“La transizione ecologica a detta del ministero e’ in atto ma con misure non sufficienti per rispettare gli accordi di Parigi, accordi che nessuno rispetta. Partiamo da questo in tutta Italia e anche da Napoli con il Friday for future”. Cosi’ Michela Spina, portavoce napoletana del movimento giovanile degli ambientalisti, spiega la manifestazione con cui i giovani tornano in Piazza domani, anche a Napoli con un corteo che parte alle 9 da Piazza Dante e arrivera’ in Piazza Municipio. Gli obiettivi sono nazionali, ma i ragazzi pensano anche ai temi di Napoli. “Partiamo – spiega Spina, 24 anni, studentessa di veterinaria – da una richiesta di cambiamento che parta dall’equita’, su un cammino verso il benessere economico ce abbia pero’ al centro l’idea di biosfera, non solo di soldi. E chiediamo molto di piu’ al governo su questa idea: lo diciamo al ministro Cingolani che spesso ci descrive come radical chic e movimento del no, mentre siamo attivisti che ad esempio coinvolgono gli ingegneri ambientali per elaborare idee e proposte. La verita’ e’ che ci aspettavamo qualcosa dalla nascita del ministero della transizione, ma gia’ dalla nomina Cingolani le attese sino calate, non ha un backgrund ecologico ma tecnologico”. I Friday for future a Napoli si riuniscono una volta alla settimana, sono circa venti i ragazzi che fanno da motore al movimento in citta’ e tengono al centro i temi campani a partire dai rifiuti: “viviamo una crisi mai risolta – spiega Spina – ci sono quelli stoccati ancora a Giugliano, c’e’ l’umido di Napoli imbarcato sulle navi e ancora aspettiamo un impianto di compostaggio che va fatto e poi gestito bene, ci sono i rifiuti che vengono spediti all’estero per essere inceneriti. Ecco, questo ad esempio e’ un problema: non conta incenerirli lontano da Napoli, non vanno bruciati in nessun luogo”. E i ragazzi tornano in piazza nei giorni della campagna elettorale per il prossimo sindaco: “Non abbiamo incontrato i candidati – spiega Spina – non ci interessa fare loro propaganda vediamo programmi vaghi. Certo ci aspettiamo di incontrare chi sara’ eletto per aprire un percorso che speriamo sia concreto. Penso all’esperienza con de Magistris che due anni fa ha firmato la dichiarazione di emergenza climatica, prendendo coscienza di cose da cambiare ma poi non ha portato a termine gli impegni. Dai politici vediamo solo parole sull’ambiente per avere attenzione mediatica ma nel porto di Napoli c’e’ stoccaggio di rifiuti, continuano gli sversamenti a mare, aspettiamo da anni l’elettrificazione delle banchine per evitare di avere le grandi navi ormeggiate con i motori accesi”. Dalla piazza di Napoli il movimento parte anche verso la cop26 di Glasgow, una delegazione napoletana sara’ infatti a Milano per la Youth Cop dal 30 settembre.