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Fondi per Sud dirottati al Nord, Pd-M5s sulle barricate

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Pd, M5s e Avs accusano Salvini di aver “scippato” 2,5 miliardi di fondi al meridione per le opere infrastrutturali. Il ministero che fa capo al leader della Lega rilancia: “realizzeremo tutte le opere”. Al centro dello scontro politico ci sono 2,5 miliardi di euro destinati a realizzare infrastrutture al centro e al sud e che invece sarebbero stati dirottati dal Mit – spiega Marco Misiani, del Pd – verso grandi interventi per il Piemonte, la Lombardia e il Veneto. Simiani, presa visione dell’informativa inviata dal Mit al Cipess, aveva già presentato un’interrogazione parlamentare sulla questione nel mese di giugno: “Questi fondi erano stati destinati a progetti legati ad accordi in cui venivano definiti progetti in tutta Italia. Con la scusa che la progettazione non era terminata, hanno dirottato questi fondi in infrastrutture dal centro e dal sud al nord”, spiega Simiani, per il quale “la distanza infrastrutturale che esiste tra le varie regioni non è soggettiva ma è una diseguaglianza oggettiva nel merito”.

Tra i progetti definanziati ricompresi inizialmente nel Pnrr ci sarebbero interventi alla linea ferroviaria Roma-Pescara, il raddoppio della Falconara-Orte, ma anche la velocizzazione della linea Lamezia Terme- Catanzaro e della Sibari-Porto Salvo in Calabria. “Il governo sposta i soldi dove ce n’è meno bisogno”, commenta il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, accusando l’esecutivo di star facendo dei “danni incalcolabili, aumentando povertà e disuguaglianza fra ceti sociali e territori”. “Salvinitratta la Calabria come una colonia da sfruttare” dichiara invece Laura Ferrara del M5s, seguita da Agostino Santillo, vicecapogruppo M5s alla Camera, per il quale il ministro copre “con chiacchiere inutili e fumose sul ponte sullo Stretto l’intento preciso del governo di togliere al Sud per dare al Nord”.

Dalla Lega, però, negano ogni accusa, con Domenico Furgiuele, vicecapogruppo alla Camera, che chiarisce come “nessuna opera sarà cancellata, né al sud né al nord”, mentre il senatore Nino Germanà, vicepresidente del gruppo Lega, difende l’operato del Mit e addita “la solita posizione ideologica” della sinistra”. Interviene anche il ministero delle Infrastrutture con una nota per spiegare che “nessuna delle opere immaginate nel Pnrr ereditato dall’attuale governo verrà cancellata” ma “al massimo saranno finanziate con altri fondi per rispettare gli accordi con l’Europa e assicurare la realizzazione dell’infrastruttura”. La spiegazione, però, non convince Simiani, che insiste: “Ammettono che coi fondi di coesione finanziano la spesa ordinaria e coi fondi ordinari le opere nel Nord. Vera creatività”.

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Campania: De Luca, Meloni non può parlare di lotta alla camorra

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“Io amo molto i tanti esponenti del mondo cattolico che in questo momento per esempio stanno utilizzando le risorse stanziate alla Regione Campania per gli oratori. Ci sono decine di parroci che stanno creando cose bellissime per aggregare i giovani nelle loro parrocchie. È un lavoro prezioso di aggregazione delle giovane generazioni. E soprattutto sono convinto che la lotta alla camorra la si fa creando il lavoro, aprendo i cantieri, e quindi chi non può parlare di lotta alla camorra è il governo Meloni, che tiene bloccate le risorse da più di un anno, altro che camorra”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine della presentazione dei lavori allo stadio Collana di Napoli, rispondendo a una domanda sulle polemiche seguite alle sue parole sul parroco di Caivano don Maurizio Patriciello.

“La lotta alla camorra – ha aggiunto De Luca – si fa creando lavoro, non facendo demagogia. La lotta alla camorra si fa difendendo l’unità d’Italia, non spaccando l’Italia e calpestando le ragioni del Sud. Non solo i fondi sviluppo e coesione che sono bloccati, ma i fondi per la sanità, i fondi per il trasporto. Non c’è ancora molta gente che nel Sud ha capito bene il pericolo che corriamo. Noi dobbiamo combattere con molta serenità e soprattutto superando questo clima di subalternità, di sottomissione, di vassallaggio. Siamo di fronte ad una prova di burocratismo che sta dando questo Governo che non si è mai vista. Questi sono i problemi reali. Tutto il resto sono strumentalizzazioni, assolutamente inutili e improprie”, ha concluso De Luca.

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Graziano (Pd), grave uso foto don Patriciello in campagna Fdi

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“La lotta alla camorra non può essere né irrisa, né strumentalizzata. La seconda cosa non è meno grave della prima” così il deputato democratico, Stefano Graziano, commenta l’utilizzo dell’immagine di don Patriciello nella campagna elettorale di un candidato di Fdi. Il riferimento è alla vicenda di cui riferisce la Repubblica Napoli.

Il deputato Marco Cerreto, in lizza per le Europee, solidarizza con don Maurizio Patriciello dopo la polemica innescata dal governatore De Luca. “Non avevo intenzione di strumentalizzare nessuno – dice interpellato dal quotidiano – non c’è scritto di votare per me. E’ una manchette che uso sempre sui social e su quella faccio la mia comunicazione”.

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Burlando, ho incontrato Spinelli per dargli un’opinione

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“Questo è uno scandalo che riguarda tutta l’Italia”. Lo ha detto l’ex presidente della Liguria ed ex sindaco di Genova Claudio Burlando, intervistato dal Corriere della sera. Secondo Burlando, il suo successore Giovanni Toti “dava l’impressione di trattare per sé, non per il bene pubblico”.

Anche l’ex governatore ha incontrato di recente l’imprenditore Aldo Spinelli: “Quarant’anni che mi occupo di queste cose. Molto complesse. Non mi sono mai negato quando qualcuno mi ha chiesto un confronto. Ribadisco: oggi io non ho alcun potere decisionale. In quel momento, Spinelli stava litigando con l’uomo genovese di Psa. Ogni volta che si libera un’area, in porto c’è una zuffa. Mi ha chiesto la mia opinione.

Credo che lui abbia reso pubblico l’incontro per fare ingelosire Toti. Tutto qui”, sostiene Burlando. E sulle parole del dirigente Pd Andrea Orlando, che ha definito ‘crepuscolare’ la fine del suo mandato, replica: “L’ho trovato un giudizio ingeneroso e poco informato. Andrea afferma anche di avere indicato Ferruccio Sansa, vicino ai Cinque Stelle, alle Regionali del 2020. Dove il centrosinistra ha avuto il peggior risultato della sua storia. Non so se faccia bene a rivendicare quella scelta. E non sono sicuro che sia questa la strada per vincere”.

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