, e la società Inter. Bellocco, ucciso nel settembre scorso da Andrea Beretta, ex capo ultrà interista oggi collaboratore di giustizia, avrebbe avuto “concrete entrature” nella multinazionale QFort, attiva nella produzione di infissi e dichiarata estranea all’inchiesta.

Il legame passava attraverso Davide Scarfone, oggi in carcere, amministratore unico della QFort Como srl e rappresentante di altre due società del gruppo. Scarfone era vicino sia a Bellocco che a figure centrali della curva Sud del Milan, come Luca Lucci e Marianna Tedesco, già coinvolti nel maxi blitz del settembre 2023.

L’evento QFort e la presenza di Zanetti

Secondo le intercettazioni, Bellocco si era attivato per ottenere la partecipazione del vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti a un evento organizzato da QFort l’11 novembre 2023, rilevante per gli affari di Scarfone. Il 17 novembre Zanetti partecipò effettivamente all’iniziativa, su quella che viene descritta dal gip come “espressa volontà di Bellocco”, per rafforzare il prestigio di Scarfone.

Durante l’evento, Zanetti avrebbe elogiato pubblicamente l’imprenditore, che a sua volta si sarebbe vantato del riconoscimento ricevuto. Beretta, interrogato, ha ammesso di aver contattato Zanetti direttamente: “C’era proprio un rapporto di amicizia con Javier”.

Minacce e usura: gli affari sporchi del clan

Scarfone, sempre secondo l’ordinanza, avrebbe anche minacciato un imprenditore comasco, costretto a subire tassi usurari fino al 400% per prestiti ricevuti dal clan Bellocco. Un quadro che, per la magistratura, dimostra la pervasività dei legami tra criminalità e mondo ultras, con gravi implicazioni per le società calcistiche coinvolte.

La sanzione della Figc a Zanetti

La Figc ha recentemente multato Javier Zanetti per 14.500 euro, dopo aver analizzato gli atti dell’inchiesta. Una sanzione che certifica l’interesse della giustizia sportiva per i rapporti intercorsi tra la dirigenza nerazzurra e ambienti ultrà poi finiti in carcere.

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